Hibria (Savio Sordi)
Per chi ancora non li conoscesse gli Hibria sono stati una delle rivelazioni assolute dello scorso anno in campo power-heavy con il loro debut “Defying The Rules“. Così abbiamo pensato di scambiare quattro chiacchiere col loquace drummer della band Savio Sordi, davvero simpatico e disponibile. Eccovi il resoconto della nostra intervista.
A cura di Matteo ‘once’ Lasagni
1) Innanzitutto Savio benvenuto su Truemetal! Come hai potuto leggere anche sul nostro portale, i fans italiani hanno accolto con grande entusiasmo il debut album degli Hibria – Defying The Rules (DTR). Siete soddisfatti del riscontro ottenuto qui da noi e nel resto del pianeta?
Si abbastanza. Siamo piuttosto entusiasti riguardo alla cosa in generale. La recensione di Truemetal e i commenti da parte dei nostri fans in Italia significano molto per noi. E le cose vanno veramente bene non solo in Italia, ma anche in Europa, Asia e Nord America, senza dimenticare Sud America e Brasile, attraverso cui abbiamo potuto testare le effettive potenzialità del nostro album anche negli altri paesi. C’è ancora molto da fare, ma abbiamo avuto l’impressione che la gente abbia interpretato nel modo corretto i nostri intenti. Le recensioni e gli articoli hanno sottolineato alcune caratteristiche che effettivamente abbiamo cercato di sviluppare in questi anni e questo ci fa ben sperare per il futuro.
2) In realtà gli Hibria sono una band già molto rodata e con una solida esperienza live alle spalle, non è vero?
Crediamo fermamente che la forma migliore di heavy metal si trovi proprio ai concerti. Per noi essere sul palco a suonare è il massimo!
3) Già che ci siamo Savio, puoi raccontarci le origini della band, come si è formata e come siete arrivati all’attuale line-up?
Marco cominciò a suonare con Abel in un progetto metal nel 1994. A quel tempo rimasero presto soli quando gli altri musicisti lasciarono il gruppo. Io al tempo avevo una band mia. Marco and io eravamo compagni di scuola, così invitarono me e la mia band al completo, eccetto il bassista, ad unirci a loro per formare una nuova formazione. Dopo 3 anni Marco, Abel e io eravamo insieme, ma con un altro singer e cominciammo delle audizioni per cercare un altro chitarrista. Io invitai un mio compagno di scuola più giovane di me, Diego, ma al primo test fu “bocciato” da Marco e Abel. Dopo un paio di altri chitarristi essi riconsiderarono la scelta di Diego e così egli si unì a noi. Era il 1996 quando suonammo con la band di cui faceva parte Iuri e decidemmo di invitarlo a cantare con noi, visto che in quel periodo il nostro singer stava lasciando la band. Così nel 1997 abbiamo fissato la line up che abbiamo ancora attualmente.
4) E il monicker Hibria come è stato scelto?
Un giorno capimmo di non essere soddisfatti del nostro nome, così stilammo una lista con tutte le nostre idee a riguardo e Marco se ne venne fuori con questo “Hibria”. Ci piacque immediatamente e decidemmo di usarlo come nostro monicker.
5) Il vostro stile contiene sonorità appartenenti a diversi periodi musicali, dall’aggressività tipica degli eigthies, all’esplosività ritmica degli anni 90. Quali sono state le vostre principali fonti d’ispirazione in questi anni?
Amiamo Judas Priest, Iron Maiden, Saxon, Metallica e alcune altre produzioni più recenti come Pantera e Dream Theater. Sebbene ci piacciano molte band nuove, alla fine come gusti musicali siamo molto tradizionali. Quando scriviamo musica finiamo sempre per suonare qualcosa che appartiene a quelle ere musicali, ma del resto è proprio quello che ci piace ascoltare e suonare. Ma devo confessare che mantenere un gusto piuttosto “classico” con tutte queste nuove band che girano è veramente difficile.
6) Il vostro sound ha un’impronta molto heavy, in particolare nel guitar-work, tagliente e diretto. Non a caso per il mixaggio avete scelto proprio Piet Sielck, già molto esperto con questo tipo di produzioni. Com’è nato il rapporto con lui?
Abbiamo un amico in Germania che è riuscito ad agganciare Piet. Stavamo già pensando a lui per questo lavoro e quando si avvicinò il contratto con la Remedy questa idea cominciò a prendere seriamente forma. Lavorare con lui è stato magnifico. Gli mandammo i master dei pezzi così lui sviluppò il materiale. Quando ci mandò i primi samples pensammo subito che erano perfetti. Aveva trovato precisamente quello che noi cercavano. Dopo qualche mail e alcune piccole correzioni DTR era già pronto per la pubblicazione!
7) All’interno della band come si sviluppa la fase di composizione dei pezzi?
Ogni membro ha un ruolo. Iuri ascolta i riffs di chitarra e propone melodie vocali che la maggior parte delle volte risultano vincenti. E’ molto importante nella fase iniziale delle composizioni. Abel è l’uomo dei riffs e delle melodie, compone i solos e crea i riffs portanti. Arrangia le parti di chitarra ritmica, i duelli di chitarra e completa le idee di Diego. Diego poi è il nostro lido sicuro. Noi portiamo a casa sua tutte le idee e lui ha il compito di unirle in un tutt’uno. Inoltre di solito aggiunge alcuni solos complessi e delle parti vocali e in pratica è il contenitore di tutte le creazioni di Iuri e Abel. Io invece sono l’uomo che collega le idee, solitamente influenzo il processo di composizione proponendo cambi di tempo e alcuni groove. Marco infine si dedica ai perfezionamenti di tutti gli strumenti dando l’impronta definitiva ai brani. In pratica lui è quello che riordina i pezzi del puzzle. Ma una cosa su tutte conta: il consenso, che per noi 5 significa essere soddisfatti del risultato raggiunto insieme.
