Doom

Intervista Plateau Sigma (Manuel Vicari)

Di Daniele D'Adamo - 16 Marzo 2016 - 23:40
Intervista Plateau Sigma (Manuel Vicari)

Band 2

 

Cominciamo dalla fine, “Rituals” (2016), sino a “The True Shape Of Eskaton” (2014): cos’è successo, nel frattempo, nel pianeta Plateau Enigma?

Beh, abbiamo lavorato alacremente alla stesura di “Rituals” in vista dell’imminente contratto con Avantgarde Music, naturalmente, e questo ci ha dato nuova linfa vitale, nuovi obiettivi, una ventata di aria fresca. Corroborante direi!

“Rituals” l’artwork. È stupendo. Chi l’ha disegnato? Cosa rappresenta? È legato a qualche concetto specifico?

L’artwork è nato dalle sapienti mani di Francesco Gemelli, che già aveva collaborato con nomi famosi del metal. È stato paziente nel ricercare con noi il soggetto giusto. Siamo molto soddisfatti e contenti che vi piaccia.

“Rituals” i testi. Quel è il loro tema? Da quali esperienze personali derivano? 

“Rituals”, lo dice la parola, parla dei rituali antichi del mondo romano… propiziazioni e preghiere. Nessuna esperienza personale, eccetto “Rituals Pt. 1”, che è stata ispirata da una splendida vicenda personale, ovviamente farcita di ritualità romana. Ripeto, tendiamo a fare nostri i testi ispirati attraverso visioni, poesie, sogni, quasi mai a esperienze personali, eccetto appunto “Rituals Pt. 1”. Quella è nata dall’amore… preferiamo così, l’autobiografia, semmai c’è, è sempre molto criptica, intrinseca… come sempre le tematiche dei Plateau Sigma sono le visioni, i sogni, la guerra, il sesso, la morte, questa volta, in chiave più epica.

 

Band 3

 

“Rituals” la musica. Come si è sviluppato il processo compositivo? Chi ha dato e cosa?

Le idee partono tutte prevalentemente dal sottoscritto, ma ci tengo a dirlo, tutti, davvero tutti hanno attivamente lavorato e plasmato “Rituals”, ognuno con le proprie capacità interpretative e gusto personale. Questa è la via col quale intendiamo procedere verso il futuro. Emotivamente, dapprima improvvisiamo l’idea, poi la razionalizziamo, la miglioriamo e la metabolizziamo cercando il prodotto migliore possibile, eliminando e filtrando umilmente ciò che ci sembra non adatto e ripetitivo.

“Rituals”, presente e futuro. Cosa vi aspettate, dopo il 15 marzo 2016 (uscita ufficiale dell’album, NdR)?

Chi può sapere? Ci aspettiamo senz’altro un buon feedback, anche per chi, come Avantgarde Music, ha creduto in noi. Poi per noi stessi, che andiamo avanti a fare la nostra musica e, ovviamente, portare in giro i brani nuovi il più possibile!

Nella desertificazione metal del Ponente Ligure, tale da seccare tutto e tutti, come riuscite a trovare la forza per andare avanti?

La parola è una e semplice: passione. Passione per il nostro operato. Passione per ciò che sogniamo e amiamo. Passione per la musica e per il doom metal.

 

Band 4

 

Il vostro doom era già ricco d’inserimenti che esulavano un po’ dal discorso metal. In “Rituals”, addirittura, ci sono alcune parti che rimandano alle eteree atmosfere tipiche del post-black (Alcest, Déluge, ecc.). Cosa avente in mente, allora, per lo stile futuro della band?

Intendiamo sperimentare sempre, provare soluzioni e divertirci a mescolare il tutto con il nostro humus primario. Migliorando come musicisti e come uomini, si matura, si suona meglio, ci si diverte di più e si è più fieri del risultato, ovvio poi, avere più persone che ci ascoltano!

Si sa che di metal non si vive, i Italia. Con “Rituals” vi aspettate, invece, di intensificare il vostro impegno nei Plateau Sigma sino ad arrivare, almeno, allo status di semi-professionisti?

Assolutamente! Step by step cercheremo di superare gli ostacoli consci dei nostri limiti e dei nostri pregi, aumentando piano piano il nostro spettro focale, ovvero avere più persone interessate al nostro modo di vedere il metal. Ovviamente vivere di musica, nell’ambito del doom metal più che un sogno, è un’utopia… vedremo che ci darà il futuro. Ma se ci manteniamo bravi a superare il nostro livello disco su disco… il resto è grasso che cola!

C’è qualche data live, a supporto di “Rituals”?

A livello live c’è abbastanza carne al fuoco in realtà, ma siamo onorati di poter annunciare che saremo di supporto ai Novembre nel loro tour per il disco nuovo! Insomma una band che non credo abbia bisogno di presentazioni! Faremo di certo una grandissima esperienza!

 

Band 5

 

E, sempre a proposito di “Rituals”, come siete arrivati alla Avantgarde Music?

È stato Maurizio, il nostro bassista a stringere amicizia con Roberto Mammarella, il resto è venuto da sé, grazie anche alla regola del carpe diem. Siamo onoratissimi di far parte di questa etichetta storica e produttrice di capisaldi della storia del metal estremo.

Che tipo di supporto vi ha fornito, questa label? Quali sono stati e sono i vostri rapporti con essa?

Credimi Daniele, senza bugia e senza parole di circostanza, Avantgarde Music ci supporta su tutto! Siamo in perfetta sintonia e Roberto è una persona fantastica e competente, speriamo di potere contraccambiare tutto ciò che ha fatto.

Per concludere, ecco il canonico spazio tutto vostro da dedicare ai lettori di Truemetal.it…

Grazie Daniele, grazie Truemetal.it per lo spazio datoci! Il metal é come l’Araba Fenice, sembra soccombere, ma rinasce sempre dalle sue ceneri! Dobbiamo amarlo e supportarlo come sempre! Stay doom!

Intervista a cura di Daniele D’Adamo