Vario

Ibridoma (Alessandro Morroni)

Di Lorenzo Bacega - 24 Giugno 2010 - 10:05
Ibridoma (Alessandro Morroni)

Due anni dopo la pubblicazione di Page 26, secondo demo autoprodotto pubblicato dalla band, tornano sulle scene i marchigiani Ibridoma con il primo full length ufficiale della carriera, intitolato Ibridoma . Abbiamo approfittato dell’occasione per raggiungere il batterista Alessandro Morroni e fargli alcune domande a proposito del nuovo disco, del passato e del futuro del gruppo. Buona lettura!

 


Ciao ragazzi e benvenuti su Truemetal.it! Che ne direste come prima cosa di introdurre la band ai lettori che ancora non vi conoscono?

Ciao da Alessandro… il gruppo nasce nel 2001, la formazione vede me alla batteria, alle chitarre Simone Mogetta & Marco Vitali, al basso Leonardo Ciccarelli e alla voce Christian Bartolacci. Marco e Leonardo sono entrati rispettivamente al posto di Pietro e Lorenzo (che ringraziamo per la serietà e l’impegno in questi lunghi anni).

Sono passati due anni circa dall’ultima intervista rilasciata per il nostro sito, occorsa in seguito alla pubblicazione del vostro secondo demo Page 26. Che cosa è cambiato all’interno della band in questo periodo?

Per prima cosa è cambiato il bassista, poi spero che anche la nostra proposta nel frattempo sia migliorata.

Quando avete iniziato a lavorare su questo Ibridoma e quanto tempo vi ha preso nel complesso?

Prima abbiamo curato i suoni con Mauro Mancinelli, il fonico dei DPF Studio, poi, dopo aver registrato la batteria, abbiamo continuato con il basso, le chitarre, e infine la voce. Lo studio si trova nel nostro paese, ed abbiamo impiegato sette mesi per arrivare al master. Di giorno noi lavoriamo, per questo ci abbiamo messo un po’ di più del normale.

Che cosa rappresenta l’immagine di copertina? Di chi è stata l’idea?

L’idea è stata del nostro cantante, rappresenta un uomo che vorrebbe un essere ibrido, dal momento che non riesce ad accettare la realtà del mondo. E’ la rappresentazione della solitudine in un mondo tetro, le piume cadono e lui è pronto a partire, per non ritornare più.

 


Ormai il vostro disco è uscito già da qualche mese, potete dirci come è stato accolto sia dal pubblico che dalla critica?

Diciamo che per quanto riguarda la critica i pareri sono un po’ contrastanti, mentre il pubblico sembra reagire bene ai nostri live

Come mai avete optato per un cantato completamente in italiano per la canzone Ibrido, un pezzo abbastanza distante dal mood generale del disco?

Sono ormai 5 anni che fa parte del repertorio, ed essendo un pezzo a cui teniamo e nel quale crediamo molto, abbiamo deciso di inciderlo per non lasciarlo nel dimenticatoio.

C’è un pezzo che preferite rispetto agli altri all’interno di questo lavoro? Nel caso, per quale motivo?

Non è facile preferirne uno ad un’altro, ma credo che I’m Not Sorry sia quella in cui ci rispecchiamo di più. Nel testo parliamo del fatto che tu puoi benissimo insultarmi, farmi passare per uno scemo perchè non seguo quello che mi dici: a me non importa nulla, sono in grado benissimo di andare per la mia strada. E poi è una rivincita delle persone timide e non egoiste.

Di chi è stata l’idea di inserire come ghost track, sul finire della canzone “Lady of Darkness”, una versione alternativa di “Jenny” cantata interamente in italiano?

L’idea è stata sempre del cantante, in quanto, avendo scritto il testo nelle due lingue, ci teneva molto ad inserirla, e quindi abbiamo optato per questa soluzione.

 

 

Chi vi ha ispirato maggiormente come musicisti, parlando un attimo del vostro background musicale?

I classici del metal ci hanno sicuramente influenzato, ma soprattutto ci hanno fatto venire una grande voglia di suonare dal vivo.

Che opinione vi siete fatti della scena musicale underground italiana?

La scena è piena di ottime band, ma il problema è sempre lo stesso: non ci sono gli spazi giusti dove potersi esibire.

Il problema della maggior parte dei gruppi emergenti è quello degli spettacoli dal vivo: molte band si lamentano infatti di non riuscire a trovare spazi adeguati, locali o manifestazioni dove potersi esibire. A voi come vanno le cose da questo punto di vista?

Diciamo che dalle nostre parti riusciamo a suonare con regolarità, a volte ci capita di andare, senza troppi problemi, fuori dalla nostra regione.

Progetti particolari per il futuro?

Fare un nuovo disco e suonare il piu’ possibile live.

Ok, questa era la mia ultima domanda. A voi un’ultima battuta per chiudere quest’intervista come preferite!

Vi ringraziamo per lo spazio che ci avete concesso ringraziamo i vostri lettori e quanti vorranno venirci a trovare sul nostro MySpace ufficiale, su facebook, ma soprattutto ai nostri live.

 

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega