Intervista Annihilator (Aaron Homma, Rich Hinks, Fabio Alessandrini)
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In un pomeriggio grigio e umido, abbiamo incontrato i tre musicisti che compongono la squadra multinazionale di Jeff Waters nell’ultimo quadriennio, ossia il canadese Aaron Homma, il britannico Rich Hinks e l’emiliano Fabio Alessandrini. Gli Annihilator si trovano quasi a metà corsa del loro tour Europeo e poco prima della loro prestazione al Legend Club di Milano, hanno discusso con noi in clima allegro e loquace.
Intervista a cura di Katerina Paisoglou
Ciao, ragazzi e benvenuti su Truemetal! Allora, com’è stato lo show a Bologna ieri sera?
Fabio: Qui devo rispondere io, è la mia città di origine! Allora, non ci aspettavamo un clima così selvaggio, siccome ogni volta che veniamo in Italia, io particolarmente, mi chiedo come sarà, sapendo che tutti i miei amici saranno presenti al concerto. Stai suonando in giro per l’Europa, non sai cosa ti aspetta, specialmente quando suoni nella tua città di nascita. In realtà è stato magnifico, perché il pubblico era selvaggio e noi abbiamo suonato molto bene. Questo è stato il mio show preferito finora perché tutti quelli che conosco erano presenti. È molto difficile avere la giusta sintonia in questi concerti perché sai che tutti i tuoi amici si trovano lì. È molto diverso dagli altri live dove pensi: “ok, siamo qui, non conosco nessuno”. Vuoi davvero dare il meglio di te stesso al concerto ogni sera, ma in questi casi vuoi dare ancora di più. Ieri è stato molto divertente, non vediamo l’ora di vedere come sarà stasera, prima di proseguire con la Svizzera. Spero che oggi sarà bello come ieri.
Avete completato quasi la metà del vostro lungo tour Europeo, sta andando davvero molto bene, come si vede dalle foto, dai video e avete anche tanti concerti sold out. Come sta andando il tour per voi? Ha soddisfatto le vostre aspettative?
Fabio: È stato molto meglio di quello che mi aspettavo per adesso!
Aaron: Sono passati due anni da quando siamo stati in un vero tour da headliner. Abbiamo suonato solo per quaranta minuti quando eravamo in tour con i Testament o quando siamo stati ad alcuni festival. Non è lo stesso quando hai una setlist che dura novanta minuti. Credo che questo tour sia stato quello fisicamente più impegnativo per noi.
Rich: Quando non fai un set da headliner per così tanto tempo, non sai cosa aspettare. Sai che sarà sicuramente diverso, ma non sai in che modo. Credo che sia stato meglio di quanto chiunque di noi si sarebbe aspettato.
Aaron: Quando sei in tour con una band come i Testament, sai bene che attirano tanti fans, però noi non eravamo sicuri sulla quantità delle persone che sarebbero venuti ai nostri concerti. È stato magnifico, in realtà, anche perché andare in tour con loro ci ha sicuramente aiutati un po’.
Come riuscite ad affrontare le difficoltà del tour? Suppongo che suonare ogni sera è fisicamente impegnativo, ma anche stare lontano da casa per tanto tempo non sarà tanto facile…
Aaron: Nessuno di noi beve quando siamo in tour, in realtà alcuni di noi non bevono per niente. Quelli che fumavano hanno smesso per questo tour. Non sentiamo più l’affaticamento causato dal fumo di sigaretta, siamo tutti concentrati su tenerci in forma, prendere cura di noi stessi, mangiare bene. Non facciamo dei giri turistici, come di norma fanno quasi tutte le band. Noi riposiamo sul pullman tutto il giorno, mangiamo e la sera andiamo a suonare.
Rich: Siamo tutti concentrati sul suonare dal vivo, questo è il nostro scopo, siamo qui per questo.
Questo è il “Tour For The Demented”, dedicato al vostro album più recente e posticipato di un anno, ma in realtà il vostro nuovo disco “Sadistic, Ballistic” uscirà il 24 Gennaio tramite Silver Lining Music. Avete delle anticipazioni per noi, per quanto riguarda il nuovo materiale?
