Intervista Burning Leather (tutta la band)
Il mondo underground non ha limiti. Facciamo una chiacchierata con i Burning Leather, promettente band di Olbia, fautrice di un irriducibile Thrash Old School.
Intervista a cura di Andrea Bacigalupo
Ciao ragazzi, come va? Benvenuti sulle pagine di TrueMetal.it.
Ciao!Alla grande!Siamo felicissimi di poter scambiare due chiacchere con voi.Siamo molto estimatori del vostro lavoro e della vostra webzine.Non potevate scegliere nome migliore,ehehe..
Parliamo degli inizi. Come nascono i Burning Leather?
I Burning Leather nascono verso l’inizio 2019, dall idea di Mario Spano (io,chitarrista e voce) e Davide Accogli (Batteria). La nostra formazione finale si vede nel 2020 con l’entrata di Francesco Angeloni al basso, dopo varie prove con diversi musicisti e bassisti. Per formare questo gruppo c’é stato infinito impegno e dedizione, poichè trovare persone appassionate a questo genere come lo intendiamo noi é molto difficile. Ancora di più trovare colui che lo sa suonare, ma sopratutto vivere!
‘Pelle Bruciata’. Che significato date al vostro monicker?
Il nome Burning Leather deriva da un brano dei Bathory intitolato ”Burnin Leather”. Appena io e Davide sentimmo il brano collegammo subito il nome alla prima demo dei Metallica,”No Life Till Leather”. Tante cose ci portarono a questo nome, ma il motivo principale é perché rappresenta la nostra musica e ciò che vogliamo fare con il nostro Metal: bruciare la vostra pelle e fare sanguinare le vostre orecchie!
Il vostro è puro metallo vecchio stile, appartenente al preciso momento storico quando il Thrash stava prendendo identità, ma con un songwriting che non sa assolutamente di “old”. Perché musicisti giovani come voi sono così tanto allacciati a questo modo antico di fare metal?
L’idea della band era (ed é) quello di portare un tipo di Thrash/Speed Metal differente da tutto ciò che ora é concepibile come Thrash Metal moderno, parlando delle produzioni iper pompate che sanno di plastica, con i soliti temi e i soliti suoni. L’influenza Heavy Metal é fondamentale per la musica dei Burning Leather, perché da li nasce il primo thrash e speed, quello di cui parli! Io sono cresciuto con l’old school metal, grazie a mio padre e mia madre, e ne ho fatto una ragione di fede e di missione in un certo senso. Davide, batterista, ascolta anche roba più recente e moderna, ma é questo a dare un tocco in più a ciò che facciamo, canalizzando le nostre influenze a volte differenti verso il nucleo della nostra musica. Francesco, bassista, ascolta prevalentemente metal vecchia scuola. Ci vorrebbero ore per spiegare la ragione di questo nostro attaccamento … ma basta ascoltare la traccia finale del nostro disco, “Living Free”, per capire il nostro amore verso il vecchio modo di fare metal.
Cosa ne pensate degli altri stili di più recente evoluzione, tipo il Groove o l’alternative e della corrente Nu Metal?
Mario: Rispetto le evoluzioni e gli stili più recenti di Metal … ma sono troppo lontani dalla mia visione di concepire, suonare e vivere il metal. Sicuramente sono generi che trovano molto riscontro con musicisti tecnicamente preparati, ma preferisco stappare un birra e ascoltarmi un bell’LP dei Motorhead o dei Megadeth piuttosto che di una band con uno stile moderno. Sono semplicemente il mio contrario e la musica che scrivo é esattamente l’opposto di ciò che creano le band di questi generi. Salvo i Pantera che sono tra le mie band preferite, parlando di Groove.
Francesco: Non ascolto questi generi più di tanto, mi annoiano abbastanza e li trovo monotoni. Concordo con Mario riguardante i Pantera e il Groove Metal degli anni 90.
Davide: Mi piace il Metal moderno e in particolari i pionieri, come ad esempio I Lamb Of God che sono tra i miei gruppi preferiti. Ascolto molta roba riguardante lo stile moderno del metal e ne traggo ispirazione, ma apprezzo e ascolto comunque sia anche il metal classico.
Veniamo all’album d’esordio, l’omonimo ‘Burning Leather’. Avete scelto l’autoproduzione. Perché e quali difficoltà comporta l’indipendenza dalle label?
Abbiamo scelto di autoprodurci in tutti i sensi: nella registrazione del disco, la creazione dei CD e l’amministrazione di tutte le pagine, spedizioni e dei distributori musicali. Prima di tutto perché siamo noi a fare e creare i suoni, siamo noi a decidere su ogni singola cosa nello sviluppo della nostra musica, senza l’influenza di terze parti che sinceramente poco ci interessano. Per quanto riguarda la stampa dei CD ci vuole solo un po di passione e impegno, ai nostri fan piacciono come sono fatti, noi siamo felici come loro. Una label é necessaria a nostro avviso quando esiste una richiesta cosi grande da non poter essere gestita indipendentemente! Per noi più che difficoltà é una grande libertà, sopratutto economica! Tra l’altro una piccola label americana, UNCHAINED TAPES ha stampato diverse cassette/tape del nostro album, presto disponibile in Italia. Mini label, indipendente e underground ovviamente. Con l’acquisto dei CD e delle cassette miglioreremo le registrazioni, i nostri strumenti e daremo il meglio nel nostro futuro seguito. Facciamo come vogliamo, siamo liberi da tutto!
