Hirax (Katon W. De Pena)
Tra i gruppi più tenaci e coerenti della scena thrash metal mondiale, dalle origini ad oggi, figurano senz’altro i californiani Hirax, gruppo capitanato dall’inossidabile Katon W. De Pena.
In occasione dell’uscita del nuovo album “Immortal Legacy”, l’affabile frontman si è prestato ben volentieri ad un piacevole colloquio telefonico con la Nostra Tarja Virmakari.
Intervista registrata il 31 Gennaio 2014 da Tarja Virmakari
– Ciao Katon, sono Tarja. Benvenuto su Truemetal.it. Come va, a parte le tante interviste di queto periodo?
Procede tutto al meglio! A breve uscirà l’album e perciò ci stiamo preparando per il tour.
– Gli HIRAX sono uno dei primissimi esempi di gruppo thrash metal, speed metal e crossover thrash. Quali sono state le band che vi hanno influenzato maggiormente in questi circa trent’anni di carriera?
Beh, i primi tempi ovviamente dai grandi gruppi come Black Sabbath, Deep Purple, Thin Lizzy, i primi AC/DC con Bon Scott, ci piaceva molto anche una band che veniva dalla Francia chiamata Trust. Per quanto riguarda i cantanti il grande Ronnie James Dio o Ian Gillan, in passato, e il mio cantante moderno preferito è stato Luciano Pavarotti.
– D’accordo, ma quale tipo di sound vi ha permesso di avvicinarvi al thrash metal?
Le nostre radici, alle quali siamo sempre rimasti fedeli, affondano nella NWOBHM. Gruppi come Saxon, Diamond Head, Raven o gli stessi grandissimi Thin Lizzy. Per non parlare poi dei Motörhead come anticamera ai gruppi che suonavano ancora più veloci.
– La vostra filosofia è sempre stata quella di ricordare da dove venite e di rimanere fedele alle vostre radici… è forse questo il motivo che spinge i vostri fan a rimanervi più che fedeli continuando a supportarvi?
Questa è una buona domanda. Sì, siamo sempre rimasti fedeli alla nostra filosofia ed alle nostre origini, non importa quanto sia cambiato il gruppo. Abbiamo sempre cercato di crescere anno dopo anno e siamo diventati una band leggendaria perché abbiamo iniziato nei primi anni Ottanta con Metallica, Slayer, Testament, Exodus e Megadeth, tutte band con le quali suonavamo nei vari club di Los Angeles in California e San Francisco. Soprattutto non abbiamo mai tradito i nostri fan, specialmente quelli più votati all’underground hardcore e metal, i quali non accettano alcun compromesso o il fatto di provare a vendersi.
– So bene quello che dici dato che provengo da un background hardcore…
Certamente! Quel tipo di die-hard-fans non devi mai deluderli, devi viaggiare in tutti i Paesi a giro per il mondo e rimanere sempre vero e coerente con te stesso e proporre sempre musica di qualità.
– Non si tratta solo di un rapporto tra band e fan, è un po’ come parlare di un rapporto a livello familiare, no?
Esatto, è una grande emozione per noi poter viaggiare e andare in Paesi come Germania o Giappone. Abbiamo suonato al Wacken del 2003 ed abbiamo tenuto uno show speciale allo Sweden Rock Festival del 2004 con fan che provenivano perfino da Finlandia e Norvegia… Vogliamo sempre dare il massimo e ripagare i nostri fan e questo è un po’ il “segreto” del nostro successo.
– Il vostro nuovo album, “Immortal Legacy”, uscirà in Europa il 24 Febbraio. Dal punto di vista musicale, quali sono le principali differenze con il precedente lavoro “El Rostro de la Muerte” (2009)?
