Intervista Athena XIX (Simone Pellegrini, Gabriele Guidi)
Il 2022 si era concluso con il botto, con l’annuncio che i redivivi Athena XIX tornavano in pista con la stessa formazione del seminale “A New Religion?”, forti di un prestigioso contratto con Atomic Fire Records (qui la nostra news, n.d.a.). La notizia ha subito messo in fibrillazione l’intera comunità metallica e così abbiamo sguinzagliato il nostro Marco Donè per approfondire un po’ l’argomento.
Non rimane che augurarvi buona lettura!
Intervista a cura di Marco Donè
Ciao, Simone! Ciao, Gabriele! Sono Marco, è un vero piacere avervi ospiti sulle pagine di TrueMetal.it. Come state?
Simone Pellegrini – Ciao Marco, è un piacere anche per noi essere ospiti sulle vostre pagine, stiamo alla grande, abbiamo appena ricevuto i mastering del nuovo disco e non vediamo l’ora che venga pubblicato.
Gabriele Guidi – Ciao Marco, siamo molto soddisfatti del risultato di questi ultimi anni di lavoro sul nostro album ed è un vero piacere condividere con te e con TrueMetal.it le nostre sensazioni su questo ultimo lavoro.
Noi ci eravamo lasciati proprio su queste pagine a gennaio 2019, con uno speciale dedicato agli Athena (qui potete trovare l’articolo, n.d.a.). In quell’occasione rendeste pubblico che gli Athena erano tornati, con una line-up che ricalcava grosso modo quella del seminale “A New Religion?”, cambiava giusto la voce. Beh, ora siamo qui, a distanza di qualche anno, e fate ritorno con la stessa formazione che ha composto proprio quel capolavoro. Insomma: tornate in scena con la stessa formazione del 1998, con Fabio Lione al microfono. Cos’è successo? Vi va di spiegarcelo?
Simone Pellegrini – A quell’epoca il nostro cantante era Giacomo Boschetto, con il quale iniziammo la composizione embrionale del nuovo album, prima ancora che nascesse l’idea alla base del concept. Giacomo è un ottimo cantante, anche piuttosto versatile, ma purtroppo con lui non siamo riusciti a creare la giusta alchimia. Prima ancora in realtà avevamo ripetutamente provato a scrivere nuovo materiale con Fabio, ma probabilmente non era ancora il momento giusto per una vera e propria reunion. Dato che Fabio è comunque molto impegnato, per un periodo abbiamo provato a costruire qualcosa con Giacomo. Alla fine, nel 2019, pochi mesi dopo il tuo speciale e lo split con Giacomo, ci siamo trovati con Fabio e abbiamo deciso che era arrivato il momento di fare sul serio. Poi è arrivato il covid che ha reso le cose molto più difficile.
Avete anche ritoccato il vostro nome, aggiungendo un XIX. Oggi, insomma, vi chiamate Athena XIX. Come mai e com’è nata questa decisione?
Gabriele Guidi – Alla base di questa scelta sta il fatto che nel mondo, pur in generi e ambiti musicali diversi, esistono molte band col nome Athena, cosa che avrebbe potuto in qualche modo causarci problemi. Abbiamo quindi deciso di aggiungere XIX, ovvero diciannove in numeri romani, anno della effettiva reunion.
Vi presentate, inoltre, con un importante contratto con la neonata Atomic Fire Records. Come siete riusciti a strappare un deal così prestigioso?
Simone Pellegrini – È nato tutto dal fatto che Fabio, conoscendo lo staff di Nuclear Blast, ha pensato di inviare un promo di cinque tracce a Markus Wosgien, per avere un consiglio su che tipo di etichetta avrebbe potuto essere interessata a produrre e pubblicare un nostro nuovo lavoro. Il responso di Markus è stato talmente positivo che ci ha proposto di seguirlo nella sua nuova avventura con Atomic Fire, proposta che noi ovviamente abbiamo accettato con piacere.
Assieme all’annuncio della firma per Atomic Fire Records avete svelato che pubblicherete un nuovo album, nel 2023. Dal punto di vista musicale, il disco è stato presentato dalla vostra etichetta come un lavoro adatto ai fan degli Athena XIX, ma che saprà coinvolgere anche gli appassionati di Conception, Kamelot e Angra. Cosa dobbiamo aspettarci dagli Athena XIX nel 2023? Un “A New Religion? pt. II”, o… Vi va di svelarci qualcosa?
Gabriele Guidi – Dal 2019 abbiamo lavorato molto per scrivere, arrangiare, selezionare, produrre e mixare i brani contenuti in questo album, che potremmo definire una evoluzione del sound di “A New Religion?”, con una maggiore ricerca e profondità compositiva e di arrangiamento. Come in “A New Religion?” il nostro sound è una commistione di metal moderno, progressive, power, musica orchestrale e descrittiva contemporanea, con qualche inserto di musica elettronica, adattata al nostro stile. Sicuramente la ricerca melodica e armonica ha molta importanza per noi, ma in questo lavoro ci siamo spinti ancora oltre rispetto a quanto fatto in passato. Sicuramente la voce e la personalità sia espressiva che compositiva di Fabio fa si che chi ascolta le band da te citate possa apprezzare la musica contenuta in questo album.
Leggendo l’annuncio del vostro ritorno, tra le righe si può intuire che il nuovo album sarà un concept… Possiamo sapere qualcosa in merito alla storia narrata?
Simone Pellegrini – Quello che possiamo dire al momento è che la storia è ambientata in un futuro distopico, e che tratta argomenti che spaziano dalla manipolazione delle masse al tema dell’inquinamento e fine di una civiltà. In realtà l’intero concept si svilupperà in due album e queste sono soltanto le premesse della prima parte della storia.
