Intervista Mandragora Scream (Morgan Lacroix e Terry Horn)
Lunga intervista ai Mandragora Scream, recenti autori del nuovo album Volturna, nelle persone della singer Morgan Lacroix e del chitarrista Terry Horn.
Buona lettura.
Steven Rich
Come è nata la tua passione per la musica dura e per quella Dark/Gothic in particolare?
Morgan – E’ una lunga storia ma sarò il più breve possibile. Fin da bambina sono cresciuta grazie a mia madre, ascoltando i Kiss, Ozzy Osbourne e Nina Hagen. Li ho amati fin da subito ma quel genere musicale per me era ancora troppo flebile. Più andavo avanti con gli anni e più sentivo l’esigenza di ascoltare qualcosa che esprimesse maggior cattiveria, più aggressività; poi un giorno ascoltando il Black e il Death metal ho iniziato a capire che tutto sommato l’ingrediente per me fondamentale e più importante mancava: la sensualità, un qualcosa che fosse più diabolicamente erotico e passionale rispetto a tutto quello ascoltato fin a quel momento. La risposta fu il Dark/Gothic, da li nacque tutto. Il giorno preciso non lo ricordo perché come ti dicevo, fin da bambina ascoltavo ed imitavo certi gruppi, ma ricordo che la decisione definitiva la presi un giorno di gennaio a Monterey in California. Arrivai a San Francisco, presi una macchina a noleggio e per tutto il viaggio in macchina ascoltai vari gruppi: Steve Vai, Whitesnake, Van Halen fino ai Cradle Of Filth. Arrivata a Monterey dissi: perché sognare? La musica diventerà il mio lavoro…
Quali sono state finora le Vostre maggiori influenze?
Terry – Influenze? Che dire… nella nostra biblioteca musicale abbiamo migliaia di dischi fra cd e vinili, direi un po’ di tutte le epoche, ascoltiamo quindi molti generi musicali, dal Jazz al Death Metal, ci piacciono tanto gli artisti Country per la loro poesia ma anche diversi artisti Pop-Rock. La nostra musica nasce una sorta di unione alchemica dello spirito di Morgan con il mio: durante la composizione ci lasciamo andare nella ricerca senza porre limiti con scelte premature riguardo al genere musicale da seguire. Solo in un secondo momento decidiamo il linguaggio da seguire in quel determinato album.
Quali ritieni siano i capostipiti del Vostro genere a livello mondiale?
Terry – Del nostro genere?!… Noi! 😉
Mi puoi citare delle Gothic band italiane interessanti?
Terry – Si, forse un paio ce ne sono… forse quelle che produrremo nei prossimi anni, ma il nome per il momento non te lo posso dire.
Quali sono le origini del tuo nickname?
Morgan – Non è un nick, perché mai dai per scontato che lo sia? E’ il mio secondo nome ed è il terzo di mio fratello. Per noi mezzi moldavi, è un’antica magia da tramandare!
Stessa domanda per il nome della band.
Morgan – Il nome della band deriva da una leggenda medievale: la Mandragora, un tubero antropomorfo che veniva utilizzato anticamente. Beh, non solo anticamente… Il mio giardino ne è pieno!!! Per ricavarne filtri d’amore o di morte. Nell’estrarla da terra bisognava fare particolare attenzione a non romperla perché in tal caso la Mandragora avrebbe emesso un urlo così stridulo da uccidere tutti coloro che l’avessero udito.
Che significato ha un titolo come Volturna?