Fabio: Potete aspettarvi del vero drumming, anche se non è la cosa principale. (Rich: Lo è per te!) Durante il tour con i Testament, abbiamo discusso sulla composizione del nuovo materiale in clima rilassante. Allora Jeff mi ha detto che io avrei dovuto creare e registrare delle parti di batteria, sulle quali lui avrebbe potuto scrivere dei riff di chitarra. Il disco “For The Demented” è stato scritto da Jeff e Rich, ma questa volta lui ha voluto fare un cambiamento, quindi ha preferito scrivere musica alla vecchia maniera, solo con chitarre e batteria, esattamente come nel caso di “Never, Neverland”. Quindi ci siamo scambiati parti di chitarra e batteria in continuazione, abbiamo creato la musica, dopo abbiamo scritto le liriche e infine abbiamo fatto gli arrangiamenti. Sono andato a Durham nel Regno Unito a luglio per registrare la batteria e lui ha assistito alla procedura. Questo nuovo disco ha uno stile old school, ma anche quello precedente aveva tanti elementi di questo tipo. Il nuovo album contiene molti riff, ha tanti arrangiamenti a sorpresa, sarà molto esaltante.
Rich: Ci siamo gradualmente diretti verso lo stile old school dal periodo di composizione del precedente album. Il nostro gruppo è rimasto stabile negli ultimi quattro anni, abbiamo più fiducia uno nell’altro. Vuoi fare un disco con queste persone, vuoi farlo in un certo modo. Stai facendo degli esperimenti e anziché rimanere al sicuro, stai facendo qualcosa di diverso. Quando stai entrando in un gruppo, non hai un piano ben preciso sul da farsi da un disco all’altro. In realtà, prendi le cose come vengono e vedi cosa succede. Questo è successo anche nel caso di questo nuovo disco.
Il vostro nuovo brano “I Am Warfare” è stato pubblicato di recente. Quali argomenti avete scelto di trattare con le vostre liriche in questo nuovo album?
Fabio: Abbiamo vari argomenti in questo album. Stiamo per pubblicare il singolo ‘Psycho Ward’, un brano che parla del fatto che ognuno di noi avrebbe una persona che vorrebbe vedere morta. Si tratta di una canzone heavy, per quanto riguarda le liriche e non la musica. Questa è probabilmente la canzone più “cattiva” che Jeff abbia mai scritto, parlando dei testi.
Rich: È stata anche la prima volta che Jeff ha registrato davanti a noi, non lo ha mai fatto in precedenza.
Aaron: Eravamo tutti presenti, io stavo registrando degli assoli di chitarra e mi sono seduto là in una specie di supporto morale, credo. Eravamo tutti seduti lì a guardare Jeff che stava registrando le parti vocali. Questa era la prima volta, non aveva mai fatto questa cosa in passato.
Rich: È stata una nuova cosa per noi.
Aaron: Adesso siamo ormai una band. Credo che gli Annihilator siano stati e saranno la visione di Jeff per sempre, ma ormai è diventata una grande responsabilità sulle nostre spalle per tutto, anche dal punto di vista emotivo. Siamo in grande sintonia tra noi, siamo un gruppo stabile da quattro anni e sembra che rimarrà così.
Jeff si è trasferito nel Regno Unito di recente e ha costruito il suo Watersound Studio. Avete usato il nuovo studio per registrare il nuovo album?
Aaron: Sì, è stato lì che abbiamo registrato. “Sadistic, Ballistic” è stato praticamente registrato in questo studio.
Siete ormai una squadra da quattro anni ed è ovvio che siete in armonia tra voi. Che ricordi avete del vostro primo incontro con Jeff Waters? Come sono i vostri rapporti con lui?
Aaron: Sono sei anni per me!
