Intervista Arcana 13 (La Band)
Qualche volta l’Italia si sveglia, si toglie la ruggine dalle spalle e inzia a ricordarsi come il made in Italy sia fattore di cui esserne fieri vagando per il globo. A volte, senza seguire le mode, senza essere dei meri mestieranti, dei Musicisti hanno la voglia e la forza di creare un progetto personale e pieno di passione. A volte nascono realtà come gli Arcana 13 e noi abbiamo avuto la possibilità di contattarli via mail e come redazione supportare la scena Italiana diventa oggi più che mai importante e doverso, non solo per la bravura messa in campo ma per ricordare nuovamente come non siamo solo chiacchiere e distintivo. Ecco l’intervista che non fa che confermare quanta sia la convinzione che il progetto possa e debba funzionare. Buona lettura.
Ciao Ragazzi, intanto volevo farvi i complimenti per l’ottimo lavoro svolto sul disco, senza ombra di dubbio è la conferma che la scena Italiana è viva e prolifica, quando si mette d’impegno. Vorrei partire lasciando spazio a voi per raccontare la genesi dell’album e della nascita del gruppo.
(Luigi) Ciao Andrea, davvero grazie per il tuo sincero interesse e per i complimenti, è davvero gratificante quando il grande impegno e la grande passione vengono riconosciuti ed apprezzati. Nascita della band e genesi dell’album vanno quasi di pari passo (parliamo del 2013), e procedono parallelamente in perfetta simbiosi. In realtà, in termini sia di amicizia che di progetti musicali condivisi, i rapporti fra di noi sono di lunghissima data, abbiamo condiviso davvero una marea di esperienze, finchè un bel giorno ci saltò in mente di mettere su, per puro divertimento e per “cazzeggiare” senza pressioni, una band di tributo ai Black Sabbath. Tuttavia l’alchimia fra di noi è sempre stata molto potente e da lì al buttar giù un po’ di riff e iniziare a produrre musica originale il passo è stato breve e naturale, così nasce il progetto ARCANA 13.
La volontà di rendere l’immaginario della band e delle musiche ispirato a dei grandi film horror del passato è dovuta ad una scelta ben precisa? è uscito spontanea l’idea seguendo il mood delle tracce composte oppure la vostra passione ha portato alla nascita del progetto?
(Luigi) Tutto è stato davvero molto spontaneo inizialmente, durante le prime sessioni buttavamo giù ognuno le proprie idee elaborandole insieme in lunghe sessioni di jam. Prima che anche un solo brano fosse terminato, ci trovammo a rielaborare, ognuno mettendoci le proprie idee, il tema di Suspiria, proprio per la nostra passione comune per l’età dell’oro del cinema horror italiano. Da quel momento scattò la scintilla, non di un vero e proprio concept, ma di legare i brani che stavamo per comporre ad altrettanti film di quell’epoca, creando un progetto relativamente originale, in cui la componente musicale e visiva si sarebbero intrecciate e completate… Subito iniziarono a sgorgare fiumi di idee, ci immaginammo come sarebbe potuto essere lo show dal vivo, ecc… E da quel momento l’obiettivo del progetto è stato ben chiaro e ha guidato tutte le nostre successive scelte.
Visto che la band proviene da entità separate, ognuno dei membri ha una sua attività, pensate di portare gli Arcana 13 a livello di vera band oppure è un progetto che non andrà oltre a Danza Macabra?
(Luigi) Come ti dicevo in precedenza le nostre esperienze musicali condivise, nonché la nostra amicizia, nascono da ben prima della nascita di questo progetto. Inoltre siamo più o meno tutti abituati a dividere in maniera chiara e serena i nostri impegni fra più di una band. Dunque gli ARCANA 13 sono assolutamente qui per restare, e non vediamo l’ora di buttarci nelle prossime produzioni.
Parliamo un pò dei testi della band invece, c’è un tema portante, dobbiamo vederlo come un concept oppure c’è qualcosa di più mistico e profondo?
