Intervista Anguish Force (Luigi “LGD” Guarino)
Resoconto della chiacchierata con Luigi “LGD” Guarino degli speed metaller Anguish Force, giunti con il nuovo The W8 Of The Future (qui recensione) al nono album in carriera.
Buona lettura,
Steven Rich
Luigi, la nostra ultima intervista risale al 21 settembre 2014 (qui il link). Cosa è cambiato in ambito Anguish Force sino a oggi, di significativo?
Innanzi tutto ti dico che mi fa piacere tornare a parlare con te. Dal 2014 negli Anguish force ci sono stati altri piccoli cambi di line-up ma per fortuna la situazione è andata via via consolidandosi. Sono usciti album, singoli e videoclip e fatti molti concerti. E’ stato ed è tutto sempre molto divertente e appagante nonostante a volte organizzarsi sia un po’ problematico. Per fortuna a livello musicale non è cambiato nulla e mai cambierà.
Quando hai messo in piedi la band, sebbene in fieri, nel 1988, ti saresti aspettato di essere ancora qui, nel 2022, a rispondere alle domande di un’intervista in occasione dell’uscita dell’ottavo album ufficiale?
Sinceramente non mi aspettavo nulla di tutto ciò che è successo. Intanto non mi aspettavo che gli anni novanta avrebbero infranto tante belle cose e speranze per tutto il movimento Metal. Figurati se potevo aspettarmi di fare musica in maniera così costante e di avere qualche fan. In realtà e’ tutto frutto di tanti sacrifici e rinunce, a volte enormi, ma non mi pento di nulla. Che altro avrei potuto desiderare di fare?
Cos’è, per te, l’Heavy Metal?
Per me l’Heavy Metal è il sogno e una visione di un mondo così bello, incredibile e irraggiungibile che non può essere equiparato a nulla di presente su questo pianeta. Quando cominciai ad ascoltarlo ne rimasi folgorato a tal punto da portarne a vita le conseguenze sulla mia mente e sul mio modo di vivere. Molte delle band che ho ascoltato nella mia vita mi hanno dato così tanto che non penso che ci sarà mai un modo adeguato per ringraziarle. L’Heavy Metal è un mondo a se che non tutti possono comprendere.
Come siete approdati a Wanikiya Record?
Per questo devo ringraziare l’amico e Defender Francesco Noli di Heavy Metal Waves che mi ha presentato un’altra persona altrettanto squisita, cioè Salvatore detto Mr. Jack che ha dimostrato subito interesse per il progetto Anguish Force e che è un vero amante della musica tanto da dedicarle tutta la sua esistenza. C’è tra noi una comunicazione che va oltre la normale collaborazione. Mi auguro che questo idillio discografico sia solo l’inizio di un qualcosa che farà crescere ulteriormente entrambi.
Quale il messaggio dietro The W8 Of The Future?
Questo album è un concept che parla dello spazio. Astri di ogni tipo, civiltà di altri mondi ma anche qualche messaggio su un futuro forse non troppo improbabile su cui riflettere. Questa riflessione ad ogni modo dovrebbe partire in primis da noi stessi. Ma non dimentichiamo che ci sono anche visioni di cose più rilassanti e divertenti come il futuro dell’Heavy Metal tra le galassie.
The W8 Of The Future, 2022
Spiega la genesi e il significato della copertina.
La copertina del disco è opera del disegnatore e grande amico Luca Bonardi, già attivo per Topolino e Alan Ford. L’immagine rappresenta una chitarra che come fosse un surf porta inevitabilmente il suo malcapitato passeggero verso un buco nero dal quale sbuca un Demone che non sembra avere le migliori intenzioni. Una copertina che ci è piaciuta subito tantissimo e che racchiude nel suo tipico doppio senso del titolo sia il titolo dell’album che il numero inteso come uscita discografica regolare.
Puoi illustrare le fasi di lavorazione del disco?
Ho scritto tutti i pezzi facendomi traghettare dalle idee per i testi che avevo in mente. E’ stato un processo che è avvenuto in maniera molto naturale e genuina. Ma è stato ancora più bello e interessante vedere come le canzoni prendevano forma man mano che ognuno della band ci metteva il proprio strumento nonché il proprio tocco. Peccato che ci sia voluto tanto tempo per farlo uscire, tra pandemia e altri intoppi.
Anguish Force, 2022.
Da sinistra a destra:
Pemmel (batteria), Desmo (Voce), LGD (chitarra), Tumbler (basso), Luck Az (chitarra)
Come siete approdati a Desmo?
Avevamo bisogno di un cantante e abbiamo contattato questo ragazzo proveniente dal Punk e dall’Hardrock. Inizialmente ci ha messo un po’ per entrare nella tipica mentalità della band, ma grazie al suo enorme impegno, dedizione e sopratutto umiltà (quella vera…) ci siamo resi conto di aver fatto un’ottima scelta. Oggi Desmo è diventato un punto di forza di questo gruppo e si è conquistato anche la stima di tutti quelli che girano intorno al mondo degli Anguish Force. Adesso però dobbiamo fare in modo che non legga questa intervista sennò si monta la testa :)))
The W8 Of The Future denota una vostra maggiore consapevolezza.