Come sono nati i sette pezzi che compongono ‘Burning Leather’? Che influenza ha avuto la pandemia nella loro scrittura?
Quasi tutti I pezzi del nostro album di debutto sono nati sin da fine 2018/inizio 2019! “Psychokiller”, “Burning Leather”, “Lawbreaker” e “Last Rites” derivano tutte dalle prime suonate e composizioni per questa band. “Living Free”, di forte ispirazione Maiden con Paul Di Anno, é nata verso la fine della registrazione del nostro debut album. Ovviamente nel corso del tempo le canzoni si sono sviluppate e hanno raggiunto la loro forma finale, sia a livello di esecuzione dei brani che a livello concettuale e dei testi. La pandemia ci ha dato molto tempo per dedicarci alla creazione dei pezzi e al loro sviluppo, abbiamo passato tutta la pandemia a parlare di questo disco e di come sarebbe dovuto essere e, ovviamente, a terminare i pezzi. Vederlo finito e parlarne per noi é qualcosa di unico … il frutto di tanto lavoro, il nostro.
Che temi trattano i Burning Leather? In particolare, volete parlarci di ‘Modern World Suicide’ e ‘Last Rites’, brani che, a mio parere, hanno un arrangiamento complesso ed articolato che li rende molto interessanti.
Che bella domanda!i temi sono MOLTO importanti per noi. Ci sono molte band che non hanno niente da dire, esprimere, comunicare o semplicemente raccontare:i Burning Leather non sono tra quelle band. “Modern World Suicide” parla di tutti I veleni che infettano la società, che infettano le nostre vite e l’animo dell’uomo. Veleni di cui spesso, purtroppo, non ci rendiamo conto. Principalmente é un testo riguardante il consumismo, dell’esser chiusi in una gabbia oscura e fredda chiamata società, società nella quale è difficile trovare la chiave per la vera realtà e verità. Ci teniamo molto a fare questi testi, ci teniamo a non non esser ciechi e non esser sordi.
“Eat,buy,consume and die:this is modern world suicide!”
“Last Rites” é un pezzo più oscuro, malefico in un certo senso, a partire dall’intro molto sinistra e occulta. Il pezzo parla degli ultimi istanti della vita, delle nostre vite. Parla di un inevitabile destino e fato alla quale nessuno può sottrarsi (nemmeno il più ricco,o potente..), il fato della morte. Si discosta molto dalle altre canzoni, questo per dimostrare anche una certa varietà strumentale, di sound e anche di concetto.
I nostri temi sono vari, parliamo dello stile di vita del metallaro (nella song “Burning Leather”), parliamo della nostra libertà interiore e musicale (“Living Free”, “Lawbreaker” …) ma abbiamo temi anche seri, di denuncia verso quello che é sbagliato, di cui la gente spesso non sia accorge … o forse preferisce non rendersi conto di ciò che la circonda.
In quanto all’assolo di basso? Ascoltandolo non riesco a non pensare a Cliff Burton.
L’assolo di basso é stato completamente improvvisato dal nostro bassista Francesco! Mi ricordo quando ero davanti a registrarlo. Le sue più grandi ispirazioni sono Cliff Burton e Jason Newsted ovviamente! L’idea del bass solo é nata per dare spazio e lasciare un pezzo totalmente al nostro bassista, legato all’improvvisazione e al suo istinto musicale in questo caso. Il sound del basso distorto ci riporta a quel vecchio LP intitolato “Kill Em All”, non è cosi? Abbiamo trovato fosse una cosa molto originale da includere, di cui siamo molto felici e fieri. Devo dire che anche gli ascoltatori hanno apprezzato molto.
Com’è la scena underground in Sardegna? Dove si suona (a parte il Billionaire, naturalmente …)?
Ci sono diverse band e il movimento esiste, seppure molto flebile … tuttavia,siamo abbastanza distaccati da queste band e dagli ambienti che frequentano. Nel tempo sono morte tantissime bands, anche di gente di una certa età … a noi interessa Olbia, la nostra città, dove siamo gli unici a suonare questo genere ma soprattutto, in questo modo. La musica é quasi defunta tralasciando cover bands e dj set, il nostro obbiettivo é diffondere la nostra passione e cercare di riportare in vita la musica nella nostra città. Per il resto, non ci interessa delle altre band e dei locali in cui suonano, penso sia una cosa reciproca. Semplicemente, é la nostra attitudine.
I vostri programmi futuri, varianti delta, epsilon, zeta a parte?
Suonare il più possibile, migliorarci e divertirci ma sopratutto cercare di non separarci mai. Registrare nuovi dischi e continuare il nostro cammino sviluppando il nostro sound e portando avanti il nome del vero Old School e sopratutto del vero underground! Sopratutto suonare dal vivo, cosa che accadrà presto! In breve..non fermare mai il nostro Heavy Metal. MAI!!
Chiudiamo qui questa breve intervista e ringraziamo i Burning Leather per il tempo concesso, lasciando a loro i saluti ai lettori di TrueMetal.it. Grazie.
Grazie di cuore a voi per averci contattato e averci dato uno spazio nella quale esprimere il nostro pensiero e la nostra storia,in questa stupenda webzine.
WE ARE BURNING LEATHER..
AND WE PLAY METAL TO KICK YOUR ASS!