Intervista Cryptosis (Frank te Riet e Laurens Houvast)

Intervista a Frank te Riet e Laurens Houvast dei Cryptosis
a cura di Pasquale Ninni e Leonardo Ascatigno
Com’è nata la band? Potete raccontarci la vostra storia?
I Cryptosis sono nati dall’evoluzione della nostra precedente band, i Distillator. Inizialmente eravamo una semplice thrash metal band, fortemente ispirata ai classici suoni degli anni ’80. Nel tempo, il nostro stile compositivo è diventato naturalmente più complesso, incorporando elementi progressive, orchestrazione e una gamma più ampia di influenze. Il passaggio dai Distillator ai Cryptosis è stata un’evoluzione naturale per noi come musicisti. Dopo aver pubblicato “Summoning the Malicious” nel 2017, abbiamo sentito di aver esplorato creativamente tutto ciò che volevamo all’interno della tradizionale struttura thrash metal. Sebbene amiamo ancora il thrash, abbiamo iniziato a sentirci limitati dai suoi confini e volevamo metterci alla prova musicalmente.
Nel 2020, abbiamo annunciato ufficialmente la nostra trasformazione in Cryptosis, una band che fonde influenze black, thrash, progressive, symphonic ed extreme metal in un sound unico e futuristico. Il nostro album di debutto, Bionic Swarm, è uscito a marzo del 2021 per la Century Media Records. Verso la fine del 2022, siamo finalmente tornati sul palco dopo il periodo COVID, intraprendendo il nostro primo grande tour con il nome Cryptosis. Da allora, abbiamo fatto tournée con band incredibili come Cynic, Obscura e Vektor, abbiamo suonato in alcuni festival incredibili come 70.000 Tons Of Metal e, più di recente, abbiamo registrato il nostro secondo album, Celestial Death, la cui uscita è prevista per il 7 marzo 2025.
Guardando indietro, la trasformazione è stata essenziale. Non ci siamo stancati del Thrash Metal in sé, ma piuttosto di ripeterci. Con Cryptosis, abbiamo creato un suono che per noi è fresco, stimolante e fedele alla nostra visione artistica. Qui possiamo veicolare completamente la nostra identità nella musica, poiché noi tre ascoltiamo un ampio spettro di stili diversi. Quando scriviamo insieme, ci consente di avere la nostra impronta digitale unica invece di cercare semplicemente di suonare musica ispirata alle band che amiamo.
Il vostro primo disco è stato ben accolto ovunque. Sentite il peso o la pressione per questa nuova uscita?
Non la chiameremmo necessariamente pressione, ma ci siamo presi un po’ più di tempo per scrivere questo album per via della sua importanza. Bionic Swarm è stato accolto molto bene e siamo estremamente grati per il supporto che abbiamo ricevuto dai fan e dalla comunità metal mondiale. Quando abbiamo iniziato a scrivere Celestial Death, eravamo estremamente motivati a spingerlo al livello successivo. Abbiamo visto questo album come un’opportunità per espandere il nostro sound e spingere ancora più in là i nostri confini creativi. Abbiamo preso tutto ciò che abbiamo imparato da Bionic Swarm e abbiamo cercato di applicarlo a Celestial Death, introducendo anche nuove influenze e sperimentando diverse texture e atmosfere. Alla fine, quello che vogliamo è scrivere musica che ci emozioni. Per noi questa è la cosa più importante. Speriamo che la comunità metal e i nostri fan si affezionino ad esso tanto quanto con Bionic Swarm, ma la cosa più importante è che siamo orgogliosi di ciò che abbiamo creato. Crediamo che Celestial Death rappresenti l’evoluzione dei Cryptosis e non vediamo l’ora che gli ascoltatori possano sperimentarla.
“Morte Celestiale”, qual è il significato che date a questa espressione?
L’idea alla base del titolo dell’album “Celestial Death” si riferisce alla profonda trasformazione/transizione in senso spirituale o cosmico. È la fine del nostro universo come lo conosciamo e l’inizio di un altro su vasta scala universale. Riguarda la rinascita e il potere trasformativo delle conclusioni che aprono la strada a nuovi inizi. Simboleggia la morte di vecchie credenze, sistemi, esistenze, che portano a un qualcosa di più grande e più illuminante all’interno dell’infinita distesa del cosmo. Con l’ascesa dei progressi tecnologici come l’intelligenza artificiale e simili concetti un tempo futuristici siamo entrati in un nuovo mondo che è ancora in fase di definizione. Questo album è il nostro modo di esplorare ed esprimere quella transizione.
E quale messaggio cercate di trasmettere con la vostra musica?
Celestial Death rappresenta la fine di una realtà e l’inizio di un’altra, come già anticipato. Questo album funge da nostra esplorazione artistica di questa transizione, catturando l’essenza del cambiamento e le infinite possibilità che ci attendono.
Com’è stato collaborare con tre studi diversi? Siete soddisfatti del lavoro finale?
Il metodo di registrazione di Celestial Death è stato più o meno lo stesso che abbiamo usato per Bionic Swarm. Abbiamo utilizzato lo stesso team (registrazione, mixaggio e masterizzazione) su entrambi gli album. Avevamo lavorato con Olaf Skoreng sulle registrazioni del nostro album di debutto. Lui, oltre ad essere un ottimo ingegnere e a sapere come funziona davvero la musica tutta, è anche un amico personale della band. Quindi conosce le nostre capacità e debolezze, sa come ottenere le migliori take da ogni singolo membro della band e sa come elevare un po’ di più le canzoni con alcuni effetti, idee e una visione creativa fantastica. Per quanto riguarda l’ingegnere del mixing, Fredrik Folkare, sapevamo che avrebbe masticato il nostro sound per poi ricreare molto bene un’atmosfera con il materiale che gli abbiamo inviato. Il suono della batteria in questo album è fantastico secondo la mia modesta opinione personale. Per quanto riguarda il mastering, Tony Lindgren è uno dei migliori nel settore ad oggi. Come probabilmente riassumereste dalle parole appena menzionate, siamo totalmente soddisfatti della produzione di questo disco!
