Heavy

Intervista Rhabstallion (Graham Hooper)

Di Stefano Ricetti - 18 Settembre 2024 - 9:08
Intervista Rhabstallion (Graham Hooper)

Intervista agli inglesi Rhabstallion, clamorosamente tornati in auge in questi ultimi tempi grazie a un paio di album di recente pubblicazione – Back in the Saddle del 2021 e il nuovo Bat Shit Crazy (qui recensione) – dopo essere stati fra i protagonisti sfortunati della Nwobhm, più di quattro decenni fa. Parola al bassista Graham Hooper, fondatore e uomo simbolo della band, avendone fatto parte in maniera continuativa sia nella prima parte della storia (1977-1984) che dalla reunion in poi, avvenuta nel 2018.  

Buona lettura

Steven Rich       

 

 

Qual è il significato della copertina e del titolo del vostro ultimo album?

Il titolo “Bat Shit Crazy” è riferito alla vita reale e ai drammi di tutti i giorni che influenzano il modo in cui viviamo le nostre esistenze. I testi contenuti nelle canzoni del disco non trattano storie d’amore ma sono calati nella dura realtà di tutti i giorni. Per quanto riguarda la copertina, è un’invenzione di Andy Wood, il nostro cantante e chitarrista, frutto delle sue lucide follie.

Quali ritieni siano le differenze fra il precedente “Back In the Saddle” e quest’ultimo vostro album?

Se fossimo stati abbastanza fortunati da ottenere un contratto nei primi anni ’80, immagino che “Bat Shit Crazy” avrebbe rappresentato quanto volevamo realizzare allora. L’album “Back In The Saddle” invece costituisce più un momento in grado di dare forma alla nostra gioia di riunirci come band e rimaneggiare alcune delle nostre prime composizioni, parallelamente al processo di scrittura di nuovo materiale dei Rhabstallion per la prima volta dopo più di trent’anni. La perfetta miscela fra vecchio e nuovo, insomma. Mi piace riprendere una citazione da una recensione, in questo senso: “NWOBHM heroes Rhabstallion prove how to serve up old fashioned music in a fresh way today.”

 

Rhabstallion, Bat Shit Crazy, 2024

 

Come siete arrivati a incidere per la Golden Core Records?

È accaduto al Brofest tenutosi a Newcastle nel 2020, il quinto concerto effettuato dopo la nostra reunion: dopo lo show abbiamo incontrato il giornalista John Tucker, che ci ricordava per essere stati presenti all’interno della compilation New Electric Warriors nel 1981. Parlando ci ha indicato la Golden Core come l’etichetta ideale per seguire il nostro ritorno sulle scene e tutto è filato liscio sin da subito. Sia Golden Core che ZYX Music ci hanno supportato alla grande e hanno realizzato dei prodotti assolutamente meravigliosi con entrambi gli album pubblicati sia in Cd che in vinile.

Toglimi una curiosità: cosa significa la parola “Rhab” prima di Stallion? Il termine “Rhab” è stato aggiunto al nostro nome semplicemente perché ai tempi eravamo venuti a sapere che in Inghilterra esistevano già gruppi denominati Stallion. Non ha un significato, valutando un po’ in giro abbiamo realizzato che vi erano più band a doppio nome tipo Iron Maiden, Def Leppard e Judas Priest e la cosa ci piaceva. Sulle prime la scelta è caduta su Rhab Stallion, poi però ci siamo resi conto che Rhabstallion tutto attaccato suonava meglio.

Stuart Toddington non fa più parte della band. Quali i motivi del suo abbandono?

Stuart farà sempre parte della famiglia Rhabs, tuttavia trovava difficile affrontare un tour e per di più aveva anche bisogno di prendersi del tempo per star vicino alla propria compagna, nel momento in cui  si ammalò. Siamo sempre in contatto, con lui.

Ha quasi dell’incredibile constatare che voi Rhabstallion siate più conosciuti oggi, nel 2024, che non ai tempi della Nwobhm, uno dei momenti migliori per la musica heavy metal.

Concordo, anche se non ti nascondo che in realtà pensavamo di essere abbastanza bravi, quando abbiamo iniziato, ed è stato molto deludente non aver ottenuto il riconoscimento che pensavamo di meritare. Quando i Rhabstallion si sciolsero, alla fine del 1984, a parte me, gli altri componenti della band rimasero nell’ambiente e continuarono a progredire sia come musicisti che come compositori. In particolare Andy Wood con i Tredegar e i Cloven Hoof e David Thompson con i Voyager UK e i Lost Weekend. David ha anche scritto del materiale che poi è finito nell’album album “Spirit of Man”, il progetto solista di Bob Catley (Magnum).

A proposito dello scioglimento, al quale accennavi, nel 1984, per via del mancato approdo a un’etichetta, cosa invece riuscita a molti altri, sinceramente pensi che sia stata solo sfortuna o ci sono stati anche degli errori da parte vostra?

