Intervista Helloween (Kai Hansen)
Intervista a Kai Hansen da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli. Buona fruizione.
Chi l’avrebbe mai detto che alla mia veneranda età avrei intervistato Kai Hansen non per i Gamma Ray, bensì per gli Helloween (per di più con Kiske alla voce)? Di sicuro non avrei scommesso un centesimo sino a prima del tour con le “zucche” riunite. Ma eccoci qua, con un disco che ha un sapore di summa di quanto fatto dagli Helloween nella loro multiforme carriera, un album che celebra il passato proiettando la band verso un futuro che certamente incuriosirà ogni singolo fan: quanto durerà questa imponente line-up? Come saranno i dischi a venire? Un consiglio: non lasciamoci intrappolare dalle maglie del futuro, né da quelle del passato. Siamo abbastanza fortunati da vivere una reunion più unica che rara, dunque godiamocela senza troppi pensieri! La parola a mr. Hansen, cari lettori di TrueMetal!
Dunque caro Kai: per favore, rimanete insieme! La richiesta più comune durante il Pumpkins United World Tour: come mai avete deciso di far avverare il sogno dei vostri fan con questo disco?
Beh, perché siamo delle persone fottutamente buone e generose (risate)! No, effettivamente questa cosa era nell’aria da molto tempo: tutte le volte che incontravo Weiki, Markus e gli altri ci dicevamo che sarebbe stato bello fare qualcosa insieme, come un tour speciale o cose simili. Molte cose sono successe, abbiamo fatto questi due tour con Gamma Ray ed Helloween insieme, stavo lavorando con Michael Kiske e gli Unisonic e dunque le cose hanno cominciato ad incastrarsi per questa reunion degli Helloween, Alla fine ci siamo decisi e ci siamo seduti allo stesso tavolo una volta terminati i tour Helloween / Gamma Ray; Kiske era pronto perché alcuni vecchi sassolini sono stati tolti dalla scarpa, soprattutto tra lui e Weiki. Dunque eravamo pronti per parlarne e tutti noi eravamo a favore della cosa, l’abbiamo portata a termine ed è bello vedere questo circo del Rock’N’Roll in azione e trovare buone soluzioni per avere ancora gli Helloween con me e Michael realizzando il tutto!
https://www.youtube.com/watch?v=aNxtFn18Hwo
Cosa hai provato a lavorare con questa incredibile squadra?
Davvero entusiasmante… ero abituato a molte cose e altre cose erano per me nuove, come il modo che la band aveva di lavorare quando non ero con loro, ho notato le differenze rispetto al lontano passato, naturalmente! Ho dovuto abituarmi a tutti quei caratteri che non conoscevo bene per lavorare insieme: anche in termini di riscoperta del carattere dei vecchi ragazzi dato che abbiamo fatto questo bellissimo e lungo tour di successo e questo è un fatto, tutto è andato davvero liscio, davvero bene! Ma fare un disco è una cosa completamente diversa, è molto più intenso specialmente per questa cosa della reunion degli Helloween dato che ci sono tantissime aspettative e vorresti fare il miglior album in un momento del genere. C’è stato qualche momento di tensione ma tutto sommato siamo riusciti a lavorare insieme per costruire le cose ed è stata davvero una bella cosa da vedere!
Riguardo il processo compositivo: è stato difficile caratterizzare le canzoni? Voglio dire, tre diverse ere degli Helloween su un solo disco!
Sì, ci è venuto piuttosto spontaneo perché Weiki ed io siamo più legati agli Helloween della vecchia scuola: scriviamo canzoni più nella vena di Keeper o Walls Of Jericho. Andi e Sascha scrivono in un modo diverso, compongono le ‘altre’ cose degli Helloween se così si può dire! Alla fine la cosa difficile è stato combinare il tutto in modo che non sembrasse una compilation dato che naturalmente gli stili di composizione erano diversi. Ci siamo presi il tempo per lavorare insieme dopo che i compositori individuali hanno portato le loro idee, prima di iniziare la produzione per mettere insieme gli arrangiamenti e le idee di tutti, in modo da dare la possibilità ad una canzone scritta da un individuo di divenire una canzone da band! Direi che ha funzionato molto bene!
