Intervista Captain Black Beard (Robert Majd)
Gli svedesi Captain Black Beard hanno dimostrato, in più di dieci anni di milizia (sono nati nel 2009 a Stoccolma), di poter dire la loro in ambito hard rock/AOR a livello internazionale. Una manciata di dischi e l’ultimo, scintillante, Neon Sunrise (qui recensione) sono lì a testimoniarlo. Qui di seguito la cronaca della chiacchierata con il bassista Robert Majd.
Buona lettura
Steven Rich
Quali le tue influenze musicali di inizio carriera?
KISS! Poi fu la volta di Deep Purple, Black Sabbath, Alice Cooper e tutti gli altri.
In tutta onestà, secondo te, esistono ancora margini di sviluppo e sperimentazione in ambito hard rock/AOR oppure oggi come oggi la differenza fra una band e un’altra si può solo registrare sul “come” viene interpretato lo stesso hard rock/AOR?
Molto difficile rispondere a questa domanda. Apparentemente è proprio così, ossia tutto è già stato scritto e chi si cimenta in ambito hard rock/AOR non può che far al meglio ciò che può ma senza queste grandi speranze di creare chissà cosa di nuovo. Il segreto penso risieda nel compiere un passo indietro e fare quello che si vuole fare senza condizionamento alcuno. Quello che poi ne esce ha un sapore differente. Ovvio che si tratta di una grande sfida, ma penso sia l’unica via possibile per la ricerca dell’originalità.
Robert Majd
Quali le più grandi band hard rock e AOR della storia, secondo te?
Premetto che non ha prezzo trovare talvolta piccole gemme nascoste, anche del passato ma se alcune band sono devenute dei classici ci sarà pure una ragione! In ambito hard rock nessuno batte i KISS! Riguardo l’AOR riconosco la grandezza dei Journey ma preferisco gli album degli anni Ottanta degli Europe… Oh, poi anche Crazy Nights dei KISS.
Da che parte sbuca fuori un nome strano come Captain Black Beard?
E’ nato per caso, di fretta. Avevamo fissato un concerto ma non possedevamo ancora un nome, bisognava scrivere qualcosa sul manifesto fuori dal locale e il nostro chitarrista se ne è venuto fuori con questo Captain Black Beard, ma non conosco i motivi della sua scelta. E’ ricorrente che ci venga chiesta la genesi del nostro moniker, che non è che piaccia poi molto, là fuori, ma ormai abbiamo sei album sul groppone e che ca**o dovremmo fare? Cambiare? Direi di no, ce lo teniamo così com’è, per fortuna è la nostra musica a parlare, non il nome della band…
Da svedese coltivi il culto per band quali Heavy Load e Torch?
Nonostante abbia suonato per un breve periodo con Eddy Malm degli Heavy Load, divertendomi, sono da sempre stato attratto più dalla proposta dei 220 Volt che non da quella di Torch e Heavy Load, pur riconoscendo il loro indubbio valore storico.
Robert Majd
In che termini ti relazioni con le band Death Metal del tuo Paese?
In nessun modo, nonostante mi possa render conto che suoni un po’ strano, dal momento che la Svezia in quell’ambito ha dato davvero molto. Permango legato al mondo Hard Rock o Heavy Metal e, se faccio qualche scappatella, si tratta di cose Blues o pop music degli anni ’50 e ‘60.
Conosci band italiane?
Ahia! Poche! Ho collaborato con Chris Catena quando facevo parte dei Metalite e una volta abbiamo suonato in compagnia dei Temperance. Tutto qua, mi spiace…
Come descriveresti il vostro ultimo album Neon Sunrise?
Un contenitore di divertente hard rock, suonato con energia e pieno zeppo di canzoni melodiche in grado di farsi ricordare. Un lavoro fatto da una band di veri entusiasti.
Quale il significato della copertina?
Lo si evince solo dopo aver letto e visionato la storia contenuta, a fumetti, dentro il booklet di Neon Sunrise. In buona sostanza la nostra vettura è stata danneggiata dalla nostra stessa nemesi.
Ho trovato strano non imbattermi in nessuna ballad dentro il vostro ultimo disco.
E’ un’osservazione che abbiamo raccolto da più parti. Prometto che nel prossimo album ne scriveremo una! Ah,ah,ah! Ritengo comunque “Chains Of Love” un pezzo assimilabile a un lento, sebbene, come dici giustamente tu, una vera ballad è tutt’altra cosa.
Definizione e commento sulle vostre produzioni precedenti.
Live+1 – Volevamo fare qualcosa durante la pandemia, quindi abbiamo realizzato un live streaming. Poi abbiamo deciso di farne un EP esclusivo. Dato che non c’era un vero pubblico dal vivo, abbiamo aggiunto in studio l’eco di un’audience da arena così da farlo suonare come l’album di una grande rock band classica dei tempi passati.
Sonic Forces – Il disco della svolta. Totalmente diverso dalla nostra produzione precedente, quello che ha fatto ripartire la band.
Struck By Lightning – Una fra le nostre migliori esperienze in studio, lavorammo con Jona Tee, un vero professionista.
It’s a Mouthful – Passò un po’ in sordina, questo nostro lavoro, nonostante contenesse dei buoni pezzi. Ci divertimmo da matti durante le fasi di registrazione.
Before Plastic – Divertente da scrivere ma fu assai dura poi realizzarlo. Per fortuna poi si aggiunse a noi Christian Ek e riuscimmo a svoltare.
Captain Black Beard – Il primo disco non si scorda mai! Fummo bollati come AOR band anche se ritengo che il materiale contenuto fosse più tendente all’hard rock.
Robert Majd
Quale la più grande soddisfazione sinora ma anche la più cocente delusione patita.
Abbiamo il rammarico di aver subito troppi cambi di line-up, che poi hanno generato inevitabili scossoni nelle dinamiche interne. Altro rimpianto non aver potuto, per varie ragioni, approfittare di ottime occasioni che ci sono state offerte in passato, in termini di opportunità. Riguardo le soddisfazioni, senza dubbio il sold out che abbiamo staccato ad Amburgo quest’estate, con la folla che ha dimostrato di apprezzare per davvero tutto il nostro lavoro compiuto sinora.
Prossime vostre mosse?
Stiamo lavorando alla scrittura dei pezzi che comporranno il nostro prossimo disco, poi suoneremo in Finlandia insieme con gli H.E.A.T. e i Confess. Abbiamo già fissato alcuni festival per il 2023 e un po’ di altre date dal vivo, non stiamo certo con le mani in mano!
Spazio a disposizione, Robert, chiudi come meglio preferisci.
Ringraziamo prima di tutto te, Steven, per l’interesse dimostrato nei nostri confronti, poi tutti gli appassionati lettori di Truemetal! Keep on rockin’!
Stefano “Steven Rich” Ricetti