Intervista Mike Bruce (ex-Alice Cooper)
Intervista a Michael Bruce (Alice Cooper Group) di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). In fondo alla pagina è possibile ascoltare la stessa in versione audio con sottotitoli.
Buona fruizione.
Chi mi conosce sa quanto stretto sia il legame che unisce la mia band ad Alice Cooper e a chi gli ha orbitato intorno negli anni. Ho avuto la fortuna di incontrare Alice, di intervistarlo e di lavorare col suo ex braccio destro, Dick Wagner. La piacevole chiacchierata fatta con Michael Bruce, autore della maggior parte dei brani del periodo 1969-1974 (quello dell’Alice Cooper Group pre-carriera solista del fu Vincent Furnier), ha aggiunto un altro tassello ad un mondo che sto vivendo con entusiasmo da ormai quasi tre decenni. C’è sempre qualcosa di nuovo che può stupirci e vorrei consigliare ai lettori di TrueMetal di ascoltare per bene un disco sottovalutato: Battle Axe, album del 1977 dei Billion Dollar Babies, vale a dire l’Alice Cooper Group senza Alice. Magari proprio mentre leggete questo informale scambio di battute tra Michael Bruce e il sottoscritto…buon ascolto e buona lettura!
Dunque, caro Michael, cosa ci puoi dire di No More Mr. Nice Guy – il libro e il boxset limitato?
Ok! Credo che il boxset sia uscito poco più di un mese fa: è un’edizione limitata che include un cd con un’intervista che ho realizzato nel 1996, oggetti da collezione e un certificato firmato. Ne hanno stampate 250 copie ed uscirà anche il libro da solo, credo che potrete averlo – se volete – anche con lo show che registrai in Islanda (tra il 2002 e il 2003, n.d.M.) con Ingo e suo fratello Silli. Sarà disponibile negli Stati Uniti e inoltre ho messo insieme una band con mia moglie Lynn al basso ed altri grandi musicisti, un grande chitarrista, un cantante fantastico e un batterista fantastico. Io sarò Michael Bruce e loro i Texas Chainsaw Ballet! C’è una storia che riguarda la canzone No More Mr. Nice Guy: la scrissi, credo…tra School’s Out e Killer mi sa, solo che non funzionava su quei dischi, era un brano troppo diverso. Billion Dollar Babies invece è brillante, luminoso, inquietante e lì ci stava alla perfezione! Ma era in giro da un po’, l’ho scritta dopo Love It To Death!
Ti sei divertito a lavorare a Welcome 2 My Nightmare e Paranormal di Alice Cooper? Com’è stato lavorare con la band storica dopo tanto tempo?
Dunque, Neal (Smith, n.d.M.) ed io abbiamo suonato parecchie volte insieme e per tanti anni ho suonato con Dennis e Neal. Non così tanto perchè loro sono nel Connecticut e io sono qui in Arizona, ma di volta in volta ci siamo ritrovati a suonare. Neal ha una casa in Arizona, di solito sta qui fino ad aprile-maggio e ci incontriamo per suonare. E’ stato divertentissimo registrare il sequel di Welcome To My Nightmare a New York! Il mio unico rimpianto è che Alice, in particolare sul mio brano, ha smorzato un po’ delle dinamiche: racconta l’intera storia di When Hell Comes Home e avendo cambiato le dinamiche con la narrazione vocale, credo che il brano abbia perso qualcosa…la gente di solito mi dice che è il miglior pezzo del disco, cosa dici tu?
Dico che è fantastica! E ci manca qualcosa di nuovo da parte di Michael Bruce, sei sempre impegnato sul fronte live ma possiamo aspettarci un nuovo lavoro solista di Michael Bruce?
Certo, assolutamente, ci stiamo lavorando proprio ora! Parlando di Paranormal, è stato fantastico lavorare ancora con Bob (Ezrin, n.d.M.), questa volta abbiamo passato più tempo insieme. Abbiamo tirato fuori dei brani per il disco…è sempre un piacere suonare con Neal, Dennis ed Alice che registra anche in altri posti con altra gente, dunque non so esattamente come sia il resto del disco, conosco solo i brani che abbiamo suonato Neal, Dennis ed io!
E per i tuoi lavori solisti registrerai qualcosa sullo stile di In My Own Way o Rock Rolls On e via dicendo?
Credo che farò qualcosa di più duro, ci saranno elementi melodici, ballad ma credo che andrò oltre In My Own Way per fare qualcosa di più vicino a quanto ho fatto con Alice Cooper!
