Il 2010 di TrueMetal.it!
Mauro Gelsomini
Il fatto che al primo posto della mia personale classifica ci sia un disco di una band poco più che emergente, per di più demenziale, dovrebbe dirla molto lunga circa l’opinione del sottoscritto sulla discografia metal 2010, un anno che ha visto alcuni dei grandissimi (Metallica, Judas Priest, Manowar) a “riposo”, ed altri (Iron Maiden) uscire con prodotti quantomeno discutibili.
Anche il genere che prediligo (Hard Rock / AOR) è stato alquanto sottotono rispetto agli standard passati, lasciando non poche ombre sul declino compositivo che il nuovo decennio potrebbe aver aperto: servono forze fresche, idee nuove, e, forse anche da parte nostra, maggiore entusiasmo a supportarle.
1. Nanowar – Into Gay Pride Ride
2. Edge Of Forever – Another Paradise
3. Kiske / Somerville – Kiske / Somerville
4. Fair Warning – Talkin’ Ain’t Enough
5. Triumph Greatest Hits Remixed
6. Allen/Lande – The Showdown
7. Elvenking – Red Silent Tides
8. Giant – Promise Land
9. Spock’s Beard – X
10. Blind Horizon – The Parallax Theory
Alberto Fittarelli
Un anno decisamente difficile il 2010, per il death metal: dopo le ondate di gruppi – spesso troppo uguali tra loro – degli anni precedenti, gli ultimi 365 giorni hanno portato una carenza di idee quasi impressionante nel genere. Si escludono i soliti geni, e non necessariamente nel death: Ihsahn, Samoth e i suoi nuovi The Wretched End, Dan Swanö e i “suoi” Demiurg, ma soprattutto il ritorno clamoroso degli Atheist. E poi i dischi imprescindibili, come quelli di Triptykon, Hour of Penance (ormai solida realtà’ internazionale), Deathspell Omega e il sorprendente rientro dei Fear Factory. Ora speriamo che il 2011 ci porti in dono non solo singoli gioielli, ma una scena feconda e creativa, che manca ormai da troppo tempo.
1. Ihsahn – After
2. Atheist – Jupiter
3. Deathspell Omega – Paracletus
4. The Wretched End – Ominous
5. Demiurg – Slakthus Gamleby
6. Watain – Lawless Darkness
7. Triptykon – Eparistera Daimones + Shatter [EP]
8. Hour of Penance – Paradogma
9. Fear Factory – Mechanize
10. Misery Index – Heirs To Thievery
Nicola Furlan
Lo dico fin da subito: questa è stata un’annata favolosa in campo thrash metal. Sia le vecchie leve, Heathen su tutte, sia le giovani band che popolano l’underground internazionale (in particolare gli italiani Ancient Dome), ne hanno fatte vedere delle belle. Ed è un peccato poter esprimere solo dieci preferenze perché almeno altre tre del genere avrebbero occupato altrettanti posti nella mia top ten personale che, per l’occasione, ho voluto intenzionalmente mantenere eterogenea. Allora spazio a Heathen (un vero capolavoro!), Annihilator, Overkill e Soulfly. Per il resto posso dire che gli Anathema hanno davvero superato se stessi componendo una ‘armoniosa poesia musicale’. Ho apprezzato particolarmente due live DVD, sopratutto quello dei famosi The Big 4 (Metallica, Slayer, Megadeth, Anthrax), anche se avrei preferito un The Big 5 con gli Exodus…, vabbè, lo sappiamo tutti che la riconoscenza non è più di questo mondo. Ho trovato mastodontico e pregno di classe il nuovo album dei The Ocean. Chiude all’ultimo posto la nuova fatica discografica dei finlandesi October Falls, come sempre autori di un songwriting particolarmente oscuro, intenso ed evocativo. Tirando le somme, se rapportato agli ultimi anni, ho la percezione che questo 2010 abbia in un qualche modo evidenziato una volontà a comporre prestando inconsueta attenzione alla qualità del songwriting, in particolare in ambito thrash metal. Mi auguro sia un solido punto di partenza, per tutti.
