Intervista Dennis Dunaway (ex Alice Cooper)
Intervista a Dennis Dunaway (Alice Cooper Group) da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.
Buona fruizione.
E così ci sono riuscito, ho completato la mia collezione di interviste coi membri dell’originale Alice Cooper Group: Alice Cooper stesso, Neal Smith, Michael Bruce (la trovate qui) e infine Dennis Dunaway. Per ovvi e tristi motivi manca all’appello il grande Glen Buxton, scomparso a neanche 50 anni nel 1997. Dennis Dunaway insieme ai suoi storici compagni d’avventura è attivamente presente su Paranormal, l’ultima fatica di Alice Cooper. Inoltre da anni porta avanti il progetto Blue Coupe insieme ai fratelli Joe ed Albert Bouchard, storici membri fondatori dei Blue Öyster Cult. Insomma, non stiamo parlando di certo di un musicista che pensa alla pensione! Gentili lettori e lettrici di TrueMetal…a voi mr. Dennis Dunaway!
Dunque, caro Dennis: Snakes! Guillotines! Electric Chairs! My Adventures in the Alice Cooper Group è ora disponibile in edizione economica. Quali sensazioni hai provato nel vergare le tue memorie?
Molte cose inaspettate, in effetti! Numero uno: ho imparato a scrivere ma anche a concentrarmi e tornare sul serio indietro nel tempo per immedesimarmi in determinate situazioni ed essere in grado di credere di essere là! Ci vuole un po’ prima di esserne capace…poi arriva una telefonata che ti distrae e distrugge tutto e devi nuovamente tornare indietro! Ho dovuto lavorarci molto e ci sono voluti anni per scrivere il libro, dato che ogni volta volevo davvero tornare indietro prima di scrivere. Inoltre ho scoperto molte cose della band che non avevo davvero mai realizzato completamente, prima.
Dopo 50 anni The Sound Of A ha visto la luce, su Paranormal di Alice Cooper. Cosa puoi dirci sulla genesi e la registrazione definitiva di questa canzone?
Alice si è dimenticato di averla scritta! Scrisse tre canzoni con la chitarra spagnola di Neal Smith, effettivamente il grosso delle canzoni fu scritto con quella chitarra perchè era sempre nel salotto e chiunque la imbracciava di volta in volta, anche io ho scritto delle canzoni come tutti gli altri. Alice imparò alcuni accordi e scrisse tre canzoni: Laughing At Me, Shoe Salesman e The Sound Of A. Ne registrammo due e The Sound Of A fu messa in disparte. Anni dopo, dato che mi piaceva la canzone, la ri-registrai…non me ne ricordavo assolutamente ma ho riempito i vuoti e l’ho più o meno ri-scritta nello spirito della registrazione originale. Quando la suonai per Alice l’anno scorso, lui pensò che l’avessi scritta io, si era dimenticato di averla scritta e pensava che stessi scherzando dicendo che l’aveva scritta lui (ride, n.d.M)!
Sai, con la mia band The Mugshots abbiamo registrato una cover di Pass The Gun Around di Alice Cooper…e lui mi disse che si era dimenticato anche di quella canzone!
(ride, n.d.M) …ha scritto un sacco di canzoni e inoltre c’è stato un periodo nel quale si dimenticava anche molte altre cose!
A quei tempi com’era il processo di composizione delle canzoni? Le componevate insieme o il singolo musicista arrivava con un’idea più o meno completa?
Per lo più iniziavamo a provare alle dieci di mattina e lavoravamo fino alle cinque, le sei del pomeriggio ed oltre. Poi salivamo in casa con le chitarre per lavorare alla musica, dunque era una cosa in divenire. Un po’ di canzoni furono portate come idee individuali e poi la band lavorava l’insieme. Il grosso delle canzoni andava ri-lavorato e alcune miglioravano, la maggior parte di esse miglioravano rispetto all’idea originale. Ma altre le registrammo così come furono proposte, per esempio Caught In A Dream: Michael la portò e noi aggiungemmo un arrangiamento davvero minimo! Tutti scrivevano le loro parti: Neal scriveva le parti di batteria, io quelle di basso…e abbiamo lavorato insieme a varie cose. Qualche canzone è nata da delle jam, come I’m Eighteen che nacque da una semplice jam!
