i Blind Guardian e il Fantasy

Di Alessandro Calvi - 25 Dicembre 2001 - 17:23
i Blind Guardian e il Fantasy

Una retrospettiva sul lungo rapporto intercorso tra i Blind Guardian e il fantastico letterario a cavallo tra Fantasy, Horror e Fantascienza.

Il Blind Guardian nascono ufficialmente nel 1985, anno di uscita del loro primo
demo. La formazione è un po’ diversa da quella odierna e il CD si intitola Symphonies
of Doom
“. A far parte la parte del leader del gruppo c’è naturalmente
il cantante e bassista Hansi Kursch, ispiratore, compositore e mentore del gruppo.
Il secondo demo anticipa il titolo del loro primo disco, “Battalions
of Fear
“, ed esce ad un anno di distanza con una formazione diversa.
Subito dai titoli delle prime canzoni si può notare un rimando alla letteratura
fantasy. Esplicite da questo punto di vista sono “By The Gates Of Moria” e “Gandalf’s
Rebirth
“. Si tratta di pezzi strumentali ispirati alle vicende delle moniere
dei nani di Moria, e alla morte e rinascita di Gandalf, da Gandalf il grigio
a Gandalf il bianco, il più potente mago della Terra di Mezzo, uno dei passi
salienti de “Il signore degli Anelli” di J.R.R.Tolkien.

Con il passare del tempo i riferimenti all’opera di Tolkien se non al fantasy
e al mondo della fantasia in generale si moltiplicano.
Il primo disco, “Battalions of Fear“, è
del 1988. Oltre alle precedenti canzoni ne vengono aggiunte altre e, nel libretto
che accompagna il CD, si possono leggere i ringraziamenti dei musicisti agli
autori che hanno ispirato i loro componimenti. Infatti “Majesty“, “Gandalf’s
Rebirth
” e “At the Gates of Moria” sono ispirate da ” Il Signore
degli Anelli” di Tolkien, “Guardian of the Blind” dal romanzo “It” di
Stephen King e “Run for the Night ” dall’opera di Antony Dvorak.

Insomma, ascoltando i Blind Guardian pare impossibile non capitare in qualche
citazione da romanzo fantasy o horror. Anche la fantascienza però non manca,
nel terzo disco dei Guardian “Tales from the Twilight
World
” ad aprire le danze è una canzone “Traveler in Time
che parrebbe essere la miglior colonna sonora per la lettura dal libro “Dune”.
Naturalmente anche in questo caso non mancano i riferimenti a ” Il signore degli
Anelli” con una canzone che si intitola proprio “Lord of the Rings”
e che praticamente mette in musica, con accompagnamento di chitarra acustica,
la poesia degli anelli. Molte altre canzoni presentano riferimenti a romanzi,
racconti o film fantasy, horror o di fantascienza, ma lo spazio è tiranno e
questo non sarebbe più un articolo ma solo un mero elenco. Mi limiterò quindi
solo ai casi più importanti come nel caso della prima canzone del quarto disco
Somewhere far beyond“, la bellissima “Time,
what is time
” che cita dal punto di vista dei replicanti un film che ha
fatto storia: ” Blade Runner”. Nello stesso disco inoltre si segnala anche la
presenza di “The Bard Song- The Hobbit“, che riassume la storia de “Lo
Hobbit”, opera di Tolkien che fu prologo a “Il Signore degli Anelli “.

Nel disco successivo “Imaginations from the Other Side
a farla da padrone è la canzone che dà il titolo all’album e che è in realtà
una citazione globale di tutto il mondo del fantastico che ha popolato, e popola
tutt’ora, la fantasia del cantane e compositore Kursch, così come quella di
tutti i bambini del mondo. Così noi incontriamo, ascoltando questa canzone ora
aggressiva, ora dolce sulle note di una chitarra acustica e degli arrangiamenti
orchestrali, la bella Alice nel paese delle meraviglie, l’eterno bambino Peter
Pan, il leone senza coraggio in cerca del mago di Oz, il viscido Gollum e il
mago Gandalf de “Il Signore degli Anelli” e tanti altri personaggi. Tra le altre
canzoni anche una dedicata a Mordred, il figlio avuto da Artù con la sorellastra/strega
Morgana. Tolkien stesso si era ripetutamente ispirato al ciclo arturiano nella
stesura del suo complesso mondo fantastico, nella simbologia e caratterizzazione
dei personaggi, e così i Guardian hanno deciso di rendere omaggio a loro modo
ad una delle saghe più epiche della storia della letteratura di ogni paese.

Giungiamo infine alla conclusione di questo articolo così come anche della produzione
attuale dei Blind Guardian parlando del loro ultimo disco: “Nightfall
in Middle-Earth
“, il calar delle tenebre nella Terra di Mezzo. Questa
volta Kursch nella stesura dei testi non si è limitato a qualche citazione sparsa,
dovuta solo a una lettura di qualche libro che gli era particolarmente piaciuto,
ma ha fatto di più. Questo disco infatti è da considerarsi il migliore dei Guardian,
oltre che per le musiche e le canzoni, anche per il lavoro di documentazione
che ha alle spalle. Si tratta infatti di un concept album, un CD che ruota tutto
attorno ad un denominatore comune, che racconta un’unica lunga e grande storia.

La storia è quella del “Silmarillion”, forse l’opera migliore e più complessa
di Tolkien. Pubblicata postmortem, è composta dalle migliaia di appunti che
il figlio Christopher ha raccolto e ordinato col tempo.
Lo scrittore ha composto una sorta di bibbia del suo mondo fantastico, narrandone
le vicende fin dagli albori:
Eru il dio unico; l’Ainulindalë, il canto della creazione; le lotte dei Valar
schierati con Eru contro contro il Vala decaduto Morgoth, dio del male che voleva
conquistare e corrompere il creato; la creazione dei primi esseri viventi, gli
elfi, dopo i quali vennero i nani e per ultimi gli uomini. Storie di lotte,
tradimenti, guerre, battaglie epocali e sfide con creature tremende, magie e
sacrifici. Il tutto scritto in maniera eccezionale, non a caso Tolkien era professore
di storia della letteratura inglese a Oxford.

Un libro difficile insomma, su cui hanno lavorato esperti e studiosi di molti
paesi per esaminare tutti i significati di cui è pieno, dalla complessa simbologia,
alla cosmologia, ai riferimenti letterari. Proprio da due dei massimi studiosi
mondiali del “Silmarillion ” Kursch si è fatto aiutare per stendere i testi
dell’ultimo disco dei Blind Guardian per non tradire le parole di Tolkien. “Nightfall
in Middle-Earth
” ci ha fatto aspettare per diverso tempo e a momenti
anche temere il peggio, ma alla fine ha ripagato ampiamente le attese di tutti
con il miglior disco della band. Ora siamo in attesa del prossimo…