Crossover Death Heavy Progressive

Intervista Dan Swanö

Di Mickey E.vil - 24 Giugno 2024 - 8:00
Intervista Dan Swanö

Intervista a Dan Swanö (Edge Of Sanity, Nightingale) da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli. Buona fruizione.

Dan Swanö ha letteralmente forgiato più di un sound, nella prima metà degli anni Novanta: provate a dare un’occhiata alle produzioni realizzate in quei magici giorni agli Unisound Studios! Era da molto tempo che volevo intervistare questa leggenda svedese della musica estrema e non. Ma fu proprio Dan a chiedermi di avere pazienza perché un giorno sarebbero uscite queste lussuose ristampe dei lavori di Edge Of Sanity e Nightingale. Qualcosa che i veri fan non avrebbero mai neanche potuto sognarsi, sia in termini sonori che visivi. Perchè? Provate ad leggere/ascoltare le parole di Dan e vi verrà voglia di acquistare immediatamente queste incredibili uscite che celebrano la storia della grande musica da lui composta e prodotta nell’age d’or del metal svedese!

Dunque, caro Dan. Cosa possono aspettarsi i fan da questa strepitosa serie di ristampe, non solo remastering ma anche dei nuovi mix, credo?

Sì, credo che dovrebbero aspettarsi una sorta di versione definitiva di questi album: come se avessimo una macchina del tempo per tornare indietro e correggere cose qua e là. Cerco di non correggere troppo la musica, voglio dire, non posso effettivamente correggere la musica nei remaster, sono quello che sono e suonano un po’ meglio! Coi remix non ho fatto nulla che possa irritare qualcuno: ci sono solo delle questioni creative che mi ero perso negli anni, che non potevo realizzare per questioni musicali o tecniche. Ci sono dei piccoli dettagli qua e là che danno ai remix la possibilità di essere qualcosa di diverso rispetto agli originali. Io ascolto tanti remix dei miei dischi preferiti quando saltano fuori sul mio telefono e talvolta non so se sto ascoltando gli originali o i remix! Devo leggere sullo schermo e mi vien da dire: «Ah, ok, questo è il remix: non sento alcuna differenza!». Non capisco quale sia il punto, proprio non ci arrivo: se devi fare un remix, fallo come lo avresti dovuto fare la prima volta, questa è la mia opinione. È un bonus, non rimpiazza l’originale in nessuna forma e in nessun modo, è lì per essere un extra per i fan! Credo che le reazioni, sinora, per il remix di ‘Twilight’, siano cento volte meglio di quanto mi aspettassi! Questo perché sono stato nel mondo degli Edge Of Sanity e dei Nightingale durante gli ultimi cinque o sei anni, più o meno. Per trasferire tutti i nastri, trovare tutta la roba al quartier generale della Black Mark: foto, nastri dei master, roba vecchia… Tutto! Penso di aver portato anche io qualcosa e poi Benny e Andreas degli Edge Of Sanity hanno preso la macchina, sono andati là e hanno portato a casa qualcosa come cinquanta chili di roba! Tutto quello che avesse scritto sopra Edge Of Sanity e me l’hanno spedito in Germania (ride)! C’è voluta un’ora per vedere tutto, checcazzo, hanno mandato TUTTO! Dal primo minuto (ride) ed è una tale miniera d’oro ora che facciamo questi libretti di trentadue pagine per i cd: tonnellate di roba che nessuno ha mai visto prima come foto, memorabilia, note di copertina dove io racconto la storia, dove Andreas e Benny raccontano la storia. Si tratta di una monumentale celebrazione di quanto ha significato un disco, anche l’artwork è migliore ed è la perfetta versione definitiva di queste cose che furono!

Com’è stato per te rivivere la musica di album così classici, provenienti da un’epoca molto diversa?