8) Sono rimasto impressionato dalla vostra preparazione tecnica. Credo che oltre all’ottimo songwriting, le prestazioni dei singoli elementi siano state il vero asso nella manica che vi ha permesso di elevare la qualità di DTR ad un livello davvero altissimo, non credi?
Ti siamo grati per questo tuo commento positivo. Eravamo molto felici del risultato finale dell’album e intendiamo lavorare ancora più duramente per scrivere il prossimo!
9) A parte i grandi meriti strumentali, non si può non sottolineare che la presenza di un singer straordinario come Iuri Sanson aumenti notevolmente la caratura degli Hibria, non trovi Savio?
Non credo di essere la persona migliore per rispondere a questa domanda, visto che sono un grande fan della sua voce. A parte il fatto che Iuri è prima di tutto un grande fratello, ogni volta che ci troviamo per provare, lo ascolterei cantare sempre di più. E’ veramente un piacere suonare con un talento del genere.
10) Venendo ai pezzi contenuti nel vostro album, è stata scelta come opening track “Steel Lord On Wheels”, perfetto concentrato del vostro sound. Una track che colpisce fin dal primo ascolto, ideale cavallo di battaglia nei vostri concerti, cosa ne dici?
Sono perfettamente d’accordo. E’ una delle mie preferite e suonarla dal vivo ci riempie ogni volta di gioia. Questo è il nostro cavallo di battaglia e significa molto per noi. Mi fa sentire esplosivo e ho notato che anche ai nostri fans piace molto!
11) Ma anche “Millenium Quest” è dotata di un tiro travolgente! Non trovi Savio che in fondo il vostro lato migliore sia quello speed?
Non so se il nostro lato migliore sia quello speed, ma Millenium Quest fu l’ultima canzone composta per il disco, e rappresenta quello che sentivamo in quel periodo. Personalmente amo questo pezzo in modo particolare e spero di suonare un altro brano come questo sul prossimo album.
12) Esattamente come avete dimostrato nella title-track, che personalmente ho eletto come miglior song di DTR; attacco terremotante (complimenti Savio per il fenomenale start-drumming!), refrain molto catchy e sezione centrale esplosiva! E tu Savio, se dovessi scegliere, a quale canzone daresti le tue preferenze?
Come ho detto prima la mia preferita è Millenium Quest, ma anche suonare Defying The Rules mi dà lo stesso grande piacere. Quando il pezzo è veloce, terremotante ed eccitante allora stai certo che sarà sempre una mia possibile favorita! I brani così mi piacciono sempre!
13) Venendo alle liriche del cd, le ho trovate particolarmente ispirate e positive. Una sorta di evoluzione ricca di grandi significati, celati da preziose metafore che lasciano al lettore la possibiltà d’interpretare la storia secondo la propria sensibilità. Cosa ne pensi?
E’ esattamente quello che ci eravamo prefissi. Avevamo pensato d’inserire nei testi le nostre esperienze personali, ma alla fine abbiamo trovato un sacco di elementi che riempiono la vita di moltissime persone. Abbiamo avuto alcuni fans dal Giappone che via email ci hanno mandato le loro personali sensazioni riguardo alle canzoni. E’ stato stupefacente vedere che effetto avessero in anime diverse dall’altra parte del globo. Crediamo di essere circondati di “Faceless In Charge” e “Masters Of Fate” in ogni luogo del mondo. La gente cerca d’imporre un’unico credo e stile di vita e noi ci rendiamo conto di quanto sia difficile lottare per i propri ideali.
14) Quando vi vedremo in Italia?
Non vediamo l’ora di andare in tour e incontrare i nostri fans. Sfortunamente non abbiamo ancora nulla di confermato, ma speriamo accada presto. Siamo sicuri che ci sarà da divertirsi! Vorrei anche un’altra chance per allenare il mio Italiano, una lingua che mi piace moltissimo.
Gli Hibria sono una band live, noi apparteniamo al palco e questa è la nostra vera essenza!
15) Progetti futuri?
Siamo sempre pronti per un possibile tour e nel frattempo lavoreremo duro sul nuovo disco!
16) Pensi che in futuro potreste comporre anche delle ballad o cmq dei pezzi stilisticamente diversi da quelli contenuti in DTR?
Questo non lo sò, solo il tempo potrà dirlo. Per il momento ci sentiamo moltissimo come DTR, poi vedremo cosa verrà fuori.
17) Domanda piuttosto frequente di questi tempi: cosa ne pensi del ruolo di internet nella musica metal?
Sebbene molte persone evidenzino gli aspetti negativi di internet (pirateria in primis), noi lo vediamo come un canale eccezionale per la musica metal. Non è mai stato così facile trovare informazioni su una band, guardando il sito ufficiale, entrare in contatto direttamente col gruppo e anche scaricare musica e video. Noi abbiamo alcuni mp3 nel nostro sito (www.hibria.com) e a giudicare dalle persone che ci hanno scritto, sembra che abbiano capito che solo supportando in ogni modo la band essi potranno continuare a godere dei vantaggi del web. Senza internet non saremmo nemmeno qui oggi a chiacchierare!
18) Savio ti ringrazio per la disponibilità dimostrata e ti lascio queste ultime righe per chiudere in bellezza questa nostra prima intervista!
E’ stato un grande piacere per gli Hibria realizzare quest’intervista e speriamo vivamente di vedervi presto nel nostro guestbook. Infine vorremmo dire che non vediamo l’ora d’incontrare i ragazzi italiani (live in Italia o in giro per il globo!) e poter fare headbanging insieme con tanto sonoro Heavy Metal!!!