1. Heathen – “The Evolution of Chaos”
2. Anathema – “We Are Here Because We Are Here”
3. The Big 4 – “Live from Sofia” [DVD]
4. The Ocean – “Heliocentric”
5. Annihilator – “Annihilator”
6. Overkill – “Ironbound”
7. Porcupine Tree – “Anesthetize” [DVD]
8. Amorphis – “Forging the Land of Thousand Lakes” [DVD]
9. Soulfly – “Omen”
10. October Falls – “A Collapse of Faith”
Daniele Peluso
Il 2010 resterà persempre nel mio cuore, non ci sono dubbi. L’essere diventato padre, in quel cataclismatico 22 settembre è stata l’emozione più violenta e totalizzante di tutta la mia esistenza. Niente può essere paragonato ad essa. Musicalmente parlando, citerò solo una frase che accompagnerà la crescita del mio piccolo Eirik: “Ikke bør den love å vandre i mørketsom ikke har sett natten“. Takk Bror.
1. Enslaved – Axioma Ethica Odin
2. Agalloch – Marrow of the Spirit
3. Burzum – Belus
4. Finntroll – Nifelvind
5. King Of Asgard – Fi’mbulvintr
6. Faanefjell – Trollmarsj
7. Watain – Lawless Darkness
8. Borknagar – Universal
9. Sodom – In War And Pieces
10. Abigor – Time Is the Sulphur in the Veins of the Saint
Stefano Vianello
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Un 2010 esplosivo per quanto mi riguarda, il ritorno super ispirato dei Rhapsody (l’of fire non lo accetterò mai!!! :° ), il rientro di Olaf Thorsen nei Labyrinth
e ancora Blind Guardian, Angra, Shaman, zio Varg… manca solo la resurrezione di Freddie Mercury e poi posso ritenermi soddisfatto al 100%!
Anche se dopo aver ascoltato Lamento Erotico dei Nanowar non riuscirò più a guardare la mia cagnetta con gli stessi occhi di prima…
1. Rhapsody Of Fire – The Frozen Tears Of Angels
2. Labyrinth – Return To heaven Denied Pt.2 – A Midnight Autumn’s Dream
3. Ancient Bards – The Alliance Of The Kings – The Black Crystal Sword Saga Pt. 1
4. Blind Guardian – At the Edge of Time
5. Rhapsody Of Fire – The Cold Embrace Of Fear
6. Thulcandra – Fallen Angel’s Dominion
7. Nanowar (of Steel) – Into Gay Pride Ride
8. Shaman – Origins
9. Angra – Aqua
10. Burzum – Belus
Daniele D’Adamo
Per me è stato l’anno di due band, sostanzialmente all’opposto come modo di intendere la musica: KAMELOT e TRIPTYCON. Due album, i loro, che si sono avvicinati di molto alla definizione di «capolavoro». Durante il 2010, inoltre, si sono affermati forse definitivamente i generi *-core e in particolare il deathcore (HEAVEN SHALL BURN) e il metalcore (DEVIL SOLD HIS SOUL). Assieme al post-black dell’Eerie Emotional Music (LANTLÔS), stupisce ancora la progressione del death sia
nelle forme più evolute (DECREPIT BIRTH e FEAR FACTORY), sia in quelle più tradizionali (GOD DETHRONED). Nonostante alcuni passi falsi il black regala ancora qualche chicca (TROLL), così come il thrash (FORBIDDEN).