Circa la produzione cosa ci dici? Registrazione analogica e la batteria di Ingo!
Beh, è stato davvero divertente direi! La faccenda della batteria penso fosse un’idea di Dani e del nostro produttore Charlie: recuperare questa vecchia batteria mi è piaciuto molto perché Ingo è stato una parte molto importante del passato; ha partecipato al tour con il suo assolo di batteria e ora è diventato parte della produzione del disco! È stato così bello, mi ha riscaldato il cuore entrare nello studio e vedere la sua batteria montata, Dani ha lavorato in modo assolutamente fantastico! Dunque è stata una cosa nostalgica ma allo stesso tempo portata verso la scoperta di nuovi territori inesplorati!
Puoi dirci qualcosa di Skyfall, la canzone e lo splendido video?
Certo, come sai il video è una versione ridotta della canzone che ho scritto originariamente con una durata di dodici minuti e mezzo circa. Poi per una qualche ragione tutti abbiamo deciso che Skyfall sarebbe stato un buon pezzo da far uscire, forse perché ha un feeling stile Keeper, questa è una cosa certa! Direi che è una canzone speciale: ero felice quando ebbi l’idea iniziale per Skyfall, si trattava del ritornello e delle sue parole dunque ho iniziato a costruirvi intorno. Riguardo la composizione avevo la sensazione che si sarebbe trattato di qualcosa di grosso, una buona canzone, che poteva svilupparsi in qualcosa di molto epico e così è stato! Non l’ho pianificata in quel senso, è semplicemente successo in modo spontaneo e non ho dovuto forzare nulla: avevo tante idee quando l’ho cominciata e la visione ha cominciato man mano a prendere forma il che è stato molto bello. Non avevo un finale per la canzone ma si tratta di un tema ricorrente, il volare nello spazio! Mi sono messo sotto durante le prove insieme a Markus e Dani per provare un po’ di cose; alla fine abbiamo trovato questa cosa basata su un riff che è già presente nella canzone e finalmente il pezzo era pronto!
Quali argomenti principali avete esplorato nei testi di Helloween?
Sai, questo dipende sempre dal compositore individuale. Per quanto mi riguarda si tratta ancora (risate), devo dire, di qualcosa alla Somewhere Out In Space, sai, mi piacciono gli UFO e gli alieni ma non l’avevo pianificato! Però avevo il ritornello che diceva “sono caduto dal cielo, dunque non chiedetemi perché mi sento così giù” e mi sono chiesto cosa e chi potessero cadere dal cielo e naturalmente l’immediata idea iniziale è che fosse un alieno, chi altri potrebbe cadere dal cielo? È molto più interessante di un paracadutista che cade dal cielo, che noia! Gli alieni sono più affascinanti ed ecco come ho costruito la storia, ovviamente con un sacco di Roswell, UFO nell’Hangar 18 e via dicendo nei miei pensieri. Dunque ecco la storia di un piccolo alieno che cade sulla terra e viene liberato da un tipo che entra nell’Area 51; entrambi scappano verso il pianeta nativo dell’alieno scoprendo che è stato distrutto da un’altra razza aliena: perciò sono entrambi senza una casa e devono viaggiare attraverso lo spazio per trovare una nuova casa. Questa è la base della storia. Per quanto riguarda il resto, ogni individuo ha scritto i suoi testi e si spazia da cose che capitano tutti i giorni, faccende che ti preoccupano (come in Cyanide) e poi Weiki se ne esce sempre con qualche utopia futuristica: un tipo che si risveglia in uno scenario orwelliano rendendosi conto di essere un re robot e cose simili! C’è un po’ di fantasia ed è basato anche su quello che ci circonda, su ciò che è reale.
Cosa ne pensi della fantastica copertina di Eliran Kantor?
La amo fottutamente, è una vera e propria opera d’arte! Mi vengono in mente i dipinti dei vecchi maestri, persino Da Vinci e cose del genere. È davvero fantastica, mi piace davvero quello stile: abbiamo avuto diverse offerte da artisti differenti e molte erano stile old school del periodo Keeper, fatte con aerografo e che potevi aspettarti per un’uscita degli Helloween. Ma non volevamo una cosa simile e siamo stati felici quando Eliran è arrivato col suo stile: ovviamente tutti gli artisti hanno avuto delle indicazioni come l’inclusione del guardiano e altri simboli che appartengono agli Helloween; Eliran ha fatto un gran lavoro e sto aspettando che sia pronta la stampa dell’artwork di tre metri per due per metterlo sul muro del mio salotto, lo adoro!
