Intervista Alter Bridge (Brian Marshall)
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Intervista a cura di Davide Sciaky
Ciao Brian, come stai?
Bene, grazie.
Siamo circa a metà del tour, com’è andata finora?
Bene, bene, bene.
Tutti gli show sono andati alla grande, abbiamo ricevuto una risposta leggermente più fredda di quanto ci aspettavamo, ma ci stiamo divertendo molto.
Le band, le crew, i fan, tutti quelli che sono venuti ai concerti si sono divertiti molto, quindi è stata una bella esperienza finora.
L’ultima volta che avete suonato qua a Milano era in un locale molto più piccolo, vi è successo solo in Italia di crescere così tanto o è lo stesso in altri paesi?
In alcuni paesi siamo cresciuti molto in fretta, in altri è stata una crescita più lenta ma in ogni città ogni volta che torniamo sembra andare meglio.
Il Regno Unito, l’Italia, la Germania sono tutti ottimi mercati per noi; noi continuiamo semplicemente a fare le nostre cose e vediamo una crescita, cerchiamo di raggiungere più gente possibile e in qualche posto è più difficile, ma in altri vediamo la gente affezionarsi davvero molto a noi.
Quindi non eravate troppo sorpresi quando siete finiti a suonare in posti molto più grossi questa volta.
Siamo venuti in Italia molte volte in maniera abbastanza costante per 16 anni.
È bello tornare in Italia, eravamo molto contenti di venire qui, ne parlavamo giusto la scorsa notte, di come venire in Italia oggi sarebbe stato bello.
Non appena siamo arrivati nel locale ci siamo detto, “Alla grande!”, vorrei poter suonare qui ogni giorno! [Ride] È esaltante!
Parliamo del vostro nuovo album, “Walk the Sky”, uscito circa un mese e mezzo fa. Il disco ha avuto degli ottimi risultati in classifica, primo posto in Inghilterra nella categoria Metal e Hard Rock, quarto nella classifica generale, primo in Svizzera, quinto in Germania, primo nella categoria Rock della classifica Billboard negli Stati Uniti. Avete sempre fatto ottimi risultati, ma sembra che ad ogni nuovo album vada meglio. Questa cosa vi mette pressione quando iniziate a lavorare ad un nuovo album, sentite come una competizione con quello precedente, “Dobbiamo fare di meglio”?
Sì, ci siamo sempre sentiti così fin dall’inizio, fin da “One Day Remains” e poi con “Blackbird” in particolare, è passato molto tempo tra “One Day Remains” e “Blackbird” e quell’album è uno dei preferiti dei fan, ma anche uno dei nostri preferiti, e penso che una volta arrivati al terzo album abbiamo davvero sentito questa pressione, ma ormai, giunti al sesto album… sai, facciamo le cose un po’ diversamente, Mark e Myles vanno a suonare con i loro progetti solisti e tornano con del materiale. Usiamo Dropbox per familiarizzare con la nuova musica, poi quando inizia la preproduzione iniziamo a riscrivere bene le canzoni e questo è il momento in cui ci sediamo tutti insieme, suoniamo tutto il materiale e vediamo cosa ci colpisce di più.
Parlando di questo disco, siamo davvero fieri del nostro team, di tutto il lavoro che c’è stato da parte dell’etichetta, del nostro management e di tutti quelli che hanno lavorato ad esempio mettendo musica su internet, le canzoni che abbiamo pubblicato prima dell’uscita dell’album per dare un assaggio ai fan.
La cosa difficile oggi è evitare che finisca su internet [ride] perché una volta che ricevi il master, una volta che tutto è finito ce l’abbiamo noi, l’etichetta, e questo è già un bel numero di persone.
C’è una canzone che è finita online ma siamo riusciti a mascherare la cosa e a far sembrare che l’avessimo pubblicata noi, ma in realtà non è stato così [ride].
Abbiamo messo insieme un video velocemente, nell’arco di una notte, cos’era, ‘Take the Crown’? No, aspetta, era ‘Pay No Mind’, non penso che fosse neanche in programma che la pubblicassimo, ma in qualche modo è finita in rete, ancora non sappiamo esattamente CHI sia stato… ma questa è la cosa difficile.
In generale siamo molto fieri di questo disco, sembra che i fan lo stiano apprezzando e noi siamo contenti di suonarlo dal vivo; stiamo facendo quattro, cinque canzoni nuove ogni sera, sono fresche e divertenti per noi.
Questa cosa di mascherare il leak è fantastica, non ho mai sentito di nessuna band riuscire a fare una mossa del genere.
Ci è arrivato un messaggio la mattina che ha cominciato a circolare, immagino che fosse sul Dark Web o qualcosa del genere, e ci siamo detti, “Oddio, è in rete, che facciamo?”, e poi abbiamo detto, “Pubblichiamola adesso, mettiamo insieme un lyric video e facciamo finta di aver pianificato la cosa”.
Prima hai nominato il songwriting: come funziona, avete un metodo consolidato e fisso, o preferite cambiare le cose ogni volta?
È sempre stato diverso, in particolare dato che ora ce ne occupiamo tutti in parti diverse del mondo, ognuno con i suoi altri progetti, i Tremonti, Myles con Slash e ora anche con il suo progetto solista.
Oggi nel mondo degli Alter Bridge ci sono sempre idee nell’aria, ma come dicevo le cose sono un po’ cambiate rispetto al passato; “The Last Hero” è stato scritto mentre eravamo tutti nella stessa stanza, Mark e Myles andavano e venivano insieme e la mattina dopo portavano del nuovo materiale che suonavamo insieme.