1. KAMELOT – “Poetry For The Poisoned”
2. TRIPTYKON – “Eparistera Daimones”
3. GOD DETHRONED – “Under The Sign Of The Iron Cross”
4. DEVIL SOLD HIS SOUL – “Blessed & Cursed”
5. HEAVEN SHALL BURN – “Invictus”
6. TROLL – “Neo-Satanic Supremacy”
7. FEAR FACTORY – “Mechanize”
8. DECREPIT BIRTH – “Polarity”
9. LANTLÔS – “.Neon”
10. FORBIDDEN – “Omega Wave”
Emanuele Calderone
Questo 2010 è stato un anno piuttosto altalenante a mio parere. Alcuni grandi nomi hanno deluso alla grande (su tutti i Dimmu Borgir), altri si sono mantenuti su livelli qualitativi piuttosto mediocri, senza esaltarmi come speravo (Cradle of Filth e Limbonic Art) mentre invece altri mi hanno appassionato moltissimo. Il problema principale è stato che alla fine la qualità media delle uscite non si è riuscita ad attestare sui livelli di altre annate decisamente migliori.
Per quanto riguarda la scelta della top ten, ho scelto dei dischi che non solo mi hanno colpito per la qualità dei brani, ma soprattutto perché sono stati gli unici dischi che mi hanno dato molto a livello emotivo.
1. Agalloch – Marrow of the Spirit
2. Enslaved – Axioma Ethica Odini
3. Negura Bunget – Maiestrit
4. Negura Bunget – Vîrstele Pamîntului
5. Quo Vadis – Obitus (single)
6. Solefald – Norrøn Livskunst
7. Triptykon – Eparistera Daimones
8. In Vain – Mantra
9. Borknagar – Universal
10. Lantlôs – .Neon
Massimo Ecchili
L’annata 2010 è stata all’insegna di uscite buone, se non ottime, in più o meno tutti i generi, senza il primeggiare di qualcuno di essi sugli altri. Si è in parte distinto il thrash, con le nuove fatiche di Overkill, Mekong Delta e Fear Factory a spiccare sulle altre. L’heavy si è ottimamente difeso grazie all’eccellente Blood Of The Nations dei tedeschi Accept più che per il quindicesimo studio album degli Iron Maiden. Per quanto riguarda il prog metal si è dovuto aspettare il finir dell’anno per ascoltare i dischi di Seventh Wonder e The Shadow Theory, i più interessanti qualitativamente degli ultimi dodici mesi; sul versante del progressive rock, oltre a P.F.M. e Steve Hackett, si sono distinti gli Agents Of Mercy di Roine Stolt con lo stupendo Dramarama. Nel panorama del rock melodico a farla da padrone è stato Freedom Rock degli svedesi H.E.A.T., meritatamente impostosi all’attenzione del grande pubblico; ci sono tutte le premesse perchè venga ricordato molto a lungo. Da citare anche i nuovi lavori di Solefald e Agalloch ed il ritorno in grande stile degli Spiritual Beggars. A conti fatti c’è poco da lamentarsi dell’anno appena trascorso: non solo tanta buona musica, ma anche ben ripartita tra i vari generi o sottogeneri.
1.Seventh Wonder-The Great Escape
2. H.E.A.T.-Freedom Rock
3. P.F.M.-La Buona Novella
4. Spiritual Beggars-Return to Zero
5. Agents Of Mercy-Dramarama
6. Solefald-Norrøn Livskunst
7. Agalloch-Marrow of the Spirit
8. The Shadow Theory-Behind The Black Veil
9. Accept-Blood Of The Nations
10.Mekong Delta-Wanderer On The Edge Of Time
Pamela Murgia
Anno di scoperte questo, e nuove conoscenze.
Ma cantare con Myles Kennedy è stata la cosa migliore di quest’anno.
1. Agalloch – Marrow Of The Spirit
2. Poisonblack – Of Rust And Bones
3. Alter Bridge – ABIII
4. Anathema – We’re Here Because We’re Here
5. Black Label Society – Order of the Black
6. Blind Guardian – At the Edge of Time
7. Sodom – In War and Pieces
8. Elvenking – Red Silent Tides
9. Rotting Christ – Aealo
10.Apocalyptica – 7th Symphony
Gabriele Sciarratta
Il 2010 è stato un anno veramente pieno di ottimi dischi, che ha visto svettare al photofinish l’ultima fatica della premiata ditta “Cornelius & Lazare” su degli ottimi dischi come Jupiter e Paracletus. Altri dischi degni di nota usciti quest’anno sono Demonoir (1349), Nifelvind (Finntroll) e Völuspá Part III: Fall of the Ages (Fortið)
Fabio Vellata
Dodici mesi travagliati quelli ormai alle spalle, comunque archiviabili, in termini di qualità, tra le annate di buon successo.
