Intervista Girlschool (Jackie “Jax” Chambers)
Intervista alle Girlschool nella persona di Jackie “Jax” Chambers, chitarrista del gruppo da più di dieci anni nonché a suo tempo sostituta della compianta Kelly Johnson. Resoconto di una chiacchierata avvenuta in occasione dell’uscita di Revisited, disco che propone completamente risuonati i pezzi del celeberrimo album Hit&Run, trent’anni dopo.
Buona lettura.
Steven Rich
La copertina di Hit&Run Revisited, 2011
Quali sono le ragioni che vi hanno spinto a re-incidere Hit&Run, uno dei capisaldi della Vostra discografia?
L’idea originale era quella di farlo uscire per il trentesimo anniversario della band, un modo per rivivere le sensazioni che hanno contribuito a creare il suono originale del gruppo. Abbiamo terminato i lavori sotto le feste di Natale dell’anno scorso (2010) con l’idea di pubblicarlo in quel periodo, esattamente come accadde per l’originale trent’anni prima. Poi sono sorti dei problemi e la cosa è stata quindi forzatamente posticipata fino a oggi.
Immagino che la scelta per festeggiare un simile record di longevità artistica abbia riguardato anche il debutto Demolition…
Si, indubbiamente. Da quell’album però ci siamo limitate a riprendere la sola Demolition Boys, mettendola, rifatta, alla fine di Revisited.
Hit&Run, nel 1981, presentava la classic line-up delle Girlschool: Kim McAulliffe, Kelly Johnson, Enid Williams e Denise Dufort. Credo che sia pleonastico ma allo stesso modo doveroso pensare che il Vostro pensiero si andato a Kelly – chitarrista del gruppo mancata per malattia il 15 luglio del 2007 – in più d’una occasione.
Si, infatti. Personalmente la sua immagine ha accompagnato i miei pensieri durante tutte le fasi della lavorazione del disco. Kelly mi ha insegnato tutte le parti di chitarra che lei stessa suonava prima della mia entrata nelle Girlschool, avvenuta nel 1999. E’ stato per me quasi surreale interpretare le sue partiture dell’epoca, dopo essere mele risentite per bene. Una sensazione strana, difficilmente spiegabile. Ho sempre amato lo stile di Kelly e per Revisited ce l’ho messa tutta per cercare di avvicinarmi il più possibile a lei, mettendoci anche del mio quando possibile.
La copertina originale di Hit&Run, 1981
In che rapporti eri con Kelly?
Ottimi. Abbiamo condiviso lo stesso appartamento per sette anni, proprio quelli precedenti alla sua dipartita e siamo sempre state amiche.
Come avvenne la tua entrata nel gruppo?
Il mio incontro con le Girlschool è avvenuto nel 1995, dopo che avevo messo un’inserzione sulla rivista Melody Maker per cercare una band. Kim McAuliffe lo notò e mi chiamò. Le spiegai che avevo sempre suonato la chitarra ritmica e mai quella solista, con un’esperienza legata per lo più a band Punk. Nonostante questo la nostra conversazione decollò subito e ci incontrammo di persona per un drink. La cosa funzionò e il resto è storia.
Puoi raccontare qualcosa degli inizi?
Quando Kelly maturò la decisione di lasciare le Girlschool per perseguire altre nuove sfide, mi spinse fortemente a prendere il Suo posto, perché convinta che avessimo già delle affinità naturali, oltre che musicali. Mi spiegò pazientemente come interpretare i pezzi del gruppo e io mi dedicai alla cosa totalmente, tanto da arrivare più volte a smettere di provare solo nel momento in cui mi sanguinavano le dita.
Un tuo ricordo personale di Kelly Johnson.
Kelly era una persona solare, gentile e con la quale ci si divertiva. Con lei e Denise ci siamo ammazzate di headbanging nel sentire musica insieme, memorabili le scapocciate con nello stereo i Rammstein a tutto volume. Bei tempi davvero. Nonostante Kelly non facesse più parte attiva della band ci seguiva spesso nelle prove, durante i concerti e quando c’era da far festa era sempre presente. Fin dai primi momenti nei quali l’ho incontrata si è instaurata in me la sensazione che ci si fosse conosciute da sempre e, proprio per questo, mi manca ancora tantissimo.
Jackie “Jax” Chambers e Lemmy
La canzone bonus numero tredici di Revisited – Hit and Run (duet version) – include Doro Pesch al microfono.
