Intervista Muro (Lapi, Largo e Julito)
A volte, nell’heavy metal, succede: si consegna l’intervista per tempo alla band di turno in modo che sia pronta prima di un evento importante, nella fattispecie il Play It Loud Festival 2014, così da pubblicarla prima che esso avvenga. Nel caso degli Speed-killer di Spagna MURO le cose non sono andate proprio così. Forse per il fatto di subire fondamentali cambi di line-up nello stesso periodo – l’incredibile uscita di uno dei simboli stessi dei MURO, il cantante Silver, rimpiazzato da una donna, Rocksa – o per chissà quale altro motivo, fatto sta che le risposte da parte del combo iberico sono arrivate con tempi biblici, per usare un eufemismo. Noi, di Nostro, per motivi contingenti delle persone coinvolte abbiamo poi aggiunto performance non assimilabili di certo a dei fulmini di guerra e quindi eccoci qua, a pubblicare l’intervista pre-PIL 2014 DOPO che anche gli ultimi echi del Festival tenutosi presso il Colony Club di Brescia lo scorso 15 marzo si sono di molto attutiti.
L’intervista che segue non contiene quindi giocoforza nessuna domanda riguardo l’uscita – a sorpresa – di Silver, avvenuta dopo la consegna delle domande al gruppo, e nemmeno interrogativi sulle impressioni post Play it Loud. Tentare di rimediare nel frattempo avrebbe significato, probabilmente, ulteriori, intollerabili ritardi, con il rischio di commentare le vicende riguardanti il recente El Cuarto Jinete (qui la recensione) magari come penultimo! album dei Muro… E’ andata così, insomma… That’s Rock’N’Roll… and we like it!
Rocksa Perez live
La “prima” dei MURO in Italia è coincisa con la “prima” di Rosa “Rocksa” Pérez dietro al microfono, in sostituzione di un pilastro come Silver, autentico simbolo, fino a poco tempo fa, del combo madrileno. La cantante non ha sfigurato, così come i Muro hanno picchiato come ci si attendeva, piazzandosi fra i migliori, insieme con gli Holocaust, della serata, secondo il parere personalissimo del sottoscritto, s’intende!
Strana però la scaletta proposta da Lapi y compañeros, per chi scrive troppo sbilanciata verso i pezzi facenti parte dell’ultimo El Cuarto Jinete. Sacrilegio ad esempio lasciar fuori un cavallo di battaglia come España va Bien ma, come confermatomi successivamente al concerto da Largo, dopo tanti dischi è davvero difficile allestire un setlist che accontenti tutti, tenendo pure conto dei pezzi che la new entry Rocksa ha potuto provare.
Simpaticissimi e disponibilissimi, anche il virtù del successo ottenuto dalla vendita del Loro merchandising, i quattro MURO si sono ampiamente concessi ai fan una volta tornati in mezzo al pit, dopo un concerto che ha suscitato parecchi entusiasmi. A mia precisa domanda riguardo Silver, il batterista Lapi m’ha rassicurato con un “Todo bien, Esteban, todo bien…“
Qui di seguito l’intervista.
Buona lettura.
Steven Rich
Come mai la scelta di chiamarvi MURO? Nome bellissimo, peraltro…
Largo – Grazie, ci piaceva molto e ci piace molto anche oggi. Quando abbiamo fondato la band cercavamo un nome breve che riflettesse forza e convinzione e MURO incarnava al meglio questo slogan.
Come nacque il logo? Chi l’ha ideato? Ha un significato particolare?
Lapi – L’idea del logo è stata di “Largo” (il chitarrista della band) e non ha alcun significato speciale. Rappresentava solamente la band ed abbiamo tutti apprezzato: un’immagine semplice, imponente e fottutamente diretta. E’ apparso sin da subito sulla copertina del primo album (Acero y Sangre) e, infine, si è leggermente sviluppato ed è finito sulla copertina del secondo album, (Telon de Acero) e ci accompagna da sempre.
Quali le vostre influenze musicali degli inizi?
Largo – Beh, fondamentalmente abbiamo preso da un po’ tutte le band heavy metal di quel tempo, soprattutto da quelle che scrivevano tracce veloci. La Nostra maggiore attenzione era comunque rivolta verso JUDAS PRIEST, ACCEPT, RAINBOW, MOTORHEAD e METALLICA.
Come vi formaste?
Julito – La band è stata fondata da “Largo” e da “Lapi” (Il chitarrista e il batterista, rispettivamente). Si conoscevano perché vivevano nella stessa area di Madrid e avevano sempre condiviso la stessa curiosità musicale verso i gruppi heavy metal. Dopo un po’ di cambiamenti di line-up i MURO si sono consolidati con il mio ingresso (al basso) e quello di Silver alla voce. Dopo tanti anni di militanza Silver è stato sostituito, nella attuale formazione, da Rosa Pérez.
MURO con Silver, lo storico frontman
Come mai non vi siete mai esibiti in Italia finora?
Raramente ci siamo esibiti fuori dalla Spagna, se non in casi di occasioni importanti. Più o meno nello stesso periodo dell’uscita dell’ultimo album “El Cuarto Jinete”, grazie al lavoro della nostra amica Ester, una manager di livello internazionale, hanno iniziato ad arrivare delle proposte per suonare nei festival europei, allargando così gli orizzonti anche al di fuori dei confini iberici, permettendoci quindi un netto salto di qualità a livello concertistico.