Fabio: Io sono l’ultimo arrivato, mi tocca fare la doccia per ultimo! (ride) La prima volta che ho visto Jeff è stato quando è venuto a prendermi dall’aeroporto in Canada. Io sono un grande amante di macchine e lui è arrivato lì con la sua Camaro, che purtroppo non possiede più. È stato un lungo volo di circa dodici ore, ero davvero stanco ma anche esaltato allo stesso momento. Lui era arrivato con la sua Camaro e io ho pensato: “Dio, quello è Jeff!” In realtà, avevo con me dei dischi da firmare da lui, ero in panico, ma allo stesso momento mi sentivo di essere la persona giusta, perché lui mi ha accolto come se fossi nella band già da anni. Avevo questa strana sensazione, non era così facile all’inizio, per quanto riguarda la batteria. Lui era incredibile, molto bravo, molto meglio di quello che mi aspettavo. Lui rimane sempre uno dei miei idoli, ma è anche un amico, è in gamba.
Aaron: Jeff è come un grande fratello per me, mi ricorda me stesso e la stessa cosa vale anche per lui. Andiamo veramente d’accordo, ma anche quando abbiamo delle divergenze, anche lì litighiamo davvero bene. Ė davvero fantastico, è come avere una versione più grande di me che gira intorno, così che io possa vedere cosa dovrei fare, sai? Sto imparando molto da lui e questo è incredibile.
Quando siete entrati gli Annihilator, conoscevate bene il thrash metal? Eravate dei fans di questo genere? So che avete, invece, i vostri progetti paralleli di technical death (Aaron) e progressive (Rich) metal.
Rich: Sì, conoscevo molto. Io, in realtà, ho iniziato dal materiale più heavy, ma dopo mi sono diretto verso lo stile che mi piaceva di più. Gli Annihilator erano uno dei miei preferiti gruppi thrash quando avevo tredici o quattordici anni, dopodiché ho preso una direzione verso il metal più tecnico. È davvero molto bello per me ritornare in questo stile, anche se mi piace molto quello più tecnico. Tutto questo mi dà il giusto equilibrio.
Aaron: Non conoscevo nessun gruppo thrash quando sono entrato nella band. Guardi le magliette in giro, ascolti i brani alla radio, li riconosci, sai com’è. Ho avuto una audizione con i Cryptopsy e gli Annihilator allo stesso tempo. Flo (Mounier), il batterista di quella band aveva suonato con gli Annihilator in passato. Lui mi ha consigliato di scegliere Jeff, perché secondo lui noi due potremmo andare d’accordo e così è stato. Quindi ringrazio Dio per questo, ma il resto è storia, vero?
Come vi siete sentiti la prima volta che avete suonato questi mitici brani dal vivo con Jeff?
Fabio: È tutto un po’ strano, perché, come tutti sappiamo, alcuni di questi brani sono stati scritti trent’anni fa. Noi continuiamo a suonarli e osserviamo la gente di tutte le età dal palco. È davvero bello, ma quando sei sul palco, questo pensiero non ti passa per la testa. Ti trovi in uno spazio dove devi solo suonare musica. Queste canzoni significano tanto per me, siccome sono cresciuto ascoltando questa band, ma quando suono sono concentrato a quello che sto facendo, mi trovo in uno strano stato, dove non ci penso più di tanto. È davvero bizzarro vedere le reazioni delle persone alle canzoni che amano esattamente come me.
Rich: È davvero divertente, perché oggi ho ascoltato alcune delle originali registrazioni di queste canzoni dopo tanto tempo, ad esempio ‘Alison Hell’, ‘Welcome To Your Death’ ed altri. L’ultima volta che ho ascoltato le versioni originali era forse quando stavo imparando a suonarle. Siamo ormai abituati a suonare queste canzoni, ma anche al modo in cui sono cantate da Jeff, siccome non ha cantato in tante di esse. Quindi, noi vediamo questi brani da una nuova prospettiva quando le suoniamo. Questo è davvero interessante, perché non ci pensi proprio quando sei sul palco, praticamente vivi il momento, ma non pensi alla storia dietro la canzone. Qualche volta, quando ti viene in mente, fai un passo indietro, ti rendi conto che è davvero folle il fatto che noi stiamo suonando questi brani, ma è una cosa a cui pensi in quell’istante, sai?
