Intervista At The Altar Of The Horned God (Heolstor)
ENGLISH VERSION BELOW
1. Ciao Heolstor, Benvenuto su Truemetal.it. Come stai?
Sto bene, grazie. Mi godo gli ultimi giorni d’Inverno qui a Madrid.
2. Perché hai scelto il nome At The Altar Of The Horned God?
Il nome del progetto è il mio modo più semplice per far sapere a tutti di cosa si tratta: evocazioni ancestrali e ataviche, desiderio di una natura incorrotta libera dall’attività umana, con un tocco di quell’approccio quasi sdolcinato degli anni ’60 – ’70 all’adorazione del Diavolo.
3. Com’è nato il progetto?
Sono sempre stato coinvolto in progetti personali che avevano elementi simili a quelli che AtAotHG, cercando di separarli perché non sapevo come unirli bene in modo armonioso: la speciale malinconia del primo album degli Ulver o degli Empyrium, la crudezza dei Darkthrone, l’impeccabile qualità musicale dei Dead Can Dance… Un giorno ho deciso di smettere di forzare le cose, e registrar un unico progetto musicale che contenesse tutti i diversi elementi e stili musicali che mi piacciono, senza erigere barriere artificiali. E da quella strana alchimia è nato AtAotHG, che è fondamentalmente il sincretismo musicale di tutta la mia carriera.
4. Penso che I progetti delle one man bands siano i più interessanti. Hai una grande esperienza: come lavori da solo?
Sono decenni che registro album da solo, quindi è un processo abbastanza semplice. Tuttavia, cambia a seconda del progetto musicale a cui sto lavorando. Per AtAotHG, molte canzoni iniziano con alcune linee vocali, a cui aggiungo le percussioni, e poi il resto degli strumenti. E’ un processo iterative, che costruisce lentamente ogni canzone, strato dopo strato.
5. Ti ho trovato su Bandcamp. Cosa ne pensi del download digitale? Pensi che questo possa essere un modo valido per dare delle opportunità alle band emergenti?
Assolutamente, penso che Bandcamp sia un ottimo strumento per gli artisti. Dà loro il controllo diretto su come viene distribuita la loro musica, I clienti possono ordinare prodotti fisici attraverso di essa e supportano direttamente le band che amano, invece di qualcosa come Spotify, che è essenzialmente solo uno strumento di promozione poiché è impossibile guadagnarci.
6. Parliamo dell’album. Da dove viene l’ispirazione per comporre e scrivere Heart of Silence? Cosa volevi aggiungere rispetto all’album precedente, Through doors of moonlight?
L’ispirazione viene essenzialmente da sentimenti e sensazioni; idee vaghe, difficile dar loro un nome. È solo la manifestazione del mio desiderio di creare musica e suoni rituali, creando un paesaggio sonoro che possa riportarti a quando gli umani temevano l’oscurità, invece di esserne stati divorati, come accade oggigiorno. La mia intenzione con Heart of silence era semplicemente quella di continuare il viaggio iniziato con Through doors of moonlight, continuando a esplorare questo progetto musicale e vedere cosa posso creare quando non mi limito a un singolo stile o suono specifico. Alla fine è stato un po’ più diretto rispetto al primo album, che non era previsto, ma penso che sia una cosa buona.
7. Qual è il concetto alla base di Heart of Silence?
Lo stesso che c’è dietro tutto ciò che faccio con AtAotHG: culto ancestrale e rituale del Guardian of the Woods, un’esplorazione di paure e idee ataviche e un modo per creare una cornice mentale speciale che trasporta l’ascoltatore in uno spazio ritual.
8. Qual è il tuo rapporto con la Vecchia Religione? Sei un credente?
Se per Vecchia Religione intendi il paganesimo, il mio interesse è per lo più antropologico, in un certo senso. Non ho alcun tipo di interesse a tornare a quell tipo di pratiche e società. Disprezzo profondamente il mondo moderno che abbiamo creato, ma non credo che tornare indietro sia la soluzione. Per quanto riguarda se credo o no, non è una domanda facile a cui rispondere. Non credo che I singoli “personaggi” esistano, ma penso che ciò che rappresentano siano forze reali. Il Dio Cornuto è solo una fusion di tutte le diverse credenze, un archetipo che ci aiuta a definire le ombre scure che vediamo con la coda dell’occhio quando camminiamo da soli nella foresta.
9. Penso che l’artwork sia fantastico. Chi è l’autore? Come è nata questa idea?
La copertina di Heart of Silence è stata realizzata da Luciana Medelea, un’artista rumena. Non posso prendermi alcun merito per l’arte, dato che è stato diretto tutto da Luciano, dell’etichetta I, Voidhanger Rec. Non sono il migliore quando si tratta di scegliere il layout e la grafica giusti per i miei album, e poiché Luciano aveva una profonda comprensione di ciò che rappresenta AtAotHG e, più concretamente, Heart of Silence, ha rapidamente ristretto il campo a un paio di artisti e abbiamo scelto di lavorare con Luciana. E’ anche importante per un progetto così unico come AtAotHG sia speciale, diversa da ciò che si vede normalmente nella scena metal.