Ritengo entrambe le cose. Di certo noi eravamo inesperti e anche un po’ ingenui. Bisognava puntare di più su Londra, probabilmente le cose sarebbero poi andate diversamente. Ma si tratta di ipotesi. In un’epoca priva di canali social e cellulari era davvero dura farsi notare arrivando da Halifax.

Da dove scaturì l’idea della reunion?  

E’ accaduto nel 2017, io e David ci trovavamo a una doppia festa di compleanno a Leeds, con le nostre mogli, eravamo un po’ alticci e buttai lì che se non avessimo provato a rimettere insieme i Rhabstallion nel breve poi sarebbe stato inesorabilmente troppo tardi. Iniziammo a lavorare seriamente all’idea e nel 2018, dopo aver incontrato anche gli altri, la cosa divenne realtà.

Quali sono stati i vostri concerti più significativi durante il periodo della Nwobhm?

Senza dubbio quello che abbiamo tenuto alla St Georges Hall di Bradford durante il tour “New Electric Warriors”, venimmo trasmessi anche dalla BBC all’interno di un programma televisivo, c’era una loro troupe presente quel giorno. Replicammo l’anno successivo, nello stesso posto, vendemmo 1200 tagliandi, un gran bel risultato. I Wishbone Ash la settimana prima arrivarono a 600.

 

 

Graham, tuoi pensieri, parole e aneddoti riguardo le seguenti band.  

Saxon – Ci esibimmo con loro al Princeville Club quando ancora si chiamavano Son Of A Bitch. Si trattava di un club per soli uomini, fra una band e l’altra era previsto uno spettacolo di striptease femminile. Durante il nostro concerto capitò che mi arrivò all’altezza dell’orecchio un paio di pantaloni da donna… Ah,ah,ah!

Paradise Lost – Non penso ci siamo mai incrociati, quindi non ho molto da dire, ma devono essere OK perché provengono da Halifax, la nostra città!

Diamond Head – Abbiamo suonato insieme all’Huddersfield Polytechnic dove, come al solito, ero responsabile del merchandising. Dopo aver effettuato  il soundcheck, ricordo di aver preso il camion da 7,5 tonnellate per andare recuperare la mia ragazza, sarebbe venuta con me e il merch a Bradford. C’era un traffico bestiale, non esistevano i cellulari all’epoca e arrivammo al locale all’ultimo momento, fra la preoccupazione generale. Fortunatamente facemmo un bel concerto.

Def Leppard – Ci esibimmo con loro al The Forde Green di Leeds, poco prima che raggiungessero il grande successo. Ci limitammo a quella data, l’intero loro tour venne poi effettuato dai Witchfynde. Parlammo nel backstage con i Def Leppard, che erano convinti che noi potessimo fare solo quel concerto, quindi optarono su altri per coprire il resto delle date. E’ uno dei rammarichi che ci trasciniamo, se ci fossimo stati noi in quel tour chissà quale  piega diversa avrebbero poi preso le cose…

Cloven Hoof – Andy ha suonato con loro per un po’ e ogni tanto ci regala qualche storiella a riguardo. C’è stato un momento nel quale in una rassegna gli venne assegnato un premio come miglior chitarrista per qualcosa che aveva fatto con loro, ma poi quando la cosa venne riportata su di una rivista qualche giorno dopo comparve il nome di un altro. Si incazzò non poco!

Trust (France)– Se non ricordo male condividemmo il palco con loro all’Ivanhoes di Huddersfield. Nicko McBrain suonava con loro, all’epoca. Si complimentò con noi per il nostro concerto che seguì a lato del palco. Non andava d’amore e d’accordo con gli altri componenti dei Trust, motivo per il quale non frequentava il loro camerino, ma il nostro, gli serviva per tirarsi un po’ su il morale.

 

Graham Hooper, anni ’80

 

Quale secondo te la band la band Nwobhm più sottovalutata e invece quale quella sopravvalutata?

Sottovalutati sicuramente Tank e Raven, probabilmente invece i più sopravvalutati furono i Marseille

Quali le band Nwobhm che viceversa hanno ampiamente meritato il successo raggiunto?

Nessun dubbio, nell’ordine Saxon, Iron Maiden e Diamond Head

Sempre ai tempi della Nwobhm, secondo te a chi più assomigliavate, come suoni?

Dentro i Rhabstallion convivevano un po’ di Saxon, Maiden e Diamond Head ma ritengo che la nostra proposta alla fine fosse unica.

Conosci band italiane?

Ci è capitato di imbatterci negli Screaming Shadows in un programma radiofonico che tra l’altro mi è piaciuto molto. Poi abbiamo suonato un paio di volte con i  Tygers of Pan Tang che includono Francesco Marras e  Jack Meille, entrambi tuoi connazionali.

Prossime mosse in casa Rhabstallion?

Più che pensare a registrare del nuovo materiale ci stiamo concentrando per poter suonare in quanti più festival e locali possibile per promuovere questo album, sia nel Regno Unito che in Europa.

Chiudi l’intervista come meglio ti aggrada, Graham, grazie.

Thanks for your interest in Rhabstallion, Steven, take care and hope to see you soon.

Regards

Graham

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti