Black

Intervista Grima (Vilhelm)

Di Mickey E.vil - 1 Marzo 2025 - 8:00
Intervista Grima (Vilhelm)

Con 10 anni di esperienza alle spalle nel rubare la scena, le stelle nascenti del black metal atmosferico siberiano, i Grima, hanno pubblicato il loro sesto album – Nightside – debuttando con la Napalm Records, il 28 febbraio 2025. Dopo diversi concerti in tutta Europa (uno dei quali con la promettente forza del death metal tedesco, i Kanonenfieber), la band si prepara a onorare lo spirito della Foresta Siberiana, la Taiga, con il prossimo capitolo. Le due forze trainanti dietro il suono unico della band, Vilhelm e Morbius, contribuiscono in modo differente ai potenti e imponenti riff di chitarra, assoli e melodie, e in più Vilhelm si distingue anche come cantante. Ai due si aggiungono i musicisti dalle sembianze di alberi viventi, con minacciose maschere intagliate in legno e dita ramificate. Questo elemento visivo aggiunge un ulteriore tocco spettrale alla loro proposta musicale, brutale ma allo stesso tempo maestosa. Con quest’aura misteriosa e con il sound intrigante di Nightside, i Grima continuano a dimostrarsi una band imperdibile all’interno del genere. Leggiamo cosa ci ha raccontato Vilhelm e lasciamoci eternamente perseguitare dall’oscurità siberiana!

ENGLISH VERSION

Qual è la tua valutazione personale del primo decennio di esistenza di Grima, dei vostri primi cinque album e delle vostre esibizioni dal vivo?

V: Gli ultimi dieci anni sono stati pieni di duro lavoro. Si può vedere chiaramente come la band si sia evoluta nel tempo: siamo migliorati come musicisti e abbiamo sviluppato il concetto di Grima in un vero e proprio universo, infondendo alla nostra musica una mitologia e un’energia mistica proprie. All’inizio, non eravamo una band che si esibiva dal vivo. Fino al nostro quarto album, Rotten Garden, eravamo ancora un progetto da studio. Ma man mano che il nostro pubblico cresceva, abbiamo iniziato a suonare i primi concerti — non in locali vuoti, ma davanti a persone che già conoscevano e apprezzavano la nostra musica. La nostra vita on the road è decollata rapidamente e oggi siamo spesso in tour. Per una band proveniente dalla Siberia, farsi un nome non è stato facile. Ora siamo felici di vedere che il nostro duro lavoro, sia in studio che sul palco, sta dando i suoi frutti.

Come è nata la collaborazione con la leggendaria Napalm Records? Siete soddisfatti del loro lavoro nel lanciare il vostro sesto album?

V: Abbiamo ricevuto un’offerta da Napalm all’inizio dello scorso anno. A quel punto avevamo già una registrazione home-made dell’album, quindi abbiamo potuto organizzarne l’uscita. Ricevere una proposta del genere è stato un grande onore per noi. Non molte band russe collaborano con etichette internazionali di rilievo. Abbiamo avuto un ottimo supporto a livello di visibilità mediatica per l’album e la reazione ai nostri singoli è stata piuttosto positiva. Guardiamo con ottimismo al futuro della nostra collaborazione.

Nightside verrà pubblicato in diversi formati fisici. Come li interpretate in questa epoca digitale?

V: Siamo grandi appassionati di vinili e CD. L’artwork, il booklet… Sono quei dettagli che completano un album. Oggi le tirature dei formati fisici non sono più quelle di 20 o 30 anni fa, ma vinili e CD sono ancora molto amati. Personalmente, adoro aggiungere ogni nuova uscita in vinile alla mia collezione. Spotify non ti dà quella stessa sensazione di rispetto per la musica—è qualcosa che solo un formato fisico può offrire.

Parlaci della genesi e dell’evoluzione di Nightside: dalla composizione alla produzione dell’album con Vladimir Lehtinen.

V: Lavoriamo al nostro sound con Vladimir dal terzo album. Nel tempo abbiamo costruito un forte legame creativo. Cerchiamo di ottenere un suono di alta qualità già in fase di registrazione. Di solito mi occupo personalmente dell’ingegneria del suono per i nostri album, e curiamo noi stessi il sound design. Solo dopo il materiale passa a Vladimir per il mixaggio. Lui capisce sempre cosa vogliamo esprimere nei nostri brani e sa come esaltare al meglio il nostro suono.

Quali tematiche avete esplorato nei testi dell’album?

V: Abbiamo rappresentato la foresta notturna come un concetto mistico di oscurità impenetrabile. Nightside è un concept album: racconta la storia di un viaggio senza fine, di anime maledette che vagano lungo sentieri contorti, senza mai vedere la luce del sole.

La vostra estetica è piuttosto unica: che messaggio volete trasmettere visivamente?

V: Incarniamo entità che riflettono l’immaginario centrale della nostra mitologia — spiriti antichi della foresta, manifestazioni di Grima. In questa forma, la nostra musica assume una natura ritualistica e le nostre performance diventano vere e proprie cerimonie. È un elemento visivo potente che ci aiuta a creare magia.

Venite da una parte del mondo davvero unica: come influenza il vostro approccio alla composizione musicale?

V: Siamo lontani da tutto. Ma non siamo mai stati isolati dalla cultura pop globale. Allo stesso tempo, nel nostro paese non ci sono mai state band che potessero fungere da pionieri del genere. Imparare a suonare in una band e farla crescere è stato sempre difficile. Non avevamo nessuno a cui chiedere consigli o da cui imparare direttamente. Internet ci ha fornito molte informazioni sulla produzione in studio, ma non poteva insegnarci come promuovere una band in un paese senza un’industria musicale heavy. Questo ci ha temprati. Viaggiamo molto. Intorno alla nostra città natale, Krasnoyarsk, si estendono infinite distese di taiga e possenti montagne rosse. Questi luoghi ci danno energia.

Vi preparate a un grande tour, in pieno stile anni ‘90! Cosa possono aspettarsi i fan dai vostri live?

V: Non vediamo l’ora di iniziare il tour per promuovere Nightside. Abbiamo i nostri visti, e siamo sicuri che tutti i concerti andranno bene. Faremo del nostro meglio per regalare uno show memorabile — moriamo dalla voglia di suonare il nuovo album dal vivo, ma ovviamente non dimenticheremo i nostri pezzi più amati. Stiamo preparando una scaletta enorme e adrenalinica.

Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione?

V: Amiamo gli album metal degli anni ‘90 e primi 2000. Immortal, Satyricon, Mayhem, King Diamond, Cradle of Filth, Summoning, Death, Deafheaven, Korn… li ascoltiamo dai tempi della scuola. Ci hanno influenzato anche le colonne sonore dei vecchi film horror: Fabio Frizzi e John Carpenter hanno creato paesaggi sonori unici. Spesso traiamo ispirazione da quella struttura compositiva.

Un messaggio finale per i vostri fan italiani? Avete ricordi legati all’Italia?

V: Ascoltate buona musica e supportate l’underground —https://grima.bandcamp.com/ restiamo connessi!

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