Il 2010 è stato essenzialmente un bel mix di vecchio e nuovo: qualche “grande” ancora alla ribalta (in alcuni casi, come gli immortali Scorpions, per un’ultima volta), mescolato con molte novità di straordinario valore, dalle quali non possiamo far altro che attendere cose grosse per il futuro. Parecchi i nomi che obbligatoriamente rimangono fuori top ten, ma alla spicciolata, sono certo da ricordare anche le ottime uscite di Ratt, Terry Brock, Pretty Maids, Vega, Molly Hatchet, Black Country Communion, Joe Satriani, Ozzy, Crazy Lixx, Crashdiet, Unruly Child e Two Fires. Con la certezza matematica, di scordare sempre qualcuno. Due in ogni caso, gli “argomenti” fondamentali di quest’anno appena trascorso. Una crescita costante delle band, dei progetti e del movimento italiano, con Shining Line ed Edge Of Forever a rappresentarne la punta di diamante, seguiti da un numero sempre più consistente di nuovi talenti in continua evoluzione.
Quindi, banale ma impossibile non ricordarlo, le tante, troppe dolorose perdite subite dalla nostra amata musica. Steve, Ronnie e Peter su tutti, artisti straordinari ed eccellenti, unici nel loro genere, ci mancheranno davvero moltissimo…
1. Treat – Coup De Grace
2. Shining Line – Shining Line
3. Edge Of Forever – Another Paradise
4. Reckless Love – Reckless Love
5. H.E.A.T. – Freedom Rock
6. Hardcore Superstar – Split Your Lip
7. Nelson – Lighting Strikes Twice
8. Black Label Society – Order Of The Black
9. Scorpions – Sting in The Tail
10. Stan Bush – Dream The Dream
Alberto Biffi
Un anno di conferme, in cui i buoni gruppi hanno partorito ottimi dischi, migliorandosi, evolvendosi, seguendo la loro strada in modo naturale (vedi Alter Bridge).
Da chi ci si aspettava schifezze, beh…sono puntualmente arrivate. Medaglia d’oro, a mio modesto avviso, agli 8 Point Rose, band giovanissima che mi ha letteralmente fatto balzare dalla sedia. Geniali, innovativi e spontanei. Ne vedremo delle belle da questi ragazzini.
01. 8 Point Rose – Primigenia
02. Decrepith Birth – Polarity
03. Tara’s Secret – Vertigo
04. Alter Bridge – III
05. Black Label Society – Order Of The Black
06. Kamelot – Poetry For The Poisoned
07. Ozzy Osbourne – Scream
08. Cradle Of Filth – Darkly, Darkly, Venus Aversa
09. Unruly Child – Worlds Collide
10. Depeche Mode – Tour Of The Universe
Stefano Burini
A.D. 2010: Tante, troppe perdite tra musicisti a me molto cari, ma dall’altro lato la scoperta di una valanga di musica interessante, dal ritorno di fiamma per thrash e il *core, grazie a numerose uscite di livello, alla scoperta di numerosi gruppi moderni inaspettatamente validi, passando per le grandi gemme regalateci dai veterani.
01 Alter Bridge – ABIII
02 Scorpions – Sting In The Tail
03 Black Country Communion – Black Country
04 Avenged Sevenfold – Nightmare
05 Hellyeah – Stampede
06 Hardcore Superstar – Split Your Lip
07 Allen/Lande – The Showdown
08 Sodom – In War And Pieces
09 Black Breath – Heavy Breathing
10 As I Lay Dying – The Powerless Rise
Luca Corsi
Nonostante sia stato un anno un po’ tormentato e difficile, le soddisfazioni musicali non sono fortunatamente mancate: le sorprese Vega e Shining Line, la grande conferma degli H.E.A.T., il grande concerto dei Saxon in quel di Bologna. Inoltre, un pensiero va al grande Ronnie James Dio, idolo di tutti noi, il quale, purtroppo, ci ha lasciato non molti mesi fa.
