Intervista A Tear Beyond (tutta la band)
Degli A Tear Beyond ve ne avevamo parlato nel live report del Summer Metal 2022 (qui l’articolo, n.d.a.), citandoli come una delle band più interessanti della kermesse svoltasi in provincia di Udine. Non ci siamo quindi fatti scappare la possibilità di approfondire l’universo A Tear Beyond e provare a ottenere qualche succosa anteprima sulle mosse future della formazione vicentina. Eccovi quindi il resoconto di una piacevolissima chiacchierata svoltasi con tutta la band in una fredda giornata di dicembre!
Buona lettura!
Intervista a cura di Marco Donè
Ciao, ragazzi, sono Marco di Truemetal.it, è un vero piacere avervi ospiti nelle nostre pagine. Come state?
Cance – Ciao, Marco! Grazie mille a voi per averci contattati! Noi tutto bene, sempre impegnati tra famiglie, lavoro e musica, naturalmente!
Partirei subito da una curiosità personale: vi andrebbe di raccontarci la genesi del vostro nome, A Tear Beyond? Un moniker affascinante, che si sposa alla perfezione con la vostra proposta…
Claude – Una Lacrima Oltre. Una unica Lacrima Oltre. Sta tutto qui! Nella storia degli A Tear Beyond abbiamo sviscerato spesso la dualità delle cose, il passaggio tra uno stato e un altro. Il nostro nome lo evidenzia e tenta di mostrare la fotografia del preciso istante in cui sei, a tutti gli effetti, passato oltre qualcosa, probabilmente oltre il visibile o l’udibile per raggiungere strati più raffinati della propria esistenza. Crediamo non serva una grande quantità, ma una grande qualità ed ecco, in una immagine poetica e artistica, che non serve un secchio di lacrime per dire che si sta piangendo, ne basta una unica, quell’unica lacrima che potrebbe raccontare tutto di te. Entrando nello specifico, nella descrizione del passaggio da Uomo a Maschera contenuta in “Beyond” – il nostro primo album – viene ben descritta la condizione di diventare “appena oltre” l’abbandono del corpo Mortale, la Maschera.
Una delle vostre peculiarità è senza ombra di dubbio il concept che sta alla base della band, incentrato sulla dimensione onirica, che vi permette di toccare molti aspetti e contraddizioni del genere umano. Vi andrebbe di approfondire?
Claude – I concept che hanno accompagnato la storia degli A Tear Beyond si legano a filo doppio con l’interiorità di noi che li scriviamo. Si ispirano a noi e a ciò che siamo stati e siamo. Viene naturale capire che ogni pezzo scritto nasce dentro noi uomini ma viene esternato, catalizzato e trasformato dalle Maschere, che vivono nel mondo dello Spirito. Facendo così riusciamo a far ben lavorare le due condizioni insieme, raffinando tramite l’arte – o almeno questa è l’intenzione – la capacità di andare a colpire l’emozione altrui, facendola sentire intima, ma allo stesso tempo condivisa.
Anche la vostra immagine è fortemente influenzata dal concept: vi andrebbe di descrivere i tratti dei singoli personaggi che interpretate in seno alla band?
Claude – I nostri personaggi sono la struttura più imponente e forte di tutto questo nostro mondo. Abbiamo sempre descritto gli A Tear Beyond come un corpo al quale non può venire a mancare nulla di quello che ha… o verrebbe meno. Abbiamo cambiato degli elementi durante la nostra storia con la grande fortuna di trovarne sempre di “adatti” a questo corpo che veniva mutilato. Ogni volta lo abbiamo ricreato con pezzi nuovi, che lo hanno reso nuovamente completo ma diverso da prima! Crediamo che questo sia un bene, il cambiamento. Ognuno di noi incarna un Concetto che si accompagna ad un simbolo, che dà significato al suo contributo all’interno della formazione. Abbiamo l’Erudizione (la Penna), la Pazzia (il Tarocco del Folle), l’Eleganza (la Rosa), l’Istinto (il Vino), l’Equilibrio (la Bilancia) e l’Impeto (il Fuoco). Abbiamo avuto la Decadenza (l’Assenzio) e gli Opposti (la Catena). Ognuno di questi concetti dà carattere al singolo – che lo ha scelto e lo segue – e si somma nel complesso, rendendolo un’entità completa.
Ho avuto il piacere di vedervi in azione su un palco ad agosto, al Summer Metal di Codroipo (Ud). Sono rimasto letteralmente stregato dalla vostra performance. Nel vostro live, in alcune tracce, avete usato anche delle tipiche maschere veneziane. Cosa rappresentano per voi quelle maschere e perché questa scelta?