10. Una degli aspetti più interessanti di Heart of Silence è il ruolo centrale che hanno la voce e la batteria, sembra che l’ascoltatore sia coinvolto in un grande rito. Puoi dirmi come ti è venuta questa idea?
Come ho detto in precedenza, la maggior parte delle canzoni degli AtAotHG iniziano con un ritmo o una linea vocale, quindi è logico che questi due elementi siano diventati il fulcro del progetto musicale. Penso che se si vuole fare musica rituale, le voci e le percussioni sono tutto ciò di cui ha bisogno; gli altri strumenti sono li solo per accompagnarli. Sono i modi più primitivi ed elementari di esprimerci come umani, e si crea una connessione immediate con l’ascoltatore, risvegliando istinti ed emozioni ataviche.
11. In Chthonic summoning abbiamo alcuni riferimenti a Kluthi Mou. Puoi parlarmi di questo?
Quella canzone è essenzialmente una chiamata all’antico semidio greco Trophonios. Kluti Moi è un’antica frase greca che significa “ascoltami” comunemente usata nelle evocazioni e nelle preghiere. Ho pensato fosse una buona scelta, considerando il tema della canzone.
12. Potresti dirmi quale canzone si adatta meglio al concetto di Heart of Silence?
Penso che il brano heart of silence catturi molto bene l’essenza dell’intero album: ha elementi di raw black metal, voci pulite, momenti ritualistici, ed è diretto e pieno di pura emozione cruda. Questo è il motivo per il quale ho chiamato così l’album dopo quella canzone: è la traccia per eccellenza degli AtAotHG, secondo me. Forse non la migliore (Severing light meriterebbe quel titolo, secondo me), ma sicuramente ciò che sintetizza meglio progetto.
13. In questo album troviamo God is in the rain dei Suicide Commando, potresti spiegarci perché?
Volevo includere una cover e ho provato molte altre canzoni che pensavo potessero adattarsi bene, tra cui Quintessence dei Darkthrone, per esempio. Ma volevo fare qualcosa di inaspettato e dato che quella canzone è sempre stata una delle mie tracce preferite dei Suicide Commando, ho deciso che sarebbe stato divertente provarci. Poteva sembrare fuori traccia, e per un po’ di tempo non eravamo sicuri dove inserirlo nell’album, ma la maggior parte delle persone potesse essere inserito, quindi sono felice che faccia parte dell’album. Essenzialmente, è solo un piccolo esperimento, qualcosa che volevo provare, tutto qui.
14. Hai in programma qualche tour italiano o europeo?
AtAotHG è un progetto solista, non ho intenzione di suonare dal vivo. Non sarebbe troppo difficile dato che la struttura musicale è semplice, ma personalmente non mi piace molto suonare dal vivo, con le infinite prove per suonare al meglio che caratterizzano un vero e proprio tour. Semplicemente non fa al caso mio.
15. Heolstor, grazie mille, è stato un piacere averti qui su truemetal.it! Ora puoi dire quello che vuoi ai nostril lettori!
Grazie per le domande molto interessanti, spero che I vostri lettori apprezzino le mie risposte! E ricordate: la foresta guarda sempre.
VERSIONE INGLESE
1. Hi Heolstor, welcome to Truemetal.it . How are you?
I’m fine, thank you, just enjoying the last days of winter here in Madrid.
2. Why did you choose the name At The Altar Of The Horned God?
The project’s name is simply my way of letting anyone know what it’s about: ancestral, atavistic summonings, longing for an uncorrupted nature free of human activity, with a touch of that 60s-70s almost cheesy approach to devil-worshiping.
3. How did the project start?
I’ve always been involved in personal projects that had elements similar to what AtAotHG has, trying to separate them because I didn’t quite know how to unite them in a harmonious way: the special melancholy of Ulver‘s or Empyrium‘s first album, the rawness of Darkthrone, the impeccable musical quality of Dead Can Dance… One day I just decided to stop forcing things, and record a single musical project that contained all the different elements and musical styles that I like, without putting up artificial barriers. And out of that strange alchemy came AtAotHG, which is basically a musical syncretism of my entire career as a musician.
4. I think that the one man band projects are the most interesting one. You have a great experience: how do you work alone?
I’ve been recording solo albums for decades now, so it’s a quite simple process. It does change depending on the musical project I’m working on, though. For AtAotHG, many songs start with some vocal lines, to which I add percussion, and then the rest of the instruments. It’s an iterative process, slowly building up each song, layer by layer.
