AOR

Intervista Michael Palace

Di Fabio Vellata - 21 Luglio 2024 - 8:30
Intervista Michael Palace

Ritroviamo dopo qualche anno il buon Michael Palace, artista svedese di origini lituane con un debole tutto particolare per l’AOR dei dorati anni ottanta.

Una vera passione, esternata definitivamente nel nuovo album “Reckless Heart“, uscito giusto da qualche giorno…

 

Intervista a cura di Fabio Vellata

Ciao Michael, è un piacere ritrovarti, sono Fabio di www.Truemetal.it, bentornato sulle nostre pagine.

Ciao! È bello parlare di nuovo con te!

Bello il tuo disco nuovo, “Reckless Heart”. È un nuovo capitolo nella tua carriera da solista, probabilmente il più orientato agli anni Ottanta di tutti quelli usciti sinora. Immagino sia intenzionale…

Sì, questa volta non mi sono risparmiato nulla e ho provato a realizzare un album AOR anni ’80 proprio come quelli classici che ascolto da sempre…

Ma insomma, cosa hanno rappresentato esattamente gli anni Ottanta per te? Cosa trovi di così affascinante in quel periodo?

Gli anni ’80, per me, rappresentano un periodo di puro divertimento senza pretese. Si trattava di trasmettere buone vibrazioni attraverso la musica e l’arte puramente a scopo di intrattenimento…

Però, scegliendo uno stile così preciso e settoriale, non pensi di compromettere le tue possibilità essere ascoltato da un pubblico più vasto e numeroso?

Assolutamente sì. Ma ho comunque alcuni progetti paralleli in cui sto raggiungendo un pubblico diverso (Afterklaps, Balan Blue, halz0nt, Piattaforme, HOLOFLASH). In definitiva, faccio musica per divertimento, non per raggiungere un grosso pubblico!

Quindi è solo per il tuo piacere personale? O in fondo speri anche di ottenerne qualche consenso a livello commerciale, visto che negli ultimi tempi c’è stata una buona riscoperta degli anni ottanta?

È davvero una missione personale: voglio creare qualcosa che vorrei ascoltare io stesso. Non sono sicuro di averlo raggiunto ancora, quindi continuo ad andare avanti. Sarebbe bello se parte della mia musica finisse in una serie TV o in un film a tema anni ’80, ma davvero, non mi interessa inseguire attivamente un successo di numeri o pubblico particolari.

Preferisci scrivere musica da solo o collaborare con altri?

Mi piacciono entrambi! Scrivere da solo è veloce perché di solito ho l’intera idea della canzone in testa e ho solo bisogno di registrala. Collaborare con gli altri è più giocoso e imprevedibile. Inoltre, se la canzone non viene bene, puoi sempre incolpare l’altra persona ahah!

Parliamo dell’album. Ci sono canzoni per le quali senti di aver veramente espresso il tuo amore per la tua musica preferita?

Sì, “Girl Is An Angel” è la canzone che ho cercato di creare da quando ho iniziato il progetto Palace. Sembra autenticamente anni ’80, e ne sono davvero orgoglioso. Se qualcuno mi chiede della mia musica, è la prima canzone che gli farei ascoltare…

Come hai registrato e prodotto l’album? Hai scelto un approccio vecchio stile o hai comunque cercato di utilizzare le nuove e moderne tecniche che la tecnologia ti mette a disposizione?

Il mio approccio è stato lo stesso di sempre, utilizzando sintetizzatori digitali e amplificatori per chitarra. Una cosa che ho fatto diversamente sono state la tracce di batteria. Ho studiato come veniva realizzata la batteria sui miei dischi preferiti degli anni ’80 e ho utilizzato drum machine simili per ottenere un suono programmato. Ad alcune persone manca un batterista reale nella mia musica recente, ma il suono programmato della drum machine è la chiave per l’atmosfera anni ’80 che sto cercando.

La copertina del disco ricorda un po’ lo stile di Miami Vice e qualche vecchio video gioco. Quali sono le tue serie e i tuoi film preferiti di quell’epoca?

Miami Vice è sicuramente uno! Inoltre, Knight Rider, MacGyver, Cheers, Baywatch, Sposati con figli, Rocky IV, Karate Kid e tutti i film horror slasher degli anni ’80 come Venerdì 13, Nightmare on Elm Street, Sleepaway, Camp…

In che modo le influenze non musicali, come la letteratura, il cinema o l’arte visiva, modellano il tuo lavoro?

In modo molto significativo! Soprattutto i film influenzano molto il mio lavoro perché cerco di immaginare in quale scena di un film potrebbe andare bene quello che sto scrivendo. Ho tratto molta ispirazione anche da videogiochi come GTA: Vice City e Hotline Miami…

E se avessi la possibilità di collaborare con un artista molto forte in quegli anni, chi sceglieresti?

Vince DiCola, di sicuro!

E invece se dovessi descrivere la tua musica usando i nomi di tre artisti che ti hanno influenzato?

Vince DiCola, Robert Trepper, Richard Page!

Ti farò una domanda specifica. Anche tu sei tra quelli che sostengono che il vinile è migliore degli attuali supporti come CD e MP3?

Penso che l’intero rituale che sta dietro al sedersi e all’ascoltare un disco in vinile sia ciò che lo rende molto migliore. Rende tutto un’esperienza completamente diversa! Detto questo, al giorno d’oggi, consumo musica solo tramite siti di streaming come Spotify e YouTube Music….

Per finire, ti piace il genere synthwave? Pensi che potrebbe avere ancora un qualche ruolo nella riscoperta degli anni ottanta?

Il genere synthwave è stato davvero eccezionale per la riscoperta degli anni ottanta circa 8 anni fa, quando raggiunse l’apice. Poi è completamente morto intorno al 2020, quando è diventato mainstream e ogni artista pop ha pubblicato una canzone ispirata alla synthwave – in particolare “Blinding Lights” di The Weeknd.

Grazie Michael, ci vediamo al prossimo album!

Grazie mille per avermi ospitato nuovamente!

https://www.facebook.com/palacesweden

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