Intervista Nasty Savage (Nasty Ronnie) 1987
Intervista ai Nasty Savage nella persona di Nasty Ronnie, al secolo Ronald Galletti, cantante della band heavy speed americana nata nel 1983 in quel della Florida. Cronaca della chiacchierata a opera di Alex Solca tratta dalla rivista HM nr. 25 del settembre 1987. Il periodo è quello successivo all’uscita del secondo album del gruppo, “Indulgence”.
Buona lettura
Steven Rich
Il gruppo guidato da Nasty Ronnie è uno dei più oltraggiosi e pazzeschi in circolazione negli Stati Uniti. Ma quanto c’è di vero nell’immagine trasgressiva dello stage? Abbiamo voluto scoprire chi sono veramente i Nasty Savage.
Questo il rapporto.
Nasty Ronnie & girlfriend, 1987
Molte volte la reputazione di una band può ingannare e dare una falsa immagine al riguardo dei musicisti. Nel caso di Nasty Ronnie, leader e fondatore di NASTY SAVAGE, è emblematico: la stampa ed i media lo definiscono come un pazzo auto-lesionista dedito a cocaina e droghe varie, una persona di cui assolutamente non ci si può fidare e che, se proprio vuole essere gentile, si limita a salutarti con un signorile Fuck Off. Mai come nel caso di Nasty Ronnie l’immagine artistica è tanto bugiarda: il Nasty privato e quello ufficiale hanno veramente poco in comune. Se si pensa dunque un attimo a tutta la gente che prende il rock’n’roll troppo seriamente viene veramente da ridere, perché il Nasty Ronnie che ci troviamo davanti per l’intervista è veramente più simile a un bravo ragazzo americano che non a un perverso masochista. In effetti Nasty Ronnie e girlfriend erano reduci da un viaggio a Singapore con tappa alle Hawaii e prima di tornare a casa in Florida hanno avuto il tempo di passare qualche giorno in California, giusto per fare una visita a Metal Blade e concedere qualche intervista…
Allora Ronnie, che cosa vi ha spinto a fare questo giretto a Singapore?
Nasty Ronnie: Devo dire che io e Debbie siamo andati a Singapore per affari, ma poi abbiamo comunque trovato il tempo per goderci il viaggio anche dal punto di vista turistico… è stato Interessante anche dal punto di vista musicale perché la differenza di cultura e abitudini mi ha dato qualche idea per i prossimi testi delle song. Il resto della band è comunque in Florida e sta facendo ripetizioni in vista del prossimo tour. Appena arrivo in Florida cercherò di mettere, in ordine gli uItimi dettagli in modo da partire in tour il più presto possibile.
Mi sembra che in America la gente non sia molto aperta alla vostra musica… a quando un piccolo tour europeo?
N.R. – É veramente un peccato che in America ci siano troppi problemi per una band come noi: c’è troppa mafia nel music business. Fortunatamente in Europa la gente ci accetta molto facilmente e dalle lettere che ricevo sembra che molta gente apprezzi la nostra musica: abbiamo molti fan in Germania, Italia e anche in Polonia. Dobbiamo assolutamente andare in Europa e offrire loro il nostro show, ma sfortunatamente non ti so dire con precisione quando, perché ci sono parecchie cose che devono ancora essere organizzate.
Ronnie, da dove viene la tua passione per le TV, o meglio, il tuo amore nel distruggerle?
N.R. – Quando ero ragazzo, avrei voluto diventare un riparatore di televisori, senza tuttavia riuscirci, cosa che poi ha generato il mio odio nei confronti di questi oggetti. Quello che faccio on stage è solo il riflesso dei miei impulsi personali: quando vado on stage è come se cambiassi la mia personalità. Per ogni song abbiamo differenti aiuti visuali e cosette speciali. La ragione per cui faccio questo è che voglio impressionare la gente, fare in modo che si divertano. Lancio in aria televisori fino all’altezza del soffitto e poi li lascio cadere sul mio petto… molta gente pensa che io faccio queste cose perché sono sotto l’effetto di droghe o altre cavolate di questo tipo: non è vero. Anche se qualche volta è doloroso, questo atto è divertente sia per me che per l’audience ed allora perché non dovrei farlo? Il nostro è uno show di totale impatto che ci ruba parecchie energie. Molte volte dopo lo show siamo stanchi e doloranti, ma siamo tuttavia pronti a ripartire.
