Vario

Hellwrath (Stefano)

Di - 13 Agosto 2005 - 10:04
Hellwrath (Stefano)

Tre canzoni sono bastate a catturare la mia attenzione: le ho trovate in Anger Words, secondo demo, di recente pubblicazione, sfornato da un promettente gruppo della nostra penisola. Giusto dunque lasciare la parola all’ennesima band nostrana che sta lottando per ritagliarsi il proprio spazio. Un breve scambio con Stefano mi ha permesso di conoscere un po’ meglio chi si nasconde dietro al monicker Hellwrath.

Potete presentare gli Hellwrath ai nostri lettori?

Allora, la band nasce ufficialmente nel dicembre 2002, dopo una breve militanza nei Dreadful Omen. A quel tempo eravamo stanchi delle continue picche del nostro vecchio singer, quindi decidemmo di lasciargli monicker, alcune canzoni e di avventurarci in un progetto tutto nostro. Subito dopo entrò nel gruppo Edo che fece la sua prima prova in uno studio di registrazione, quando registrammo il primo demo.

Da cosa è sorta la decisione di riproporre due vecchi pezzi, piuttosto che di pubblicare solo materiale inedito?

La decisione è stata presa perchè “Hellwrath” e “Peaceless“, che erano già presenti nel demo Peaceless del 2003, non suonavano come dovevano suonare. Quindi dopo un attento esame decidemmo di riprenderle da capo come se fossero state scritte da poco e di ri-registrarle per rendergli onore. In più aggiungemmo “Anger Words“, una nuova composizione.

Vi soddisfa Anger Words? Pensate sia rappresentativo rispetto a quello che sono gli Hellwrath oggi?

Anger Words ha regalato alla band molte soddisfazioni in questo anno. Il demo è stato apprezzato in tutto il mondo.. e non scherzo! Stilisticamente parlando, rappresenta un ulteriore passo in avanti per il gruppo, verso un nostro stile personale, però c’è ancora tanto lavoro da fare per migliorare. Comunque a tutt’oggi Anger Words ci rappresenta a pieno.

Cosa vi ha spinto a suonare pezzi basati su mid-tempos e parti lente piuttosto che a esasperare le parti veloci? E’ stata una scelta o un’evoluzione naturale? E’ forse anche un modo per prendere distanza dall’abuso di “tecnicaglia” che da qualche anno a questa parte caratterizza molti Death Metal acts?

Sinceramente le canzoni sono nate così, non ci abbiamo pensato più di tanto. L’unica cosa che conta è che poi il risultato piaccia a tutta la band! Dal punto di vista tecnico noi non ci badiamo più di tanto: la tecnica è fine a se stessa, è importante ma non così tanto da esasperare la musica!

Penso che il Death Metal stia attraversando un periodo eccezionale, che dura da alcuni anni. Nonostante ciò, credo che, facendo un discorso generale, si sia persa la dimensione atmosferica ed evocativa, a discapito di un approccio più freddo, tecnico e razionale. Lo chiedo a voi perchè nella vostra musica ho trovato proprio questa sorta di dimensione dimenticata. Concordate? Se sì, pensate ci siano delle cause precise? Più in generale, pensate ci siano differenze sostanziali tra il Death Metal odierno e quello degli inizi?

Nella musica succede sempre così, basti pensare a quando esplose in grunge. La musica è sempre in circolo, in dei momenti fa il boom, in altri rimane quasi in letargo in attesa di un nuovo boom. Per quanto riguarda la mancanza di “calore” nelle canzoni, possiamo tornare alla domanda di prima. Ora come ora sembra che la gente si interessi di più le prestazioni dei singoli, invece della musica di insieme che una band riesce a tirare fuori. Spesso ai nostri concerti la gente ti etichetta solo se sei “tecnico”, che è una boiata bestiale. Giudicateci per la musica che proponiamo, invece che vedere quante scale suono! Questo secondo me è quello che distingue il Death odierno con quello passato. Bisognerebbe fare ascoltare un pò più di Motorhead ai metallers di oggi!!!! Nella nostra musica, cerchiamo di trasmettere la nostra passione nel fare canzoni e non di stupire per gli assoli mega veloci o difficilissimi.

Quali sono i punti di riferimento imprescindibili (gruppi, ma anche altre fonti d’ispirazione) per gli Hellwrath?

All’interno del nostro gruppo ascoltiamo di tutto. La fonte principale sono sicuramnte i Death, però ci piace ascoltare anche altro, diciamo che spaziamo dai Rush ai Nile!

Com’è la dinamica interna al gruppo? Avete un main-man? Chi compone i pezzi e chi scrive i testi?

A parte i testi che sono prerogativa del cantante, la musica nasce da Francesco e me che registriamo riffs di chitarra e poi li portiamo in sala. A quel punto la fase di composizione abbraccia tutti i membri, ognuno dei quali dà il proprio contributo.

Siete coinvolti in altri side-project?

Gli unici coinvolti in altri progetti sono Francesco e Lorenzo. Francesco suona nei Coram Lethe e prosegue con successo il proprio progetto solista Impheria. Lorenzo invece suona la batteria anche nei Sevengates e in un gruppo Ghotic, gli Hydillow Ghost.

Gli Hellwrath cosa rappresentano nella vostra vita? Un modo per divertirsi, una valvola di sfogo, o qualcosa di più, di diverso?

La cosa che accomuna principalmente il gruppo. è la passione per la musica; poi, abitando tutti distanti, il ritrovo in sala è un momento per stare insieme e condividere tante emozioni. E’ per questo che ci lega anche una profonda amicizia.

Come (presumo) tutte le band underground, immagino che abbiate incontrato difficoltà nel muovere i primi passi. Quali sono stati gli ostacoli più difficili da superare?

Principalmente le difficoltà sono sorte quando dovevmo cercare locali per suonare. Qui la mentalità è ancora molto chiusa e invece bisognerebbe dare la possibilità a tutti di suonare ed esprimere la propria musica.

Credete che la nostra scena underground sia a un buon livello? E, in ambito “mainstream”, pensate che l’Italia sia competitiva all’estero?

La scena underground italiana sta crescendo sempre di più e abbonda di band validissime. In ambito mainstream stiamo cresceno, però mi pare che rispetto all’estero apprezziamo forse un pò di più i vari generi musicali.

Avete dei programmi per il futuro? Si è già parlato di full-lenght, contratti e simili?

Al momento stiamo contiunando a scrivere canzoni: per il full-lenght ci vorrà ancora un pò di tempo, almeno avremo un po’ più di repertorio. Contratti in vista non ce ne sono, quindi procederemo in tranquillità come abbiamo sempre fatto fino ad ora.

Vi ringrazio, a nome mio e di Truemetal.it, per l’intervista. Vi auguro un brillate (e meritato) futuro, e vi lascio tutto lo spazio che volete per chiudere.

Grazie a voi ancora per lo spazio che ci avete dato e per il grande lavoro di supporto alll’underground che state facendo. ABBIAMO BISOGNO DI PERSONE COME VOI!!!!! Sostenete la musica ed i gruppi emergenti! CIAWWWWWWWWWWW!!!!!!