Power

Intervista New Horizon (Jona Tee)

Di Fabio Vellata - 17 Giugno 2024 - 8:30
Intervista New Horizon (Jona Tee)

In occasione della pubblicazione del secondo capitolo discografico, abbiamo scambiato qualche opinione sui New Horizon con il loro ideatore Jona Tee, musicista di lungo corso, noto principalmente per i suoi trascorsi con i celebri rockers svedesi H.E.A.T.

Intervista a cura di Fabio Vellata con la collaborazione di Francesco Maraglino

 

Ciao Jona, sono Fabio Vellata di www.Trumetal.it, grazie per il tuo tempo e la tua disponibilità.
È un piacere poterti porre queste domande!

Ciao piacere mio e grazie per avermi ospitato!

Siamo al secondo album dei New Horizon, un progetto nato un paio di anni fa che ha debuttato con “Gate Of The Gods”. Considerando gli altri gruppi in cui sei coinvolto è una band un po’ diversa dal solito. Com’è nata e perchè?

Nasce tutto come sbocco creativo. Mi è servita per dare spazio alle canzoni più pesanti e alle idee che avevo in testa e che non si adattavano allo stile degli H.E.A.T.

Noto che dal primo al secondo album c’è stato un cambiamento significativo nella formazione. Perché non c’è più Erik Grönwall?

Erik si è nel frattempo unito agli Skid Row e da quello che avevo capito loro non erano molto entusiasti che avesse altri progetti. Lui non voleva pestare i piedi a nessuno e creare problemi mentre stavano ancora costruendo il loro rapporto… il che è totalmente comprensibile…

Parliamo dei disco nuovo: come sono nate le composizioni di “Conquerors”? C’è un filo conduttore che lega i testi delle canzoni?

C’è sicuramente! Abbiamo scoperto che avremmo potuto inserire la maggior parte delle canzoni sotto la parola d’ordine “Conquerors”, conquistatori. Sopratutto se allarghi un po’ il significato del termine e lo interpreti in senso ampio!

Puoi descrivere brevemente gli argomenti dell’album?

Ogni traccia parla di persone specifiche che hanno conquistato e inciso i loro nomi nelle pagine della storia. A parte “Shadow Warrior”, un brano che ho scritto basandomi sulla trilogia del “Cavaliere Oscuro” di Nolan.

Perché avete deciso di concentrarvi su di loro per questo secondo capitolo?

Sia a me che a Nils Molin piace moltissimo documentarci, vedere filmati e leggere di argomenti storici.

Quindi è giusto pensare che le influenze non musicali, come la letteratura, il cinema o l’arte visiva, abbiano modellato questo lavoro in molti dei suoi aspetti. Dico bene?

Tantissimo! È proprio così! Ad esempio “Daimyo” è ispirato a una serie Netflix sul Giappone feudale, “Before the Dawn” è basato su “Exodus” (Utvandrarna) di Vilhelm Moberg e “Apollo” parla della corsa allo spazio e della conquista di nuove frontiere nello spazio.

Ma come ti avvicini alla scrittura dei testi? Ti concentri sulla narrazione, sulle emozioni o su qualcos’altro?

In questo caso mi sono basato su di uno storytelling che sì, spero proprio possa generare anche una risposta emotiva.

Sembra che questo album, oltre al classico power metal, presenti diversi spunti ispirati a certo hard rock “epico”. Vero?

Ci ha preso in pieno, è proprio cosi…

Nel genere power tuttavia, quali sono i tuoi artisti di riferimento?

Sicuramente i primi Hammerfall, Helloween, Blind Guardian, Symphony X, – più prog ma comunque… – Edguy e così via…

In che modo il tuo genere preferito ha influenzato la tua musica e il tuo stile?

Beh, immagino che siano tutti ingredienti che gettati nel crogiolo che costituisce il mio cervello, abbiano poi generato il mio stile…

Curiosità, perché hai scelto di includere una cover degli Iron Maiden, Alexander The Great (356-323 a.C.) in questo nuovo album? In effetti sembra coerente con i temi delle altre canzoni… per questa ragione?

Assolutamente! Oltretutto è uno dei migliori brani dei Maiden, secondo me e Nils!

Jona, suoni diversi strumenti in “Conquerors”, qual è il tuo preferito e con quale ti sei divertito di più?

Non sono le tastiere, te lo dico con certezza ahah! Basso e chitarra sicuramente. La mia musica è molto guidata dalla chitarra!

Ma quale è stato il primo strumento che hai imparato a suonare e quanti anni avevi all’epoca?

Pianoforte. Avevo circa 9-10 anni quando ho iniziato. Poi il basso quando ho compiuto 12 anni.

Siamo alla fine: vedremo mai i New Horizon dal vivo da qualche parte o qualche volta?

Non ho la risposta al momento…non so proprio se succederà!

Grazie mille per tutto. Buona fortuna!!!

Grazie a te!

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