Per me… Beh, ad essere onesto mi sono sempre occupato di remix della mia roba a tempo perso: ho trasferito tutti i nastri dei master la prima volta mi sembra nel 2007 o giù di lì, quando ho lasciato il mio lavoro per tornare a fare mix e mastering… C’era del tempo a disposizione, allora vivevo da solo e avevo solo il tempo (ride) per lavorare-dormire, lavorare-dormire! È un buon modo per conoscere le tue macchine, i tuoi monitor, lavorando con vecchio materiale registrato in condizioni molto diverse, solamente quattordici canali su bobina, sempre in lotta col rumore di fondo del nastro e altre cose bizzarre. Ho cercato, di quando in quando, di remixare questi album ma non c’era alcuna ragione per me per farli uscire, però è stato divertente firmare con una grande etichetta come la Century Media, con la Sony alle sue spalle! Avendo un budget perché potessi lavorare al mix come per un qualunque altro disco, ad esempio il nuovo degli Skeletal Remains o degli High Spirits: ho ottenuto lo stesso budget per remixare Purgatory Afterglow, che per me è un sogno divenuto realtà! Sai, ho ovviamente iper-impiegato il mio tempo, (ride) almeno dieci volte il tempo necessario, perché ero ossessionato da ogni singolo dettaglio! Sono riuscito ad avere una buona macchina, ho ripulito il tutto, ho usato il miglior equipaggiamento possibile per trasferire nel computer ad una qualità molto elevata. E ho vissuto nel mondo di Purgatory Aferglow per, non saprei, probabilmente dei mesi! Facevo dei mix qua e là, poi li lasciavo un po’ riposare, poi ci ritornavo perché magari avevo esagerato e suonava troppo diverso rispetto all’originale. Questo perché se li devi comparare, voglio solo che ci siano miglioramenti e non che ci sia la possibilità che la gente forse potrebbe preferire gli originali. Voglio che sia una versione migliorata, come nel caso di un film in VHS trasferito su blue-ray o in streaming super HD! La stessa cosa ma migliore, con più potenza in tutto, davvero… È stato fantastico, con tutti questi “arnesi” che servono a ripulire le tracce in modo trasparente, il che non significa che il risultato sia ultra-pulito: parte del rumore che non si è riusciti a togliere ha reso il disco peggiore negli anni Novanta, perché non si avevano le funzioni sofisticate o il mix computerizzato o la possibilità di cancellare piccole cose bizzarre… Sai, si tratta di un vero e proprio restauro, poi si comincia a mixare e in alcuni casi ho addirittura remixato il mio remix (ride) perché non era abbastanza valido! Ho sempre visto gli originali come il mio obbiettivo e poi mi sono detto: «Ok, uccidiamo l’originale!»… Ma in modo sottile, non come se suonasse come una ri-registrazione o come se l’avesse suonata un’altra band perché si può, con la tecnologia, ri-registrare cose e tutto il resto. Per me è importante che quando qualcuno ascolta i remix o i remaster dica: «Cazzo, che bella canzone, che grande band!» e non pensare: «Che succede qui? Suona diverso, come mai?»… Questo non dovrebbe succedere, non si dovrebbe essere distratti dal remix: succede anche a me quando sento dei remix e hanno fatto cose bizzarre con la batteria o hanno rimosso cose che mi piacevano. Non riesco ad ascoltare questi remix per più di qualche secondo, poi spengo, li cancello e non li ascolto mai più! Questo perché non dovresti soffrire (ride) perché stai sentendo un remix, si dovrebbe solo migliorare quanto era già buono! Per essere brutalmente onesto, qualche disco degli Edge Of Sanity suona davvero di merda, dunque non è così complicato farli suonare meglio: non sto cercando di remixare il Black Album o Hysteria, capisci cosa intendo?

Sì, sì… Cosa possiamo aspettarci dal secondo capitolo delle ristampe? Forse anche il disco difficilissimo da trovare, Moontower?

