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Genius (Daniele Liverani)

Di - 16 Febbraio 2007 - 6:58
Genius (Daniele Liverani)

In occasione dell’uscita del capitolo conlcusivo della sua Rock Opera, Daniele Liverani ha risposto ad alcune delle nostre domande. Eccolo a voi.

Ciao Daniele, qui Mauro di Truemetal.it. Congratulazioni per il terzo ed

ultimo capitolo della tua Rock Opera. Hai avuto il tempo per renderti conto

di ciò che hai fatto?

Beh devo dire che sono andato di corsa in effetti! Ad ogni modo sono molto contento

di essere arrivato fin qua e di poter dire di aver messo la parola fine su questa fatica

che mi tiene impegnato sin dal 1999 circa.

Come tutti gli ultimi capitoli di ogni trilogia che si rispetti, anche il

tuo “episodio 3” è pregno di epicità e pathos. E c’è anche l’immancabile lieto

fine? Oppure la “Sorpresa finale” lascia intendere qualche “strappo” alla

regola?

Beh si tratta di un finale positivo, anche se non proprio lieto fine… Ma lascerei

agli ascoltatori il gusto di scoprirlo da soli… Mi sembra giusto non rovinare

la sorpresa appunto.

Riusciresti a tracciare in poche righe un riassunto dell’intera opera?

L’idea di comporre una Rock Opera in tre episodi è nata gradualmente durante diverse fasi di sperimentazione precedenti.

La storia che ho usato per la Genius Trilogy è la stessa che scrissi nel 1997 in un breve libro dal titolo “Daily Trauma”.

Ogni tanto nel tempo libero scrivo qualche storia, mi piace scrivere storie fantastiche, non tipicamente in stile

fantasy, spade cavalieri ecc., preferisco concept psicologici, futuristici.

Sono sempre stato affascinato da concetti di realtà alternative, virtualità, subconscio e sogni, soprattutto la loro

genesi e la loro interpretazione.

Ho letto molto Freud, libri su interpretazione di sogni e questo mi ha sicuramente influenzato nel scrivere

il racconto “Daily Trauma”. Si tratta infatti di una storia dedicata alla descrizione di un sogno effettuato dal personaggio principale

che è appunto Genius, sogno nel quale egli si connette mentalmente per una serie di casuali circostanze con

una dimensione parallela, e che scopre poi pian piano essere entrato in una realtà alternativa dove risiedeva

un intero mondo dedicato alla creazione dei sogni nelle menti umane.

Una vera e propria fabbrica del sogno da sempre esistita dove ogni volta che un umano iniziava a sognare,

veniva creata una entità parallela (una sorta di alter ego chiamata Twinspirit (spirito gemello)) che era dedicato a

condurre ed esaudire le fantasie dei suoi sogni.

Si tratta quindi di una serie di avventure, incontri ed esperienze che questo personaggio compie in questa realtà alternativa, potendo interagire

con l’entità stessa che conduceva il suo sogno… causando molti paradossi e problemi che poi porteranno l’intero mondo

dei songi in pericolo, rischiando la sua compromissione per sempre, e quindi anche la possibilità per gli umani di continuare

a sognare…

Gradualmente ho particolareggiato questo racconto, aggiungendo dettagli e maggiori concetti ed eventi,

e ho cominciato a pensare all’idea che questa storia avrebbe potuto funzionare anche per qualcosa di musicale.

Così come primo passo ho composto, con l’aiuto dei grande talento batteristico di Dario Ciccioni, che conobbi

proprio in quel periodo, una serie di brani strumentali che seguivano l’andamento della storia quasi come una

sorta di Colonna sonora.

La storia era divisa in 18 capitoli, così ho creato 18 songs, ognuna per descrivere e ambientare gli eventi e le atmosfere di

ciascun capitolo.

In quella esperienza compositiva ho creato molte melodie e idee musicali che avrei poi riusato e sviluppato nella successiva

trilogia Genius.

Volevo avere tutto nelle mie mani a livello di suoni e stile, così ho deciso di di suonare chitarre, basso e tastiere, Dario Ciccioni

registrò le batterie (Stesso team del successivo Genius a livello musicale).

Questo album non fu pubblicato all’epoca, non trovai una situazione interessante a livello di deal che arrivò alla pubblicazione,

e così l’ho tenuto nel cassetto fino al 2004, quando è stato pubblicato come bonus release assieme al secondo episodio

di Genius.

