Intervista AEternal Seprium (Adriano Colombo e Matteo Tommasini)
Aeternal Seprium: realtà italiana molto interessante legata al filone dell’Epic Metal tout court. Attivi dal 1999, un paio di demo e poi due album in sequenza: Against Oblivion’s Shade del 2012 per Nadir Music e il nuovo Doominance uscito per la DeathStorm Records. Riguardo quest’ultimo, dotato di una copertina particolarmente ficcante a tema guerresco va segnalato il debutto del nuovo cantante Fabio Privitera, che molti defender hanno potuto apprezzare alive in quel di Brescia durante l’ultima calata italica dei Manilla Road, sede nella quale i metaller varesotti aprirono, insieme con altre valide band, per le living legend di Wichita.
Doominance, l’ultimo nato in quel del Seprio, si compone di dieci tracce, delle quali una in lingua madre (“Il Rifugio”) e non fa che confermare la verve eroica dei varesotti che perpetuano il loro sempre più stretto legame con le sonorità heavy metal più ortodosse. E questo depone senza dubbio a loro favore, in un’epoca ove la contaminazione pare l’unica via d’uscita dalle situazioni stagnanti. Prendendo in prestito la veemenza degli Skanners più violenti e degli intransigenti Helstar, gli Aeternal Seprium forniscono in dosi da cavallo HM di razza che si declina al meglio in tracce che rispondono ai nomi di “Unawaken”, “Fuck the Narcisisim” e “Artemisia”, per lo scriba l’highlight dell’intero album. Produzione e suoni perfettibili, come spesso accade per band italiane che si auto-supportano e si autofinanziano, quindi niente di nuovo sul fronte occidentale, da questo punto di vista.
Doominance costituisce una botta d’Acciaio, né più né meno, quella che è lecito attendersi da cinque musicisti – Adriano Colombo (chitarra), Leonardo “Unto” Filace (chitarra), Santino Talarico (basso), Matteo Tommasini (batteria) e Fabio Privitera (voce) votati alla tradizione. E, si sa, la tradizione non morirà mai…
Ma ora bando alle ciance e voce ad Adriano Colombo (chitarra) e Matteo Tommasini (batteria).
Buona lettura,
Steven Rich
Come prese piede l’idea di formare una band HM?
(Matteo) E’ nato tutto in modo molto spontaneo. Appassionati di musica e di Heavy Metal da sempre, poco più che sedicenni io e Sa cominciammo a muovere i primi passi assieme nel mondo della musica , guidati da Leo che ai tempi studiava chitarra e suonava già da molto tempo. Ci trovavamo in un garage cercando di mettere assieme le prime cover che non erano di certo metal, ma grazie al molto tempo passato insieme a provare miglioravamo ogni giorno di più. Poco dopo con l’arrivo di una seconda chitarra ed una voce ci buttammo subito su cover metal arrivando addirittura a formare una tribute ai mitici Maiden! Dopo qualche anno e qualche cambio di line up sentimmo la necessità di scrivere brani totalmente nostri, fino ad arrivare alla line up attuale.
Da dove derivò la scelta del nome?
(Matteo) Inizialmente il nome era Black Shadows ci piaceva come suonava e il senso di oscurità che ci conferiva. Successivamente con l’arrivo di Stefano Silvestrini alla voce la nostra personalità mutò notevolmente e volendo rendere onore alla zona geografica in cui siamo nati e cresciuti, il Contado del Seprio, decidemmo di cambiare il nome in AEternal Seprium, che significa proprio il Seprio in eterno. Non a caso nel nostro primo disco si trovano testi e riferimenti alla storia di questo contado. Cercando di far durare per l’eternità la storia e la bellezza di questa meravigliosa zona ricca di storia e di bellezze naturali.