Morgan – E’ l’unione di Volterra e Sovana dove si svolge il concept del disco. Ma forse è più interessante che ti narri la storia:
Londra 1805 “Varnya” vampira da molti secoli improvvisamente perde suo padre “Lui”, da sempre suo confidente e maestro della fredda notte e delle arti oscure . Varnya sentendosi completamente perduta nel limbo della solitudine cerca di “abbracciare” un giovane “Moldan” credendo così di colmare l’immenso senso di vuoto che attimo dopo attimo l’avvolge. L’amore per Moldan con il passare del tempo rende Varnya sempre più debole conducendola fino alla cecità. Varnya decide così di recarsi in un piccolo paesino italiano Sovana, dove sembra esistere dopo un lungo cammino attraverso le vie cave, una foresta incantata “Volturna”. L’antico lago dei segreti “Mesmer” al centro di Volturna é vegliato dalla Dea Delle Eclissi “Venihan”, alla quale Varnya chiede di svelare il proprio destino ed il motivo della sua cecità. Venihan confida a Varnya che può riavere la vista e riportare suo padre in vita alla sola condizione di uccidere Moldan e cercare il vero amore a lei destinato. Le rivela che la perdita della vista era causata da un cambiamento del destino Varnya aveva fatto ma non scritto dagli Dei. Varnya accetta anche se straziata dal dolore e torna Londra dove vive il resto dei suoi giorni fin quando accadde l’inaspettato… In una notte dove non vi è più confine fra il mondo dei vivi ed il mondo dei morti , durante un’ eclissi di luna, una donna bussa alla sua porta donandole un bambino… Varnya vagamente ricorda il volto di quella donna, è la dea del lago che porgendole il piccolo Principe vampiro, le dice: “ Prenditi cura di lui, lui sarà il tuo futuro, il tuo infinito, non portarlo mai sotto la luce del sole … nutrilo con lacrime di sangue lui è il tuo destino! … il suo Nome è Volturna.
Qual è l’idea che sta dietro alla realizzazione della copertina del disco?
Morgan – Un credo estremamente forte, e vero, della popolazione degli indiani d’america sono gli occhi. Essi sono lo specchio limpido dell’anima di una persona. Gli occhi sulla copertina di “VOLTURNA” sono i miei… sono gli occhi del piccolo vampiro: Volturna!
C’è un messaggio particolare all’interno dei testi che vorresti che venisse colto dagli ascoltatori?
Morgan – Ah, ah! I nostri testi sono intrisi di messaggi ermetici ma che senso avrebbe svelarli?!? Se fosse questo quello che noi vorremmo, cioè far si che tutti ne comprendano il significato allora non li inseriremmo in modo ermetico nei nostri brani! non credi!?!?
Rispetto agli album del passato ritieni che ci sia stato un cambiamento in questo ultimo Volturna? Se si, quale?
Terry – Il cambiamento sta semplicemente nell’uso di un altro tipo di tecnologia, questa volta abbiamo cercato un sound più elettronico, ritmicamente più energico, ma il songwriting non è cambiato, si è semplicemente evoluto di album in album.
Ritieni giuste le critiche relative alla tua pronuncia in lingua inglese, per così dire non proprio perfetta e sicuramente migliorabile?
Morgan – Sinceramente no, visto che ogni volta che registriamo in studio c’è sempre, nel peggiore dei casi una persona di madre lingua, altrimenti ogni volta con noi c’è Julio Angel Olivares Merino, professore di filologia inglese, inglese arcaico e gotico antico, dell’università di Jaen in Spagna. Lui è molto severo nella pronuncia, ma se devo dirti… il mio inglese lo adora!!! E per me è più che sufficiente il suo giudizio, molti professori semplici dovrebbero andare a scuola da lui, quindi gli altri ed il loro giudizio, possono pure andare a farsi fottere!!!
Come ma la scelta di due cover così particolari come Bang Bang di Cher e Fade To Grey dei Visage?
Terry – Era già un po’ di tempo che pensavamo a questi due brani. Morgan ha sempre adorato Bang Bang e già da parecchio tempo voleva riproporla. Quando poi uscì il film Kill Bill, accompagnato da quel brano musicale… boh, qualcosa ha convinto anche me. Forse perché Morgan è così simile a quel personaggio!!! ah, ah, ah, che subito ho detto si, proviamola! E’ stato così che appena ho sentito come la cantava me ne sono innamorato!!! Diciamo poi che una cosa simile è accaduta per Fade to Grey, da molto io volevo riproporla e Morgan appena ha sentito la mia parte in francese ha detto “… E’ semplicemente incantevole, si fa !” Così è stato.
Quali sono i brani ai quali sei più affezionata di Volturna?
Morgan – Blindness, Farewell, Breakin’ Dawn, Nails, I’m goin’ Alone e Heartbound to Eve, che fra le altre cose è recitata da Julio Angel e Me. E’ una piccola anteprima dell’opera alla quale stiamo lavorando tutti insieme.
Le due new entry all’interno della line-up (Furyo alla batteria e Max River al basso) hanno già un peso specifico nel songwriting? Quali input in seno alla band hanno portato?