Doro Pesch l’abbiamo incrociata varie volte all’interno dei festival dove abbiamo suonato insieme. Noi eravamo solite guardarla esibirsi dal lato del palco e lei faceva lo stesso durante la nostra performance. Un misto di curiosità e rispetto reciproco, quindi.
Quando l’hai conosciuta? Hai aneddoti?
Personalmente l’ho incontrata per la prima volta a tu per tu e con calma nel backstage dei Motorhead nel 2000 e ricordo che un fan venne da me pensando che fossi lei per un autografo. Molto probabilmente mi ha scambiato frettolosamente per Doro per via dell’abbigliamento di pelle e per i capelli biondi e Doro ha considerato l’episodio particolarmente esilarante. Da allora ci consideriamo in pratica due sorelle, due gemelle.
Come avvenne la vostra collaborazione?
Ci chiese di partecipare a uno dei suoi dischi, anni fa, e incidemmo all’uopo delle backing vocals durante le fasi di registrazione del nostro Race With The Devil. Dopo l’uscita di Believe suonammo a Berlino e nel bill c’era anche Doro. Per noi averla su Hit And Run è stata quindi una cosa assolutamente naturale: amiamo la sua voce e riteniamo si adatti parecchio al pezzo.
Riguardo la copertina di Hit&Run Revisited vi siete avvalse di Adrian Chesterman, l’autore di quella dell’album Bomber dei Motorhead. Puoi spiegare i motivi di questa scelta?
Per Revisited volevamo una copertina che si rifacesse all’originale Hit&Run ma nello stesso tempo risultasse moderna. Abbiamo sempre apprezzato il lavoro di Adrian e quindi la scelta è facilmente ricaduta su di lui. Siamo soddisfatte del risultato finale. La prima bozza che ci ha inviato era già focalizzata ma troppo poco “British”. Gli abbiamo quindi fatto apportare delle modifiche sia alla targa della macchina in primo piano che al panorama sullo sfondo del disegno. Sono appassionata di numerologia e ho voluto che ci fosse la tripla “X” all’interno della sigla GS/HR. So che “XXX” significa 30 se tradotto in numeri Romani ma soprattutto, se non erro, 666 in un antico linguaggio.
Jackie “Jax” Chambers
Puoi dire qualcosa riguardo il feedback con i metalhead del Nostro paese, visto che ci venite spesso?
Il pubblico italiano non lo scopro certo io. Il Vostro calore è proverbiale. L’atmosfera dalle vostre parti è sempre rilassata ed ho avuto modo di verificarlo durante una nostra data a Milano. L’inizio del nostro concerto era previsto per le 23 ma per intoppi organizzativi vari a quell’ora eravamo ancora in un ristorante per la cena e vi siamo rimaste giocoforza per un po’. Il pubblico del locale dove dovevamo esibirci, incredibilmente, aveva preso bene la cosa e non ci fu nessun problema particolare quando ci siamo presentate in ritardo.
Che ricordi hai del British Fest dell’anno scorso a Bologna?
Una grande atmosfera per via sia del pubblico che delle band. Molte di Loro sono composte da amici e quindi abbiamo fatto casino per tutto il week-end. I metalhead italiani si meriterebbero un drink per l’accoglienza che ci hanno riservato!
L’ultimo Vostro album di inediti è Legacy, avete in cantiere l’idea di un successore?
Apro una parentesi: l’album Legacy non è stato promozionato a dovere, non siamo per nulla soddisfatte e stavolta vogliamo finalmente prenderci il controllo totale della band, delle scelte da operare e di quello che scriviamo. Il prossimo disco sarà il frutto di una riorganizzazione delle cose in casa Girlschool. E’ probabile che già il prossimo anno esca un album di inediti.
Fai caso alle varie declinazioni della musica dura utilizzate spesso a scopo orientativo?
Amo la musica, se mi piace la compro, non ho barriere psicologiche riguardo i vari generi ed etichette, se la musica è buona lo è in una sua qualsiasi collocazione!
Siete accasate alla UDR, la stessa etichetta dei Vostri vecchi compari Saxon e Motorhead…
Ha senso che si sia insieme con loro. Abbiamo condiviso il palco tantissime volte e fondamentalmente l’audience che ci segue è la stessa di Saxon e Motorhead. Siamo molto contente di questa scelta.
Qual è, secondo te, il più bell’album dei Saxon?
Mi è piaciuto molto Lionheart.
E dei Motorhead?