Il Seprio è anche divenuto tristemente famoso per la macelleria perpetrata dalle cosiddette Bestie di Satana…
(Matteo) Purtroppo sì, questo avvenimento ha fatto si che in quel periodo chi girava con capelli lunghi, barbe, tatuaggi e magliette dei propri gruppi preferiti venisse davvero squadrato dalla testa ai piedi da chi non era nell’ambiente della musica metal. Non nego che eravamo anche soggetti a battutine o tartassati da domande fatte da persone che non conoscevano i fatti ma che semplicemente avevano la testa riempita dalle informazioni fuorvianti e imprecise propinate dai media che hanno sempre collegato i gesti compiuti da dei carnefici con il genere di musica che ascoltavano.
Against Oblivion’s Shade (2012)
Una vostra definizione dei lavori sinora rilasciati in studio:
Against Oblivion’s Shade (2012) –
(Matteo) Album registrato e promosso sotto l’ etichetta Nadir Music. Disco in cui ci sono degli ottimi brani e alcuni compositivamente parlando, un po’ “acerbi”. Un disco fortemente voluto e in cui abbiamo creduto molto.
Doominance (2016) –
(Matteo) In questo disco emerge una maturità musicale maggiore. Una nuova forte voglia di far sentire al pubblico ciò che sappiamo fare. Brani con una personalità più marcata, riffs incisivi e taglienti con inserti prog, il tutto decorato dalle bellissime linee vocali e della nuova voce del gruppo Fabio Privitera. Per la registrazione ci siamo affidati ad amici e grandi musicisti quali: Steve Volta, Davide Penna, Fabio Nasuelli il tutto mixato e masterizzato da Jerry De Feo. Non nego che siamo molto soddisfatti del risultato finale!
Doominance
Due parole sulle copertine di entrambi…
(Matteo) Capolavori? Esagero? No, possiamo dire di avere tra le mani 2 copertine meravigliose. La nostra collaborazione con Tommy Bianchi è iniziata con il primo disco, subito dopo aver visto i suoi lavori ci siamo innamorati del suo stile e dopo avergli descritto quello che avremmo voluto mettere in copertina siamo entrati subito in sintonia e lui ha centrato in pieno quello che volevamo esprimere con le copertine. Abbiamo deciso di fare delle copertine disegnate a mano da un’artista come Tommy anche perchè ci piaceva l’idea che chi avesse acquistato il nostro disco si sarebbe trovato tra le mani un vero e proprio pezzo di artigianato proveniente dalla nostra terra, il Seprio.
Com’è avvenuta la collaborazione con la label DeathStorm Records?
(Matteo) Siamo amici di lunga data di Paul e degli Ancient Dome, ricordo che bevendo una birra in un locale di musica dal vivo ci parlò della sua label, parlammo delle condizioni e trovandole adatte alla nostra situazione e trovammo un accordo. La trasparenza e la professionalità di Paul ci colpirono e accettammo.
Non v’era possibilità di continuare con Nadir?
(Matteo) No.
Recentemente avete suonato di spalla ai grandi Manilla Road in quel del Circolo Colony di Brescia. Sensazioni? Ricordi? Aspettative pre-concerto?
(Adriano) E’ stato un concerto emozionante! I Manilla Road erano in tour per celebrare i 40 anni di attività e già questo era un buon motivo per sentire i brividi… alcuni di noi non erano nemmeno nati quando “The Shark” muoveva i primi passi nel mondo della musica! Devo aggiungere poi che sono persone squisite, sempre disponibili per due chiacchere ed una foto. Le aspettative… beh sarebbe stato ancora più bello vedere il Colony gremito dato l’evento, ma questa è una vecchia storia…
Quali motivi dell’abbandono del cantante Stefano Silvestrini?
(Adriano) Le cose con Stefano hanno iniziato a non funzionare più dopo l’ uscita di Against… lui non era più interessato alla composizione di pezzi originali e sono venuti meno, da parte sua, l’impegno e la costanza necessari. Noi non siamo musicisti professionisti, abbiamo tutti un lavoro ed una famiglia, nessuno può pretendere dagli altri l’ abnegazione totale, ma per portare avanti un progetto seriamente è comunque necessario un certo lavoro da parte di ognuno. Abbiamo deciso di comune accordo di separarci in tutta tranquillità.
Come avete fatto a trovare il suo sostituto, Fabio Privitera?