Abbiamo parlato delle qualità di Desmo ma anche degli altri non posso che complimentarmi. Luck Az lo conosco fin da ragazzino ed è un Metallaro old-style come me e musicalmente viaggiamo in parallelo, Pemmel è quello apparentemente più serio ma è estremamente affidabile. Proviene dal Punk e ha una certa simpatia per il Thrash. Per quanto riguarda Tumbler è un burlone che non fa altro che combinare guai ma grazie alla sua innata simpatia non puoi non perdonargli tutto. A parte queste considerazioni strampalate e poco musicali è un ottimo bassista che è cresciuto a pane, Iron Maiden e Black Sabbath e anche con lui ci conosciamo da una vita. Senza fare troppi giri di parole è una band ben amalgamata.
Tua definizione, pensieri e aneddoti su (uno per uno)
Helstar – Storici, dimenticati ma improvvisamente ritornati nelle grazie dei Defenders. Sarebbe un errore limitare la loro conoscenza a “Burning Star”.
Savage Grace – Anche loro ripescati da un passato che pareva averli seppelliti sotto le loro stesse ceneri. Ho la fortuna di possedere i loro due dischi più famosi originali stampati dalla Black Dragon.
Helloween – Un gruppo che è stato semplicemente sbalorditivo nonché pioniere di un genere. E per fortuna ritengo che la loro carriera sia ancora di alto livello. Non ho mai smesso di seguirli.
Hallows Eve – Il concetto di Metallari senza macchia e contro ogni tipo di flessione verso il commerciale è la sintesi dei loro primi tre album. Respect
Nasty Savage – Posseggo l’LP originale di “Indulgence”. Non lo boccio ma preferisco molti altri loro colleghi dell’epoca.
Annihilator – Il loro primo e intoccabile album è fra le mie influenze di sempre. Poi hanno continuato a fare dischi che ritengo altalenanti. Alcuni però troppo criticati. Jeff Waters è un chitarrista pazzesco.
Crossfire – Peccato non abbiamo sfondato. C’era tanta qualità in “Second attack” ma anche “See you in hell” non era male. Avrebbero meritato qualcuno che investisse su di loro.
Warhead – Devo decidermi a prendere il CD o l’LP di “Speedway” che è proprio un album tirato e senza compromessi. Sicuramente lo acquisterò prima o poi.
Death SS – I loro primi tre album sono storia pura del Metal italiano ed “Heavy Demons” in particolare è un capolavoro. Non mi sono piaciuti i dischi sperimentali ma Steve Sylvester ha dimostrato che ha ancora tanto da dire quando è tornato al sound classico del gruppo.
National Suicide – Amici di tanti palchi e serate di Metallo, nonchè di baldorie specialmente in Trentino in cui ne abbiamo combinate di tutti i colori. Ottimi il secondo e il terzo album. Col cantante e il bassista c’è sempre stato un grande feeling.
Game Over – Li feci suonare all’Atzwang Metal Fest di diversi anni fa e da allora non li ho più seguiti. Ho visto che hanno fatto uscire un altro album qualche tempo dopo. Spero che siano sempre Thrash.
Iron Jaws – Suonammo insieme a Vercelli diversi anni fa. Aprirono il concerto, fu una bella serata e furono di buona compagnia. Davvero simpatici.
A quando la stella? Avete in mente qualcosa di particolare per celebrare il decimo album della carriera?
Intanto godiamoci questo ottavo in attesa di sentire il nono che è già stato registrato. Per quanto riguarda il disco della cosiddetta “stella” abbiamo già un titolo e tutte le canzoni. Ti posso anticipare che non sarà un concept ma la title-track sarà naturalmente già dal titolo autocelebrativa.
Deborah Passaby
Spesso nella storia dell’Heavy Metal le band riescono a durare nel tempo e mantenere il giusto entusiasmo anche grazie alle persone che da sempre forniscono il loro supporto incondizionato. Nel vostro caso è impossibile non menzionare Deborah Passaby.
Deborah ci ha dato sempre un grandissimo supporto. Dapprima come fan incallita del gruppo e poi creando contatti che ci hanno portato tantissimo. Il più eclatante rimane quello per poter suonare di spalla ai Sepultura che è una cosa che se me la avessero detta nel 1991 mi sarei fatto una grassa risata. Ma lei ha fatto tanto altro e continua a credere in noi. Grazie a gente come lei vale la pena di continuare la storia di questo gruppo.
Quali gli highlight e quali le maggiori delusioni in carriera?