Da ultimo ho parlato con Michael Bruce di Battle Axe dei Billion Dollar Babies (band post-Alice, n.d.M), un disco che amo molto. Cosa pensi di quell’album?
Beh, avevamo molte cose in ballo a quel tempo…molte faccende legali e fu difficile focalizzarsi su di esso completamente come coi dischi dell’Alice Cooper Group nonostante allora suonassimo un sacco in giro e ci fossero un sacco di distrazioni, ma non erano le stesse distrazioni! Ma fui molto fiero di quanto fatto con quel disco, considerando che avevamo poco tempo e che pensavamo che sarebbe stato il prossimo disco firmato Alice Cooper! Stavamo anche pianificando il palco e la produzione, dunque alla fine fu decisamente devastante a livello finanziario! Anche a livello emotivo fu devastante, quando realizzammo che Alice voleva andare avanti da solo e che non sarebbe tornato indietro.
C’è qualcosa che ti manca e che non ti manca dell’Alice Cooper Group di quei giorni?
Beh…mi manca tanto di tutto quello! Credo che per tutti noi, quando ci ritroviamo, Glen sia ancora nei nostri cuori…è quasi come se fosse ancora là! Molte delle cose che mi mancano sono ancora presenti nella memoria: mi manca lo spirito di squadra e tutto il divertimento che vivevamo, mi manca l’abilità di fare progetti e avere un pubblico enorme che ci ascoltava, che conosceva i testi e via dicendo. Non mi manca l’essere sempre in giro a suonare al punto di conoscere a memoria i menu dell’Holiday Inn! Vivevamo per strada con le valige per lungo tempo e quella non era la cosa che preferivo, amavo stare sul palco, creare musica e spettacoli dal vivo ma non amavo vivere in una stanza d’albergo!
Come vanno le cose coi Blue Coupe? State suonando dal vivo o state pianificando nuove registrazioni?
Siamo molto eccitati al momento, specialmente oggi perchè abbiamo appena saputo di essere stati accettati per suonare allo Swedish Rock Festival. Credo sarà sabato 8 giugno. Stiamo pianificando un tour europeo intorno a quel periodo, abbiamo lavorato ad un nuovo disco, siamo molto eccitati per le nuove canzoni e inizieremo a registrare presto!
Dato che suonerete in Svezia, conosci i Ghost? Sono molto famosi oggi…
Sì, li conosco (ride, n.d.M)…
…credo che abbiano ascoltato più di una volta You (Like Vampires) dei Blue Coupe, hai sentito il loro famoso singolo Rats?
Ohh…devo dargli un’ascoltata! Sai, i Blue Öyster Cult registrarono Nosferatu e Tattoo Vampires negli anni Settanta, dunque furono la prima band di mia conoscenza che parlava di vampiri…
…sì ma la canzone Rats dei Ghost è molto, molto influenzata da You (Like Vampires), il ritornello e via dicendo…devi ascoltarla, promettilo!
Ok, lo farò…conosco la band, i Ghost!
Michael mi ha detto che non avete potuto suonare in Italia a causa di disordini…no, me l’ha detto Neal! Intendo negli anni Settanta con l’Alice Cooper Group…
C’erano cose che allora risultavano controverse, è difficile immaginarsele con gli standard di oggi ma c’erano addirittura città in America che non ci permettevano di suonare! Quindi probabilmente è vero, Neal ne sa molto più di me. Avrei voluto davvero suonare in Italia, non ci sono mai stato: mia moglie c’è stata, Cindy è stata a Bologna e Venezia, le è piaciuto e io devo ancora venire!
Che messaggio e saluto finali mandi ai fan italiani di Dennis?
Oh, amico…ci sono così tante cose in Italia! Il cibo italiano è il migliore (ride, n.d.M) e…amo Fellini (ride, n.d.M)! Ho studiato tutto a proposito dei resti romani e via dicendo, durante le lezioni di Arte e vorrei vedere tutto quello! Ma credo che fondamentalmente l’Italia sia molto artistica, avanti nella moda e le auto italiane sono veloci (ride, n.d.M)! Tante, tante cose…vorrei venire in Italia e suonare per la gente laggiù!