Quali sono le band spagnole con le quali avete i maggior rapporti?
Cerchiamo di mantenere buoni rapporti con tutti gli altri gruppi: rispettiamo il lavoro degli altri, per noi è fondamentale.
Come sono, in generale, le interazioni fra le band heavy spagnole? C’è invidia o collaborazione?
Pensiamo che in Spagna la situazione sia assimilabile a quella di altri paesi: ci sono band che vanno d’accordo e altre un po’ meno, ma è altresì vero che ne esistono ancora tante che val la pena di incontrare e conoscere.
Conoscete gruppi HM italiani?
Oh sì, ci siamo incontrati con i “Game Over” e i “Megahera” in Germania all’Hedbangers Open Air e inoltre abbiamo conosciuto i “Labyrinth” in Spagna, al Metal Lorca Festival.
Com’è la situazione in Spagna nei riguardi dell’heavy metal più classico? Intendo seguito, numero di fan, locali per suonare, dischi venduti etc etc…
In Spagna l’interesse nei confronti del “metallo pesante” si trova prevalentemente all’interno della scena underground; senza grandi vendite di album, ma con parecchia passione. Viceversa dal vivo vi sono molti locali che hanno in programmazione eventi HM e diverse associazioni di fan che organizzano festival molto interessanti.
Muro in Italia! 2014
Una definizione per ogni Vostro album.
Telón de Acero – Un punto di riferimento, un album storico.
Mutant Hunter – Un tentativo fallito in lingua inglese.
Pacto de Sangre – Incompreso, nel periodo in cui è uscito.
Peligro Inminente – Emozionante.
Corazón de Metal – Una delusione in termini di risultati.
Come mai lo stop dei MURO dopo Corazón de Metal?
La situazione HM in Spagna non era fra le più favorevoli in quel momento. I Muro annoveravano un solo membro della line-up originale e tutti insieme abbiamo deciso che la cosa migliore era smettere.
Poi però le cose sono cambiate…
Ci siamo riuniti per effettuare alcuni concerti in un certo qual modo celebrativi. La cosa ha preso piede fino a divenire un vero e proprio tour. E’ di nuovo esploso l’entusiasmo fra di noi tanto che abbiamo ricominciato a scrivere pezzi, poi finiti sul nuovo disco, che si può considerare a tutti gli effetti come un omaggio ai nostri fan.
Come mai l’abbandono per il classico Speed in questo ultimo El Cuarto Jinete?
Abbiamo cominciato a stendere i nuovi brani senza un obiettivo musicale preciso, catturando il mood del momento. Non ci consideriamo una band di Speed Metal puro e i pezzi contenuti nel disco riflettono comunque il classico stile dei MURO, anche se meno tirati che altre volte.
Come siete arrivati a ricompattare la Vostra classic line-up?
Dopo la morte del nostro manager Javier Galvez ci siamo riuniti per un concerto tributo e da allora è ritornata la sintonia artistica e l’unità di intenti fra di noi. Abbiamo quindi deciso tutti insieme di continuare a suonare.
Play it Loud 2014
El Cuarto Jinete si può considerare come un nuovo inizio di carriera, per i MURO?
Più che un nuovo inizio lo consideriamo piuttosto come una continuazione della carriera dopo l’album “Pacto de Sangre”.
El Cuarto Jinete… esattamente come voi quattro… trattasi di autocelebrazione?
Sì, in qualche modo lo è. Siamo molto soddisfatti dei risultati fino ad ora ottenuti. Come dicevamo prima il disco è stato inteso come un atto dovuto da parte Nostra verso i fan, che ci hanno sempre supportato per tanti anni.
Una curiosità: da dove l’avete pescata fuori la copertina di Peligro Inminente? La ritengo alquanto strana ma intrigante, il tipo con l’occhio sbilenco è davvero inquietante…
Ah, ah, ah, la verità è che a noi non piaceva quella copertina, proprio per niente! E’ stata una scelta della casa discografica. Non ricordiamo chi abbia fatto quel disegno, probabilmente si tratta dell’opera di qualche studio designer che collaborava con la stessa etichetta.
La copertina di Peligro Inminente
Raccontate come è andata al recente Headbangers Open Air…
Abbiamo ottimi ricordi di quel Festival. Siamo rimasti impressionati dal fatto che la gente cantava i pezzi insieme con noi. È stata una performance esplosiva da parte nostra ed abbiamo ottenuto un ottimo feeling con i presenti. Lo consideriamo senza dubbio uno dei concerti migliori fatti in carriera.
Siete stati in qualche modo ghettizzati in Spagna per via del Vostro atteggiamento e abbigliamento 100% heavy metal sempre?
Non particolarmente a livello sociale, di certo ci ha chiuso le porte della televisione e dei mass media! Ah,ah,ah!
La gente in strada vi riconosce come rockstar?
I fan dell’HM ci riconoscono, proprio perché i MURO godono ormai di una lunga storia. Il resto delle gente no, ma non ce ne frega un c***o, ovviamente!
Spazio a Vostra disposizione, per chiudere l’intervista, prego…
Prima di tutto grazie a “True Metal” e soprattutto a te per questa intervista. Speriamo di incontrare i metallari italiani al Play it Loud Festival, giornata nella quale presenteremo la nuova cantante “Rocksa”.
Saluti a tutti i nostri fan e ai lettori di Truemetal.
Cheers & Metal!
MURO
Muchas Gracias!
Stefano “Steven Rich” Ricetti