Ghost: Tobias Forge, “Tutto più semplice da solo, non potrei dire a un chitarrista di sostituire il suo assolo con uno di organo”
In una nuova intervista su Full Metal Jackie, è stato chiesto al leader dei Ghost, Tobias Forge, quali siano i vantaggi di essere il principale compositore della band. Questa la sua risposta:
La cosa buona, dal momento che non interpreto un ruolo in una band dove ci sono altri cinque ego, è che è tutto più facile. Posso dire: “No no no, possiamo saltare l’assolo qui. Posso spostarlo in un altro punto. Fermi tutti, posso inserire questa parte di basso. Questa parte di chitarra la posso trasformare in una sezione di piano o di organo”. Prova a dire qualcosa del genere a un chitarrista… Se è il suo pezzo, la sua breve occasione di brillare, ragionare alla mia maniera può essere causa di problemi.
Dalla mia prospettiva, invece, posso dirlo a un musicista che ho chiamato per un’apparizione, che so che suonerebbe quel pezzo meglio di come farei io. Semplicemente posso dirgli cosa fare. Che è stato deciso in precedenza cosa fare. Non è come dire: “Oh, qui è libero, ci sono 5 minuti per te e puoi farne quello che vuoi”. Il che mi conferisce una prospettiva sulle cose più da regista, anche se ho scritto io la storia.
Quando si tratta delle linee vocali, posso riascoltarle e dire: “Oh, quella parte fa schifo; quello non mi convince”. Cerco di essere il più obiettivo possibile. Quando passi cinque mesi a realizzare un album… Cosa che è successa mentre lavoravamo a Impera, ma succede sempre, almeno a me, a un certo punto le mie orecchie mi abbandonano. Come se morissero. È morboso e forse non divertente, ma è quello che mi succede. Improvvisamente il disco non mi piace più. C’è stato un momento così, la scorsa estate. Sono entrato in studio e i miei orecchi mi hanno lasciato: “Non mi piace più questo disco”. Da quel momento in poi è stato tutto più difficile, perché continuava a non piacermi (ride, ndr). Ne sei stanco.
Una volta completato, lo ascolti occasionalmente perché devi farlo e arrivano quei momenti in cui pensi: “Woah, suona meglio di quanto mi ricordassi”. Poi lo riascolti qualche giorno dopo e pensi che quella parte faccia schifo. È un processo molto doloroso una volta superata quella soglia. Penso che ci siano alti e bassi con tutto – pro e contro. Ma credo che generalmente, quando un produttore o un ospite lavora con me, sia davvero contento di non avere attorno una band cocciuta. È il classico dolore infinito della maggior parte delle band. Non dico tutte le band, ma buona parte.
Ci sarà sempre qualcuno che non è disposto a portarsi tutto il peso sulle spalle. Ed è molto poco pratico a volte. Per fortuna, quel qualcuno che se ne fa carico, sono io (ride, ndr). Posso dire: “Conosco quel tastierista che suonerebbe perfettamente quella parte”. So quello che voglio, so quello che sento e non voglio trucchetti di sorta. Se voglio qualcuno che suoni davvero in un certo modo, non devo fare altro che chiamare quella persona. Non devo fare necessariamente affidamento sui miei ragazzi o ragazze. E con questo non voglio sminuire la band con cui suono dal vivo. Perché sono davvero molto capaci, davvero bravi a suonare; sono bravissimi a suonare tutto quello che chiedo loro. Il che è fantastico.
In settimana, i Ghost hanno annunciato il nuovo album “Impera” e, la band di Tobias Forge ha presentato anche il primo video, intitolato ‘Call Me Little Sunshine’.