Intervista Raging Dead (tutta la band)
Ho conosciuto personalmente i Raging Dead durante un loro concerto a Santa Margherita Ligure in occasione di un moto raduno di Harley Davidson. Mi hanno colpito molto per la loro professionalità e la loro disponibilità. Da lì l’idea di scambiare due chiacchiere.
Ciao Ragazzi, benvenuti sulle pagine di TrueMetal.it. Allora, chi sono i Raging Dead? Volete raccontarci la vostra storia?
La band ha debuttato all’inizio del 2014 da un’idea di Cloud Shade (Voce) insieme a Matt Void (chitarra), con Tracii Decadence (batteria) subentrato al secondo live…. praticamente subito. Abbiamo avuto la possibilità di entrare nell’occhio del ciclone underground sin da subito, con un pò di fortuna e con l’aiuto di altri gruppi già più avviati. Abbiamo cercato di suonare il più possibile nei locali perchè la gente ci notasse e per farci le ossa. E’ stata un’ottima cosa, e abbiamo dovuto lavorare molto sin da subito per poter lasciare una buona impressione e cercar di non bruciarci occasioni.
Oggi abbiamo una forte attività live in Italia, abbiamo suonato anche in Europa e siamo reduci da un tour in Russia. Siamo nel roster di Jack music agency, e attualmente sotto contratto con la label americana Pavement Entertainment.
Perché la scelta del monicker Raging Dead?
La parte “Dead” perchè partimmo con l’intenzione di creare questa horror band presentandoci come dei vandali non-morti, mentre “Raging” perchè le nostre canzoni da subito risultarono aggressive, di conseguenza trovammo che il nome rispecchiasse benissimo le nostre intenzioni e incarnasse nel significato e pure nella pronuncia un sacco di “Rabbia”, componente chiave della band.
Vi definite una ‘Horror punk metal’ band. Da cosa nasce questa definizione?
Quello che i Raging Dead suonano è un insieme di influenze ed esperienze musicali diverse che ha portato a definire il sound della band. Lasciamo spazio alla creatività mantenendo pochi vincoli.
Come ogni band, per presentarti hai bisogno di identificarti con un genere. Non c’erano molti gruppi con un sound simile al nostro, l’unica band a cui somigliamo davvero forse sono gli svedesi Sister. Vedendo la nostra musica nè troppo punk nè troppo metal ma con forti connotazioni dei due generi, e mantenendo la nostra componente scenica e lirica horror, abbiamo optato per affiliarci questo genere musicale. Suona sempre un pò strano da dire.
Com’è nato ‘When The Night Falls’, il vostro album d’esordio?
When The Night Falls rappresenta il culmine musicale ed emotivo della band, racchiude la sua intera vita e un percorso durato tre anni. In termini di soddisfazione non potremmo essere più felici di così, è un album che ci soddisfa sotto ogni aspetto… canzoni, produzione, tematiche… ci siamo spremuti al massimo per realizzarlo nonostante tante difficolta e ci siamo superati. E’ un album sempre aggressivo come nel nostro stile, ma anche ricco di melodia. Sicuramente dobbiamo ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato nella realizzazione del progetto, in primis il nostro produttore Francesco Altare e Matteo Camellini di Jack Rock Agency che ci hanno guidato con il cuore.
Il tema dominante dell’album è la “Paura” e l’effetto che provoca al nostro subconscio “Al calare della Notte”. Ogni emozione è amplificata quando cala la Notte, avvolti nella paura percepiamo svariate sensazioni che normalmente non sentiremmo. Ogni piccolo suono può rompere il silenzio e far battere il cuore a mille, oppure una leggera brezza può mettere i brividi, si pensa di vedere fantasmi, e cose di questo genere.
Di cosa parlano i Raging Dead? Da cosa traete ispirazione per i vostri testi e cosa volete comunicare con essi?
Tutti i testi dell’album sono stati scritti da Cloud Shade. alcune canzoni prendono forma da esperienze e riflessioni personali, mentre la maggioranza descrive contesti e situazioni. Un paio invece sono tratte da film.
Come nasce un vostro brano?
Gli arrangiamenti li vediamo sempre un pò tutti bene o male… maggiormente a carico di Tracii e Matt. In studio, durante la realizzazione dell’album, si è aggiunta anche la guida del produttore Francesco Altare, talvolta con il supporto di Matteo Camellini di Jack Rock.