01. H.E.A.T. – Freedom Rock
02. Vega – Kiss Of Life
03. Shining Line – Shining Line
04. Stan Bush – Dream The Dream
05. Terry Brock – Diamond Blue
06. Last Autumn’s Dream – A Touch Of Heaven
07. First Signal feat. Herry Hess – First Signal
08. Gamma Ray – To The Metal
09. Savatage – Still The Orchestra Plays
10. Dio – At Donington UK: Live 1983 & 1987
Francesco Maraglino
Naturalmente nel compilare la mia personale classifica dei migliori dischi del 2010 e del decennio, ho prediletto, con qualche piccola digressione (Alter Bridge, Audioslave) i full-lenght appartenenti ai generi di cui mi occupo (indegnamente) per Truemetal.it, ovvero Hardrock/AOR e, talvolta, Prog. Essendo però un rockettaro “a tutto tondo”, approfitto di queste poche righe a mia disposizione per segnalare qualche album “non di area hard’n’heavy” che ha deliziato le mie orecchie e la mia anima nell’anno appena trascorso: la palma del miglior disco indie rock, per me, va all’affascinante e malinconico “High Violet” dei The National. Impossibile, visto che un’altra mia grande passione è il rock americano e stradaiolo, non citare poi tra i miei ascolti più significativi il ripescaggio di brani esclusi da “Darkness On The Edge Of Town” che Bruce Springsteen ha chiamato “The Promise”. Infine, in ambito fusion consiglio ai visitatori/lettori di questo sito di dare un attento ascolto a “6 string Theory” del chitarrista Lee Ritenour, anche perché qui, volenti o nolenti, ci ritroviamo ad un tratto di nuovo in area “truemetal”, visto che tra queste tracce bazzica gente come Neal Shon (Journey), Steve Lukather (Toto) e Slash.
Buon 2011 e….long live rock’n’roll!!!!
1. Scorpions-Sting In The Tail
2. H.e.a.t.-Freedom Rock
3. Black Country Communion-Black Country Communion
4. Fair Warning-Talking Ain’t Enough Live In Tokio
5. First Signal Featuring Harry Hess-First Signal
6. Asia-Omega
7. Treat: Coup De Grace
8. FM-Metropolis
9. Alter Bridge-AB III
10. Spock’s Beard-X
Lorenzo Bacega
Per quanto mi riguarda il 2010 è stato un anno leggermente sottotono rispetto al precedente, sebbene non siano affatto mancate le uscite di un certo spessore. Per ciò che concerne il progressive metal, a farla da padrone sono stati principalmente i ritorni di band illustri quali gli Orphaned Land, che con The Never Ending Way of ORwarriOR hanno dato alle stampe un eccellente seguito al già notevole Mabool, e dei Seventh Wonder, la cui ultima fatica, intitolata The Great Escape, si attesta più o meno sugli stessi livelli qualitativi del precedente Mercy Falls; da non dimenticare inoltre il più che valido X pubblicato dai Royal Hunt, un disco che, pur non essendo un capolavoro, risulta comunque estremamente godibile e coinvolgente. Non sono mancate poi le sorprese: tra queste è possibile annoverare Behind the Black Veil dei The Shadow Theory, gruppo guidato da Devon Graves, frontman dei redivivi Psychotic Waltz; oppure l’ottimo Aquarius, eccezionale esordio degli inglesi Haken, senza trascurare inoltre l’incoraggiante, anche se ancora un po’ troppo derivativo, The Pathway dei finlandesi Anthriel. Buone nuove anche per la produzione made in Italy: a guidare la truppa tricolore tocca indiscutibilmente a Phlegeton dei Kingcrow, seguito a ruota da Said dei Neverdream, Iridium degli Empty Tremor e Sacrifice dei Solid Vision. Diverse le uscite degne di nota anche in ambito progressive rock, a partire da Dramarama degli Agents of Mercy, fino ad arrivare all’attesissimo ritorno degli Spock’s Beard con X e al doppio DVD dei Transatlantic, dal titolo Whirld Tour 2010: Live From Shepherd’s Bush Empire, London.