Sono entrambi dischi speciali… in ogni caso, la differenza principale riguarda la produzione. Il suono è più corposo ed epico ed allo stesso tempo molto oscuro. Mettendo il disco nello stereo i fan potranno godere di questa produzione e rendersi conto delle differenze. Mentre per quanto riguarda le canzoni posso dire che tendono ad una maggiore complessità. C’è sempre la componente thrash che ci caratterizza, ma sono presenti anche parti maggiormente heavy o speed. Ritengo che questo album possa andare bene per qualsiasi fan dell’HM in senso ampio. Penso che questo sia il nostro album più importante e non solo perché lo abbiamo rilasciato tramite Steamhammer, probabilmente l’etichetta perfetta per noi…
– Infatti tu hai detto che questo è probabilmente il vostro album più diversificato…
Ritengo che l’aspetto più importante in questo senso sia quello lirico. I testi sono più “significativi” e trattano degli argomenti più disparati, perfino storici, come per esempio “The World Will Burn” che parla dell’imperatore romano Nerone. In secondo luogo ritorno sulla produzione e all’eccellente lavoro fatto. Potevamo scegliere tra Andy Sneap, Jeff Waters degli Annihilator e Bill Metoyer, che ha prodotto i nostri primi due album ed ha prodotto ottimamente negli Ottanta dischi di Slayer, W.A.S.P., Armored Saint ecc. ed alla fine abbiamo scelto quest’ultimo.
– Cosa puoi dirmi del processo di scrittura dei brani e delle tematiche affrontate? Si tratta di un concept album?
Come ti ho detto il nostro scopo è sempre stato quello di diventare sempre più grandi come band e di partecipare ad un sempre maggior numero di concerti e grandi festival. Il messaggio dietro a “Immortal Legacy” di conseguenza è quello di lasciare un qualcosa che sia ricordato per molto tempo (come suggerisce il titolo, quindi, un’“Eredità Immortale”, ndr). Per quanto riguarda il processo di scrittura dei brani, beh, ci sono voluti due anni, durante i quali comunque abbiamo sempre continuato a suonare dal vivo, che è la cosa che ci piace di più. Due anni per comporre, registrare e missare negli studi qui in California.
– Qual’è quindi il significato del titolo?
Come ho già detto, volevamo creare un grande disco, che venisse ricordato per sempre. Da qui l’idea del titolo.
– La traccia più inusuale è “The World Will Burn”… vuoi parlarmene?
In questo album abbiamo inserito idee e stili differenti per avere un range più ampio. In ambito thrash alcune band hanno uno stile ben preciso e continuano ad oltranza a riproporre lo stesso schema, ma se vuoi che questa musica duri per tanto altro tempo ancora devi dimostrare di avere più frecce al tuo arco, più modi di “attaccare” la propria audience. Lo stesso discorso vale anche per la magnifica opener “Black Smoke” e per la seconda traccia “Hellion Rising”, primo singolo estratto dall’album. Ma proseguendo lungo tutto l’album si possono apprezzare “aromi” e stili differenti, ma tutti molto molto heavy.
– La copertina di “Immortal Legacy” è stata disegnata dal leggendario artista Philip Lawvere (KREATOR, CELTIC FROST)… Cosa puoi dirmi dell’idea che c’è alla base di quell’immagine?
Devo essere sincero: pensavo che fosse morto perché era davvero scomparso dalle scene. Mi ha contattato tramite facebook e non riuscivo a credere che fosse davvero lui e perciò gli ho chiesto di fare una chat video per esserne sicuro (ride, ndr)! Abbiamo cominciato a parlare di “Immortal Legacy” e della sorta di concept di cui parlavamo prima e lui se ne è innamorato subito dicendo che avrebbe potuto fare un grande lavoro con la copertina. Si è messo subito al lavoro in Grecia, dove lui vive, e quando mi ha inviato l’immagine per me era semplicemente perfetta! Mi ricorda un po’ lo stile classico delle copertine dei gruppi che da sempre ho adorato come Nazareth e Molly Hatchet.
– Parlando degli ospiti che sono presenti sull’album, devo dire che ci sono dei nomi davvero suggestivi: il chitarrista Jim Durkin (DARK ANGEL), Juan Garcia (AGENT STEEL, EVILDEAD) e Rocky George (SUICIDAL TENDENCIES, FISHBONE)… Parlami per favore di queste collaborazioni.