Aaron: Il mio scopo è quello di suonare queste canzoni meglio di chiunque altro, sono davvero competitivo. Io voglio che la gente si ricordi del nostro gruppo, perché noi abbiamo lavorato sodo per dare vita ad uno show che rimanga nella memoria di tutti. I gruppi nati nello stesso periodo con gli Annihilator suonano la loro musica dal vivo, hanno il loro show di luci e tutto il resto. Noi, dall’altra parte, siamo sempre in movimento, vogliamo essere certi che tutti si ricordino che noi abbiamo lavorato tanto per il nostro show.
Fabio: Le persone vengono per lo show e noi siamo concentrati su questo.
Rich: Quando guardiamo i video di band creati vent’anni fa, vediamo che noi siamo molto più attivi di quanto erano loro sul palco. Noi facciamo il contrario di quello che fanno gli altri.
Siete tre giovani musicisti entrati con grande armonia in una thrash band old school, mentre la maggior parte della nuova generazione preferisce seguire sonorità metal più moderne. Questa potrebbe essere una contraddizione!
Fabio: Questa è una domanda interessante, credo che nessuno di noi ascolti il metal moderno.
Aaron: Noi vogliamo continuare ad andare in tour, gli Annihilator non sono per noi una thrash, ma una heavy metal band.
Rich: Ci sono tanti punti di vista.
Aaron: Si certo, questo può essere identificato nella scelta delle nostre setlist. Quando facciamo la scelta delle canzoni, non prendiamo quelle più pesanti, ma quelle che vogliamo suonare al meglio. Alcune di esse sono le più complicate, be noi vogliamo presentare la band nel suo insieme, non solo il suo lato thrash, progressive o hard rock, sai? Esiste una grande varietà nel modo in cui Jeff scrive la sua musica, noi vogliamo fare solo il nostro show. È come se vedessi uno show di Mercyful Fate o di Ted Nugent o di qualcun altro, non abbiamo idea su come sono le band più moderne.
Fabio: Questa è una bella domanda. Quando sono entrato nella band, mi sono sentito fortunato di avere l‘occasione di suonare questi brani, ma anche come una persona cresciuta in Italia dove non esiste un’enorme scena metal. Non esistono tante band che suonano il metal come piace a me, come gli Annihilator, i Megadeth, il metal britannico vecchia scuola. Sono fortunato ad aver preso l’ultimo treno per il metal che mi piace davvero. Io sono troppo giovane, ma i musicisti che mi piacciono avranno adesso cinquanta, sessanta o anche settant’anni. Siamo tutti giovani, ma abbiamo questa grande opportunità, io sento Jeff come uno di noi, non una persona di 53 anni, ma uno della nostra età. Il modo in cui si muove sul palco ogni sera mi fa pensare: “Dai, Fabio, su, devi dare il tuo meglio”! Per questo motivo, noi diciamo che lui ha la nostra età.
La sintesi della band ormai è stabile e Jeff sembra essere aperto alle vostre idee che riguardano la creazione di musica per gli ultimi due album, ma anche in altri settori, come la preparazione dei concerti.
Fabio: Si fida di noi. Adesso siamo una vera band, non come dieci anni fa. Siamo in continuo movimento sul palco, cerchiamo sempre di migliorare come musicisti e performer. Lui considera sempre le nostre idee sul palcoscenico, sul dove potremo suonare, in realtà stiamo pianificando il tour tutti assieme, come una vera band.
Aaron: Noi presentiamo le nostre idee ai nostri incontri. Le nostre idee riguardano anche i video che stiamo registrando o le canzoni scelte per fare i video. Non credo che succedesse la stessa cosa in passato, adesso abbiamo una band, posso solo immaginare come sarebbe per lui fare tutto da solo. Credo che questo sia meglio anche per lui, perché adesso è circondato da persone davvero interessate nel progetto. Non è come un assegno per noi, tutti vogliamo far parte di questo gruppo.
