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Heaven’s Touch (Marco Liziero)

Di Fabio Vellata - 19 Giugno 2009 - 0:20
Heaven’s Touch (Marco Liziero)

Con grande piacere accogliamo sulle nostre pagine un’intervista per una volta un po’ atipica e non esclusivamente legata al puro ambito musicale. Marco Liziero, ex membro e leader dei triestini Heaven’s Touch – cult band AOR, attiva sino ad una quindicina di anni fa – ha speso qualche minuto del suo tempo per descrivere i motivi che hanno condotto alla release del greatest hits relativo al suo vecchio gruppo, ormai disciolto da anni, ma legato indissolubilmente alla miglior storia dell’underground rock italiano.

Un’iniziativa encomiabile e di grande profilo morale, cui Truemetal è onorato di poter offrire appoggio e collaborazione.



Ho incontrato Marco Liziero chitarrista di Heaven’s Touch e Sin’s Here in un bar di Trieste, davanti a centinaia di birre (io) e migliaia di gingerini (lui). Una chiacchierata informale, che ci fa addentrare nel progetto che lo stesso Marco sta portando avanti supportato da quasi tutta la scena musicale cittadina e non solo. La pubblicazione del disco ‘The Best 1988-1995′ degli Heaven’s Touch in cui lui ha militato, release pensata con l’unico intento di raccogliere fondi per un musicista in difficoltà.
Un progetto fatto d’amicizia, solidarietà e buona musica: non certo un messaggio promozionale ma un condensato di valori difficili da trovare in questi anni rapiti da individualismi, interessi personali e voglie di ribalta.

Intervista raccolta da Daniele Peluso

Marco, spazio alle presentazioni (evitando se puoi inflessioni dialettali troppo marcate)!

Grazie, ce la metterò tutta (ride). Il progetto non nasce da nessuno dei componenti del disciolto gruppo degli Heaven’s Touch, bensì da un ragazzo di nome Walter Bastianel, che mi aveva già contattato anni addietro. Walter è un grande fan del rock italiano, ha una collezione davvero pazzesca di album e demo tape di tutte le epoche e, sembrerà strano, ma era ed è tuttora un grande fan degli Heaven’s Touch, gruppo in cui ho avuto l’onore di suonare.
Fui avvicinato da lui per reperire del materiale, giacché aveva scoperto il nostro disco sul Metal Mayem americano, nella lista dei prodotti in vendita. L’album era tratto presumibilmente (senza il nostro consenso) da un vecchio demo.
Quando dissi a Walter che il platter, in effetti, non esisteva, un’ulteriore sorpresa fu sapere che il cd era stato messo in vendita anche in numerose fiere. Ti lascio immaginare il mio stupore.
Decisi così di raccogliere tutti i nostri vecchi demo tape e di spedirglieli in blocco. Passato un ulteriore lasso di tempo Walter mi contattò dicendomi di aver sempre avuto l’intenzione di produrre un disco, per proprio piacere personale, e di poterlo poi mettere a disposizione per un’opera di solidarietà, magari utilizzando proprio questi vecchi nastri

Quello che ne è derivato, è stato messo in vendita non a scopo di lucro anche per superare delle eventuali prese di posizione da parte dei vecchi componenti del gruppo (sottolineo il fatto che ad oggi i rapporti sono più che ottimi con tutti) sulla suddivisione degli eventuali utili, e in maniera tale da poter aiutare Sibi senza coinvolgerlo direttamente…



Bene, prendo la palla al balzo e ti chiedo allora di presentare Sibi a quanti non lo conoscono.

