Vario

Iced Earth (Jon Schaffer e Matt Barlow)

Di Angelo D'Acunto - 12 Settembre 2008 - 12:17
Iced Earth (Jon Schaffer e Matt Barlow)

È da poco uscito
The Crucible Of Man, il nuovo album degli Iced Earth che segna
il ritorno di Matt Barlow tra le fila della band. Per l’occasione, ecco a voi
il resoconto della conferenza stampa
avvenuta durante l’edizione 2008 del Gods Of Metal e che ha visto protagonisti Jon Schaffer
e il ritrovato singer americano. Buona lettura.

A cura di Angelo D’Acunto e Lorenzo Bacega

Allora Matt, come ti senti ad essere tornato dopo tanto tempo nel mondo
della musica? Hai trovato delle difficoltà a ricominciare?

Barlow – Mi sento davvero alla grande, abbiamo fatto già degli spettacoli
grandiosi. Sono davvero contento di essere tornato qui oggi.

Come mai hai deciso di tornare negli Iced Earth?

Barlow – Dici che sono tornato troppo presto? (ridendo) No dai, a parte
gli scherzi… era il momento giusto, davvero. Jon mi ha contattato chiedendomi
di rientrare negli Iced Earth, ci siamo ritrovati d’accordo come mai prima
d’allora e sembrava essere davvero il momento giusto. Forse anche il fatto che
siamo diventati ambedue padri, ha cambiato il nostro modo di vedere le cose.

C’è la stessa alchimia, la stessa magia all’interno del gruppo come nel
passato?

Barlow – Si è rinnovata, è cambiata, magari diventata più grande. Le
nostre esperienze ci hanno portato ad essere più saggi, più maturi. Siamo
cresciuti e questo ci ha influenzato anche come musicisti.

Che cosa si prova a tornare in attività dopo tutti questi anni di assenza dai
palchi?

Barlow – Abbiamo programmato un bel po’ di date per i nostri concerti e
devo dire che non mi sono mai sentito così a mio agio. Anche se adesso devo
ammettere che è un po’ diverso: ho una famiglia e quindi altre responsabilità
all’infuori di questo ambiente.

Schaffer – Inoltre era da un sacco di tempo che non suonavamo nei
festival. Questa è sicuramente una buona occasione per suona di fronte ad un
pubblico più nutrito rispetto a quello a cui eravamo abituati.

Matt cosa pensi del business musicale dopo questo tuo periodo di stop?

Barlow – Ad essere sinceri non ho mai avuto a che fare con queste cose.
So che l’industria musicale può essere davvero stronza, ma di ciò se n’è
occupato sempre Jon all’interno della band. Esibirsi live, registrare,
l’abbraccio dei fans… sono tutte esperienze che ti cambiano e ti formano come
artista.


Quali sono le vostre impressioni riguardo a questa edizione del Gods Of
Metal?

Barlow – Più che buone: ci sono tantissime ottime band e l’organizzazione
sembra essere delle migliori.

Fra tutte le band che si sono esibite in questa edizione del festival, qual’è
quella che avete apprezzato maggiormente?

Schaffer – Se devo fare un solo nome fra tutti, citerei sicuramente gli
Airbourne.

Barlow – Sono d’accordo. Hanno un’energia superba e se continueranno così,
avranno tutto il successo che meritano.

Come vi sentite a suonare oggi, subito prima dei Judas Priest?

Barlow – Per noi è un onore, sono davvero dei grandi. Suonare con loro in
Germania è stato bellissimo.

Quanti pezzi suonerete oggi da Framing Armageddon e The Glorious Burden?

Schaffer – Un pezzo per entrambi.

Potete dirci qualcosa a proposito del particolare package legato ai biglietti
per il vostro tour nel Nord America?

Schaffer – È stata una bella idea del nostro manager, dare ai nostri fan
dei gadget davvero speciali che ricordassero loro i
nostri spettacoli.

Matt, nell’EP I Walk Among You canti dei pezzi che in origine erano stati
scritti apposta per Tim Owens. Come ti sei sentito a re-interpretare le linee
vocali che erano state scritte per un altro cantante?