Tanti highlits e tante delusioni. Spesso la fortuna ci ha voltato le spalle ma sarebbe stato troppo facile arrendersi. Dopotutto se nel Metal si parla spesso di guerrieri, allora bisogna essere sempre pronti a combattere per la propria causa. I momenti belli sono stati tanti, specialmente quando abbiamo suonato con tanti nostri idoli. Quelli brutti sono stati i divorzi e le tante occasioni mancate. Ma la vita deve sempre andare avanti.
Viste le molte manifestazioni da voi organizzate in passato evidentemente NON fate parte di quella schiera di band che NON vanno a vedere i concerti degli altri ma che pretendono viceversa la partecipazione ai loro. Precisato questo, come intendete supportare, in futuro, la scena?
Quando questa situazione pandemica si sarà completamente esaurita speriamo di poter ricominciare a organizzare qualcosa di interessante. Dapprima sarebbe bello ricominciare con l’Atzwang Metal Fest che dopo cosi tante edizioni era ormai diventato un appuntamento fisso per Defenders e amanti del Metal in genere. Naturalmente ci prodigheremo per organizzare anche eventi minori in cui oltre agli Anguish Force potremo far suonare altre valide band. Di idee ce ne sono diverse in cantiere, dipende solo se ci daranno la possibilità di svilupparle, perchè, oltre al Covid c’è una cosa che si chiama burocrazia e quella si che è una malattia della quale è difficile liberarsi.
E’ ormai acclarato, per chi frequenta i concerti nel nostro Paese, che l’Heavy Metal – grosse band a parte, capaci di radunare folle oceaniche non solo di Metallari – non attiri più il pubblico giovanile. Manca da tempo il ricambio generazionale, insomma.
Un argomento spinoso e più volte affrontato. Se guardiamo i dati di vendita dei dischi e di affluenza ai concerti mi sembra del tutto comprensibile non fare i salti di gioia. Ma se noi e tanti altri siamo ancora qua, questo significa che ci crediamo ancora. E poi va detto che la musica Heavy Metal è troppo bella per poter sparire dalla faccia della terra. Penso che prima o poi anche i più giovani si renderanno conto che i media non fanno altro che inculcargli immondizia che poco ha a che fare con la vera musica promuovendo dei fantocci destinati a durare poco. L’Heavy Metal sopravviverà a tutto questo. Ne sono convinto.
Fra dieci anni, quando la stragrande maggioranza delle big band avrà appeso gli strumenti al chiodo che scenario si paleserà in termini concertistici e di festival, secondo te?
Ci sarà un vuoto enorme perchè mancheranno i grandi riferimenti e molte icone viventi. Un processo che ahimè è già cominciato con la dipartita di veri e propri monumenti musicali come Ronnie James Dio, Lemmy o Eddie Van Halen tanto per citarne alcuni. Starà alla scena presente rimboccarsi le maniche e senza dimenticarli portare avanti ciò che loro hanno cominciato. Di certo non sono vissuti per niente e andranno onorati per sempre.
Luck AZ
Quale sarà, quindi, secondo te, il futuro dell’Heavy Metal?
La sua salute e prosperità dipenderà da quelli che saranno i suoi rappresentanti musicali del futuro. Se verrà premiata la qualità come succedeva in passato e messo da parte un nepotismo che è solo un’arma a doppio taglio per il sistema, rimarrà in forza tutto il movimento.
E delle riviste di settore?
Purtroppo internet e l’inflazione in generale rende difficile la sopravvivenza delle testate di carta stampata. Lo si vede già dal fatto che è sempre più difficile trovare edicole con giornali Metal in vendita. Io non posso che augurarmi di sbagliare. Se solo penso a quante riviste ho comprato nella mia vita mi viene una grande malinconia.
Com’è la situazione riguardo locali e seguito nell’Alto Adige nei confronti dell’Heavy Metal?
Fino a qualche anno fa Bolzano e provincia poteva vantare un seguito non particolarmente nutrito ma abbastanza costante ai concerti. Niente a che vedere con le folle degli anni ottanta e primi novanta, ma comunque sapevi che a un determinato evento avresti visto certe facce familiari. La risposta definitiva alla tua domanda la avremo quando si ricominceranno a fare tanti eventi. Chissà, magari ci saranno volti nuovi con tanta voglia di Metallo. Ce lo auguriamo tutti. Certo che i locali scarseggiano, quindi non sarà facile.
Luigi “LGD” Guarino
Spazio a disposizione per chiudere come meglio ti aggrada l’intervista, Luigi.
A parte di dirvi di ascoltare “The weight of the future” perchè lo reputiamo un ottimo album aggiungo una cosa:
Ascoltate l’Heavy Metal col cuore facendovi travolgere senza remore e se avete voglia di suonare compratevi una chitarra, un basso o una batteria. Potreste essere degli ottimi musicisti e non saperlo ancora. Divertitevi con questa musica perchè è una cosa sana per la mente e per il corpo.
Grazie per l’intervista & Metal forever!!!
Stefano “Steven Rich” Ricetti