L’ultima volta che avete suonato a Milano eravate ospiti dei Testament, con una setlist di quaranta minuti. Stasera siete tornati come headliner, quindi cosa avete preparato per noi?
Fabio: La prima canzone della setlist è ‘Betrayed’ che è molto bella. Tutti, magari aspettano un inizio con qualcosa di più classico, del tipo ‘King Of The Kill’ o ‘Alison Hell’ o altro, ma noi partiamo con quella. Abbiamo anche tanti pezzi classici, siccome Randy Rampage è mancato l’anno scorso, ma anche perché quest’anno è il trentesimo anniversario di “Alice In Hell”.
Rich: È una specie di tributo.
Fabio: Stiamo suonando metà di quel disco, cinque canzoni per esattezza.
Aaron: Dovevamo fare un tour con la band di Randy e lui doveva fare qualche canzone con noi, ma purtroppo è morto, quindi stiamo rendendo omaggio a Randy in questo tour e abbiamo scelto le sue canzoni preferite. Così abbiamo incluso tanti brani dall’album “Alice In Hell” nella nostra setlist.
Fabio: Non facciamo tanti brani da “Never, Neverland”, perché l’anno prossimo è il suo trentesimo anniversario e stiamo preparando qualcosa di grande, lo vedrete.
Quale canzone preferite suonare dal vivo?
Fabio: Per me ogni giorno è una diversa.
Rich: Si, cambia anche ad ogni tour, perché cambiamo le canzoni cercando di suonare anche quelle che non facciamo molto spesso.
Aaron: la nostra preferita in assoluto è ‘Phantasmagoria’. In questo tour, potrei dire che ‘Schizos Are Never Alone’ piace a tutti noi. Questa canzone è una sfida per tutti e suonarla rappresenta tutto il nostro grande impegno per i nostri show.
Rich: Questo brano contiene anche tutti gli elementi di musica che ci piace fare fuori dalla band. Rappresenta il modo di comporre musica che piace a tutti noi.
Aaron: Questo è l’highlight del tour per me.
Fabio: A me piacciono ‘Schizos’ e ‘Burn Like A Buzzsaw Blade’.
Quale è stata la vostra influenza più importante come musicisti?
Fabio: Tommy Aldridge è il mio modello di batterista sia di studio ma anche dal vivo. Questo è il tipo di batterista che vorrei diventare un giorno, ma non accadrà mai! (ride) Forse un giorno!
Aaron: Io personalmente sono cresciuto ascoltando bande come gli Extreme e i Mr Big, quindi Paul Gilbert e Nuno Bettencourt. Forse questo viene rappresentato nel nostro show di stile rock metal anni novanta. Mi piace tanto Fountainhead, perché sta portando qualcosa di innovativo alla chitarra.
Rich: La mia fonte di ispirazione viene soprattutto da compositori e da gruppi di progressive metal, come i Dream Theater e John Petrucci. Mi piacciono gruppi come i Periphery e il loro bassista Nolly (Getgood) è uno dei miei preferiti. Ho tante influenze nel campo di composizione e produzione, perché sto facendo tanto lavoro in studio. Credo che andrò sempre verso questa direzione.
Stiamo tutti aspettando il vostro nuovo album il prossimo gennaio. Quali sono i vostri piani dopo l’uscita di esso? Un nuovo tour?
Fabio: Sì, probabilmente allo stesso periodo il prossimo anno faremo un tour in promozione del disco. Facciamo anche tanti festival, come il Wacken.
Aaron: Noi continuiamo a suonare, ad essere in tour. Faremo alcuni festival, faremo anche un nuovo tour il prossimo anno, non sappiamo esattamente quando, ma torneremo di sicuro.
Rich: Stiamo sempre pianificando nuove cose.
Vi ringrazio tutti, ragazzi! È stato bello parlare con tutti voi!
Rich: Grazie a te! È stato un piacere conoscerti!
Fabio: Ma è stato bello grazie a me, ovviamente! (ride)
Aaron: Grazie a te! Ci vediamo più tardi allo show!