Ronald “Nasty Ronnie” Galletti, 1987
Non pensi però che il trucchetto del televisore possa avere un giorno gravi conseguenze, se ad esempio qualcosa dovesse andare storto?
N.R. – É qualcosa di pericoloso, ma ormai l’ho fatto talmente tante volte che ho acquistato la necessaria sicurezza che mi permette di dominare la situazione.
Come mai date così tanta importanza all’aspetto scenico?
N.R. – Potremmo anche basarci solo sulla nostra musica ed avere un ottimo impatto, ma credo che la gente abbia diritto anche a qualcosa di speciale per il prezzo del biglietto, qualcosa che li impressioni e che resti nelle loro memorie anche dopo parecchio tempo. Abbiamo ancora parecchie cose per il futuro ed il nostro show diventerà ancora più heavy e malato di quello che è tuttora. Aspetta e vedrai…
Parlaci un po’ del tuo interesse relativo al culturismo femminile. Ho sentito che sei diventato manager… com’è la situazione?
N.R. – Si, sono il manager di Lock e Luna, due ragazze che si fanno chiamare “Daughters of Darkness” e che partecipano a competizioni e concorsi. Vedi, questo è uno sport esiste da parecchio tempo e che è molto divertente per la gente che lo accetta. Ovviamente non dico alla gente di andare alle competizioni o di praticarlo solo perché io lo trovo interessante… ognuno deve decidere con la propria testa. Può essere violento ed eccitante e pensiamo di incorporare di questo tipo nei nostri show.
Come hai fatto a conoscere queste due “fragili creature”?
N.R. – Well, ero nel backstage a un concerto degli Iron Maiden e improvvisamente ho visto una delle ragazze a pochi passi da me. Le sono andato incontro, per offrile una t-shirt della band ed abbiamo fatto conoscenza. Penso che se nella tua vita hai un interesse e veramente credi in esso, alla fine riesci ad ottenere ciò che vuoi: devi sempre guardare avanti e mai voltarti indietro, perché se cominci ad esitare sei perduto. Questa è la mia filosofia personale ed è valida per tutte le cose che mi interessano, non solo la musica.
Nasty Savage, Indulgence, 1987
Parlaci un po’ del nuovo disco. Ne sei soddisfatto?
N.R. – Il nuovo album si chiama Indulgence ed è stato prodotto da Nasty Savage, Penso che la musica sia più heavy e potente che nel primo disco e credo di aver migliorato il mio stile vocale, cercando di essere più personale. Sono molto contento del nuovo bassista e credo che la band sia ora di ottimo livello. Nel disco potrai trovare una song, “XXX”, che già era su uno dei nostri demo ma che però abbiamo rifatto in maniera più veloce. In questa song vi è l’apparizione speciale di Lock e Luna che urlano ed emettono gemiti mentre le sto frustando nello studio…
Che cosa pensi dell’hardcore in generale?
N.R. – Amo molto l’hardcore, perché le band parlano di problemi e situazioni reali e si considerano sullo stesso piano dei fan. L’unica cosa che non mi piace è la violenza che qualche volta scoppia durante i concerti: odio vedere che la gente che paga il biglietto per passare una buona serata debba andarsene a casa ferita. Fra i musicisti hardcore non ci sono rockstar e non fai parte di una categoria superiore solo perché hai la fortuna di essere su di un palco: the rockstar symbol is only bullshit!
È duro essere musicista ai giorni nostri?
N.R. – La cosa più difficile è sviluppare e mantenere la tua propria personalità ed il tuo stile musicale, perché molta gente tenta di dirottarti su altre vie, o perché all’inizio e dura e ti scoraggi. Comunque, come ho già detto in precedenza, “keep pushing” e continua a lottare sulla tua via: bisogna farsi accettare per quello che si è e non si devono fare compromessi. In questo business devi avere molta energia: non puoi essere “normale”, devi essere fuori dalla norma e questo è quello che cerchiamo di fare. Venite a vedere i nostri show e capirete di cosa sto parlando…
Alex Solca
Articolo a cura di Stefano “Steven Rich” Ricetti