Parlateci un po’ dell’artwork di ‘When The Night Falls’: chi è la donna al centro della copertina e cosa rappresenta il cerchio che la contiene? Chi è l’autore?
L’artwork parte da un’idea di Matt Void rappresentando Hecate, dea della Notte, dei fantasmi e della luna. Ella è in grado di viaggiare tra il mondo umano e il regno dei morti. La vediamo raffigurata mentre attraversa il portale, apparendo nel bosco oscuro di cui parla la title track dell’album.
Il portale viene richiamato anche dall’intro della prima canzone dell’abum, Streets of Rage (“[…] The Gate has been breached…”), che funge da collegamento storico con il nostro EP pubblicato nel 2015. Dal momento che ora stiamo parlando del nostro album di debutto, Hecate sta guidando “i quattro bambini nati nell’ ira” nel mondo dei viventi.
L’artwork dell’album è stato realizzato da Andrea Falaschi, batterista attuale di un’altra horror band italiana, i Deathless Legacy.
Cosa ci dite del singolo ‘Crimson Garden’, da cui è stato estratto un video nel quale suonate su un palco, luogo in cui direi vi trovate più a vostro agio? Di cosa parla il brano?
Crimson Garden è la canzone più melodica dell’album, è stata una scelta particolare per noi. La gente ci ha conosciuti come gruppo punk lanciato e incazzato, con l’album abbiamo toccato nuovi orizzonti e abbiamo voluto giocare sul fattore sorpresa proponendo qualcosa che non si aspettasse da noi. Poco dopo l’uscita, è stato caricato anche sul canale di Blank TV.
La storia del protagonista comincia percorrendo un sentiero che conduce alla tomba della sua amata, al centro di un giardino cosparso di fiori cremisi. Viene analizzato il suo stato d’animo, ricordi e sensazioni. Si atteggia da vendicatore spietato ma trova momenti di sfogo e di umanità sotto la pioggia, che maschera le sue lacrime di dolore. Durante la canzone si capisce che i fiori cremisi, sono tinti dal sangue degli assassini della sua amata. Un mix di amore, sangue, morte e vendetta.
Il video è stato girato al Midian Live, locale storico di Cremona che ci ha visti crescere. Le riprese e produzione sono a cura di Luca Catullo, in arte Bazoo Bzk. Production.
Giubbotti di pelle, chili di borchie e catene: una presenza scenica molto simile a quella Metal degli anni ’80, quando tutto nasceva e si voleva trasmettere un certo messaggio. Cosa volete dire voi con questo?
L’estetica della band è parte della presentazione della band e ci abbiamo lavorato mettendo molto gusto personale. Ci è piaciuto curare anche questo aspetto affinché risultasse tutto più completo. Non si cela nessun vero e proprio messaggio dietro il nostro abbigliamento se non questa voglia di curare ogni aspetto.
I vostri progetti per il futuro? Avete in programma delle attività live?
Per il momento siamo un attimo fermi, Cloud ha dei problemini con la voce e deve recuperare in salute, possiamo però dire di aver suonato molto dall’uscita dell’album, abbiamo tenuto anche un piccolo tour di dieci giorni in Russia ad ottobre, senza mollare sul suolo italiano. Adesso stiamo prendendo le cose un pò con calma anche per riuscire a scrivere qualche canzone nuova. Ci stanno arrivando proposte per primavera/estate dell’anno nuovo, ma non possiam ancora dire nulla… e senz’altro sarebbe opportuno tornare un pò all’estero.
Quanto tempo dedicate alle prove? Come vi preparate ai concerti?
Noi proviamo con una certa regolarità e costanza, due sere a settimana è lo standard. In base alle esigenze se abbiamo aspetti del live da preparare ci troviamo anche più volte, mentre a volte ci si trova più volte anche per il solo gusto di suonare. E non dimentichiamoci del lavoro individuale di ognuno di noi.
Cosa ne pensate dell’attuale scena Metal italiana?
Ci sarebbe tanto da analizzare e tanto da dire, ma riassumendo diciamo che ci sono ottime band, forse troppa competizione malsana e poco supporto, e anche un sacco di band che parlano troppo e suonano poco e male.
Il tempo a disposizione è finito. Ringraziamo i Raging Dead per la loro disponibilità, lasciando a loro i saluti finali ai lettori di TrueMetal.it. Grazie!
Ringraziamo TrueMetal.it per l’opportunità e per la pazienza e tutte quelle che persone che ci seguono e contribuiscono a darci la giusta motivazione per continuare nel nostro progetto.