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Intervista Daniele Peluso

Di Nicola Furlan - 27 Dicembre 2020 - 10:28
Intervista Daniele Peluso

Penso sia fondamentale tenere l’asticella alta. Se chi dirige un sito vuole qualità, deve pretendere i salti di qualità. Non può andar sempre bene tutto!

 

Una intervista atipica su TrueMetal.it. Si racconta Daniele Peluso, fotografo e giornalista che, in occasione di una mostra fotografica internazionale dedicata alla ‘Musica’, è stato chiamato a presentare una personale focalizzata sulla musica rock/metal. Un bel punto di partenza in un Paese dove, molto spesso, queste correnti artistiche non sono degne di attenzione…

 

Intervista a cura di Davide Sciaky e Nicola Furlan

 

Davide: Ciao Daniele. Andiamo subito al punto! Raccontaci di questa mostra così da capire di cosa si tratta.

Daniele: Da cosa volete che partiamo? Nik, vuoi introdurre tu una prima domanda specifica?

Nik: Sono molto curioso di sapere da chi sei stato contattato per partecipare ad una mostra di fotografia, pur sapendo che avresti portato dei contenuti fotografici di musica rock e metal… non è molto comune in Italia…

Daniele: Sono da molti anni impegnato nel festival Zero Pixel, un festival che si occupa di fotografia analogica in tutte le sfaccettature. Lavoro prevalentemente con sviluppo istantaneo, Polaroid e Fuji. L’idea che ho avuto è rielaborare alcuni scatti che ho fatto per Truemetal.it, con cui ho collaborato dal 2009 al 2017, in quanto il tema della mostra collettiva è ‘Musica’.
Avevo fatto un lavoro sulla copertina di “Abbey Road” dei The Beatles. Il lavoro è stato visto ed apprezzato dall’organizzatrice dell’evento, che mi ha proposto di esporre una mostra personale. Avendo un sacco di materiale, ho accettato con onore, data anche la grande stima dimostratami.

Nik: In quel momento ti sarà passato daventi alla memoria tutto il tuo repertorio. Qual è stato il tuo primo lavoro che ti è balzato in mente?

Daniele: sono stati due: Paul Stanley (Kiss) e Roberto De Micheli (Rhapsody of Fire) che, tra l’altro, sono finiti sulle cartoline promozionali d’invito all’evento. Perché due? Quella di Paul Stanley l’ho voluta dedicare alla memoria di un grande fotografo di Venezia, Alex Ruffini, che non c’è più. Alex era un grandissimo fan dei Kiss e io un fan di Alex, anche se non lo conoscevo di persona. Spero di esserci riuscito… degnamente. Roby invece è un grande amico che ho intervistato ai tempi dei Sinestesia. Un grande amico che mi ha aiutato tantissimo, anche personalmente, e non potevo non considerare tutto questo. Oltre ad essere un artista straordinario, volevo dirgli ‘Grazie’ come persona. Poi il mio legame con Truemetal.it deriva proprio da Roberto in quanto io e Nik ci siamo conosciuti proprio così. Da lì è iniziato tutto.

Nik: Venendo ai tuoi servizi dal vivo, ho sempre avuto la percezione che fossi in grado di catturare non solo i musicisti on-stage, bensì anche le dinamiche e l’energia che la musica trasmetteva al pubblico. Ti ricordo molte volte in mezzo alla gente a fotografare ‘momenti di festival’. La cosa che ho sempre apprezzato del tuo lavoro è stata questa: catturare l’energia del festival, non solo l’esibizione delle band.

Daniele: Penso di essere cresciuto con Truemetal.it, sia come fotografo che come giornalista. Per me è stata davvero una palestra di vita. Davo il massimo perché volevo essere il migliore. Mi ispiravo agli altri per imparare e crescere. Guardavo Truemetal.it perché era il top per cui avevo sete di arrivare, ma non da solo, assieme a Truemetal.it, dando il massimo del massimo.