Onestamente non so quanto posso dire riguardo il futuro. Questo perché il modo in cui è stato fatto il contratto è che avrei promesso qualcosa che non sono sicuro di poter mantenere. Tutto quello che sappiamo per ora è quanto Century Media ha deciso di rendere pubblico, è tutto quello di cui posso parlare!

Per quanto riguarda progetti musicali attuali o futuri che coinvolgano Dan Swanö, c’è qualcosa di cui vuoi o puoi parlare?

Onestamente no, vivrò nel mondo degli Edge Of Sanity e dei Nightingale per molto, molto tempo nel futuro se tutto va secondo i piani! Ho deciso di vivere la mia vita così, so che può sembrare strano ma non riesco più ad essere un musicista, non funziona perché ho forse 45 ore la settimana per fare i soldi di cui io e la mia famiglia necessitiamo per vivere la vita che viviamo, che ci piace vivere. In un qualche modo, sento che ogni momento che non impiego per generare quel tipo di introito è poco sexy e poco d’ispirazione! Ciò che mi ispirava ai vecchi tempi era quando qualcuno mi sbatteva un contratto discografico sul tavolo dicendo: «Ecco un pacco di soldi, fate un disco e chiamatelo come volete!». BAM! Ecco cosa mi ispirava, come musicista, a scrivere le migliori cose possibili e di questi tempi in cui le cose vanno dritte sullo streaming e finisci per pagare per far uscire dischi, di sicuro non mi sento ispirato a sedermi e comporre! Voglio dire, probabilmente non ho preso in mano la chitarra per forse un anno: suono qualche assolo qui e là e cinque minuti dopo ho una piaga sulle dita e la mia voce non è nemmeno nelle condizioni (ride) di registrare un’intervista per più di… Beh, ti accorgerai (ride) quando la mia voce se ne andrà! Questo perché non sono più un musicista attivo in quel senso ma continuo ad essere un musicista quando lavoro ai prodotti nati dall’eredità di Edge Of Sanity o Nightingale!

Come vanno le cose agli Unisound, cosa ci dici di questo studio leggendario, sia riguardo i tempi d’oro sia la sua presenza nell’anno 2024?

Gli Unisound sono vivi e vegeti, va molto, molto bene, grazie per averlo chiesto! Questo è quello che faccio tutto il tempo, sono la mia ossessione, la mia passione e sono la persona più fortunata al mondo a poterla considerare la mia professione. Sono costantemente intento a masterizzare, rimasterizzare, mixare, remixare, restaurare: oggi per esempio ho masterizzato il nuovo disco della band tedesca SuidAkrA, davvero bravi, e contemporaneamente ho ricevuto una scatola di vecchie cassette di una band per cui ho fatto i mix nel 1995, si chiamano Fermenting Innards. Sto trasferendo le loro vecchie cassette con mix grezzi, registrazioni live e della sala prove… Sto anche masterizzando il lavoro di una nuova giovane band americana e per di più (ride) sto preparando alcune cose che ho mixato per la band americana Skaldr, poi sto mixando l’album di una band tedesca chiamata Samsas Traum, una combinazione di musica elettronica e black metal fuse insieme. E ho ancora in ballo questo enorme progetto di restauro, remix e remastering per il catalogo delle mie band, dunque non è mai andata così bene! La cosa divertente è che il mio passato riaffiora sempre: ho iniziato a registrare band dietro una sorta di compenso alla fine del 1989; l’ho fatto per un po’ e ci sono stati anni, nel mezzo, in cui decisi di accettare un lavoro quotidiano ma continuavo a fare cose a parte. Per esempio il mio album Moontower, qualcosa dei Diabolical Masquerade, Bloodbath, tutti lavori paralleli al mio lavoro quotidiano. Dal 2005 ho iniziato a fare un part-time e dal 2011 ho ricominciato a lavorare a tempo pieno. Sono sempre più impegnato, il che è fantastico!

Puoi descriverci brevemente il tuo percorso in termini di educazione musicale?