5. I’ve found you on Bandcamp. What do you think about digital download? Do you think this could be a good way to give good opportunities to new bands?
Absolutely, I think Bandcamp is a great tool for artists. It gives them direct control of how their music is distributed, customers can order physical products through it, and they directly support the bands they enjoy, instead of something like Spotify, which is essentially just a promotion tool since it’s impossible to make any real money from it.
6. Let’s talk about the album. Where does the inspiration to compose and write heart of silence come from? What did you want to add here, comparing to the previous album, through doors of moonlight?
The inspiration comes essentially from feelings and sensations; vague, difficult to name ideas. It’s just the manifestation of my desire to make ritual music and sounds, creating an aural landscape that can take you back to when humans feared the darkness, instead of having been devoured by it, like it’s the case nowadays. My intention with “Heart of Silence” was to simply continue the journey I started with “Through Doors of Moonlight”, continuing to explore this musical project and see what I can create when I don’t limit myself to a single style or specific sound. It ended up being a bit more direct than the first album, which wasn’t planned, but I think it’s a good thing.
7. What’s the concept behind Heart Of Silence?
The same one that is behind everything I do with AtAotHG: ancestral, ritualistic worship of the Guardian of the Woods, an exploration of atavistic fears and ideas, and a way to create a special mental frame that transports the listener to a ritual space.
8. What’s your relationship with the Old Religion? Do you actually believe?
If by “Old Religion” you mean paganism, my interest is mostly anthropological, in a sense. I don’t have any special interest in returning to those sort of practices and societies. I deeply despise the modern world we’ve created, but I don’t think turning back is the solution either. As for whether I believe or not, that’s not an easy question to answer. I don’t think the individual “characters” exist, but I do think that what they represent are real forces. The Horned God is just an amalgamation of all the different beliefs, an archetype that helps us define the dark shadows we see from the corner of our eyes when walking alone in the forest.
9. I think that the artwork is great. Who’s the author? Where did this idea come from?
The cover art for “Heart of Silence” was made by Luciana Medelea, an artist from Romania. I can’t take any credit for the art, as it was all directed by Luciano from I, Voidhanger Rec. I’m not the best when it comes to picking the right layout and art for my albums, and since Luciano had a deep understanding of what AtAotHG represents, and more concretely, “Heart of Silence”, he quickly narrowed it down to a couple of artists, and we chose to work with Luciana. It’s important that the art for such a unique project as AtAotHG is also special, different from what is normally seen around in the metal scene.
10. One of the most interesting thing of Heart Of Silence is the central role that the voice and the drums have, it seems that the listener is completely involved in a great celebration. Can you tell me how did you come up with this idea?
As I mentioned before, most AtAotHG songs start with either a beat or a vocal line, so it’s only logical that these two elements became the core of the project’s music. I think that if one wants to make ritual music, voices and percussion are all they need; the rest are just there to accompany them. They are the most primal and elemental ways of expressing ourselves as humans, and an immediate connection is created with the listener, awakening atavistic instincts and emotions.
11. In Chthonic Summoning we have some references to Kluthi Mou. Can you tell me about this?
That song is essentially a call to the ancient Greek demigod Trophonios. “Kluthi Moi” is an ancient Greek sentence that means “Hear me”, “Listen to me”, commonly used in summonings and prayers. I thought it was a good fit, considering the theme of the song.
12. Could you tell me which song matches better with the plot of Heart Of Silence?
I think that the track “Heart of Silence” captures very well the essence of the whole album: it has elements of raw black metal, clean vocals, ritualistic moments, and it’s direct and full of raw emotion. That’s the reason why I named the whole album after that track: it’s the quintessential AtAotHG track, in my opinion. Maybe not the best (“Severing Light” deserves that title, in my opinion), but certainly the one that sums up what this project is about.
13. In this album we can find Suicide Commando’s God Is In The Rain, could you explain why?
I wanted to include a cover, and I tested many other songs that I thought would be a good fit, among them Darkthrone’s “Quintessence”, for example. But I wanted to do something unexpected, and since that song has always been one of my favorite Suicide Commando tracks, I decided that it would be fun to give it a go. It might have ended up being a little bit out of place, and for a while we weren’t sure even where to place it in the album, but most people seem to think it’s a perfect fit, so I’m glad it’s there. Essentially, it’s just a little experiment, something I wanted to try, that’s all.
14. Did you plan any italian tour or an european one?
AtAotHG is a solo project, one I have no intention of playing live. It wouldn’t be too difficult since the music is relatively simple, but I personally really dislike playing live, with the endless rehearsals to get it all right that comes with any proper tour. Just not worth the effort for me.
15. Heolstor, thank you so much, it was a pleasure to have you here on Truemetal.it! Now you can say what you want to our readers!
Thank you for the very interesting questions, I hope that your readers enjoy my answers! And remember: The forest is always watching.