Davide: Sicuramente al giorno di oggi è importante avere foto di grande qualità. News e recensioni, a parte eccezioni, sono abbastanza uniformate a livello contenutistico. Se un disco è bello, è bello. Se una notizia è quella, poco cambia da un sito all’altro. Dove si vede il carattere di un sito o una rivista è nell’intervista esclusiva, fatta con domande brillanti nonché nei servizi fotografici che mettono in evidenza la qualità delle persone che vi lavorano dietro.

Daniele: Penso sia fondamentale tenere l’asticella alta. Se chi dirige un sito vuole qualità, deve pretendere i salti di qualità. Non può andar sempre bene tutto! Ricordo alcuni concerti: Children of Bodom, In Flames, At The Gates… prime tre canzoni, palco nero! Era palese che non volessero dare una mano ai fotografi. Possono capitare giornate storte che non sono direttamente imputabili ai fotografi.

Davide: Però la qualità è importantissima….

Daniele: Bisogna puntare alla qualità! Per quanto riguarda le news, le considero una porta di ingresso al portale. Da lì parte un percorso sul sito che ti permette di navigare sul sito e creare un legame. Tutti contenuti devono spaccare… certo che se facciamo le foto col telefonino come fanno tanti… beh, non si va molto lontano.

Davide: Quindi porterai un po’ di Trumetal.it alla mostra?

Daniele: Io ho voluto che in questa mostra ci fosse proprio Truemetal.it! Posso vantarmi di dire che abbiamo portato l’heavy metal ad una mostra fotografica internazionale.

Davide: Chi hai portato alla mostra?

Daniele: Ci saranno foto di musicisti di King Diamond, Аркона, Turisas, Metallica, Kiss, Slayer… in una mostra dove c’è anche musica classica. Io penso che l’heavy metal porti con sè tantissima cultura. La gente deve sapere che è cultura, passione, studio, ricerca e contenuto. Poi che a molti non piaccia non è un problema culturale, ma oggettivo. L’obiettivo era anche di sdoganare certi preconcetti della musica.

Nik: Quali sono i criteri di scelta che ti hanno portato a selezionare certo materiale rispetto ad altro, considerato il fatto che avrai un sacco di roba…

Daniele: Inizialmente, su suggerimento di Daniele ‘Fenrir’ Balestrieri, leggenda di Truemetal.it, ho pensato di mettere qualcosa di scioccante… qualcosa di black metal, ferale. Poi però ho riflettuto sul fatto che le foto sarebbero state messe all’asta per la vendita sul mio profilo Facebook, destinando i proventi all’Associazione triestina ‘Io Tifo Sveva’, associazione alla quale sono fortemente legato in quanto la piccola Sveva era una mia amica speciale che non c’è più.

Nik: Quindi il fatto che le immagini dovessero avere appeal ha giocato un ruolo importante nella scelta.

Daniele: Esatto, le immagini dovevano essere vendibili perché la fotografia di James Hetfield ad esempio farà molto gola, mentre quella del cantante degli Tsjuder probabilmente un po’ meno. Ripeto, ho bisogno di vendere queste foto per questa importantissima Associazione e quindi devo fare, e non chiacchierare. Ho anche attivato un nuovo progetto che darà supporto alla scuola dell’Ospedale pediatrico.

Davide: Riguardo il tuo ruolo di fotografo, che esperienza avevi prima di arrivare su Truemetal.it, in particolare con la fotografia live?

Daniele: Nessuna, ma avevo un obiettivo fortissimo ovvero fotografare gli Slayer. Il mio grande rammarico è che non ho mai fotografato Hannemann. Quindi, appena Nik mi aveva detto che sarei stato confermato su Truemetal.it, mi sono messo al lavoro per prendere mano… Avevo fatto tante foto, con ogni diverso tipo di supporto, ma di concerti praticamente mai. Quindi sono andato a scattare per i Sinestesia, ho fatto un live set alle Crucified Barbara e ai Marduk nell’ormai compianto Rock Club a Gorizia, un posto fighissimo che poi ha chiuso.

Davide: Hai fatto altro nel campo della musica?