(Adriano) Quasi contemporaneamente alla dipartita di Silvestrini si sciolgono i Bejelit, la band storica di Fabio… quando si dice il caso! Lo abbiamo contattato ed abbiamo fatto un paio di prove di “riscaldamento”, siamo entrati presto in sintonia!
Cos’è, per voi, l’Epic Metal?
(Adriano) Credo che l’ Epic Metal sia il sottogenere più “intellettuale” dell’ Heavy Metal per via delle tematiche trattate: storia, mitologia, letteratura fantasy, ecc. Tematiche che necessitano di una colonna sonora possente, evocativa e ricca di pathos. Queste caratteristiche mi hanno fatto innamorare del genere, per me l’ Epic è emozione, passione ma anche cultura.
Esiste una ulteriore evoluzione delle sonorità epiche oppure è già stato detto e scritto tutto?
(Adriano) Le band etichettate come Epic sono molto diversificate stilisticamente, penso alle “spigolosità” di Manilla Road, Omen, Cirith Ungol e all’ eleganza e raffinatezza di Virgin Steele e Warlord ad esempio. Sono stati esplorati ampi territori… dire qualcosa di nuovo oggi è difficilissimo considerando che il Metal in generale è stato contaminato con tutte le influenze possibili e immaginabili. Sappiamo di non essere degli innovatori, cerchiamo piuttosto di scrivere pezzi che emozionino noi e chi ci ascolta.
Pensieri e parole in libertà per le seguenti band:
Virgin Steele – (Adriano) Come dicevo poco sopra, sono la frangia elegante del genere. Personalmente non amo tutta la loro produzione musicale soprattutto recente ma resta una band che mi ha dato molto.
Omen – (Adriano) Band fondamentale per l’ Epic Metal, credo che Battle Cry sia una pietra miliare che non debba assolutamente mancare nella collezione di un appassionato.
Manowar – (Adriano) Adoro i loro primi lavori, diciamo fino a Sign Of The Hammer, dove erano ancora genuini e a contare era solo la musica. Negli album successivi hanno scritto qualche buona canzone qua e là ma si è persa la magia…
Domine – (Adriano) Un orgoglio italiano, una band di grande professionalità che non ha nulla da invidiare alle realtà internazionali più blasonate.
Etrusgrave – (Adriano) Una band che in poco tempo ha saputo conquistare il cuore dei metallari vecchio stampo grazie a sonorità epiche e “old school”. Buona parte del merito va senz’ altro a Fulberto Serena, storico alfiere del metal tricolore che non necessita certo di presentazioni.
Adramelch – (Adriano) Eleganti, epici e con un tocco progressive. Una band di classe eccezionale che ha senza dubbio raccolto molto meno di quanto meritasse. Avemmo l’ onore di aprire per loro nel maggio del 2009 nella Metal Maniac Night con un’ altra grande band, gli Holy Martyr. Ero appena entrato negli AEternal Seprium, da solo un paio di mesi, e già mi trovavo davanti a dei veri e propri colossi del Metal italiano… semplicemente fantastico!
Medieval Steel – (Adriano) Ah, la classe del Metal made in USA!! Una band che con un pugno di canzoni ha saputo incidere il proprio nome nella storia del nostro amato genere.
Cirith Ungol – (Adriano) Credo sia una band difficile da apprezzare ad un primo ascolto superficiale… ricordo che la prima volta che ascoltai “Frost And Fire” rimasi quasi infastidito dalla voce stridula di Tim Baker. La magia mi catturò lentamente, ascolto dopo ascolto. Spero di vederli in Italia ora che hanno ripreso l’ attività!
Manilla Road – (Adriano) Altra band “difficile” che amo in modo viscerale. Ho letteralmente consumato album come “Cristal Logic” e “Open The Gates”! Aprire per loro è stata per me un’ enorme soddisfazione.
Holy Martyr – (Adriano) Altro orgoglio italiano con cui abbiamo avuto il piacere e l’ onore di condividere il palco in svariate occasioni, album dopo album hanno saputo ritagliarsi uno spazio tra le più importanti realtà tricolori.
