Power Speed

Intervista Celtic Hills (Jonathan Vanderbilt)

Di Roberto Castellucci - 15 Agosto 2023 - 1:00
Intervista Celtic Hills (Jonathan Vanderbilt)

E’ passato un anno dalla pubblicazione di “Huldufòlk” da parte dei friulani Celtic Hills. Potevamo a questo punto farci scappare la possibilità di fare due chiacchiere con Jonathan Vanderbilt, chitarrista, cantante e mastermind del gruppo? Assolutamente no! Dopo esservi goduti la nostra intervista potrete leggere la recensione di “Huldufòlk” cliccando qui. Buona lettura!

Ciao Jonathan e bentornato su Truemetal.it! I Celtic Hills sono frequentemente apparsi fra le Nostre pagine: abbiamo spesso annunciato le novità riguardanti la band e negli ultimi anni abbiamo pubblicato le recensioni dei Vostri dischi. Non abbiamo mai provveduto, però, a pubblicare una bella intervista…rimediamo subito! Iniziamo nel più classico dei modi, a beneficio dei Lettori che ancora non Vi conoscono: ci racconti la storia del gruppo? Come, quando, dove e perché sono nati i Celtic Hills?

Mi piace iniziare partendo dal dire: ” i casi della vita”. Come tanti miei coetanei che in gioventù avevano militato in qualche band erano già passati vent’anni che ormai non suonavo più e stavo raccontando qualche annedoto divertente accaduto negli anni 80, quando dei giovanissimi mi chiesero se fossero tutte vere le avventure che stavo rivivendo! Nacque così l’idea di tornar a far qualcosa, tanto per dimostrare che il vecchio Jonathan avrebbe ancora potuto dar mostra di sè.

Quindi, insieme a qualche vecchio amico ho creato questa nuova band!

A cosa dobbiamo la scelta del Vostro affascinante monicker? Il Friuli è stato ‘terra celtica’?

Ormai vivo in Friuli da diversi anni e la storia antica della regione mi ha affascinato al punto che con l’Università di Udine avevo anche partecipato a delle campagne di scavi archeologici ad Aquileia. Il Luogo dove risiedevo era il Collio Friulano famoso oltre che per i vini per la città di Cividale ex capitale del regno Longobardo, ex foro romano di Giulio Cesare e fondata dai celti chiamati nello specifico Kar Keltoy! Ecco ho traslitterato tutto questo nella lingua inglese e così le colline celtiche sono diventate il nome della band.

Convinciamo i Lettori di cui parlavo poc’anzi, quelli che ancora non hanno avuto modo di conoscere il gruppo, a recuperare la Vostra discografia: puoi spendere qualche parola sui primi tre dischi dei Celtic Hills? Oltre a descriverli nel modo che preferisci, secondo Te quali sono i (molti) punti di forza e i (pochi) punti deboli di “Blood Over Intents”, “Schräge Musik” e “Mystai Keltoi”?

Il primo disco è nato in pieno periodo Covid ed è stato registrato nello studio a casa mia, in quanto , in quel periodo se ricordate, eravamo tutti agli arresti domiciliari. Un disco dove ero molto arrugginito con le dita, con la voce, ma quando hai un idea è fare il primo passo che dà inizio al viaggio! Pochi mesi dopo nasce l’EP “Schrage Musik” un improvvisazione registrata con altri vecchi amici senza seguire un filone, ma solo tanto divertimento!

Le cose sono diventate più serie con “Mystai Keltoi“, disco prodotto da Michele Guaitoli cantante dei Vision of Atlantis e infatti a solo 11 mesi di distanza dal debutto le recensioni ci hanno piazzato tra i migliori dischi Power Metal del 2021 insieme a Helloween, Running Wild…è il disco che mi piace di più. Non lo considero Power Metal perchè ci sono molti elementi Thrash e Death. Nel frattempo anche la voce e le dita si sono sciolte e la ruggine di 20 anni di fermo ha iniziato ad andar via!

Quali gruppi e/o generi musicali pensi che abbiano maggiormente influenzato la produzione musicale dei Celtic Hills? Per dirla in un altro modo: cosa troveremmo se venissimo ad ammirare la collezione di dischi dei membri della band?

Tutti nella band hanno ascoltato i classici del Metal, ma la collezione più estesa di vinili, CD per numero e generi è la mia! Mia madre lavorava da giovane in un negozio di dischi e quindi ho ereditato anche tutti i suoi ascolti! Ci sono moltissime influenze che contaminano il songwriting con generi anche poco conosciuti.

Il quarto e al momento ultimo LP dei Celtic Hills, “Huldufòlk” risale al 2022. Potresti raccontarci qualcosa sulla genesi del disco e sulle tematiche affrontate nei testi? A cosa fa riferimento in particolare il titolo dell’album?

Ogni disco dei Celtic Hills usa una lingua diversa per il titolo; “Huldufolk” si concentra su tema del non visto e non osservato.Come sempre dedicato a storia, leggende e filosofia! Tutti i testi della band sono esoterici, un cammino disco dopo disco che svela anni di studi sulla ricerca dell’ancestrale, della magia di eventi straordinari accaduti al fine di permettere ad ognuno di noi di trovare…(farò un esempio) di trovare la Forza dei Jedi dentro di sè.