Questo album è stato scritto nell’arco di un anno o giù di lì, avevamo una cartella Dropbox con il materiale in modo da permettere a tutti di familiarizzare con la musica, c’erano 12 o 15 idee, nessuna davvero completa, ma molte erano complete per metà, delle idee di versi e ritornelli, poi ci siamo incontrati tutti quanti e abbiamo completato le canzoni. Le suonavamo insieme, come facciamo sempre, ed è in quel momento che la musica prendeva forma.
Dicevi che state suonando quattro o cinque nuove canzoni dal vivo: l’album è piuttosto lungo, quattordici canzoni, pensi che ne suonerete altre in futuro?
Sì, penso che più avanti lo faremo, abbiamo già buttato lì l’idea di suonare altro materiale.
Penso che per ora, dato che è tutto così fresco e nuovo, sia per i fan che per noi, non vogliamo esagerare e ci va bene alternare un po’ di canzoni.
Abbiamo sei o sette canzoni con cui ci sentiamo a nostro agio dal vivo, che i nostri fan vogliono sentire live, e le alterniamo ogni sera facendo sempre qualcosa di diverso.
L’anno scorso Myles ha pubblicato il suo album di debutto solista, un album acustico. Avete pensato di fare un album acustico, o anche solo un EP, anche voi?
Io? Sto lavorando a qualcosa, ma trovare il tempo per occuparmene è un po’ complicato, abbiamo un sacco di roba in programma per l’anno prossimo e anche per gli anni successivi, quindi è difficile trovando anche il tempo per la famiglia, per occuparmi delle cose a casa, cose importanti nella vita di tutti, sai.
Ma, voglio dire, ci sono delle idee con cui sto giocando, e sto pensando di mettere in piedi una piccola band Country [ride].
C’è del materiale a cui sto lavorando con il mio cantante ed il mio chitarrista, quindi stiamo iniziando a mettere insieme delle idee.
Questa era un’altra cosa che ti volevo chiedere: Mark e Myles hanno la loro band solista, quindi mi chiedevo se avessi pensato anche te di fare qualcosa.
Sì, voglio dire, penso che si tratti principalmente di una valvola di sfogo, non mi aspetto che diventi qualcosa di enorme, ovviamente mentirei se ti dicessi che non mi piacerebbe che succedesse ma, sai, mi piace il Country, mi fa sentire bene, quindi vedremo che succederà.
Sicuramente sarà una cosa che prenderà forma più avanti.
Abbiamo parlato prima degli ottimi risultati dell’album, pensi che Rock e Metal siano in buono stato oggi, nel 2019?
Lo penso, ma io sono circondato da questa musica tutto il giorno.
La gente con cui sono in stretto contatto, quelli che chiamo “la mia cerchia”, per noi il Rock è decisamente in buono stato.
Magari entrano nella cerchia di qualcun altro potrebbe essere diversamente ma, voglio dire, questa qui, oggi, è la prova tangibile che il Rock sta benone, stiamo per suonare in un’area a Milano.
Parlando di Rock e Metal oggi, qualche giorno fa gli Slayer hanno suonato il loro ultimo show. Gli Slayer sono solo gli ultimi di una serie di band che si stanno ritirando negli ultimi anni, come ti fa sentire vedere tutte queste band grosse ed influenti andare in pensione?
Non penso che quello fosse l’ultimo show degli Slayer.
Loro hanno detto così, magari prenderanno una pausa, ma ti assicuro che in tre o quattro anni Kerry King avrà di nuovo voglia di suonare le canzoni degli Slayer, quindi vedremo cosa succederà.
È una cosa che succede, guarda i Mötley Crüe per esempio, avevano addirittura firmato un contratto e ora stanno per partire in un enorme tour quindi, sai, è bello avere delle band che hanno resistito alla prova del tempo, Iron Maiden, Judas Priest, Kiss, Metallica, Megadeth, sono ancora in giro, e lo sono da quando andavo a scuola.
Sono ancora in giro a suonare ed è una cosa che rispetto, spero possano continuare a farlo ancora a lungo.
Ora siamo in un periodo di transizione in cui le vecchie leggende si stanno ritirando, magari non gli Slayer ma altri sì, e stiamo aspettando di vedere chi prenderà il loro posto. Pensi che gli Alter Bridge possano farlo?
Solo il tempo ce lo dirà, non vogliamo sicuramente rimpiazzare nessuno, ci basta continuare a fare quello facciamo e divertici.
Poi, quando si libereranno quegli spazi, speriamo che gli Alter Bridge vengano presi in considerazione, il tempo ce lo dirà e intanto noi continuiamo a fare il nostro.
Be’, almeno in Italia, qua al Forum dove suonate oggi ricordo che hanno suonato Metallica e Iron Maiden, quindi sembra che ormai ci siate quasi.
Fantastico, yeah!
Oltre agli Alter Bridge ti viene in mente qualche altra band che potrebbe puntare così in alto?
Ci sono vari gruppi emergenti che recentemente mi hanno colpito, i Dirty Honey sono una band con cui siamo andati in tour negli Stati Uniti e ho grandi aspettative su di loro, hanno pubblicato una canzone e, senza essere supportati da nessuna grande etichetta, sono arrivati al primo posto nella classifica Rock negli Stati Uniti, quindi sono forti.
Io sono un grande amante dei Rush, sai… loro sono l’unica band che penso si sia davvero ritirata, perché Neil Peart non penso che tornerà a suonare, penso che lui abbia davvero chiuso con la musica, ma SE dovessero tornare sarei assolutamente a favore perché per me sono [fa il suono di un’esplosione].
I Black Stone Cherry sono una gran band, sono nostri buoni amici… poi i Gojira sono fantastici, penso che stiano per pubblicare un disco e loro stanno davvero lasciando il segno sul Metal, la gente li vuole vedere, li vuole ascoltare e loro stanno facendo un ottimo lavoro.