Adriano Colombo alive
Com’è la situazione riguardo il seguito e i locali che permettono di esibirsi facendo musica propria dalle vostre parti?
(Adriano) Triste. Negli ultime anni c’è stata una moria di locali preoccupante. Io sono l’ unico della band a vivere alle porte di Milano e posso dire che anche qui la situazione non è migliore. I locali dedicati alla musica Rock/Metal stanno scomparendo ed i pochi rimasti spesso registrano ingressi scarsi. Non voglio addentrarmi nella solita polemica sulle cover band, non è certo colpa loro… c’è sicuramente poco interesse da parte dei più nei confronti del Metal.
Come vedete il mondo dell’Acciaio più tradizionale fra dieci anni. Intendo sia in Italia che all’estero…
(Adriano) I miei amici spesso mi prendono in giro per il mio look da metallaro definendomi un “animale in via di estinzione”… spero di sbagliare ma credo che purtroppo la cosa valga seriamente per il Metal tradizionale. Sicuramente ci sarà sempre qualche buona band, un manipolo di appassionati collezionisti di vecchi supporti audio/video ma dubito che si possa invertire quella tendenza di cui parlavo nella risposta precedente. Credo che questo valga non solo per l’ Italia, che è un paese musicalmente “difficile”, ma più in generale per tutti i Paesi.
In che rapporto siete con le altre band del vostro circondario?
(Adriano) Siamo in ottimi rapporti con tutti, parecchi ragazzi sono amici di vecchia data. Ogni concerto è un’ occasione buona per bersi qualche birretta e fare due chiacchiere.
Fate parte della schiera di quelli che NON vanno a vedere i concerti degli altri ma che pretendono viceversa partecipazione ai vostri?
(Adriano) No, la dimensione live rimane la migliore per apprezzare il Metallo, è irrinunciabile. Nel limite del possibile cerchiamo di partecipare ai concerti nella nostra zona anche se capita raramente di essere tutti e cinque, non è per nulla facile incastrare gli impegni di ognuno! Per quanto riguarda noi, non abbiamo nessuna pretesa, sarebbe sciocco data la situazione generale. Al Colony di Brescia c’ erano circa un centinaio di persone, una miseria se consideri solo i Manilla Road…
Come supportate, a vostro modo, la scena?
(Adriano) La cosa principale, come dicevo poc’anzi, è partecipare ai live. Altra cosa importante, anche se non ci occupiamo di organizzare concerti, è quella di dare la possibilità a qualche band geograficamente distante di esibirsi nella nostra zona, quindi davanti ad un pubblico nuovo, chiamandola in apertura ad un nostro live. Spesso la band in questione ricambia il favore, così siamo noi ad uscire dal circuito dei soliti locali di zona.
All’interno dell’ultimo album avete osato portare il vostro HM ortodosso nei canoni della lingua italiana (Il Rifugio)…
(Adriano) “Il Rifugio” è un pezzo che mi emoziona ogni volta sul palco…crea un feeling con il pubblico che solo la nostra lingua può creare. E’ un esperimento già tentato con “L’ Eresiarca” su Against Oblivion’s Shade, spero si possa continuare in questo senso con il prossimo disco.
Prossime mosse in casa Aeternal Seprium?
(Adriano) Dopo aver promosso “Doominance” in sede live, inizieremo a breve a gettare le basi per quelli che saranno i prossimi brani targati AEternal Seprium, per ora ci sono tante idee e bozze da sviluppare insieme in sala prove. C’ è in cantiere anche un video per realizzare il quale abbiamo già preso contatti… speriamo veda la luce entro l’ anno corrente!
Spazio a disposizione per chiudere a vostro piacimento l’intervista. Thanx.
Vorremmo innanzitutto ringraziare te Steven e tutto TrueMetal.it per lo spazio concessoci. Speriamo di incontrarci presto a qualche live, è sempre un piacere! Chiunque volesse contattarci può farlo liberamente sulla nostra pagina Facebook
https://www.facebook.com/AEternalSeprium/
oppure:
http://www.myspace.com/aeternalseprium
https://twitter.com/aeternalseprium
Stefano “Steven Rich” Ricetti