Quindi la prima idea musicale connessa al concept di Genius era un disco strumentale chiamato “Daily Trauma”

che avrebbe contenuto nel booklet la storia completa del romanzo “Daily Trauma”, in modo tale che l’ascoltatore

avesse potuto leggere la storia durante l’ascolto…

A quel punto decisi di andare oltre, e di iniziare a comporre una vera e propria opera completa che riprendesse il

concept di “Daily Trauma” in maniera più esaustiva, con tanto di cantanti che avrebbero dato voce ai personaggi e anche

un eventuale narratore che avesse aiutato l’ascoltatore a comprendere meglio la storia.

Ecco quindi come è nata gradualmente l’idea di realizzare Genius Rock Opera.

Ho deciso di chiamare ‘Genius’ la trilogia perché “Daily Trauma” era già il nome del libro e dell’album strumentale che

avevo già realizzato, e volevo comunque mantenere separate le varie composizioni.

Genius poi era il nome del personaggio principale, quindi mi è sembrato il nome più azzeccato.

Nei tre dischi si sono avvicendate le ugole più famose della scena

melodic-hard-rock mondiale, sembra che non manchi davvero nessuno. Puoi

raccontare qualche episodio relativo alla collaborazione più sofferta e a

quella più affascinante?

Direi che non ho incontrato nessun problema di base, si tratta di grandi artisti e comunque sapevo che non avrei

avuto problemi né dal punto di vista musicale né da quello professionale.

Diciamo che è difficile scegliere una sola collaborazione per pruomuoverla alla migliore…

Anche se in modalità diverse, da tutte le collaborazioni ho imparato qualcosa, e non solo dagli artisti,

che con le loro idee interpretative e rielaborative ti aprono la mente, ma anche dai produttori che hanno seguito

i vari singer in giro per il mondo, con i quali mi sono relazionato per questioni tecniche, di ripresa e di produzione

in genere… è stata davvero un’esperienza indimenticabile, che mi ha dato modo di crescere molto come artista e

come produttore. Sarebbe inutile dilungarsi in nomi, ogni guest con i relativi producer ha contribuito ad accrescere

la mia cultura musicale e produttiva.

Direi che una vicenda molto simpatica è stata la registrazione delle voci che sono presenti alla fine del

primo pezzo “Toy Warehouse”, da parte di DC Cooper e dei suoi due figlioli Clayton e Carson.

Servivano voci per una scena dove Genius (interpretato da DC Cooper appunto) sentiva i rumori tutta una serie di giocattoli

parlanti che ruotavano attorno a lui, e mentre esclamava il suo stupore, sentiva che tutti i giocattoli ripetevano le

sue parole storpiandole, quasi prendendolo in giro… I due figli di DC Cooper hanno registrato le frasi che ripetono

scherzosamente quello che dice Genius sul finale della song.

è stato davvero divertente e simpatico registrare queste voci dei piccoli, è stata anche molto dura riuscire ad

ottenere del materiale utilizzabile, ma ce l’abbiamo fatta!

Sapevi fin dall’inizio che il ruolo di Genius nell’ultimo episodio sarebbe

stato affidato a DC Cooper anziché a Mark Boals, che l’aveva ricoperto sui

primi due capitoli? Puoi spiegare i motivi dell’avvicendamento? Non ci sono

altri casi di “cambio” d’interprete…

Non era assolutamente previsto il cambio, Mark ha avuto seri problemi di salute che gli hanno impedito

di partecipare all’ultimo episodio, non c’è nessun motivo artistico o personale, purtroppo solo un problema

di salute che gli ha reso impossibile cantare.

Abbiamo aspettato per più di 6 mesi, ma alla fine abbiamo dovuto dare la parte principale a DC Cooper,

che fortunatamente ha interpretato in maniera magistrale, mantenendo una certa continuità il personaggio,

fornendo una prestazione assolutamente incredibile.

Sembrerebbe quasi che sia TwinSpirit32 (interpretato in tutti gli episodi da

Daniel Gildenlow) il vero protagonista… A dire il vero si ciarla molto

riguardo le manie da primadonna di Daniel, alcuni suoi atteggiamenti

presuntuosi e a volte superbi. Tu che dici al riguardo?

Guarda, per quanto mi riguarda si è rivelato un personaggio molto disponibile e simpatico, oltre che professionale.

Non ho avuto questa senzazione durante la nostra collaborazione, sicuramente si tratta di un grande artista

che sa il fatto suo, ma io ho dato massima libertà di interpretazione alle parti di Twinspirits32 e per questo

forse si è instaurato subito un rapporto tranquillo e di stima reciproca.

è vero che nel terzo episodio Daniel riveste un ruolo quasi da protagonista, il suo personaggio è molto presente

durante l’intero atto dell’opera.