Come nasce un brano dei Cryptosis? E come riuscite a mettere in equilibrio la parte tecnica e l’emotività nelle vostre canzoni?
Quando abbiamo iniziato il processo di scrittura delle canzoni, abbiamo registrato ogni idea che ci è venuta in mente e inserito i file in un enorme database. Dopo circa un anno, abbiamo selezionato le idee migliori su cui continuare a lavorare e trasformarle in canzoni complete. Alcune idee erano rappresentate da un singolo riff di chitarra, mentre altre erano sezioni musicali quasi complete con batteria, basso, chitarre e persino idee vocali. Per ogni idea abbiamo lavorato per trovare la giusta energia per trasformarla in una canzone. Abbiamo delineato l’intero album per assicurarci che fosse un album equilibrato. Poi abbiamo analizzato il materiale che avevamo già e identificato cosa mancava. Abbiamo esaminato attentamente i tempi, le tonalità e i tipi di riff e melodie che stavamo usando, indirizzando l’album verso un suono diversificato ma coeso. Alcune tracce avevano fino a 25 versioni, con modifiche a strofe, bridge o ritornelli, mentre altre avevano bisogno solo di 5 correzioni o modifiche per poter essere perfezionate.
Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Traiamo ispirazione da molte fonti, molte delle quali si riflettono inconsciamente nei nostri processi di scrittura delle canzoni. Prima di tutto, ascoltiamo tutti metal, ovviamente, ma a parte questo c’è una differenza tra tutti i membri della band e quali altri generi sono apprezzati. Marco predilige l’heavy metal, il thrash metal, l’hardrock e il death metal, mentre Frank è più interessato all’avanguardia, all’atmospheric, al black metal e all’elettronica. Io sono più interessato al progressive, al black metal, al technical e alla musica che mi rilassa.
Il vostro sound trasuda energia ed epicità quasi da colonna sonora. Quali sono i vostri riferimenti letterari e cinematografici?
Nel nostro album di debutto “Bionic Swarm” stavamo già sperimentando suoni atmosferici e dopo un po’ di tempo abbiamo sentito un forte desiderio di incorporare paesaggi sonori, sintetizzatori, mellotron e cori nel nostro songwriting per ottenere quel dato sound che avevamo in mente. Come detto prima, siamo spesso influenzati da così tante cose diverse. Siamo grandi fan dei Massive Attack, Klaus Schulze, Jean-Michel Jarre, Vangelis, Trentemøller, Dead Can Dance e molti altri in questo stile.
Come vedete la scena metal attuale? Ci sono sviluppi che vi interessano?
La scena metal sta prosperando con l’innovazione che fonde i generi, spingendo i confini in modo da mantenere la musica sempre fresca ed emozionante. Le band stanno sperimentando stili ibridi, come la miscelazione del black metal con lo shoegaze (spesso definito “blackgaze”), il death metal con elementi industriali e persino l’integrazione di influenze folk, elettroniche o jazz nell’extreme metal. Queste fusioni stanno creando esperienze sonore uniche e coinvolgenti che attraggono un pubblico più ampio pur mantenendo quell’intensità grezza che definisce il metal.
Uno degli aspetti più entusiasmanti di questa evoluzione è la crescente apertura mentale all’interno della comunità metal. Mentre i puristi esistono ancora, sempre più fan stanno abbracciando influenze diverse piuttosto che aderire strettamente a un singolo sottogenere. Questo cambiamento consente una maggiore creatività e impollinazione incrociata tra stili diversi, portando a delle nuove interpretazioni dei classici suoni puramente metal. Inoltre, l’ascesa delle etichette indipendenti, della distribuzione digitale e dei social media ha permesso alle band underground di raggiungere più facilmente il pubblico globale, accelerando ulteriormente la diffusione di idee innovative.
Supportiamo pienamente questi sviluppi perché mantengono la scena viva e dinamica. Il metal ha sempre riguardato lo spingersi oltre i limiti e vederlo continuare a evolversi anziché ristagnare è incredibilmente emozionante. C’è un rinnovato senso di sperimentazione e finché le band rimarranno fedeli alla loro visione artistica, credo che questo genere continuerà a espandersi in modi inaspettati e affascinanti.
C’è già un seguito di Celestial Death?
Non ancora, ma stanno già prendendo forma nuove idee!
Ci sono collaborazioni con artisti o altre band che vi piacerebbe realizzare in futuro?
Sarebbe bello fare una collaborazione con band come Blood Incantation, Ozric Tentacles, Oranssi Pazuzu o Trentemøller, per esempio.
Avete qualche rituale o superstizione che seguite prima di salire sul palco?
Ci piace sempre seguire l’energia del locale e del pubblico per rendere la serata indimenticabile!
È il momento dei saluti. Vogliamo aggiungere qualcos’altro riguardo ai vostri impegni futuri?
Ringraziamo tutta la redazione di Truemetal.it! A maggio/giugno partiremo per un tour europeo con gli Onslaught. Non vediamo l’ora di presentare la nostra nuova musica dal vivo e di incontrare vecchi e nuovi fan on the road. Dopo il tour voleremo in America Latina per un altro tour con gli “Artillery” (band proveniente dalla Danimarca). E in autunno lavoreremo a spettacoli in Svezia, Danimarca, Grecia, Portogallo, Spagna e Messico. Sarà un anno impegnativo, ma divertente per la band.
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Laurens e Frank / Cryptosis
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