Intervista Krell (Luca Bonzagni)
Intervista a Luca Bonzagni, storico ex cantante dei Crying Steel da qualche tempo nei Krell, progetto formato insieme con Francesco Di Nicola e Paolo Caridi al quale è seguito il primo album, Deserts, uscito qualche settimana fa sotto Sneakout Records e Burning Minds Music Group (qui recensione). Presente, passato e futuro convivono nella seguente cronaca della chiacchierata.
Buona lettura
Steven Rich
Luca Bonzagni
Spiega da dove nasce il progetto Krell.
Io e Chicco (Francesco Di Nicola) ci conosciamo dal 1982, nel momento in cui ci siamo casualmente trovati a fare una prova con un gruppetto amatoriale di cover, il giorno dopo ci siamo sentiti e ci siamo detti: “Senti, ma perché non facciamo qualcosa insieme?”. E così sono nati i Krell… un po’ per scherzo un po’ per passione.
Cosa significa “Krell”?
Krell è il nome del misterioso ed avanzatissimo popolo alieno che anticamente popolava “il Pianeta Proibito” (cit. cinematografica) dove l’unico attuale abitante umano, insieme alla figlia, dava vita e materializzava i propri pensieri/sogni/incubi attraverso i macchinari e l’energia di quell’antico popolo.
Come mai all’interno del booklet di Deserts non compaiono né i testi né le foto di voi tre?
Diciamo che sia la produzione che l’etichetta hanno trovato più evocativo ed eloquente utilizzare un semplice linguaggio visivo che connotasse il lavoro, senza dover attenersi allo standard comune.
In sede di recensione ho sottolineato che, benché Deserts sia lavoro di classe e ben curato, non sarebbe stato male se tu, Francesco Di Nicola e Paolo Caridi aveste talvolta “mazzuolato” un po’ di più.
Comporre musica insieme significa avere obiettivi comuni ma anche giungere obbligatoriamente a compromessi che possibilmente non scontentino nessuno. Entrambi eravamo comunque d’accordo sul mantenerci distanti dall’HM classico. Deserts è il risultato.
Crying Steel anni Ottanta.
Da sinistra a destra: Alberto Simonini, Angelo Franchini,
Luca Bonzagni, Luca Ferri, Franco Nipoti
Perché è finita la tua avventura con i Crying Steel?
Alla fine della registrazione di The Steel is Back, uscito purtroppo Alberto Simonini, anima e cuore dei CS nonché, nel bene e nel male, vero collante e catalizzatore della band, sono saltati tutti gli equilibri esistenti e c’è chi si è sentito finalmente libero di mostrare la sua vera e reale personalità, fino a quel momento evidentemente repressa. Questo ha portato ad uno “scollamento” degli intenti ed interessi comuni e ad un insostenibile deterioramento dei rapporti fino all’increscioso episodio che mi ha a sua volta portato alla decisone di abbandonare, senza alcun rimpianto.
Qual è stato il tuo ultimo concerto con loro?
Sinceramente non ricordo con precisione…
In che rapporti sei rimasto con gli ultimi due sopravvissuti della classic killer line-up dei Crying Steel, ossia Franco Nipoti e Luca Ferri?
Dalla mia uscita nessun tipo di rapporto con nessuno degli appartenenti, Alberto Simonini a parte, ovviamente. I Crying Steel erano tali quando c’era Alberto. Uscito lui, Crying Steel è solo un nome, un insieme di lettere.
Hai seguito l’attività dei Crying Steel anche dopo la tua uscita?
No
Tuoi pensieri e parole su:
Crying Steel Ep – A mio avviso, un prodotto acerbo che purtroppo non è riuscito a mostrare effettivamente quello che invece, nello stesso periodo, riuscivamo a dare dal vivo.
On The Prowl – Ci siamo divertiti a realizzarlo e ci ha sorpreso il riscontro ottenuto. Fu un disco nato in maniera assolutamente naturale, nulla di preordinato.
The Steel Is Back – Al tempo, dopo 2 o 3 reunion… al prospettarsi dell’ennesima, mi sono rifiutato ed ho invece proposto di passare ad altro: rimetterci insieme e fare un disco nuovo. Così è nato The Steel is Back.
In caso di chiamata saresti disposto a tornare a occupare il posto dietro il microfono dei Crying Steel? Intendo non a livello definitivo, ma magari per un’occasione speciale.
No
Quali le cinque migliori canzoni dei Crying Steel, secondo te?
Posso dirti quelle a cui io sono più legato, non necessariamente le “migliori”…
Thundergods
The song of evening
Alone Again
Running like a wolf
La quinta puoi sceglierla tu… 😉
Tornando all’indietro nel tempo, che ricordi hai (e cosa pensi) di queste band?
Death SS – Un po’ estremi per i miei gusti, senza mettere assolutamente in discussione il valore, ovviamente.
Danger Zone – Compagni di avventure, abbiamo suonato insieme un sacco di volte
Rain – Come sopra: compagni di avventure, abbiamo suonato insieme un sacco di volte
Strana Officina – Grandi, abbiamo condiviso gli inizi ed i solchi di Heavy Metal Eruption
Vanadium – Premessa: sono una persona diretta e non un “buonista volemosebbene…”. Ho di loro un pessimo ricordo principalmente legato ad un concerto fatto insieme…
Vanexa – Ho un ottimo ricordo di loro
Skanners – Altri compagni di tanti concerti insieme
Krell
Prossime mosse in casa Krell? Avete intenzione di esibirvi anche dal vivo?
Se capiterà l’occasione, perché no?
Spazio a disposizione per chiudere come meglio credi l’intervista, Luca. Grazie.
Prima di tutto vorrei esprimere il mio sincero ringraziamento per avermi intervistato ma soprattutto per aver avuto l’opportunità di risentirti dopo tanti anni, sai che sono schivo e che non amo fare il “protagonista”… Volevo inoltre dirti che avevi ragione (nella recensione)… anche oggi durante una trasmissione radio, sono riusciti a sbagliare il mio cognome…
Non ce la potranno mai fare… hahahahahah
Un saluto affettuoso a tutti i lettori.
Grazie.
Luca
Stefano “Steven Rich” Ricetti