Credo che la mia educazione musicale derivi dai miei due fratelli maggiori: non c’è dubbio che sia cresciuto in una casa dove la musica era ascoltata tutto il giorno. Un fratello è più grande di sedici anni, l’altro di dieci e suona pure lui con me nei Nightingale. Da quel momento in poi divenni una spugna, un fungo che assorbiva tutto quello che mi facevano sentire: credo fosse divertente per loro far ascoltare roba al fratellino piccolo, notando quello che mi avrebbe spaventato, quello che mi avrebbe reso felice, triste o che altro! Intorno ai primi anni Ottanta ascoltavo solo musica approvata dai miei fratelli: «Puoi avere i miei vecchi dischi dei Foreigner, i miei vecchi dischi dei Kiss, dei Judas Priest» e via dicendo. Poi dopo un po’ ho interrotto tutto questo perché il mio fratello grande se ne andò di casa e l’altro non era quasi mai a casa, dunque iniziai ad approfondire musica che i miei fratelli non approvavano, incluse cose hard ed heavy metal ma anche più soft come il progressive rock. Prima che me ne rendessi conto, presi questa direzione e iniziai piuttosto presto ad ascoltare gli Helloween e i Mercyful Fate ma continuando comunque ad ascoltare le cose con cui ero cresciuto: roba come Kansas, Asia, questo bel progressive rock melodico… Scoprii band come gli FM dall’Inghilterra e venni seriamente coinvolto nel mondo AOR, anche l’ambito più underground che è ancora una grande passione per me. E improvvisamente divenni questo improbabile tipo thrash metal, calato nella scena thrash e crossover intorno al 1987 ma direi in modo determinante nel 1988. Avevo quindici anni e si trattava di qualcosa di nuovo, di fresco e lo trovavo più adatto per fare qualcosa di mio: vivevo questa lotta interna perché volevo essere ricordato, sapere chi fossi, che qualcuno avrebbe ricordato me e la mia musica… Improvvisamente, quando stavamo vivendo questa roba thrash metal, il movimento death metal stava emergendo e venni risucchiato in questo mondo e prima che potessi rendermene conto iniziammo con questa band, a fine 1989, gli Edge Of Sanity: un anno dopo facemmo un concerto e firmammo un contratto discografico! Eravamo la prima band della mia piccola città ad aver ottenuto un contratto discografico internazionale con il death metal: facevamo una sorta di crossover e ci stavamo cimentando in qualcosa che non conoscevamo sul serio ma ciò stimolò l’interesse di Boss (padre di Quorthon), il produttore dei Bathory, perché suonavamo alle sue orecchie come nessun altro! Ecco quando la mia passione musicale si spostò da un lato verso le cose più estreme, veloci e brutali in una certa maniera. Ma d’altro canto ascoltavo cose come Richard Marx, Johnny Hates Jazz e queste musica fusion/pop super soft; poi ascoltavo i Gentle Giant, gli UK, i primi Genesis e tutta la roba super progressive! Se significava qualcosa per me, se avevo la pelle d’oca o mi sentivo ispirato, felice, volevo ballare o pogare, era la mia musica! Non mi interessava se si trattava di una sdolcinata ballad degli anni Settanta o se era un fottuto pezzo dei Mortal Sin o dei Carcass o che altro… Se mi piaceva la canzone, era fatta! Mi sono tuffato a capofitto nel grunge, nell’indie, nello shoegaze quasi come un tossico che prova ogni droga per trovare (ride) lo sballo perfetto! Ad oggi ascolto solo la musica che ascoltavo al massimo fino a vent’anni, quando ho fatto le mie più importanti scoperte musicali. Da allora in poi si tratta sempre della stessa (ride) vecchia playlist!

Mentre quali sono i tuoi più cari ricordi della scena svedese metal di fine anni Ottanta, inizio Novanta?