(Andrea) Come diceva Luigi poc’anzi Danza Macabra non è propriamente un concept; anche le liriche dell’album sono legate ai film corrispondenti, ma non abbiamo voluto raccontare la trama dei film, sarebbe stato banale e pensiamo tra l’altro che i maestri che hanno diretto quelle pellicole lo abbiano già fatto a suo tempo e senza dubbio molto meglio di quello che avremmo potuto fare noi…i testi sono ispirati a questi film, ne contengono l’essenza, li abbiamo scritti visionando e discutendo su questi capolavori, dando una nostra interpretazione più occulta e criptica, per noi è un tributo ad una forma d’arte che ci ha dato l’ispirazione per nascita degli ARCANA 13. Detto questo però le canzoni non sono legate tra loro come in un vero concept-album, non c’è un tema portante nascosto ed è per questo che considero Danza Macabra un tributo e non un concept.
Proprio le parole sono molto importanti all’interno di questo album, tra gli intermezzi scelti appositamente e le parole delle canzoni stesse. Non vi è venuta la voglia di sperimentare l’italiano? Credete che sia ancora identificabile questa lingua come un “limite” a livello di commerciabilità per l’estero?
(Andrea) Si, in effetti l’eventualità si è presentata e a maggior ragione proprio con gli ARCANA 13, vista l’ ”Italianità” del progetto c’è stata questa tentazione. Ma alla fine rimane il fatto che vogliamo rivolgerci al numero maggiore di persone al di la dei paesi in cui possano abitare, in effetti crediamo che l’italiano sia un po’ limitante da questo punto di vista così abbiamo preferito farcire il tutto con frasi chiave, prese dai film trattati e rigorosamente in italiano, ma per il resto delle lyrics abbiamo scelto l’inglese.
Parliamo di influenze, quali sono state le più grandi band che vi hanno, direttamente o indirettamente, portato alla creazione di Danza Macabra?
(Andrea) Come detto in precedenza, veniamo dai Black Sabbath…adoriamo li doom e l’occult rock degli anni 70/80, Pentagram, The Obsessed, Saint Vitus, ma anche gli Zeppelin di lV; quel disco è magico e oscuro, ci piace anche il prog rock, compreso quello italiano, spesso usato proprio per le colonne sonore dei film che adoriamo, vedi i Goblin, Fabio Frizzi, ma anche Keith Emerson(rip) e John Carpenter. Ecco, diciamo che questi sono i punti comuni che ci hanno influenzato su Danza Macabra, poi ognuno di noi ha anche tanti altri ascolti.
Continuando sulla scia delle influenze musicali, impossibile non parlare di Suspiria, dei Goblin e della cover che avete creato ad hoc. Sento un vitalità notevolmente implementa, come se abbiate voluto, oltre che rendergli omaggio, andare a restaurare la facciata del brano. Avete voglia di parlante e come vi è venuta questa scelta?
(Luigi) Il tema di Suspiria, dei gloriosi Goblin, è forse, insieme a quello di Profondo Rosso, uno dei più riusciti, inquietanti e conosciuti nella storia del cinema Giallo/Horror. Come ti dicevo precedentemente è stato proprio quando abbiamo iniziato a “jammare” su questo tema che è nata l’idea alla base del progetto ARCANA 13. Davanti a questo psichedelico capolavoro di colori non potevamo semplicemente tentare di riprodurre l’opera d’arte dei Goblin (eresia!), ci sentivamo in dovere di tributarlo con rispetto, trasformandolo nel nostro sound. La resa sonora e le dinamiche che ne risultavano ci hanno subito entusiasmato, inoltre per chiudere il cerchio abbiamo arricchito il brano con un muro di Synth, grazie all’inestimabile aiuto del quinto membro segreto degli ARCANA 13, il nostro fratello Steve, degli Hierophant.
Ho sentito diverse persone negli ultimi giorni in giro nei negozi di dischi e sul web altrettanto che una volta sentito l’album riuscivano solamente a dire: “ma tanto fa parte di quel trend del momento vintage su cui si rifanno in molti”. Penso che la voglia di vintage nel pubblico sia effettivamente visibile negli ultimi periodi, da cosa nasce questa volontà/necessità secondo voi? C’è veramente un movimento che cerca di guardare indietro per riproporlo attraverso mezzi moderni? sentite ci sia una versa scena “vintage”?