Claude – La Maschera è in assoluto quello che rappresenta – identifica in qualche modo – il nostro ruolo in questo complesso intreccio di cose. Quando siamo sul palco non siamo più l’Uomo dietro la Maschera, ma nemmeno la mera Maschera che nasconde l’Uomo: siamo il filo d’aria che tiene unite le due cose, appena oltre l’Uomo e appena prima della Maschera, e viceversa. Il compito della Maschera è di contenerci, lì in mezzo, e il compito nostro è di tenere in vita entrambe le cose. E anche la Maschera viene scelta dal componente degli A Tear Beyond in autonomia, assieme al Concetto di cui parlavo prima. È una cosa molto molto personale. E sono veneziane per passione! Il fascino dell’estetica veneziana, in questo frangente, crediamo sia qualcosa di eccelso e inimitabile. Ci piace pensare di farne un pochino parte.
Provando ad approfondire ulteriormente il forte legame tra concept, musica e immagine, un altro aspetto che vi caratterizza sono i vostri video, ricercati, curati e davvero coinvolgenti. Come nasce un vostro video e a chi siete soliti affidare le riprese?
Phil – Dietro alla realizzazione di un video c’è chiaramente un sacco di lavoro, ma essendo la nostra musica molto descrittiva, e per alcuni aspetti un po’ “cinematografica”, le idee e lo storyboard nascono in maniera abbastanza naturale. Cerchiamo il più possibile di rappresentare con le immagini i concetti che già sono presenti nel testo e questo senza dubbio rafforza il messaggio che vogliamo mandare. Ad aiutarci in questo percorso l’abile Michele Piazza, che ha curato riprese e montaggio fin dal nostro primo video.
Supponiamo che tra i nostri lettori vi siano dei metalhead che non conoscono la vostra proposta. Come descrivereste la vostra musica?
Cance – La ricerca continua di un equilibrio tra luci e ombre, tra potenza e melodia, è ciò che anima lo spirito alla base della nostra proposta musicale. La spinta aggressiva data dal sound più industrial di certe nostre composizioni viene mitigata dall’approccio più tipicamente gothic e oscuro di altre. Il sottile filo perennemente in tensione tra queste nostre due Anime è quello che da sempre contraddistingue la nostra musica, ovviamente arricchendo il tutto con il bagaglio d’esperienza di ciascuno di noi.
E se doveste consigliare loro un vostro disco da cui iniziare a seguirvi? Quale scegliereste e perché?
Cance – Probabilmente “Maze of Antipodes”. Oltre a contenere alcuni dei nostri brani più apprezzati in sede live, quali ‘Behind the Curtains I’m Dying’ o ‘The Human Zoo’, è l’album che meglio esplicita la forte coesione tra Industrial e Gothic, tipica del nostro sound.
Il vostro ultimo album è datato 2018… Avete già in cantiere qualcosa di nuovo? Vi andrebbe di darci qualche anticipazione?
Phil – È effettivamente in cantiere un EP di cinque brani, che uscirà nel 2023. Con questo EP si concluderà la trilogia del concept narrato nelle canzoni ‘Forgiveness’ e ‘Sentence’. Come anticipazione possiamo dire qui, in anteprima, che ci sarà una nuova versione di uno dei nostri brani più conosciuti.
Secondo il mio punto di vista, restando in Europa, la vostra proposta sarebbe perfetta per il mercato tedesco, senza ombra di dubbio più ricettivo a un concept come il vostro. Vi siete mai esibiti in Germania? Avete visibilità in quella nazione?
Skano – La Germania è sempre stata sicuramente tra le nostre mete più ambite, ma abbiamo avuto molte soddisfazioni anche in altri paesi esteri come Malta e Romania. Se abbiamo visibilità tra il popolo tedesco non saprei, ma sicuramente se si parla di Industrial Metal in Germania abbiamo molta concorrenza!
E adesso? Quali i progetti futuri per gli A Tear Beyond?
Skano – La band, come le persone che la compongono, è in continua evoluzione. Non sappiamo cosa ci aspetta in futuro ma siamo curiosi di scoprirlo. Per ora ci stiamo concentrando sull’uscita dell’EP e sul videoclip che lo accompagnerà.
Ragazzi, siamo giunti alla fine dell’intervista. Vi ringrazio per il tempo che ci avete dedicato e lascio a voi le ultime parole, per un saluto ai nostri lettori. Spero di potervi rivedere presto in azione sul palco!
Cance – Grazie mille a te, Marco, per questa piacevole chiacchierata, e un affettuoso saluto da parte nostra ai lettori di Truemetal.it che hanno voluto approfondire un po’ dei temi connessi alla nostra realtà! Ci vediamo al prossimo live!
Marco Donè