Stefano “Sibi” Simoni è un musicista triestino che ha militato in diversi gruppi dell’underground rock cittadino, suonando anche con i Liar e i Foxylady di Arturo Falcone. Come bassista ha contribuito alla pubblicazione di “Illusioni” e “Le Tue Ali” della prog metal band Notturna.
E tuttora il bassista dei Sin’s Here, anche se dall’inizio della nostra collaborazione musicale i primi segnali della malattia si erano già fatti vivi…
La malattia di cui Sibi è affetto, colpisce il secondo moto neurone: il suo decorso è molto simile alla SLA (la tristemente nota malattia dei calciatori), patologia che però colpisce il primo motoneurone, cioè quello che da il comando al secondo.
Identici sintomi, ma non essendo propriamente la stessa malattia, si spera in un decorso migliore e in una sua regressione.
Sibi è una persona assolutamente fantastica e di certo non si è piegato: chiunque di noi sarebbe crollato, ma lui no.
Il poterlo aiutare è l’unico motivo per cui il cd è stato prodotto. Sottolineo il fatto che il disco è assolutamente opinabile; se qualcuno mi dicesse “tieniti il disco a me non interessa, ma metto comunque i soldi per Sibi” (cosa che è già successa), a me andrebbe bene comunque, perché il fine ultimo è quello di raccogliere solidarietà e non quello di far propaganda a qualcosa che di fatto non esiste più da più di dieci anni.
Questo è il messaggio di fondo. Sono consapevole del fatto che per me sarebbe mille volte più facile diffondere un cd in cui io non ho partecipato attivamente.

Cosa intendi di preciso?

Rientra sempre nell’abitudine tutta italiana, il dover cercare il marcio anche dove non c’è, e mi rendo conto che qualcuno può pensare che lo faccio a fini promozionali. È per questo ragione che sarebbe tanto più semplice farlo con un prodotto non mio.
Ma alla fine, a pensarci bene, non me ne importa più di tanto. Se qualcuno compra il cd, paga 10€ che vanno interamente a Sibi, e poi pensa “ma vedi sti stronzi che si fanno pubblicità”, a me va benissimo comunque, perché l’obiettivo è stato raggiunto: far arrivare questa somma a chi ne ha bisogno.
In questo momento non mi preoccupo di far una bella o una brutta figura a livello personale…

In effetti, da questo progetto, nessuno ne guadagna vero? Nemmeno la produzione…

Esattamente! Anche Walter Bastianel che ha stampato i cd, non solo non guadagna nulla, ma non si è nemmeno trattenuto i costi “vivi” dell’operazione.
Io credevo, come se fosse un automatismo, che chi stampava il disco si sarebbe poi trattenuto i costi delle spese, e invece no, tutti lavorano in un’unica direzione…
E questo è meraviglioso.
Nemmeno il grafico ha guadagnato un centesimo: ha fatto il lavoro gratis, pur non avendo visto Sibi nemmeno una volta in fotografia.
La cosa strana e che ora dico anche pubblicamente, è che in molti vengono a complimentarsi con me per l’iniziativa, ma il merito va tutto a Walter, perché è pur vero che le canzoni sono mie (o nostre meglio), ma è anche vero che erano chiuse in un cassetto.



Prima nessuno vi aveva mai chiesto di ristampare i vostri demo?

A dire il vero si, ma si sarebbero innescati tutti gli sgraditi ingranaggi che ti spiegavo prima…chi lo stampa, chi ci guadagna etc. etc, mentre così il progetto ha un senso che va oltre il mero lucro personale.
Anche perché nel disco sono contenute canzoni con diversi componenti ed è inutile negarlo: magari chi subentrava non era visto proprio in maniera idilliaca da chi abbandonava…scazzi da ragazzini e invidie stupide tra gruppi direi.
In questa maniera, tutte le persone che si sono succedute nell’arco degli anni negli Heaven’s Touch, hanno approvato entusiasticamente al progetto.
Anzi, questo lavoro mi ha dato la possibilità di tornare in contatto con gente che non sentivo da anni; un cd gratuito è stato stampato e distribuito a chi aveva suonato nel gruppo. Beh, tutti hanno comprato svariate copie in più da regalare in giro. Al fratello, al collega, alla nonna…intanto metto 50€, tutti soldi che arrivano laddove c’è bisogno…

Ho saputo che il cd sta varcando anche i confini nazionali, vero?