1. Nanowar – Into Gay Pride Ride
2. Seventh Wonder – The Great Escape
3. Helloween – 7 Sinners
4. The Shadow Theory – Behind the Black Veil
5. Haken – Aquarius
6. Ihsahn – After
7. Orphaned Land – The Never Ending Way of ORwarriOR
8. Scorpions – Sting in the Tail
9. Kingcrow – Phlegeton
10.Groen – A Dream of Ipecacuanha
Alessandro Calvi
Questo 2010 è stato un anno con pubblicazioni da parte di molti grossi nomi, un po’ per tutti i generi. Un anno sicuramente ricco che, con un po’ di fortuna in più, avrebbe potuto essere ricordato a lungo. Invece, mentre alcune band si sono riconfermate in piena forma (Blind Guardian e Negura Bunget su tutti, a mio avviso), altre han pubblicato dischi che, magari pur rimanendo sopra alla media, avrebbero potuto essere meglio (mi vengon in mente, in particolare, Therion e Cradle of Filth, a questo riguardo). Se il 2010 non passerà alla storia per l’alta qualità dei dischi, potrebbe passarlo, invece, almeno per un tonfo bello grosso. I Dimmu Borgir, infatti, hanno pubblicato il CD che nessuno si aspettava, in negativo.
Menzione finale d’onore alla scena italiana che, credo per la prima volta da quando TM ha inaugurato questa iniziativa, si è meritata ben due posti nella mia classifica. Ci son gruppi, in casa nostra, che non temono confronti con nessuno grazie alla loro spiccata originalità e personalità. Dovrebbero essere presi ad esempio da molti, nello stivale e all’estero.
01- Blind Guardian – “At the Edge of Time”
02- In Tormentata Quiete – “Teatroelementale”
03- Negura Bunget – “Virstele Pamintului”
04- Alcest – “Ecailles De Lune”
05- Ihsahn – “After”
06- Solefald – “Norron Livskunst”
07- Finntroll – “Nifelvind”
08- Nevermore – “The Obsidian Conspiracy”
09- Therion – “Sitra Ahra”
10- Kailash – “Past Changing Fast”
Alessandro Zaccarini
In un panorama musicale che purtroppo incuriosisce sempre meno e sempre con più difficoltà appaga le aspettative, non è facile non preoccuparsi per il futuro della nostra musica. Rimangono come sempre i primi della classe a elevarsi sulla media. Parto con i Blind Guardian e l’ennesimo disco sublime, un album che solo loro possono comporre. Gli Airbourne, lontani dal capolavoro precedente ma con una grinta rara di questi tempi. I Finntroll, che si sono saggiamente defilati dalla Trollhammaren-mania con un disco ricercato e di tutto rispetto, evitando di diventare gli Hannah Montana del metal. Proseguo con gli H.E.A.T. e quelli che forse sono i suoni più belli del 2010 mentre non può mancare il buon Jon Oliva: come mette lui le mani su quel piano… Con un ottimo ritorno rispondono “presente” anche i Ratt, mentre inossidabili lo zio Lemmy e lo zio Klaus continuano a tirare acqua al mulino del rock and roll. C’è il buon Spike con il disco acustico dei suoi Quireboys, una pietanza riscaldata, ma sono un palato facile da conquistare se riscaldi qualcosa di “A Bit of What You Fancy”, uno dei miei preferiti di sempre. Chiudo con un’altro zio, tale Richard Hugh dal Somerset. “Autumn Sky” non è il capitolo più ispirato dei Blackmore’s Night, ma quando LUI mette mani alla chitarra le parole diventano superflue. Infine, non posso dimenticare l’evento che più ha segnato il mio anno in musica: una voce così non la perdavamo dal novembre 1991. Long live rock and roll. Sempre. Addio Ronnie.