Copertina di “Huldufolk“, disegnata dall’artista Sheila Franco

Vorrei che ci parlassi un po’ più diffusamente di un paio di canzoni di “Huldufòlk”: innanzitutto “After the Earthquake”, uno dei brani più emozionanti del disco, in cui si narra del tremendo terremoto che ha colpito il Friuli nel 1976. In che modo il ricordo di questa tragedia ha guidato la composizione del brano?

Ho vissuto il terremoto in giovane età, ma ho voluto raccontare la Forza d’animo che ha sostenuto e sorretto le persone a ricostruire tutto da capo con una solidarietà e impegno collettivo che è diventato un esempio miracoloso di ricostruzione. Ho descritto l’energia che ha permesso la rinascita in breve tempo! Il video con le immagini dell’epoca è stato poi realizzato dal mio amico Dime che realizza video anche per Sabaton, Powerwolf…( l’aiuto degli amici è sempre fondamentale nel percorso attraverso la vita).

Il secondo brano su cui vorrei soffermarmi è “Living Out the Egg”, canzone che appare ben due volte in “Huldufòlk”. L’ultima traccia del disco è infatti una riproposizione di “Living Out the Egg” con il batterista Simone Cescutti alla voce.  Se ho capito bene, però, Simone è ormai il vostro ex-batterista…perché immortalare sul disco due versioni del medesimo brano?

Simone ha lasciato la band per una sua band personale dove passa a cantare e suonare la chitarra, ho scritto apposta per lui la canzone e la prima traccia l’ho cantata io per fargli sentire come avrebbe dovuto cantarla lui. L’etichetta ha pensato di usare entrambe le versioni, ma personalmente adoro la versione che canta Simone! L’uovo è un simbolo esoterico di vita, quindi il testo vede il nuovo percorso da batterista a cantante come una nuova vita.

Domanda a bruciapelo: come ti è venuta l’idea di segnalare il videoclip di “Living Out the Egg” al reaction channel di  YouTube dei The Wolf HunterZ?

Seguo la filosofia del Pensiero-Azione-Realizzazione! Abbiamo moltissimi fan negli Stati Uniti che me ne hanno parlato quindi ho trovato l’opportunità molto interessante e ho pensato fosse una buona idea, li ho contattati e la canzone è piaciuta immediatamente! Ha quel filo Pop Punk che piace molto agli americani!

Com’è messa in Friuli la ‘scena metallara’? Ci sono band interessanti che vale la pena conoscere e, soprattutto, si riesce a suonare dal vivo?

Il FVG è una regione molto attiva e ricordiamo che qui sono nati i Rhapsody , gli Upset Noise, gli Steel Crown! Ci sono tante band attive che hanno fatto uscire dei lavori recenti come i Revoltons, Sinheresy, Tystnaden, Sacro Ordine Cavalieri di Parsifal, AQVILEA, Elvenking.

I concerti ci sono e ora che SoundRock Agency di Roma mi ha accolto per collaborare con loro aiuterò la scena e le band a crescere ancora di più. Siamo una comunità molto collaborativa, senza rivalità negative, forse talvolta un po’ di sana invidia come il fatto che Andrea Vittori dei 40 Fingers sia di gran lunga più bravo di me sulla chitarra! Grrrr!

Come sempre accade, arrivati alle ultime battute di un’intervista, mi permetto di chiedere qualche eventuale anticipazione sul futuro della band…cosa bolle in pentola in casa Celtic Hills? C’è qualche canzone già pronta che non vede l’ora di fare la sua apparizione in un prossimo disco?

Il disco nuovo ha il titolo in lingua svedese, “Övervinna en Förlust“, ma ci sarà una nuova line up con un aumento di musicisti. Non posso ancora confermare i nomi perché sto ancora facendo opera di convincimento e sono amici importanti! Anche stavolta inviterò qualche special guest, perché adoro condividere la musica con amici musicisti! Il tema è superare una perdita, vincere le avversità, raccontando il dolore di personaggi illustri come Napoleone, Carlotta vedova di Massimiliano d’Asburgo, distruzione di Aquileia da parte di Attila…fornire consigli e diffondere coraggio. Che la Forza sia con Voi!

Copertina del nuovo album del Celtic Hills, nuovamente opera di Sheila Franco

Avete in programma qualche concerto nei prossimi mesi?

Il programma futuro è fissata che sia la nuova formazione, uscire col nuovo album e creare un tour che raccolga in un unico tema le canzoni della discografia! Trovare le date è relativamente semplice, è impegnarci per soddisfare al massimo il pubblico che occore tempo per prepararci!

Lo spazio a nostra disposizione purtroppo finisce qui. Ringrazio Jonathan Vanderbilt per il tempo che ci ha dedicato e approfitto dell’occasione per lasciargli un ultimo spazio, in modo da permettergli di scrivere un saluto ai Nostri Lettori. Alla prossima!

Conoscersi di persona è la cosa a cui tengo di più!

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