Ah, ho molti bei ricordi in questo senso… Come dicevo prima, essere la prima band ad uscire dalla base hard rock, c’era una scena di melodic rock della quale facevo parte con la mia band Ghost (!!!), poi diventati Icarus. Tutti cercavamo di imitare gli Europe, lo stile Joey Tempest e cercavamo di essere la prossima sensazione melodica dalla Svezia e questo riguardava tutti, tutti erano alla ricerca di un contratto discografico! Quando abbiamo deciso di passare al lato oscuro ce l’abbiamo fatta e abbiamo ottenuto il contratto, siamo riusciti a far uscire roba in cd, vinile e cassetta: quello è stato un momento pazzesco ed io ero molto giovane, ero ancora un teenager! Questo significa ancora molto per me… E poi naturalmente finire su Headbanger’s Ball, intervistati per lo show da Vanessa Warwick, quella è stata un’altra cosa grossa. Poi ci sono state tante piccole vittorie: talvolta riascoltare quello che avevamo creato con la mia band sinfonica Unicorn, eravamo davvero una band nel vero senso della parola, provavamo come dei pazzi e registravamo molti demo… Anche quello è stato un gran momento per me. E poi naturalmente possedere uno studio di registrazione: ci sono così tante band che hanno registrato il primo demo con me, i Marduk, i Gorement, i Katatonia. Poi molte band hanno fatto con me il primo disco, come – di nuovo – i Katatonia, gli Opeth, i Marduk, i Dark Funeral e tutto quel genere di roba… Tutto si mescola diventando una cosa sola per me: dal momento in cui ho iniziato ad ascoltare thrash metal fino al ’91-’92-’93, quella è stata una grande esplosione per me!

Quale messaggio e saluto finali manderesti ai tuoi fan italiani? Hai qualche ricordo personale legato all’Italia?

All’Italia? Sono stato in vacanza in Sardegna e in Sicilia: amo completamente le vibrazioni italiane! Naturalmente il cibo italiano (ride) è pure fantastico, non si può negare! Ho lavorato con un po’ di band italiane: i Novembre, gli Oceana e altri che sicuramente mi dimentico, sono terribilmente dispiaciuto per questo! Direi che è fantastico che la gente sia ancora interessata, gente come te a cui ancora interessa quello che faccio, che facciamo come band con gli Edge Of Sanity e i Nightingale: spero proviate lo stesso entusiasmo che provo io per le ristampe, la roba dei Nightingale uscirà per la prima volta in vinile, Until Eternity Ends per la prima volta in vinile, anche Purgatory Afterglow, più avanti Nothing But Death Remains che suonerà come si deve senza tutti quegli strani cali di suono… Tutto è perfetto come dev’essere e per me è come un dono per i fan: avrei potuto fottermene alla grande e queste ristampe sarebbero comunque uscite in un qualche modo da qualche parte! Ma ho dato davvero molto di più di quanto mi sia stato retribuito perché lo desidero sul serio! Ho speso del fottuto denaro intorno a tutto questo per avere la foto perfetta, per raccogliere cose per il layout: ho speso più di €1.000 solo per avere la copertina di Moontower dall’originale del fotografo, nel caso venisse ristampato più avanti, cosa non chiara al 100%! Non potrei vivere sereno con me stesso se lo facessimo uscire con un’altra copertina come abbiamo fatto anni fa oppure fare una merdosa scansione da cd: ho avuto bisogno di entrare in contatto col fotografo originale per chiedergli se avesse ancora l’originale Hasselblad fatta a me nel 1998! Lui ha risposto di sì e ha anche trovato alcune foto che penso di non aver mai visto! Credo che pensasse non fossero così belle e non ci abbia lavorato. Dunque c’è tutta questa roba che ho pagato con soldi dalle mie tasche per assicurarmi che i booklet fossero spettacolari per chi li compra! Così come io mi aspetto che se compro un cd o libro dei Marillion, con tutte le note di copertina, posso vedere cose che non ho mai visto miriadi di volte prima! Dunque spero davvero che i fan italiani apprezzino le ristampe. E grazie anche per il tuo tempo!