(Andrea) Bè, che dire, intanto direi che chi giudica un disco basandosi solo sul fatto che possa andare o no di moda non merita nemmeno troppi commenti a riguardo. Probabilmente però è vero che per alcuni è una moda, secondo me è stato il periodo più produttivo nel rock, musicalmente e artisticamente parlando, per cui a mio parere è normale che la gente lo continui ad ascoltare…che ti posso dire, le mode ci sono sempre state e sempre ci saranno, ma noi e come noi tanti altri, ci rifacciamo ai nostri gusti e non certo ci facciamo influenzare dalle mode. Se devo parlare della “scena” sinceramente credo che ci siano diverse ottime band in mezzo al solito mare di band mediocri, alcune suonano più o meno seventies altre invece hanno un sound molto moderno ed innovativo…diciamo che siamo un po’ troppo cresciutelli per credere ad una “scena vintage”…semplicemente seguiamo i gruppi che ci piacciono, abbiamo gusti vari ma per questa band amiamo avere un sound retrò, come le band che lo hanno suonato prima di noi e i film a cui ci ispiriamo, che sono spesso coetanei.
Ora è il momento di chiedervi della splendida Cover che avete idealizzato per l’album. Come siete entrati in contatto con il grande Enzo Sciotti? Si presta alla perfezione per il progetto e la trovo molto accattivante e magistralmente eseguita; gli avete dato carta bianca oppure qualcosa era già nella vostra testa?
(Luigi) L’opera d’arte di Enzo ha davvero chiuso magnificamente il cerchio magico di “Danza Macabra”. La scelta della cover per l’album è avvenuta nelle ultime fasi della creazione del disco. L’idea fu fin da subito di cercare di avere qualcosa di disegnato a mano, niente grafica, proprio per tentare di richiamare le vecchie locandine dei film dell’epoca. Di certo non avevamo immaginato fin da subito che avremmo avuto la possibilità di avere un disegno originale di uno dei più grandi maestri mondiali in questo genere. Selezionammo quattro o cinque disegnatori contemporanei che potevano fare al caso nostro, ma, contattati, non hanno dato praticamente alcun feedback. Ma, è cosa nota, l’umiltà è dote solo dei grandissimi, ed Enzo, contattato da Simone tramite facebook, ci ha risposto quasi immediatamente. Dopo avergli illustrato il nostro progetto Enzo si è dimostrato immediatamente entusiasta, ed è stato fin da subito carichissimo per iniziare a lavorare sulla cover. Avevamo in mente un certo immaginario, alcuni elementi che sarebbero stati perfetti per la copertina, e li abbiamo comunicati ad Enzo, come pure indicazioni, ma gli abbiamo ovviamente lasciato carta bianca: e in effetti sin dai primi bozzetti ci siamo resi conto che Enzo avrebbe di gran lunga superato ogni nostra più terrificante immaginazione. La copertina spacca tutto, ed Enzo è davvero il più grande.
Chiuderei l’intervista chiedendovi qualche informazione sugli impegni live, già alcune date sono state confermate, in aggiunta al release party. Avete in programma di continuare l’attività,? Eventuali opportunità per l’estero? Come saranno da qui in avanti le giornate del mondo Arcana 13?
(Luigi) Il release party è stato davvero una bomba, per la prima volta abbiamo realizzato sul palco, con luci e proiezioni, quello che fino ad oggi era stato soltanto nelle nostre menti malate. A detta di chi ha assistito, un’esperienza davvero memorabile, e lo è stata davvero anche per noi. Proprio per questo non vediamo l’ora di portare in giro il nostro show il più possibile, al momento di fissato abbiamo il il 20 Aprile al Freakout di Bologna e il 22 Aprile al Lo-Fi di Milano. L’aspetto live è per noi fondamentale e per questo abbiamo anche appena stretto un accordo con la neonata Bronson Booking (http://bronsonproduzioni.com/booking/) e con loro cercheremo di lavorare il più possibile per allargare al massimo il nostro raggio d’azione, poiché i feedback positivi arrivano anche da molto lontano… Quindi le nostre prossime giornate saranno dedicate ad intensificare il più possibile l’attività live/promozionale e parallelamente iniziare a concretizzare le idee per il prossimo lavoro.
Grazie per la disponibilità e complimenti ancora per l’ottimo album.
Grazie a te Andrea per i complimenti e per il dare spazio a realtà ancora sconosciute come la nostra, con passione e competenza. Abbiamo davvero bisogno di gente come te. Se vi siete mai chiesti come possa essere un film di Lucio Fulci con la colonna sonora dei Pentagram, provate gli ARCANA 13.
Intervista a cura di Andrea Poletti.