Come ci si sente ad essere inclusi nella Rock And Roll Hall Of Fame?
E’ stato grande, ma vorrei che non ci avessero messo così tanto (ride, n.d.M.)! Penso che dovrei essere felice che sia successo, meglio tardi che mai!
Quali sono i tuoi ricordi migliori e peggiori dei primi tempi con l’Alice Cooper Group?
Uno dei momenti più belli è stato mentre eravamo da qualche parte in tour, guidando su un’autostrada e improvvisamente I’m Eighteen fu trasmessa in radio! Abbiamo fermato l’auto, siamo scesi e ci siamo messi ad ascoltare! “Wow, siamo in radio!”…abbiamo dovuto darci dei pizzicotti per capire se sognavamo o no!
E brutti ricordi, ce ne sono?
Sì…beh, non proprio brutti ricordi ma piuttosto cose che avrei voluto fare ma sono rimaste irrealizzate! Non siamo cresciuti perchè Alice ha dato il via alla sua carriera solista, ci è voluto un po’ prima di accettare questa cosa. Oggi credo che se Alice non se ne fosse andato per il suo progetto solista, avremmo fatto solo un altro album: le persone nella band hanno avuto bisogno di molto tempo per gestire dei…non voglio dire sentimenti negativi ma comunque situazioni che necessitavano parecchio tempo per essere guarite. Ma sono felice che abbiamo raccontato la nostra storia senza un avvocato di mezzo, senza citare in giudizio perchè sapevamo che sarebbe finita male! Sono felice che non sia andata così.
Qual è il disco che hai scritto che senti più vicino alla tua anima?
Whoa! Beh, sento molto vicino Love It To Death e lo stesso dicasi per Muscle Of Love. E’ una domanda difficile perchè ci sono canzoni su ogni album che all’epoca erano le mie preferite tra quelle che scrivevo. E’ come chiedersi quale dei tuoi figli ami di più, domanda tosta!
Credi che la tecnologia di oggi e Internet siano un beneficio o un danno per le giovani band che vogliono promuovere la loro musica? Secondo te era più facile all’epoca?
Sai, non credo perchè dovevi fare tutto di persona. Potevi andare a registrare qualcosa, spedirlo con la posta…ma poi dovevi sempre essere là, farlo ed essere in grado di suonarlo! Oggi con la tecnologia puoi campionare, tagliare, incollare, produrre roba anche se non hai canzoni complete: un po’ di note, le incolli insieme a qualche ragazza che urla…sai cosa intendo? E mi piace lavorare a casa, potervi registrare, è grande!
E che suggerimenti daresti a giovani musicisti che vogliono fare musica oggi?
Numero uno: non lasciate mai i vostri lavori, continuate a lavorare al di là della musica! E l’altro consiglio è: non date al gruppo il nome del cantante! Altrimenti vi metterete nei guai!
…un cattivo presagio!
Sì, è come quando i Pink Floyd andarono in tribunale: Roger Waters divenne “Pink”, ma non funzionò!…quanti musicisti ci sono nella tua band, i Mugshots?
Siamo in cinque!
Cantante, chitarra, basso, batteria…?
Cantante, chitarra, basso, batteria e tastiere!
Ah, fantastico! Ai vecchi tempi mi piaceva avere la chitarra al collo e insieme suonare le tastiere, era figo! Hai ascoltato il disco Battle Axe, quello registrato da Neil, Dennis e me senza Alice?
Battle Axe, sì! Il disco del 1977!
Sì, c’è un brano, una ballad chiamata Rock Me Slowly, nella quale suonavo un piccolo pianoforte a coda quando provavamo a casa. Mi sono seduto e ho scritto parole e musica allo stesso tempo, che non è una cosa comune! Di solito la musica viene prima, ma quando succede che arrivano insieme, è qualcosa di molto speciale! Normalmente ho dei brani che rimangono strumentali per molto tempo, fin quando non trovo dei testi che si adattino all’umore, che siano freschi…talvolta non li trovo e rimangono strumentali!
Puoi mandare un messaggio finale ai fan italiani di Michael Bruce?
Sicuro! Auguri a tutta la bella gente italiana, avete un paese meraviglioso! Non vedo l’ora di venire a suonare per voi! Grazie per essere stati dei fan così grandi dell’Alice Cooper Group…spero che un giorno potrete ascoltare la musica di Michael Bruce mentre bevete del buon vino con dei pasticcini italiani! Arrivederci!