Terry – Questo album era quasi composto completamente quando sono entrati nella band, quindi non hanno avuto la possibilità di interagire più di tanto però Furyo ha composto il brano The Seagull’s Creed con sapiente maestria. Devo dire che entrambi sono determinanti per il riarrangiamento dei brani per il live.
Morgan, definizione dei seguenti gruppi (uno per uno):
TIAMAT – Notevoli
NOVEMBRE – Molto affascinanti
DEATH SS – Misteriosi
SENTENCED – Passionali (sicuramente validi per comprare il loro cd )
EPICA – scontati
LACUNA COIL – No comment
THERION – Notevoli ma superati
DOMINE – No comment
Hai sentito, a suo tempo, Humanomalies dei Death SS? Cosa ne pensi?
Morgan – Questo è veramente, veramente molto interessante, ma anche gli altri precedenti e qualcosa di successivo merita molto.
Terry, forniscimi la definizione, secondo te, dei Vostri dischi, uno per uno:
Mandragora Scream/Promo Track 99 (Demo – 1999) Alchemico
Fairy Tales from Hell’s Caves – (2001) – Magico
A Whisper of Dew (2003) – Vampiresco-Romantico
Madhouse (2006) – Vampiresco-Oscuro
Dragonfly (DVD – 2007) Trascendentale
Volturna (2009) Sinergico
Ritieni che il tuo piacente aspetto ti abbia aiutata, in carriera, finora?
Morgan – No, ho sempre sputato sangue per ottenere ciò che ho! Per fortuna con le vittime morse finora… che dire… ne ho da parte una buona scorta!!!
Quanto ti prendi sul serio?
Morgan – Moltissimo, forse troppo! Diciamo fino allo sfinimento vero e proprio. Ma d’altronde tutto ciò che faccio, lo faccio così, con questo spirito.
Hai mai ricevuto delle avance di cattivo gusto?
Morgan – Ah,ah,ah!!! Si, ovviamente! Come sicuramente capita un po’ a tutti, ma con me hanno fatto una brutta fine!!!
Secondo te esistono ancora dei sensibili margini di innovazione/sperimentazione all’interno del filone Gothic/Dark Metal, senza che si snaturi la proposta iniziale?
Morgan – Si, certamente, c’è sicuramente ancora un vasto universo da sperimentare. Purtroppo noto che molti gruppi si arrendono un po’ a questo, ed è sbagliato. Non si deve mai dare per scontato che ormai tutto è già stato creato, è già stato detto o è già stato scritto. Per noi ad esempio, le idee non smettono mai di nascere nelle nostre menti, e con esse non nasce mai la paura di sbagliare. Se non si sperimenta perché si ha paura o perché ci si arrende a ciò che già è stato fatto, in qualsiasi campo della vita… allora possiamo anche smettere di vivere!
Cosa ricordi riguardo il Tour effettuato con Mortiis nel 2003 dove visitaste città del livello di Praga, Budapest, Zagabria, Gent, Utrecht etc etc?
Terry – Il sapore della carne fresca delle groupies dopo gli spettacoli…
Che tipo è Mortiis? L’hai conosciuto a fondo?
Morgan – Si, ed è una persona veramente speciale! Sia lui che tutta la band, specialmente Levi e Swain!
Che differenze hai trovato fra il pubblico italiano e quello straniero?
Morgan – Semplice: gli stranieri sono tutti estremamente umili, molti degli italiani invece oltre ad essere estremamente presuntuosi, sono tutti nati professori! Ah,ah,ah, peccato! Anche a me sarebbe piaciuto nascere già istruita! E’ triste ma è così, il pubblico straniero ti ascolta con infinita curiosità, con amore, con gioia, mentre nel pubblico italiano è difficilissimo riscontrare questo atteggiamento, purtroppo. E credimi questo fa davvero molto male perché essendo connazionali dovrebbero essere i primi a sostenerti, ma questa sarebbe troppo una bella favola.
Il sodalizio con il chitarrista Terry Horn dura ormai da tempo. Immagino non siano sempre rose e fiori. Vai avanti tu Morgan …
Morgan – Mah! Che dire!?!? E’ una storia lunga ed oscura la nostra. Non posso raccontartela, ne rimarresti scioccato!!! Ma posso dirti che da moltissimi millenni viviamo insieme come due anziani vampiri… ed il rispetto fra noi è legge quanto l’antico codice che ci unisce. Rose e fiori !?!? Ah,ah,ah! Beh, ogni tanto ci prendiamo a morsi!!! Ma come potremmo fare diversamente ?
