Intervista Minotauro Records (Marco Melzi)
Intervista a Marco Melzi della Minotauro Records da parte di Mickey E.Vil (The Mugshots, Radio Onda D’Urto FM). Quello che leggerete è un riassunto della lunga intervista concessa da Melzi a Heavy Demons Radio Show. Potete ascoltarla nella sua interezza tramite il video in fondo alla pagina.
Buona fruizione,
Steven Rich
Marco Melzi è un nome che risuonava spesso nella mia mente di adolescente. Mi chiedevo, mentre tenevo in mano i preziosi LP della Minotauro Records: “Chi mai sarà questo personaggio schivo, del quale mai ho letto un’intervista su una rivista musicale? Questo mecenate di un talento unico al mondo, come quello di Paul Chain?”…oggi qualche risposta ce l’ho e posso confermare la mia teoria: Marco Melzi è un discografico d’altri tempi – nel senso onorevole della definizione – che con coraggio offre spiragli di luce a band giovani e meno giovani costrette altrimenti al vagabondaggio confuso nel buio di quest’epoca digitale. Un creativo che ancora crede nel formato fisico della musica e nella necessità che essa trasmetta qualcosa di “vero”. La parola dunque all’uomo del labirinto…
Ciao Marco, raccontaci un po’ la genesi di questa incredibile avventura che è la Minotauro Records…
La Minotauro nasce nel 1984, io avevo in quel periodo un negozio di dischi a Pavia, il primo che aprii nel 1979. Avevo già fatto una produzione prima, Punk/New Wave sempre di gruppi italiani, nel 1981 credo…erano tre gruppi dell’area di Pordenone o giù di lì. E poi niente, la cosa è nata da dei clienti che venivano in negozio, dei metallari che avevano iniziato a fare questa fanzine nella quale seguivano con interesse i gruppi italiani. Mi suggerivano dei gruppi interessanti e ho cominciato con il 45rpm degli Spitfire, poi gli Strana Officina – grosso salto – poi sono venuti i Revenge e poi Catena con Detaching From Satan. Ecco come tutto è iniziato nel 1984.
Una buona fetta delle produzioni Minotauro era rappresentata dai dischi di Paolo Catena, all’epoca Paul Chain. Come funzionava la collaborazione?
Lui ha sempre avuto carta bianca. Mi diceva: “Guarda, sto facendo questo e vorrei pubblicarlo”…e curava tutto, dalla grafica alla registrazione. Io facevo del mio meglio, alcune cose sono venute bene, altre male perchè in fase di stampa hanno avuto dei problemi non dovuti a noi ma proprio di tipografia: la qualità di In The Darkness prima stampa è bruttina…
E il riscontro?
Sì, le cose si vendevano e infatti sono state ristampate man mano nel tempo…
Io personalmente non sento Paolo da una decina d’anni perchè fatico molto a relazionarmi con lui, però lo reputo un grande genio, soprattutto per quanto riguarda le produzioni Minotauro…
Certo…
Di recente avete fatto delle ristampe, no?
Sì, alcune in vinile, alcune le ho licenziate: in Germania la High Roller ha fatto Detaching From Satan (due edizioni, addirittura). Poi ho dato Opera IV alla Foad e Life And Death e Whited Sepulchres alla finlandese Svart. Io invece ho realizzato Alkahest, la versione doppia come era stato concepito su cd e poi ho fatto In The Darkness, entrambi andati esauriti! Proprio l’altro giorno ne parlavo col mio distributore che mi chiedeva di ristamparli…
Steven Rich di Truemetal chiede del picture disc di Paul Chain…lui conosce la risposta ma i lettori no..!
Eh, purtroppo tutto il materiale che avevo io è andato perso. Di solito davo tutto a Paolo che come saprete ha distrutto tutto nel momento in cui ha deciso che Paul Chain era morto. Fortunatamente mi è rimasta qualche foto, però quel picture disc lo avevo a casa di mia madre ma è sparito! Avevo il materiale, allora non era come oggi in cui si fa tutto al computer: si facevano tutte le foto vere a dimensioni naturali di come doveva uscire, poi si faceva un tipo di stampa con le quattro pellicole in quadricromia. Il disco è stato ristampato ma chiaramente non in versione picture, ci hanno provato quelli della High Roller ma il risultato era scadente dato che fotografando i solchi viene male! Le foto originali purtroppo non ci sono più…un giorno metterò a soqquadro la cantina di mia madre! Poi sai, le cose di Paolo ogni tanto spariscono, una cosa incredibile!