Barlow – Jon ha scritto la melodia e il testo, io ho cercato di fare il
meglio che potessi fare, dare la mia interpretazione.

Schaffer – Le canzoni non sono scritte per un cantante in particolare,
non è il modo in cui noi lavoriamo. Una canzone è una creazione a sé stante che
viene poi interpretata da uno o più cantanti a seconda di quelle che sono le
aspettative del compositore

Barlow – Jon non si è mai aspettato che io cantassi come Tim. Voleva
semplicemente che io fossi me stesso e dessi la mia interpretazione al pezzo.

Da dove arriva l’idea di far uscire Something Wicked in due parti?

Schaffer – La seconda parte uscirà a Settembre, era stato deciso tutto da
tempo. È stato scritto in un unico momento, adesso la seconda parte è quasi
pronta e uscirà a Settembre.

Come mai dopo dieci anni?

Schaffer – Diciamo che c’erano dei problemi con la casa discografica, che
non mi dava la possibilità di realizzare questa cosa. Con la SPV ora sembra che
le cose vadano alla grande.

In che rapporti siete rimasti con il vostro ex-cantante, Tim Owens?

Schaffer – Ex-cantante? Noi abbiamo un solo singer, ed è quest’uomo
seduto di fianco a me.

Barlow – Tim è un ottimo cantante. Per uno con le sue qualità, credo che
sia veramente impossibile non trovare un’altra band con la quale esibirsi.
Ovviamente gli auguro di continuare ad avere tutto il successo che merita.

In un’intervista Tim ha confidato di essere stato licenziato dalla band
qualche giorno prima delle registrazioni delle linee vocali per il nuovo album.
Cosa puoi dirci a proposito?

Schaffer – Non è esattamente la verità, ma non voglio scendere in
ulteriori particolari in questa sede.

Matt, puoi dirci qualcosa a proposito della nuova release dei Pyramaze, cosa
ti aspetti, come ti poni rispetto a questa
uscita?

Barlow – Onestamente, non so come verrà accolto dal pubblico. Sono degli
ottimi musicisti e dei grandi ragazzi, auguro loro tutto il bene possibile.

Avete intenzione di intraprendere un tour in qualità di headliner?

Schaffer – Andremo in tour sicuramente dopo l’uscita del nuovo disco. Per
adesso ci limitiamo a presenziare i festival
estivi per festeggiare la recente reunion con Matt.

Pubblicherete anche un live album?

Schaffer – Abbiamo programmato la registrazione di un live DVD. Però non
abbiamo ancora deciso quale sarà la data che filmeremo, posso solo dire che
questo avverrà nel prossimo tour che partirà nel mese di settembre e che la data
selezionata sarà sicuramente una di quelle che terremo negli Stati Uniti.

Jon, fra tutti i dischi che avete pubblicato, qual’è secondo te il migliore?

Schaffer – Sicuramente Something Wicked This Way Comes, ma anche Framing
Armageddon è un gran bell’album.

Jon una domanda personale, riguardo la tua famiglia, le tue origini, quando
te ne sei andato di casa che eri molto giovane: che ricordi hai adesso di quei
giorni, della tua infanzia, della tua famiglia?

Schaffer – Ho vari ricordi, alcuni buoni e altri meno. Ho imparato che
alla fine siamo tutti umani e facciamo degli sbagli, come i miei genitori.
Quella del perdono è una strada molto lunga, ma ora è tutto ok.

Pensi ora che sia stato un errore scappare di casa?

Schaffer – Per nulla, forse ha inciso su quello che sono ora. Spero che
mia figlia non abbia bisogno un giorno di fare la
stessa cosa. Credo di avere imparato dagli errori dei miei genitori, ma allo
stesso tempo si è trattato di un’esperienza che
mi ha reso quello che sono oggi.

Cosa suggeriresti agli adolescenti che oggi vivono quella tua stessa
esperienza?

Schaffer – Devi chiederti se davvero hai quel fuoco interiore per andare avanti
per la tua strada, perché altrimenti non ce la farai mai. Devi riuscire a vedere
dentro di te, vedere la tua forza e la tua determinazione e credere al 100% in
quello che fai. Non hai alcun margine per il fallimento.