I Mandragora Scream esistono ormai da dodici anni, se dovessi stilare un bilancio della Vostra carriera fino a ora come lo stileresti?
Morgan – Un bilancio decisamente positivo, sempre in crescita sul piano musicale ma anche umano e spirituale, alternando momenti di gioia ed entusiasmo a momenti di sconforto e sofferenza, come la morte di mio padre nel 2006 che ha lasciato una profonda cicatrice nella mia anima. Alchemico… in tutti questi anni Terry ed io non abbiamo mai perso di vista l’obiettivo uniti da una sorta di legame alchemico. L’attenzione per i particolari stata sempre una costante così come la ricerca della professionalità nella produzione di ogni disco e il non lasciare niente al caso. Sin dall’inizio il percorso è stato sempre chiaro: da un demo onestamente ben prodotto artisticamente, registrato al “New Sin Studio” corredato di book fotografico e concept, al contratto discografico con Nuclear Blast, ed infine la creazione del nostro piccolo feudo con Lunatic Asylum Records, diventando così editori e produttori e approdando così alla Self Distribuzioni, Poci One Records e Massacre Records. Attualmente stiamo finendo di sistemare lo studio di registrazione e produzione audio e video per poi in futuro promuovere altre band.
Cosa ti aspetti e cosa significano per Voi le prossime trenta date, a partire da gennaio 2010 in compagnia di Christian Death e The 69 Eyes?
Morgan – Beh, la compagnia di loro non è sicuramente cosa da ridere!!! Più che aspettarmi qualcosa, direi, sono sicura che saranno mesi molto costruttivi, interessanti e pieni di cazzate fatte in ogni momento della giornata, perché fra tutti non siamo soggetti così tranquilli! Quindi so che saremo molto soddisfatti se non verremo arrestati prima!
Cosa pensi delle due band e della svolta stilistica dei The 69 Eyes? (da Street Metal a Gothic)
Morgan – Per quanto riguarda i The 69 Eyes credo che la svolta fatta verso il Gothic sia stata sicuramente la più indovinata ed interessante. Sono meravigliosi, che dire, è il gruppo che stimo di più, l’ultima svolta probabilmente fa parte della loro crescita artistica, come posso giudicarla?
Quali sono i pregi e i difetti della scena hard’n’heavy italiana?
Terry – Nonostante la presuntuosità di gran parte dei musicisti italiani devo riconoscere che a volte se ne trovano alcuni molto bravi, più che altro validi strumentisti, con una tecnica formidabile. Quello che manca però, a mio avviso, è la volontà e il coraggio di andare contro gli schemi dettati da un mercato discografico italiano completamente nelle mani di poche grosse label che aspettano solo di copiare per prime lo stile dell’artista in voga in quel momento all’estero e appiopparlo al loro insipido nuovo cantantuccio. Non voglio fare la solita retorica ma purtroppo questa è la realtà, nel nostro Paese non c’è spazio per chi compone musica hard rock o heavy che sia, e proprio per questo bisogna trovare il modo di essere ancora più credibili con progetti seri, professionali, e stare sempre al passo con la tecnologia. Solo così a mio avviso si può trovare ancora qualche porta aperta e suscitare fiducia in chi deve investire denaro sulle band, provando così a dare il “LA” ad una nuova concezione di musica in Italia.
Qual è il sogno nel cassetto dei Mandragora Scream?
Terry – In realtà piano, piano ne stiamo realizzando uno, ci stiamo allargando come società, abbiamo uno studio di registrazione tutto nostro e nel giro di poco tempo pensiamo di produrre anche altre band. Ma ce n’è un altro che per ora è solo su carta: riuscire a mettere su uno spettacolo grandioso tutto nostro su un palco immenso con tanto di scenografie, coreografie ed effetti speciali.
Il più bel complimento che hi ricevuto finora come artista qual è stato?
Morgan – Spesso i nostri fan ed i giornalisti dicono che la mia voce è talmente particolare e sensuale da non aver rivali nel suo genere e questa credo sia la gratificazione più grande che una cantante possa ricevere…
Stefano “Steven Rich” Ricetti