Geoff Tate: brutta cosa i commenti su internet
Un inarrestabile Geoff Tate parla ormai a ruota libera, ubiquo nel suo essere più volte in una stessa giornata su riviste, webzine, radio e chi più ne ha più ne metta, e ancora più incredibile l’eccezionale abilità dimostrata dallo stesso nel prendersela con chiunque. L’artista, adesso intervistato da Sonic Abuse se la prende con il popolo della rete, per le critiche piovute soprattutto durante la release di “Dedicated To Chaos” e la pretesa del pubblico virtuale che un artista sia disponibile 24 ore su 24.
“Beh, decisamente il mondo è cambiato in questi giorni, vero? Internet ha un ruolo primario, oggi si fa tutto attraverso questo strumento. E’ cambiato tutto, dal retail alle vendite, come compriamo quello che mangiamo, il modo di reperire informazione. Internet ha cambiato tutto. Ma ha anche reso possibile la prolificazione di individui capaci di sputare sentenze e dare opinioni su fatti che commentano senza sapere come stanno davvero le cose. Tutti pronti a scattare in falsa partenza, commentando su della roba di cui non conoscono nulla. E’ tutto abbastanza frustrante, perché sicuramente, se sei un personaggio di spicco nel mondo musicale è grazie alla percezione che la gente ha di te. Cerchi di plasmare questa percezione, cerchi di capire come vieni visto e tutto quanto, e per me è sempre stato abbastanza… è qualcosa che ho sempre avuto inconsciamente in testa: comunicare bene le mie idee alla stampa, rispondere alle domande in modo che tutto venisse riportato in una maniera che mi faceva sentire a mio agio. Ora con internet (si potrebbero ditre tante di quelle cose, tanti di quei danni combinati da un piccolo gruppo di persone che sono lì apposta per plasmare l’opinione pubblica a loro piacimento…) quindi si, è un brutto affare“.