Se non ho capito male avete sviluppato le canzoni e una parte delle registrazioni durante la pandemia… Il concept può risentire dei due anni appena vissuti?
Gabriele Guidi – Da un certo punto di vista è stato un problema per il fatto che siamo stati costretti a lavorare a distanza. Malgrado ciò, sicuramente il tutto ha contribuito all’atmosfera globale dell’album. Le sensazioni provate negli anni della pandemia ci hanno ispirato una visione più ampia e profonda di tutti gli aspetti del lavoro che stavamo svolgendo.
E com’è stato lavorare di nuovo tutti assieme? Che emozioni avete provato? È stato come tornare indietro nel tempo?
Simone Pellegrini – In realtà si può dire che non abbiamo mai smesso di frequentarci, e nel corso degli anni abbiamo provato ripetutamente a riunirci per scrivere un nuovo album. Questa è stata semplicemente la volta in cui finalmente siamo riusciti a dare una forma alle nostre idee, creando un sound che ci rispecchiasse totalmente. E’ ovvio che l’idea di uscire con del nuovo materiale dopo tanto tempo e tornare on the road insieme ci faccia provare sensazioni che pensavamo di non provare più. Anche l’aver visto che c’è ancora una traccia lasciata dal nostro passato ci ha entusiasmato, e allo stesso tempo ci ha ispirato a lavorare con più serenità e ci ha permesso di ottenere il risultato che ascolterete presto e di cui siamo pienamente soddisfatti.
Più che tornare indietro nel tempo, è stato un tornare a comunicare musicalmente tra di noi, riuscendo a ritrovare la nostra identità.
Vi andrebbe di raccontarci qualche aneddoto legato al “making of” del disco? Magari qualche episodio divertente, legato alle registrazioni…
Gabriele Guidi – Durante il processo di realizzazione di questo disco siamo stati molto concentrati durante tutte le fasi, dato che abbiamo curato la produzione noi stessi, quindi non ci sono aneddoti divertenti legati alle registrazioni, o ai momenti puramente di lavoro. Abbiamo però approfittato delle pause per fare delle belle rimpatriate: in fondo ci conosciamo da una vita e il rapporto tra di noi non è mai cambiato. Abbiamo registrato le voci in estate, con un caldo bestiale fuori dallo studio e con l’ansia ogni sera di non trovare un ristorante per mangiare, neanche prenotando… Alla fine però siamo sempre riusciti a trovare un buon posto e a goderci quei momenti di relax, mangiando e bevendo bene, a volte riesumando degli aneddoti (non raccontabili) del nostro comune passato.
Negli anni in cui gli Athena XIX sono stati in pausa, siete sempre rimasti in contatto o avete avuto anche voi dei momenti di “pausa”?
Simone Pellegrini – Come già detto da Gabri, siamo amici da una vita e siamo sempre rimasti in contatto, malgrado ognuno di noi abbia la propria vita extra-musicale e in alcuni periodi siamo stati letteralmente sparpagliati per il mondo. Il fatto di non aver suonato insieme per un certo periodo di tempo non è dipeso assolutamente dai rapporti tra noi, che sono sempre rimasti ottimi, ma è stata soltanto una questione logistica e di tempo a disposizione.
Ripensando al vostro passato, al percorso fatto dagli Athena XIX, qual è il più grande rammarico, ammesso che vi sia, e la più grande gioia che avete vissuto?
Gabriele Guidi – Il più grande rammarico è stato quello di non aver continuato a fare musica con questa formazione e, anzi, di aver interrotto il progetto per tanti anni. La più grande gioia è l’aver scoperto, con la nostra musica, abbiamo lasciato una traccia ancora viva nel cuore di molte persone, molte più di quelle che pensavamo.
Pensando invece al futuro, avete già in programma delle date live o aspetterete l’uscita del disco per tornare a calcare i palchi?
Simone Pellegrini – Per adesso non c’è niente di particolare in programma, anche perché fino ad ora siamo stati impegnati totalmente nella realizzazione del nuovo disco. Forse ci sarà qualcosa in estate, ma sicuramente il grosso delle date arriverà dopo l’uscita del disco.
I vostri impegni live dovranno poi conciliarsi con gli impegni di Fabio…
Gabriele Guidi – Gli impegni live dovranno conciliarsi con gli impegni di tutti, quindi la programmazione delle date avverrà in modo da garantirne la fattibilità. Al momento stiamo iniziando a pensare a come organizzare il nostro set dal punto di vista tecnico e di strumentazione. Avevamo qualche possibile data a inizio anno, ma abbiamo preferito aspettare perché ancora stavamo finendo i mix e avremmo distolto l’attenzione dalla cosa che al momento era più contingente.
Simone, Gabriele, siamo giunti alla fine dell’intervista. Vi ringrazio per la disponibilità e per il tempo che ci avete dedicato. Lascio a voi le ultime parole, per concludere la nostra chiacchierata e per un saluto ai lettori di Truemetal.it. Noi ci vedremo presto on the road!
Simone Pellegrini – Grazie a te per l’occasione che ci hai dato di parlare di noi e del nostro lavoro. Spero che quanto contenuto in questo nostro ultimo lavoro possa avere una risonanza e stimolare chi lo ascolterà. Un abbraccio a te e a tutti i lettori di TrueMetal.it, ci vedremo presto on the road!
Gabriele Guidi – È stato un vero piacere il poter condividere con voi nostro punto di vista sulla nostra musica. Personalmente sono molto felice e soddisfatto del lavoro fatto e penso che rappresenti il nostro sound in modo perfetto. Un saluto a tutti voi ed un ringraziamento a te Marco, per aver dimostrato ancora una volta il tuo interesse per la nostra musica. A presto.
Marco Donè