I Motorhead sono una grande band dal vivo, quindi No sleep till Hammersmith!
Definiscimi due leggende viventi come Biff Byford e Lemmy.
Lemmy è una leggenda totale, non esiste nessuno come lui sul pianeta terra.
Biff è un grande frontman e un grande cantante, negli anni abbiamo fatto un sacco di risate durante i nostri incontri.
C’è una band con la quale ti piacerebbe suonare dal vivo?
Ci siamo esibite con un numero incredibile di altri gruppi ma personalmente mi piacerebbe suonare insieme con i Rammstein, che credo siano un’ottima band… Meglio che mi studi un po’ di tedesco, prima, che dici? Ah,ah,ah! Riguardo i concerti futuri del prossimo anno ci sono ottime probabilità che si faccia qualcosa con i Thin Lizzy, anche se di ufficiale non vi è ancora nulla, al momento.
Jackie “Jax” Chambers live
Com’è la scena HM inglese, al momento?
Non è per niente paragonabile ad anni fa. Ci sono contenitori come i grandi raduni Rock che tirano ancora sufficientemente e qualche sporadico tour di vecchie glorie. La maggior parte dei gruppi tende quindi a suonare il più possible nel resto d’Europa dove si trova ancora una risposta entusiastica da parte del pubblico. Funziona al contrario rispetto agli anni Ottanta: i fan inglesi si spostano per seguire le band che amano di più. Non fraintendermi, però: amo esibirmi in Inghilterra ma i locali disponibili sono sempre meno ed esiste una domanda fortissima da parte dei gruppi, una sorta di over charge che fondamentalmente sta ammazzando la scena live.
Hai partecipato a tantissimi concerti e altrettanti festival. Puoi rivelare qualche aneddoto che ti ha vista coinvolta?
Ehm… questa è una delle domande alle quali non possiamo mai rispondere fino in fondo… 😉 Comunque a Wacken 2008 è accaduto qualcosa di veramente esilarante. Noi eravamo opener degli Iron Maiden e verso la fine del concerto mi sono buttata giù dal fronte del palco, nella direzione delle transenne del pubblico. Non avevo realizzato che l’altezza fosse così elevata e il problema si è posto sia all’atterraggio – andato bene -, sia nella risalita e lì la cosa è stata molto più problematica. Ho evitato di arrampicarmi goffamente e ho quindi cercato di tornare sul palco dai lati, correndo come una pazza da prima da una parte (chiusa) e poi dall’altra. La distanza era notevole, visto che si trattava dell’allestimento maxi per gli Iron Maiden ed è stato ulteriormente buffo che durante il mio salto noi si stava finendo di suonare Take It All Away e le mie compagne non sapevano più come tirare alle lunghe per darmi il tempo di rientrare. Io, sudatissima, trafelata e affaticata – non è proprio il massimo correre a perdifiato coperta di pelle e in tacchi a spillo! – sono arrivata sul palco da dietro proprio mentre Kim diceva al mondo: “Oh, se vedete una chitarrista bionda dispersa ditele di tornare sul palco, ok?”. Il tempo di rifiatare e loro avevano già finito il brano… oooops!
Jackie “Jax” Chambers live
I tuoi dieci album preferiti di sempre.
Questo elenco è variabile di settimana in settimana, nel mio caso. Solo elencando i dischi di Alice Cooper riempirei le prime venti piazze… comunque ci provo, senza badare all’ordine di preferenza:
Rammstein – Mutter
System of a Down – Mezmerize
Alice Cooper – From the inside
Alice Cooper – Go to Hell
Motorhead – Ace Of Spades
Motorhead – Overkill
Slash – Slash
Rainbow – Rainbow Rising
AC/DC – Back In Black
The Cult – Electric
L’HM classico durerà per sempre?
Assolutamente si! Ne sono certa.
Quali sono secondo te i gruppi della NWOBHM che hanno raccolto di meno di quanto effettivamente meritassero?
I più sottovalutati sono stati i Jaguar e i Praying Mantis.
Girlschool line-up 2011
Ci sono giovani band che ti piacciono particolarmente?
Su tutte i Danko Jones, amici e particolarmente abili dal vivo, non a caso li consideriamo i nostri “figlioletti”.
Prossime mosse delle Girlschool?
Prima di tutto promuoveremo l’album dal vivo, abbiamo già fissato alcune date, poi vedremo comunque di suonare il più possibile in giro.
JAX
Stefano “Steven Rich” Ricetti