1. Blind Guardian – At the Edge of Time
2. Airbourne – No Guts. No Glory.
3. Finntroll – Nifelvind
4. H.E.A.T. – Freedom Rock
5. Jon Oliva’s Pain – Festival
6. Ratt – Infestation
7. Scorpions – Sting in the Tail
8. The Quireboys – Halfpenny Dancer
9. Motörhead – The World is Yours
10. Blackmore’s Night – Autumn Sky
Michele Carli
Un anno abbondante, questo 2010. Electric Wizard e Cathedral hanno nuovamente messo in chiaro le loro capacità stellari e lo spettro del death metal old school è ormai del tutto materializzato, contando tra le sue fila sia vecchi maestri che nuovi adepti. Un anno forse un po’ debole per il grindcore, nonostante qualche scheggia impazzita, ma per il resto davvero soddisfacente. I nuovi lavori di High on Fire, Hour of Penance, Misery Index, Samsara Blues Experiment e Sadomator resteranno nel mio stereo e nella mia mente per parecchi anni, ne sono sicuro, e anche sul fronte live c’è poco da scherzare: assistere al concerto devastante della reunion dei Last Days Of Humanity non capita di certo tutti gli anni. Pura follia, violenza totale.
1. Blasphemophagher – …For Chaos, Obscurity and Desolation…
2. Bastard Priest – Under The Hammer Of Destruction
3. Electric Wizard – Black Masses
4. Black Breath – Heavy Breathing
5. Cathedral – The Guessing Game
6. Ufomammut – Eve
7. Hail of Bullets – On Divine Winds
8. Bloody Phoenix – Death To Everyone
9. Misery Index – Heirs To Thievery
10.High on Fire – Snakes for the Divine
Lucia Cal
Un 2010 atipico, un anno non facile da metabolizzare per le grandi ferite inferte e le notevoli impressioni regalate. E’ il primo aggettivo efficace che mi sovviene per spiegare il fatto che la maggior parte dei miei dischi da ricordare si divida tra hard rock e AOR.
Non che il thrash non abbia dato le sue soddisfazioni nel corso dell’annata: eventi dal retrogusto fantascientifico come l’esibizione del Big Four, uscite dalla carica disarmante, aspettative soddisfatte dopo anni di attesa. Eppure quest’anno, la capacità rigenerante di band come Giant, o Treat, mi hanno disorientata oltre ogni aspettativa. Un po’ come rileggere i vecchi tomi impolverati di una favola che decenni prima ti ha fatto fantasticare, trepidare, risentire nelle corde dei nervi qualcosa che pensavi fosse sepolto nei tuoi ricordi d’infanzia, un’epoca che credevi fosse scordata e non avrebbe conosciuto nuovi albori.
Qualcosa capace di insinuarsi nell’ossatura delle proprie esperienze, un refrain che ritorna durante la contemplazione dei picchi delle Orobie, un accordo che riaffiora nel breve istante di sospensione che precede il tuffo con cui raggiungerai la ricchezza sabbiosa di un fondale marino ancora inesplorato. Dischi capaci di creare un legame etereo eppure solido come l’acciaio, da riascoltare in loop infinito, sedimentati per qualche assurdo intreccio in qualche tassello trascurato del tuo mosaico interiore: vi presento i miei dischi dell’anno.
1. FINNTROLL – Nifelvind
2. TREAT – Coup de Grace
3. H.E.A.T. – h.e.a.t.
4. MEKONG DELTA – Wanderer On The Edge Of Time
5. SODOM – In War And Pieces
6. IHSAHN – After
7. SPIRITUAL BEGGARS – Return To Zero
8. SCORPIONS – Sting In The Tail
9. RATT – Infestation
10.GIANT – Promise Land
Daniele Balestrieri
Il mio 2010 ha mancato un po’ di violenza e la cosa tutto sommato mi è dispiaciuta.