Parliamo delle signore. Lana Lane sul primo episodio, Liv Kristine sul secondo e Andrea Datwyler su quest’ultimo.

Quali differenze hai riscontrato dal punto di vista interpretativo?

Si tratta di tre grandi voci, diverse dal punto di vista timbrico ovviamente, ma tutte di grande spessore.

Credo che siano perfette per i ruoli che hanno interpretato, e questo è l’importante a mio avviso. A livello

interpretativo hanno tre background diversi, e ovviamente questo si può sentire nelle song.

Agli occhi di tutti sei un grande compositore, ormai ti sei fatto un certo

nome, ma sempre legandolo a progetti solisti molto distanti dal tradizionale

concetto di band. Considerando che il mercato discografico sta andando

letteralmente a picco, non pensi che sia il caso di tenere botta con una

formazione che sia in grado di presentarsi dal vivo? E discorso economico a

parte, non hai voglia di suonare dal vivo?

Mi auguro proprio di sì, soprattutto con la nuova line up Twinspirits, per la quale uscirà a giugno (circa) il debut album

“The Music That Will Heal The World”, per Lion Music.

Sarebbe molto bello portare dal vivo Genius Rock Opera… ci sto provando da sempre e forse un giorno ci riuscirò, ma

ovviamente radunare il cast in questione è tuttaltro che facile!

Anche la nuova avventura musicale Cosmics che vedrà Virgil Donati alla batteria potrebbe sfociare in qualche live…

Speriamo bene!

Ho paragonato il drumming di Dario Ciccioni a quello di Ed Warby, fedele

“scudiero” di Arjen Lucassen. Ti offendi se ti paragono al polistrumentista

danese?

Assolutamente no, siamo amici e ci sentiamo di tanto in tanto…di base c’è una indubbia affinità in quello che

stiamo facendo, quindi è normale che nasca un paragone.

Credo che gli stili che percorriamo siano diversi comunque.

Dario è entrato nel 2005 stabilmente negli Hartmann. Credi che la sua

decisione possa in qualche modo essere scaturita da riflessioni analoghe a

quelle della domanda precedente?

Sicuramente la possibilità di suonare dal vivo è stata determinante per il suo ingresso nella formazione,

ma sicuramente ama molto anche la musica, Dario è molto ampio come gusti musicali, molto più di me di sicuro.

L’importante è fare esperienza e divertisti…

La domanda è d’obbligo. Ora che il progetto Genius si è concluso, quali sono

i progetti in cantiere, e perché no, i sogni nel cassetto?

Beh, dopo aver ufficialmente lasciato la formazione Empty Tremor qualche mese fa, per il 2007, oltre a “Genius

episode 3″, previsto per Febbraio,

e al nuovo Khymera, previsto per la seconda metà dell’anno, sono in preparazione altri due progetti: Twinspirits e

Cosmics, entrambi previsti per il 2007 su Lion Music/Finlandia.

Twinspirits, previsto per Giugno su Lion Music con l’album “The Music That Will Heal The World”, è una nuova formazione

che ho messo assieme, con la quale intendo proseguire la vena compositiva

dei tre Genius album (mi occupo infatti del songwriting), in una situazione più band oriented, anche con l’ottica di uscire

finalmente dalle studio e portare dal vivo la mia musica.

Abbiamo nella line up musicisti che collaborano con me da tanto tempo ormai, come Dario Ciccioni alla batteria e

Tommy Ermolli alle chitarre,

più l’interessante new entry al basso di Alberto Rigoni, e alla voce di Soren Adamsen dalla Danimarca, un grande cantante

che a mio parere possiede una versatilità incredibile a livello stilistico…

Per quanto riguarda i Cosmics, si tratta di una formazione strumentale che vedrà Virgil Donati

alla batteria, io alle tastiere, Tommy Ermolli alle chitarre, e molto probabilmente Rufus Philpot (Planet X) al basso…

Ho scritto un disco strumentale per questa formazione, che si intitolerà The Cosmic Year… un prog experimental album con

il quale ho sperimentato molto, soprattutto a livello di struttura ritmica, avendo appunto la possibilità di lavorare

con Virgil per la stesura delle batterie…

Ovviamente ho intenzione di portare avanti queste due nuove situazioni anche con release future…

Come vedi non avrò tempo per annoiarmi!!

Concludi a tuo piacimento l’intervista per i lettori di Truemetal.it!

Un grosso saluto a tutti i lettori di Truemetal, nella speranza che qualcuno possa apprezzare questa trilogia. Vi

aspetto sul mio sito www.danieleliverani.com per qualsiasi commento!