Rocky George lo conosco dai primissimi anni Ottanta. Andavamo insieme a vedere i concerti e facevamo anche stage-diving assieme! Ci siamo rivisti perché Bill Metoyer, dal quale comunque si recano moltissime band, si stava occupando del tributo a Jeff Hanneman attirando pure Rocky. Il quale quando ha saputo che stava lavorando al nuovo album degli Hirax ha proposto di inserire un suo solo di chitarra. Quando Bill me lo ha detto ero davvero entusiasta, anche perché adoro quello che ha fatto con i Suicidal Tendencies! Gli abbiamo proposto tre brani sui quali poteva inserire i suoi soli ed il risultato è stato grandioso! Mi piacerebbe andare in tour o suonare qualche data insieme. È stato poi un onore collaborare con Juan Garcia, persona davvero professionale, e con Jim Durkin. Sono entrambi musicisti che rispetto così tanto che per me è stato un po’ un sogno che diventava realtà.
– Come promuoverete l’album? Farete un tour in Europa?
Terremo molti show in Europa di cui ben tre in Italia e sono sicuro sarà meraviglioso. Sarà la prima volta che gli Hirax sbarcheranno in Italia! L’etichetta, comunque, si sta muovendo per farci suonare in tutto il mondo e nei prossimi mesi uscirà il video di “Hellion Rising”.
– Mi piacerebbe sapere la tua opinione sulla “new wave of thrash metal” e quali sono le giovani band che in qualche modo ti hanno colpito.
Ho avuto modo di ascoltare molte giovani band che hanno magari aperto ai nostri show e che apprezzo molto. Penso sia meraviglioso che ci siano così tanti nuovi gruppi che spingono indirettamente i più giovani a scoprire la storia del thrash ed i gruppi storici. Hanno cominciato perciò a girare filmati come “Get Thrashed” che è un documento davvero rilevante… Comunque, mi piacciono Gama Bomb e Violator e ci sono diverse band interessanti a Los Angeles. Apprezzo poi i Bonded By Blood con i quali suoneremo in questo tour assieme ad un’altra band cilena interessante chiamata Nuclear.
In generale, comunque, è importante che ci siano nuove band per far sì che tutto il movimento cresca!
– In pratica non puoi garantire un futuro al genere se non ne conosci la storia ed il passato…
Esatto, molti dei giovano gruppi di oggi erano solo dei bambini quando i gruppi storici suonavano dal vivo e questa riscoperta non può che fare bene a tutti!
– Avete già suonato con molti dei grandi nomi come Metallica o Slayer, giusto per nominarne alcuni, ma con quali dei Grandi vi piacerebbe prima o poi condividere il palco?
Fortunatamente, dopo tanti anni di carriera, possiamo dire di aver già suonato con gran parte di essi, perciò mi piacerebbe o mi sarebbe piaciuto farlo con gruppi di altri generi come AC/DC, Thin Lizzy, Priest o Iron Maiden. Quest’estate comunque suoneremo al Bang Your Head Festival e avremo occasione di rivedere band come Twisted Sister, che rispettiamo profondamente e altri. In ogni caso sarà sempre un onore suonare nuovamente con i gruppi con cui abbiamo dato il via al movimento come Slayer, Testament, Megadeth o Exodus. Come è sempre bellissimo ritrovare un gruppo come gli Overkill…
– Ora l’ultima domanda e lascio a te la parola… Cosa vorresti dire ai tuoi supporter e lettori di Truemetal.it?
Vorrei ringraziare tutti nostri fan in Italia, specialmente quelli che ci seguono ormai da trent’anni. Quando suoneremo lì ci berremo insieme birre e faremo tanto tanto thrash metal. Continuate a supportare questa musica, anche perché è sì una sorta di revival ma allo stesso tempo è una nuova esplosione per questo genere, perciò voglio ringraziare davvero tutti, fan, magazine e chiunque sia d’aiuto per questa musica. Infine voglio ringraziare te e la nostra etichetta che ci supporta al cento per cento!