Detaching form Satan, copia personale di Mickey E.Vil autografata da Paul Chain
In linea col personaggio…
Veramente, credimi…non sono balle! Vai a cercare nel computer certe cose che erano state fatte per alcune ristampe e niente, non si trovano più!
Quali differenze hai riscontrato in questi tristi giorni, parlando di mercato discografico, rispetto al passato? Forse da un lato c’è ancora un’attenzione legata al collezionismo…
Sì, adesso il bello di Internet è che puoi arrivare dall’altra parte del mondo e vendere direttamente! Nei primi anni Ottanta io mi affidavo invece ai distributori che c’erano in Italia e all’estero si mandava un gran poco…c’era in Italia uno che esportava, però i numeri erano limitati. Era un mercato legato alle fanzine e al far girar la voce, i mezzi erano quelli che erano, non è che potessi fare pubblicità sulle riviste estere…lo facevo in Italia, quello sì!
Mi ricordo su HM, Metal Shock…
Rockerilla…comunque c’era un supporto da parte dei giornalisti come Beppe Riva, Bergonzi ed altri!
Come cerchi le band oggi?
Alcune cose le cerco io, per altre mi affido a un collaboratore a Boston, negli Stati Uniti, che mi ha dato una mano quando ho ricominciato. Perchè io con la Minotauro mi ero fermato, avevo deciso così e portavo avanti il negozio a Milano e una volta che ho ripreso ho sentito questo tipo al quale ho chiesto se conosceva qualche gruppo da poter ristampare. Io ho ripreso con le ristampe di Paul Chain e poi da lì siamo ripartiti con i Devil’s Child con Jack Starr e Hasselvander, poi gli Atomkraft, i Phantom Lord, due o tre dischi di Jack Starr, i Tactics (gruppo americano). Poi ascolto i miei vecchi clienti dell’ultimo negozio che avevo a Milano, chiuso circa cinque anni fa, loro mi suggeriscono certe band che io contatto: alcune ci stanno, altre no!
Se una giovane band volesse proporsi alla Minotauro, che caratteristiche dovrebbe avere?
Devo sentire se mi trasmette qualcosa…se sento qualcosa mi va bene! Sono aperto, spazio abbastanza, se conosci un po’ la mia etichetta sai che spazio dal Thrash al Doom al Power…quello che mi dà qualche emozione, qualche sensazione lo realizzo in modo molto istintivo!
Marco Melzi, Minotauro Records
Hai qualche ricordo particolare dei bei tempi, qualche aneddoto?
Una cosa buffa accadde con la Strana Officina la prima volta che vennero a Pavia! Non appena scesero dalla macchina qualcuno chiamò la polizia perchè erano dei capelloni, dei brutti ceffi: dopo cinque minuti arrivò la volante per chiedere i documenti!
Tipi poco raccomandabili…
Beh, erano quattro, sai…piazzati…il Bud lo è tuttora, l’ho visto qualche tempo fa ed è ancora messo bene! Poi altre cose che potrei raccontarti…con Catena ci sono stati dei bei momenti, ci vedevamo ai concerti, talvolta veniva lui a Pavia, altre volte andavo io a Pesaro a casa sua…mi portava a vedere i cimiteri sulla collina dove ricordava i suoi tempi passati giù nella cripta della chiesa!
Per concludere puoi anticipare qualcosa su cui stai lavorando?
Sì, sto lavorando a un gruppo inglese, si chiamano Kroh e hanno una cantante carina…stanno suonando in giro, hanno un seguito e sono conosciuti per lo meno là…hanno pubblicato il lavoro solo in LP e digitale, infatti li ho scoperti così e gli ho chiesto se gli interessasse pubblicarlo in cd, loro hanno risposto: “Sì, volentieri!”…e questo è uno. Poi uscirà un gruppo sardo che fa Power Metal, si chiamano Burning Ground e sono molto bravi anche loro! E poi proprio in questi giorni ho fatto un contratto con un gruppo svedese, si chiamano Grand Delusion, anche loro Doom e anche loro solo vinile che si vendevano per conto loro: gli ho proposto il cd e hanno accettato. Poi ci sono altre cose in sospeso, per esempio ristamperò Life And Death di Paul Chain, che è esaurito!
Mickey E.Vil