So che dev’essere molto difficile rispondere, però potresti dirci un paio di belle cose e un paio di brutte cose del periodo iniziale degli Helloween? Un’era completamente diversa…
Oh, ci sono state tante cose belle, abbiamo costruito una bella carriera ai tempi: mi ricordo le prime registrazioni per la raccolta Death Metal, sai andare in uno studio vero e proprio a Berlino era qualcosa di grosso per una piccola band come noi! Subito dopo abbiamo ottenuto il contratto discografico per il mini-LP e Walls Of Jericho, abbiamo immediatamente iniziato a suonare in tutto il mondo, nella Germania dell’Est e per il blocco orientale, paesi come la Polonia che erano ancora abbastanza chiusi durante il socialismo. Fu fantastico in Ungheria suonare in uno stadio con qualcosa come 15.000-20.000 persone che venivano fondamentalmente per noi! Noi non potevamo crederci, era fantastico e naturalmente poi le cose sono migliorate – o per lo meno erano più divertenti – con i due Keeper, quando siamo entrati in serie A! Ovviamente fu anche il momento in cui cominciarono i problemi interni ed esterni, con troppi manager, troppa gente che faceva parte dell’ingranaggio: è qualcosa di diverso rispetto al fare musica per divertirsi! Tempi difficili, sebbene il successo fosse grande ma internamente c’erano troppe opinioni contrastanti sullo stile di musica, troppi scontri di ego e via dicendo. Poi siamo diventati molto più calmi e vediamo le cose da un punto di vista più vacanziero e rilassato!… sì, anche il Monsters Of Rock in Inghilterra a Castle Donington è stato fottutamente pazzesco con 70.000 persone: dal palco non vedevi dove finivano, è stato irreale! Dunque un sacco di bei momenti e pochi brutti.
C’è qualche novità che puoi condividere a proposito dei piani futuri dei Gamma Ray?
Naturalmente i Gamma Ray sono congelati finché sarò occupato con gli Helloween: i Gamma Ray non sono morti, questo è certo! Vogliamo continuare ma sfortunatamente non posso clonare me stesso e fare entrambe le cose, comunque la sfortunata circostanza del virus potrebbe darci l’opportunità di produrre un album quest’anno per farlo uscire l’anno prossimo. Stiamo scrivendo canzoni, cercando di mettere tutto insieme e con la situazione lockdown un po’ più rilassata potremo forse trovarci per suonare alle prove; diversamente dovremmo fare una produzione basata sulla comunicazione online che ovviamente non è la stessa cosa. Ma sì, ci stiamo lavorando!
Che musica ti piace quando si tratta di ascoltare per il tuo piacere?
Oh mio Dio…naturalmente sono un grande appassionato di metal old school, le cose con cui sono cresciuto come il glam rock e l’hard rock: UFO, Deep Purple, Sweet, Slade e poi la NWOBHM, tutto ciò è dentro di me e mi piacerà sempre ascoltare cose simili! Oltre a ciò scelgo band dell’era più recente di volta in volta se mi piacciono: la più recente sono i Beast In Black, poi mi piacciono molto i Sonic Syndicate. Adoro la colonna sonora del Plettro Del Destino di Tenacious D: fantastica! Amo i Pink Floyd, qualunque cosa abbiano fatto mi piace… e via dicendo, talvolta ascolto anche Eminem che ha fatto delle belle cose ma probabilmente è l’unico rapper che mi piace! Sono aperto nei confronti di altra roba ma deve davvero farmi il culo!
Che saluto e messaggio finali manderesti ai fan italiani di Kai e degli Helloween?
Direi che sarei davvero deliziato all’idea di poter tornare e suonare, dunque spero che il nostro progetto di tour dell’anno prossimo vada come è stato pianificato! Non vedo l’ora di vedervi tutti per uscire insieme e divertirci sul serio in Italia: l’ho sempre fatto e lo adoro!