(ride tra incredulità e felicità) è assolutamente vero! Ci sono giunte notizie di richieste in Giappone e Germania per esempio. È ovvio che non sono numeri enormi, ma la soddisfazione resta.

Beh, ti credo! Anche se dobbiamo sempre rapportarci a quello che sono le regole del mercato: ci sarà sicuramente chi comprerà il disco per poi rivenderlo!

Sicuramente, ma questo non mi spaventa ne m’infastidisce. Il prezzo resta quello, comunque. Se poi viene rivenduto a tariffa maggiorata da un distributore Spagnolo o Giapponese, che lo facciano pure. Quelli son tutti soldi che senza questo tipo di lavoro non avremmo mai visto.
So per certo che alcune copie sono state vendute a quindici e a venti euro; ma in tutti i casi la somma è andata in beneficenza e nessuno si è tenuto niente per se.
Al mio liutaio ad esempio, ho regalato il disco. Lui mi ha fatto i lavori richiestigli, e non ha voluto essere pagato, devolvendo tutto a Sibi. Chiunque ha fatto una parte, insomma.

Avete scelto di non divulgare niente sul quotidiano della città, come mai?

Ho ritenuto che l’articolo sul giornale potesse imbarazzare Sibi, e far passare la vicenda come una proposta pubblicitaria. Perché nella nostra città il tamtam tra myspace, facebook e passaparola c’è già stato e ha coinvolto tanta gente. Inoltre tempo fa era comparso un articolo che spiegava la vicenda umana del musicista.
Parlare del nostro cd in un articolo sul giornale, magari con una foto di vent’anni fa…e chi lo andrebbe a leggere? Solo chi mi conosce, e che magari ha già preso il disco.
Ripeto non è un album celebrativo e non devo promuovere niente, lo ripeterò fino alla nausea. Di certo quando abbiamo scritto quelle canzoni non pensavamo a questo come target, e nessuno di noi vive tutt’ora di musica!

Che percezione ha Sibi di tutto questo “movimento” che ruota intorno a lui?

C’è stato un concerto dei Notturna in cui ha suonato due pezzi sulla sedia a rotelle, è stato un momento che mi sono perso perché ahimè, ho saputo della cosa con grave ritardo.
Per il resto, davvero non sapevo come dirglielo e ho deciso di farlo dopo l’uscita del cd. A quel punto ho mandato una mail, in cui scherzosamente ho riproposto il tema della spartizione degli eventuali utili, del tipo: “Sibi, abbiamo ristampato le nostre canzoni su cd, ma visto che non vogliamo scannarci sulla spartizione dei soldi, e alla luce della tua propensione alle birrette, abbiamo deciso di sovvenzionare questo tuo vizio”.
Cazzate lo so, ma essere amici è anche questo, lui sa per cosa sono quei soldi, ma reputo che essere compatiti dagli amici, dopo che c’è comunque gente che lo fa ogni giorno, non sia cosa buona. Anche perché restiamo uguali in tutto e per tutto.
L’altro giorno eravamo assieme alla presentazione del nuovo disco di Alex Falcone, lui era vicino a me: io sulla sedia, lui sulla sedia a rotelle ma eravamo uguali identici. Abbiamo passato la sera a ridere e parlare di cretinate perché questa è la vita reale.
Quando ci ha ringraziato, gli ho risposto “no grazie, quando guarisci ci rendi i soldi, e ora ti compri una copia” (e ride di gusto).
Questa è amicizia, non beneficenza…

Siamo al termine. Marco, ti ringrazio per la disponibilità e come da tradizione ti lascio concludere questa “Intervista a ruota libera”…

Grazie a te e a tutti quelli che leggeranno queste righe, grazie a truemetal e al caporedattore che ha accettato l’intervista e il disco.
Che dire di più di questo? Grazie!

Pagina Myspace

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Chiunque fosse interessato ad avere il disco può contattare direttamente la distribuzione a questo indirizzo: walterbastianel@tele2.it

Daniele Peluso