Intervista Massimo Villa
Oggi incontriamo Massimo Villa, che dopo aver scritto la biografia ufficiale di Necrodeath e Sadist, ad ottobre 2023 pubblicherà per Tsunami Edizioni quella dedicata agli Extrema, intitolata “E’ un fottuto massacro collettivo”. Il libro sarà inoltre disponibile durante l’evento del 7 ottobre allo Slaughter Club di Paderno Dugnano (MI) dedicato al trentennale di Tension At The Seams, primo storico album della band.
Intervista a cura di Jennifer Carminati
Ciao Massimo, grazie del tuo tempo anzitutto. Parlaci un po’ di te, chi è Massimo Villa e come è nata questa tua passione per le biografie di gruppi metal nostrani.
Ciao a tutti. La mia passione nasce da ragazzino, prima l’hard rock, poi il metal, sono diventati parte integrante del mio bagaglio musicale, e non l’hanno più lasciato, anzi, direi che sono assolutamente fondamentali. Dai Deep Purple agli Slayer è stato un attimo!
Nelle biografie musicali che leggevo spesso e volentieri notavo un’abbondanza di dati fine a sé stessa, e quello che a mio avviso molte volte mancava era un’anima narrativa che trasformasse una sorta di mero elenco di canzoni e concerti in una sorta di “romanzo” di un gruppo di persone che, tra alti e bassi, hanno fatto un percorso insieme.
Venendo dalla narrativa, scrivo romanzi e racconti di fantascienza, ho voluto provare un approccio diverso e ho approfittato della conoscenza di elementi di spicco del metal estremo ligure per proporre loro di scriverne la storia. Sia i Sadist che i Necrodeath ne sono stati molto contenti e da quel momento in poi è nato il tutto.
Domanda forse banale ma necessaria, come mai, dopo i due gruppi tuoi conterranei già citati inizialmente, hai scelto proprio gli Extrema come band protagonista della tua nuova fatica lavorativa e come ti sei approcciato a loro.
Gli Extrema sono forse la band più importante di metal nata in Italia. Senza considerare come sia andata a finire, ma tenendo conto solo delle potenzialità, è stato un gruppo devastante, che avrebbe dovuto essere al top anche negli Stati Uniti. Li considero una pietra miliare del panorama del genere, e li ho sempre avuti nel cuore. Un giorno ne parlavamo con la giornalista musicale Silvia Mento e lei mi diede il contatto di Massara. Ci confrontammo e capii che l’idea gli girava già in testa da un po’ di tempo. Gli feci leggere le mie biografie precedenti, gli piacque lo stile e accettò volentieri.
Come si scrive una biografia di un gruppo? Immagino ci sia un grande lavoro dietro di ricerca, domande, reperire materiale e validarlo, ecc. ecc., dicci un po’ come funziona dai che siamo curiosi di sapere i retroscena.
Non è facile! Specie quando ci sono molte persone che varrebbe la pena di intervistare! In genere, comunque, si cerca di costruire un’ossatura di storia, a livello cronologico e il più precisa possibile a livello di tempi e date, e successivamente su questa si innestano i vari episodi di vita per quanto riguarda le registrazioni, il rapporto fra i vari membri, i concerti, gli scazzi e gli episodi più importanti.
La cosa primaria è riuscire a rendere bene quello che è stato il legame fra i diversi elementi, che siano musicisti, manager, produttori. Inoltre, cerco di renderla più personale commentando in prima persona, dando un taglio narrativo, anche con qualche battuta, senza trascurare il mio commento sui vari lavori del gruppo. Importante è riuscire a convincere tutti a partecipare, sentendo quello che hanno da dire, e spesso, vuoi per tempi che per voglia, non è semplicissimo. Direi che anche in questo caso ci siamo riusciti!
Che differenze ci sono tra scrivere romanzi/libri di fantascienza e curare la biografia di un’artista? Quale tra le due preferisci? Dai, a noi di TM puoi dire tutto, sei tra amici.
Sono due cose completamente diverse, che io cerco di rendere simili! Nel senso che mantengo lo stesso approccio, anche se nel romanzo devi creare tutto di sana pianta e hai più libertà, nella biografia il protagonista rimane la storia della band, poi devi essere bravo comunque a raccontarla, ma è ovvio che hai molti più paletti da rispettare. Mi piacciono entrambe le esperienze, unire biografie, metal e narrativa poi è fantastico!
Cosa legge Massimo Villa nel suo tempo libero, hai un autore e/o un genere preferito? e, ovviamente, visto il contesto in cui siamo, non può mancare la domanda sulla musica che ascolti.
Fantascienza, noir, saggi, tante cose. Se ti dovessi dire un autore da consigliare per la narrativa ti direi il compianto Valerio Evangelisti, il creatore dell’inquisitore medievale Eymerich, e di tanti altri cicli spettacolari. Per quanto riguarda la musica mi faccio una bella playlist su Spotify ogni venerdì e ci butto dentro tutto le uscite metal (in senso ampio) della settimana. Dovessi dirti tre dischi per il 2023, per ora, ti proporrei Godsmack, Evile, Saint Agnes e come bonus i Cadaver.
Dacci solo qualche anticipazione di quello che troveremo nel tuo libro, magari un aneddoto divertente, senza svelare troppo, decidi tu una chicca in anteprima per noi di TM.
Ce ne saranno una marea! Mille mila aneddoti sulle registrazioni, su cosa è successo durante i tour, sulla loro trasferta americana, sul rapporto contrastato tra Tommy e GL e gli altri, dove tutti hanno detto la loro. C’è il fantastico racconto di un concerto del ’90 in Sardegna, a Macomer, dove sul palco e sotto è letteralmente successo di tutto! Musica, rissa, botte e rock’n’roll. Abbiamo cercato di renderne il racconto divertente, anche se lì per lì non penso che Tommy abbia riso molto!
Prima di salutarci, consiglia un titolo ai lettori di TM che, a tuo parere, non può assolutamente mancare nella libreria di un metallaro.
Rick Rubin “L’atto creativo”, splendido, uno spaccato della mente del grande produttore dove ci fa capire come sia il suo approccio nelle relazioni con gli artisti e come ha tirato fuori il meglio da loro. Assolutamente da leggere.
Grazie di nuovo per il tuo tempo Massimo, è stato un piacere conoscerti.
Ci risentiremo sicuramente dopo che avrò letto “E’ un fottuto massacro collettivo” e, magari, chi lo sa, presto ne leggerete la recensione sempre qui tra queste righe.
Stay tuned.