Daniele: Sì, ho lavorato con molti gruppi a Trieste sviluppando gli artwork e comunicazione. Per me è sempre stato fondamentale lavorare, darmi da fare. Mio nonno diceva sempre: “Conta più la pratica che la grammatica!”.

Nik: Quali sono i tre set fotografici di cui vai più orgoglioso e perché?

Daniele: Il primo in assoluto è stato il primo concerto fatto per Truemetal.it. Eravamo io e te a Roncade e suonavano i Napalm Death come headliner. Il secondo è stato il primo MetalCamp in Slovenia e l’ultimo quello degli Slayer a Padova con la chitarra di Jeff Hanneman appoggiata alle casse, proprio dietro a Gary Holt.

Davide: Quali sono stati invece i gruppi più difficili da fotografare per vari motivi?

Daniele: I Napalm Death. Ricordo un pit strettissimo e quindi ho avuto grandi difficoltà a fotografare. Alcuni MetalCamp e MetalDays passati a fotografare sotto la pioggia, sotto gli sputi, con la gomma da masticare nei capelli.. Riguardo ai MetalCamp/Metaldays, la grande difficoltà stava al second stage in quanto davvero molto buio. Anche a Bologna, all’Estragon, era problematico fotografare per mancanza di luce. Ma ho preso sempre tutto come una sfida e ne sono uscito sempre con del materiale di qualità.

Nik: Che aspettative hai dalla tua prossima esposizione alla mostra?

Daniele: Non mi aspetto nulla. Io metto gli spettatori davanti al fatto compiuto e quello che vuoi vedere nelle mie foto, è una cosa tua, è la tua emozione. Io voglio vendere le foto creando arte, ma non entro nella soggettività delle sensazioni dell’osservatore. Non ho aspettative a livello di feedback. A me interessa che provochi una reazione, indipendentemente da quale sia.

Nik: In che formato saranno le foto?

Daniele: Polaroid, mosaici fatti con le Fuji Instax.

Davide: All’inizio avevi parlato delle prime due foto del tuo progetto. Al di là di quelle due, penso tu abbia comunque valutato con grande attenzione le foto scelte per la mostra. Riguardandole tutte, quali sono le tue preferite?

Daniele: Tutte e dieci!

Davide: Hai un aneddoto su queste foto?

Daniele: Quella dei Sonata Arctica ha una storia. Prima di quella giornata di festival, al bar, aprii la borsa dell macchina e trovai l’obiettivo rotto. Dissi: ‘Oh, cazzo’! La fortuna è che avevo conosciuto una fotografa danese che per una fortuna assoluta ne aveva uno uguale! Me lo prestò… e così mi permise di portare a casa il servizio in ogni caso. Ho poco feeling con la proposta musicale dei Sonata Arctica, ma ho scelto quella foto perché conserva una memoria di quel momento.
Ho scelto Masha degli Аркона perché è una band che adoro dato che sono riusciti a sdoganare il pagan come nessun altro. E potrei citarti ogni singolo episodio, perchè ognuna di quelle foto contiene infiniti momenti ed infinite storie. Ognuno di questi momenti è prezioso. Mi lega a Truemetal.it come una famiglia. Io ho fatto due figli quando stavo su Truemetal.it. I miei figli chiamano il Nik, Fenrir, Antonio zii… per me è stato un periodo magico, racchiuso in queste foto. Ma ci sono anche tanti altri amici: Pier Tomasinsig, Emanuele Calderone, Riccardo Angelini, Angelo D’Acunto che ora non c’è più, l’Elfo, Silvia… Abbiamo visto vita: grigliate, memoria, musica, vomitate, balordaggini, pianti, sorrisi, abbracci, rutti. Ecco cosa sono le mie foto: una parte della mia vita.

Davide: Grazie Daniele. Vuoi salutare un po’ tutti e dire le ultime parole ai lettori?

Daniele: Ringrazio tutti voi e vi invito a presenziare alla mostra non appena questa sarà pronta ed accessibile. Grazie mille ancora a Nik e Davide! Se passate alla mostra, ci vediamo là!