Intervista Entombed A.D. (Lars Goran Petrov)
Intervista a LG Petrov (Entombed AD) da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM).
In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.
Buona fruizione.
Ancora una volta ho il piacere di registrare un’intervista con davanti un LP originale della band in questione: in questo caso Left Hand Path degli Entombed, prima stampa del 1990. Oddio, ci sono due letterine aggiunte al nome Entombed ma poco cambia: quelli senza AD non stanno combinando nulla da anni ormai e, come nel caso dei Nocturnus AD o dei Memoriam (vedi le nostre interviste su TrueMetal), sarebbe un vero peccato se non ci fossero membri fondatori come LG Petrov, Mike Browning e Karl Willetts a portare avanti un discorso musicale altrimenti interrotto da tempo. E ai fan mancano gli Entombed, i Nocturnus e i Bolt Thrower, eccome! Dunque tanto di cappello a chi, ultracinquantenne, si fa alfiere di un sound che ha segnato un’epoca e che può ancora insegnare molto alle nuove generazioni di Metal-kids. La parola a Lars Goran Petrov!
Dunque caro Lars, come sta andando questo tour? Ti stai divertendo?
Sì, come puoi vedere (boccale di birra in mano, n.d.M.)! Sono seduto qui per un altra giornata Heavy Metal, va tutto bene! Siamo in tour con tre band, un mucchio di belle persone che si divertono insieme tutte le sere: sudore, headbanging, Metal…proprio come dovrebbe essere!
Come ai bei tempi…
…sono ancora i bei tempi!
Sì, non si invecchia mai!
No! Penso che le cose vadano davvero bene!
Nonostante il Death Metal non sia associato a vibrazioni e sensazioni positive, gli Entombed e gli Entombed AD hanno sempre trasmesso una sensazione di divertimento: divertimento a registrare dischi, divertimento sul palco…ho ragione?
Sì, hai assolutamente ragione…si tratta di aggressività positiva! Naturalmente possiamo essere arrabbiati ma portiamo sul palco questi sentimenti aggressivi in modo che quando scendi dal palco sei prosciugato da tutta l’energia e hai solo la forza di farti una birra e sorridere (risate, n.d.M.)! Essere sempre arrabbiato ti fa a pezzi, bisogna sempre sorridere, così (digrigna i denti, n.d.M.)…sta andando tutto bene, tutto bene!
Bowels Of Earth ci riporta ai primordi, i bei tempi, però con una produzione strepitosa e moderna seppur abbiate lavorato in un piccolo studio se non sbaglio…
Sì, abbiamo registrato la batteria e alcune chitarre in un grosso studio, poi ci siamo spostati in uno studio più piccolo per altra batteria e altre chitarre ma non credo si senta la differenza, se non un poco! E’ interessante chiedere alle persone se riescono ad individuare quali sono le differenze ma sinora nessuno ha commentato…è grande! E’ la New Wave del Death Metal svedese! Ecco perchè ci sentiamo ancora giovani…
Data la nuova tecnologia, com’è cambiato il processo compositivo delle canzoni?
E’ tutto abbastanza semplice, perchè io non faccio nulla (risate, n.d.M.)! C’è qui Guilherme (Miranda, n.d.M.) che fa tutto…no, beh, chi è bravo a scrivere testi lo fa, chi è bravo a scrivere musica lo fa…io personalmente non sono bravo a fare nulla, forse lo sono a cantare dunque lo faccio! Dunque tutti lavorano come un’unità, non è importante chi scrive la musica se piace a tutti e ci si diverte a registrare, le cose filano lisce e l’album è il risultato di questo divertimento!
C’è qualcosa che ti manca o non ti manca degli anni Ottanta e Novanta?
No, cerchiamo di alleviare tutto questo per quanto possibile dato che diventiamo più vecchi e i drink diventano più piccoli (risate, n.d.M.)! Ma è uno stile di vita: essere in tour è fantastico, abbiamo fatto uscire molti dischi negli anni…questo è quello che facciamo: esce un disco, andiamo in tour, ci riposiamo un po’ e poi tiri fuori nuovi riff anche durante i soundcheck, fai delle jam e c’è qualcosa di buono lo registri e lo salvi. Poi torni a casa, riascolti, butti via l’80% e tieni il 20%…è un circolo che va avanti ed è molto bello!
