Progressive

Intervista Andreas Blomqvist (Seventh Wonder)

Di Fabio Vellata - 12 Giugno 2022 - 10:50
Intervista Andreas Blomqvist (Seventh Wonder)

I Seventh Wonder sono una delle band più convincenti del prog metal. Un nome consolidato che con il nuovo “The Testament” ha consegnato agli ascoltatori l’ennesima prova di bravura, tecnica ed abilità compositiva mediata da un feeling palpabile e ricco di sfumature.

Abbiamo incontrato il bassista Andreas Blomqvist per scambiare qualche opinione in merito.

 

Intervista a cura di Fabio Vellata con la collaborazione di Roberto Gelmi

 

Ciao Andreas, sono Fabio Vellata di www.Truemetal.it, è un vero piacere poterti intervistare.
Benvenuto nelle nostre pagine!

Nuovo album in rampa di lancio: come ti senti?

È sempre un momento molto speciale, poiché trascorri diversi anni lavorando sodo e diligentemente verso questo obiettivo… e ora ci siamo finalmente arrivati. Quindi sì, molto eccitato!

L’album è un concept come il precedente Tiara?

No, non questa volta! Ogni canzone è una cosa a sé, ma abbiamo scelto di avere un tema comune dal punto di vista dei testi, in cui ogni canzone parla di una certa emozione umana, come rabbia, gioia, speranza, amore, disperazione ecc.

Siamo rimasti colpiti molto dalla strumentale “Reflections” e da una traccia toccante come “Elegy”. Che significato hanno per te queste due canzoni?

Lo strumentale lo abbiamo realizzato semplicemente perché era qualcosa che non avevamo mai realizzato. Data la grande parte della nostra musica dedicata ai passaggi strumentali, non aveva senso che non ne avessimo mai fatto uno prima, ed era il momento giusto.

Mi dici che Elegy è toccante?
Devo ammettere che… è una domanda che mi sembra un po’ strana. Sai, ci sforziamo sempre di far “provare” qualcosa alle persone, penso che sia questa l’essenza della musica! Quindi, se dici che siamo riusciti a creare un brano musicale in qualche modo commovente, allora semplicemente chino con grazia la testa e dico “grazie, missione compiuta”! Cerchiamo sempre di fare in modo che l’ascoltatore senta qualcosa proprio come è capitato a voi!

La presenza dell’hammond in “Under A Clear Blue Sky” ci ha ricordato il sound degli Ayreon: sei un fan della band di Arjen Lucassen?

Mi dispiace dire che non ho mai ascoltato la sua musica, anche se so benissimo chi è e ho il massimo rispetto per lui. So anche che Tommy ha cantato in alcune delle sue cose.
Quando ho scritto quella canzone, “Under a Clear Blue Sky”, in realtà non ne faceva parte, non era previsto.
È comunque bello sapere che quel brano ti porta in altri posti e suscita sensazioni: ricordo di aver scritto quel bridge ed ho sentito che mancava qualcosa, come se un hammond disordinato e macinante fosse perfetto proprio lì. E Kyrt ce lo ha portato!

Dove collochi i Seventh Wonder nella scena musicale moderna? Pensi di poter essere paragonato a band come Pain of Salvation, Circus Maximus e Haken?

Penso che siamo contemporanei con loro ma non molto altro. I Pain of Salvation, o forse più precisamente Daniel Gildenlöw, sono una specie di geni musicali allo stesso livello di Neal Morse e altri. Lo tengo in grande considerazione e non paragonerei mai i miei deboli tentativi di musica con la sua maestria. I ragazzi dei Circus Maximus li conosciamo molto bene e li amo tutti. Andare in tour con loro è uno dei miei ricordi più belli di sempre con la band e sì, condividiamo molti degli stessi fan, credo.

Secondo te l’ingresso di Tommy nei Kamelot (la band in cui milita ormai da dieci anni) ha dato maggiore visibilità ai Seventh Wonder? Oppure ha rallentato il processo creativo?

Tutti e due! Ha portato molti nuovi fan ed è stato fantastico, ma chiaramente ha raddoppiato il tempo necessario per fare le cose e limita anche la nostra capacità di accettare spettacoli dal vivo. Quindi è una benedizione e una maledizione…

Uno degli aspetti che caratterizza il tuo suono è lo spazio solista riservato a tutti gli strumenti. Si può dire che sia un segno distintivo che appare evidente già dal missaggio?

Hmm interpreto la tua domanda in due modi diversi… In termini di spazio solista, presumo che tu ti riferisca al posto effettivo nell’arrangiamento che ogni strumento ottiene, ad esempio come possiamo lasciare spazio per un assolo di basso o un assolo di keyboard ecc e questa è ovviamente una parte molto importante di ciò che siamo.

L’altra parte della tua domanda, dal momento che hai sollevato la questione del mix, è sicuramente legata alla prima, ma non tanto qualcosa che noi nella band controlliamo fisicamente. Ma sì, la nostra intenzione quando entriamo in una situazione di missaggio è sempre quella di creare molto spazio sonoro per tutti gli strumenti. Sai, vogliamo un suono più simile a Talisman o Mr. Big, piuttosto che un suono Rammstein, ma sempre con un tocco moderno, come la batteria dal suono moderno e il modo in cui vengono prodotte le voci.

Vi considerate un gruppo di virtuosi?

Sì!

…nah, ma non so… come rispondi a una domanda del genere su di te…
Penso di aver ispirato molti giovani bassisti là fuori a prendere più spazio nella musica della loro band, e forse ho ampliato i loro orizzonti in termini di cosa può fare un basso e quale ruolo può avere il bassista in una band, ma allo stesso tempo ci sono ovviamente un sacco di persone là fuori con competenze tecniche più avanzate di me…
Credo che questo valga per la maggior parte di noi nella band.

Avete per caso dei compositori classici di riferimento?

Sarebbe una bugia se dicessi che la mia scrittura è ispirata alla musica classica, perché semplicemente non è vero, almeno non consapevolmente. Mi piace ascoltare Bach, però, e di solito mi siedo e lo faccio le mattine del fine settimana, molto piacevole. In questo momento ho passato molto tempo con i Concerti di Branderburg.

Hai già qualche idea per nuovo materiale o ti dedicherai solo ad attività dal vivo per ora?

Beh, l’obiettivo sono sicuramente gli spettacoli dal vivo in arrivo, ma personalmente sento che l’ispirazione per creare sta tornando… quindi presto ci metteremo di nuovo al lavoro, ne sono sicuro!

A proposito, hai già avuto l’opportunità di suonare dal vivo dopo lo stop per la pandemia?

Non abbiamo ancora suonato, ma siamo già prenotati per alcuni spettacoli in autunno.

Sta a te chiudere come desideri!

Molte grazie per il vostro interesse per la band: non vedo l’ora di uscire, suonare e incontrare di nuovo tutti on the road!

 

Discografia Seventh Wonder:

  • Become (2005)
  • Waiting in the Wings (2006)
  • Mercy Falls (2008)
  • The Great Escape (2010)
  • Tiara (2018)
  • The Testament (2022)

Sito ufficiale Seventh Wonder
Pagina Facebook Seventh Wonder

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