In compenso, sono emersi per lo più album di grande spessore tecnico o di grande spessore artistico/intellettuale. Molti grandi nomi si sono avvicendati sugli scaffali ma non mi hanno impressionato: Borknagar, Alcest, Mortiis, Darkthrone… non reggono il confronte con altri lavori di artisti magari minori ma quest’anno certamente più ispirati.
In compenso, le potenzialità del 2011 sono SPAVENTOSE: l’aspetto a braccia aperte.
1. Agalloch -Marrow of the Spirit
2. Solefald – Norrøn livskunst
3. Shining – Blackjazz
4.Enslaved – Axioma ethica odini
5. Equilibrium – Rekreatur
6. Negura Bunget – Vîrstele Pamîntului
7. Orphaned Land – The Never Ending Way of ORWarriOR
8. Burzum – Belus
9. Nàttsòl – Stemning
10.Groen – A Dream of Ipecacuanha
Angelo D’Acunto
Non sono mancate le buone uscite anche in questo 2010. Prime su tutte quelle in ambito prog, con in prima fila il live album dei redivivi Transatlantic o ancora, per i fan dei Flower Kings, il ritorno degli Agents Of Mercy di Roine Stolt, che hanno confermato ancora una volta di essere tutto tranne che un semplice side-project. O ancora, per il doom, oltre ai Candlemass con il loro nuovo live DVD, ci sono da segnalare anche i Cathedral di Lee Dorrian, tornati dopo cinque anni con un disco assolutamente incatalogabile (prog, doom, folk? alla fine chi se ne frega, quel che conta è la buona musica!). Sul fronte svedese, oltre a tutti i gruppi prog rock che, non me ne vogliate, ma ci metteremo un anno solo per citarli tutti, lasciano il segno in questo 2010 da poco concluso, con un disco del calibro di Return To Zetro, anche gli Spiritual Beggars di Michael Amott. Lieto anche il ritorno degli Orphaned Land (che quasi stavano per diventare una meteora) con un The Never Ending Way Of ORwarriOR difficile sì da assimilare, ma che ha comunque dato non poche soddisfazioni. A pari merito invece i vari Solefald, Melechesh, Negura Bunget e Rotting Christ, tutti autori di dischi non di certo eclatanti (a seconda dei punti di vista), ma che comunque confermano appieno il loro ottimo stato di forma.
1. Transatlantic – Whirld Tour 2010 – Live From Shepherd’s Bush Empire, London
2. Agents Of Mercy – Dramarama
3. Cathedral – The Guessing Game
4. Spiritual Beggars – Return To Zero
5. Orphaned Land – The Never Ending Way Of ORwarriOR
6. Candlemass – Ashes To Ashes
7. Solefald – Norrøn Livskunst
8. Melechesh – The Epigenesis
9. Negura Bunget – Vîrstele Pamîntului
10.Rotting Christ – Aealo
Silvia Graziola
[PIC_NOINDEX]Hellbound/2010/vento.jpg[/PIC_NOINDEX]
1. Il Tempio Delle Clessidre – Il Tempio Delle Clessidre
2. Kingcrow – Phlegethon
3. In Lingua Mortua – Salon des Refusés
4. Deathspell Omega – Paracletus
5. Melechesh – The Epigenesis
6. Thulcandra – Fallen Angels Dominion
7. Vulture Industries – The Malefactor’s Bloody Register
8. Nachtmystium – Addicts: Black Meddle Pt. 2
9. Groen – A Dream Of Ipecacuanha
10.Karlahan – A Portrait Of Life
Alessandro Cuoghi
2010… anno strano. Da ascoltatore a tutto tondo non credo siano usciti veri e propri capolavori metallici eterni, ma una buona manciata di killer album, soprattutto per quanto riguarda il gradito ritorno del Thrash, destinati a restare comunque nei cuori dei fan. La cosa incoraggiante e’ che almeno sul fronte estremo italiano sempre piů band dimostrano le proprie doti, e questo fa ben sperare per il futuro.