Quali sono i tuoi ricordi dei giorni coi Morbid e di Pelle, Dead?
Pelle era una bellissima persona, felice, forse aveva degli incubi e cose simili ma quando stavo con lui era un bel tipo sempre positivo…andavamo in città a bere birra e cose simili, poi quello che è successo è successo…chi lo sa? Ma era davvero una bella persona, davvero…salute!
Di cosa trattano i testi di Bowels Of Earth, quali sono i temi principali?
Per lo più, come in tutta la storia degli Entombed, si tratta di vita on the road, sentire storie diverse delle persone come quando in un posto come questo incontri gente, lo staff, chi ha ricordi diversi dei tuoi show o che per esempio sono cresciuti con Left Hand Path, un disco molto importante…
Edizione originale del 1990 (mostro il vinile, n.d.M.)…
Esatto, boom! Quando torni a casa ci ripensi e scrivi quello che immagini e via dicendo. Per questo album non abbiamo pianificato un ritorno alle origini, ci è venuto spontaneo e una ragione importante è stata Guilherme, che hai visto prima: ha portato dei nuovi input e un punto di vista brasiliano (risate, n.d.M.) il che è grande! Ora abbiamo ancora due chitarre per ricreare il sound degli Entombed a modo nostro, siamo molto felici di quello che stiamo facendo ora.
Perchè avete scelto di fare una cover di Hank Williams? Del buon vecchio Hank Williams…
Sì, io avevo sentito il nome ma non la musica e Nico (Elgstrand, n.d.M.) disse: “Facciamola, sentiamo come esce!”…ora è sul disco e quando ascolto l’album per intero non reagisco a quella canzone come se fosse una cover, la considero una nostra canzone perchè fluisce alla perfezione! E’ divertente fare cose diverse, di tanto in tanto abbiamo fatto cover dei Motorhead, dei Piledriver: una bella canzone è una bella canzone e se riesci ad interpretarla a modo tuo è una bella cosa!
Cosa possiamo aspettarci dal futuro degli Entombed AD?
Molti altri tour e continueremo a fare nuova musica, ecco cosa faremo. Altri due anni e forse ci sarà un nuovo disco…la gente dirà: “Come due anni, di già?”, ma è così che si facevano le cose ai bei tempi, come gli Unleashed che fanno uscire un disco all’anno (risate, n.d.M.)! E’ bello portare avanti il tutto…
Avete suonato spesso in Italia con gli Entombed nei primi anni Novanta?
Qualche volta sì, non si volava molto e si viaggiava in furgone oppure si volava, si noleggiava un furgone e poi in aereo per tornare a casa. Ma è di base quello che stiamo facendo anche in questi anni, abbiamo suonato a Milano, Roma, Bari, un grande show a Cagliari con ottima gente…è facile riempire le date con cinque o sei date per nazione. Si vola là, si suona un paio di date e si torna, magari durante i weekend…è bello (risate, n.d.M.)!
Che musica ti piace ascoltare al di fuori dell’Heavy Metal o del Death Metal?
In questo periodo sto ascoltando il nuovo album perchè devo ficcarmi in testa le liriche, il QI non sta crescendo, è sempre più piccolo (risate, n.d.M.) duque è una sfida! Ma per lo più, dopo gli show bevo qualcosa e vado a letto ascoltando colonne sonore di film come per esempio quelle di John Carpenter…
Naturalmente! L’ho visto dal vivo un paio d’anni fa…fantastico!
Ohh…mi piacerebbe vederlo! Comunque musica rilassante…o niente musica perchè ne ho abbastanza!
Un messaggio e saluto finali per i fan italiani degli Entombed AD?
Sì, ci piace questo posto: buon cibo, buoni drink, buon pubblico Heavy Metal, abbiamo partecipato a qualche festival come il Frantic e quell’altro di cui non ricordo il nome…ma speriamo di tornare ad altri festival qui l’estate prossima: noi torneremo, faremo headbanging e suoneremo musica naturalmente!