Hard Rock Heavy

Intervista Robin McAuley

Di Fabio Vellata - 6 Marzo 2025 - 8:00
Intervista Robin McAuley

È nuovamente sulle nostre pagine Robin McAuley, celebrato singer che dopo una carriera spesa nel ruolo di frontman per parecchie band di alto livello (ricordiamo gli MSG su tutti), ha da qualche anno intrapreso una parallela carriera solista.
“Soulbound”, terzo solo album, è stato l’argomento principale di questa intervista, in cui McAuley, come sempre, ha mostrato di essere un professionista di grande disponibilità e cortesia a cui, il famigerato autotune, proprio non va giù…

Intervista a cura di Fabio Vellata con la collaborazione di Francesco Maraglino

Ciao Robin, bentornato su www.Truemetal.it, sono Fabio! Come stai?
È sempre un grande piacere incontrare un fuoriclasse del microfono come te…

Ciao Fabio! Che piacere chiacchierare di nuovo con te!

E dunque, “Soulbound” ha una formazione tutta tricolore: a parte te, sono tutti italiani, compreso il produttore Aldo LoNobile.
Scommetto che questa line up e nata con notevole impulso fornito da Frontiers…vero?

Sì, infatti, “Soulbound” ha iniziato il suo viaggio in modo simile a Standing on the Edge e Alive. Alessandro Del Vecchio ha lasciato Frontiers ma insieme al mio grande chitarrista Andrea Seveso ha comunque presentato almeno 2/3 delle canzoni che sono su questo nuovo disco. Aldo ha realizzato una magnifica produzione ed ha introdotto alcuni nuovi songwriters e musicisti incredibili. Alfonso Mocerino alla batteria, Alessandro Mammola alle chitarre, Antonio Agata alle tastiere. È una formazione fantastica di grandi musicisti: la porteremo sul palco dal vivo al Frontiers Rock Festival il 27 aprile 2025.

Il nuovo album sembra avere un taglio più “hard”, anche se c’è sempre un tono melodico/AOR ed accenni al più classico metal britannico degli anni ’80. E’ corretta questa nostra impressione? Era davvero questo l’obiettivo? Stavi davvero cercando di ottenere questo tipo di feeling un po’ vintage ma comunque accattivante?

Il mio obiettivo per Soulbound era mettere di più in risalto le chitarre di Andrea e creare un suono più tagliente. Questo è il mio terzo disco da solista per Frontiers e volevo cambiare un po’ le cose. Ha decisamente un suono più vintage e la produzione di Aldo mostra davvero come abbiamo reso questo disco con un suono più aggressivo rispetto ai due precedenti. Non volevo gli stessi suoni e soluzioni per Soulbound e penso che Aldo sia riuscito ad accontentarmi.

Possiamo definirlo come una sorta di riassunto della musica che hai realizzato nella tua carriera?

Ho una lunga storia e sarebbe difficile ignorare il mio stile di scrittura. Adoro le melodie forti e i testi accattivanti: questo è sempre stato il mio stile. Ho semplicemente cercato di incorporarne quanto più potevo durante la realizzazione di Soulbound…

Come sono nate le canzoni? C’è un brano che ti rappresenta più di altri in questo momento della tua vita?
Wonders of the World (molto AOR), Let It Go e There Was A Man, sono, secondo noi, rappresentative dei diversi stili di cui parlavamo prima…cosa ne pensi?

Penso che l’elenco delle tracce racconti una storia dall’inizio alla fine. Ne ero consapevole quando l’ho messo insieme. Registrare dischi da solista mi permette di creare una storia senza diventare troppo introspettivo ma allo stesso tempo scrivere di diverse fasi e momenti della mia vita e di cosa hanno significato per me nel mio viaggio. Ho concluso di proposito con There Was A Man perché per me riassumeva tutto. Lo scopo, il motivo per cui certe cose nella mia vita sono andate così.

Oltre al Frontiers festival, ci saranno altri concerti da solista per presentare il tuo album?

Prima di tutto lasciami dire che amo l’Italia! Amo la gente: alcuni dei miei migliori amici nel mondo sono italiani. Forse ha qualcosa a che fare con gli irlandesi e gli italiani…ahah
Il 27 aprile avrò il piacere di esibirmi al Frontiers Rock Festival di Milano con i grandi musicisti presenti su Soulbound. Stiamo progettando di aggiungere anche spettacoli extra. Alla fine di luglio mi esibirò in Svezia allo Skogsrojet Festival e per la maggior parte di agosto mi esibirò nel Regno Unito.

Parliamo un po’ delle altre tue attività. Black Swan? Qualche possibilità per un nuovo album?

Ma certo, il disco numero tre dei Black Swan è appena stato terminato ed ora è pronto per il missaggio. Come i dischi “Shake the World” e “Generation Mind”, sono molto entusiasta di dirti che questo è un disco davvero fantastico. Stiamo attualmente decidendo come intitolarlo, ma i fan dei Black Swan non credo ne rimarrano delusi. Spero potrai ascoltarlo nel 2025… resta sintonizzato per maggiori informazioni!

L’ultima volta che ci siamo incontrati (era per l’uscita di “Generation Mind”), ti avevo chiesto dei Grand Prix e mi hai dato speranza sulla possibilità di nuovo materiale… hai qualche aggiornamento al riguardo?

Per i Grand Prix continuiamo a scrivere nuovo materiale ma non abbiamo ancora deciso come andare avanti. Siamo stati l’headliner del FIREFEST Festival a Manchester, nel Regno Unito, nell’ottobre 2024 e ho invitato Phil Lanzon e Mick O Donoghue a unirsi a me sul palco per Samurai, Keep On Believing e Shout…
È stato così fantastico e una tale sorpresa per molti che speriamo di fare lo stesso per gli spettacoli di agosto nel Regno Unito.

Ma…come rimani aggiornato sulle nuove tendenze musicali e come ti ispiri?

Dico sempre alla gente di ascoltare tutto. Non chiudere la mente a nessun genere musicale specifico perché c’è così tanto da ascoltare… La musica è così accessibile che sarebbe un peccato non circondarsene. Ascolto un sacco di nuove band e onestamente penso che la musica sia in buone mani per il futuro. Avremo i classici per sempre, ma è importante introdurre nuove idee e nuovi suoni per mantenerli freschi.

Chi è un artista emergente in questo genere a cui ritieni che i fan dovrebbero prestare attenzione?

Ho appena visto il grande Dino Jelusick dal vivo in Svezia. Voce assolutamente sorprendente e incredibile musicalità da parte sua e della sua band.
Anche Eric Gronwall è incredibile e ha un’estensione vocale di un altro pianeta. La musica è in buone mani già solo con questi due fantastici artisti. Ce ne sono altri ovviamente, ma questa è la mia intervista ahaha!!!

Puoi descrivere la prima collaborazione che hai fatto con un altro artista? Com’è stata quell’esperienza?

Ricorderò sempre l’incontro e il canto insieme a Bobby Kimball (TOTO) quando entrambi eravamo con la Far Corporation. Bobby è uno dei cantanti più iconici e potenti con cui abbia mai avuto il piacere di trovarmi nella stessa stanza. Sono rimasto senza parole la prima volta che ho incontrato Lou Gramm. Lo stesso quando ho incontrato Robert Plant. Lemmy era speciale…

Quali sono alcuni elementi chiave che, secondo te, rendono una collaborazione di successo?

Dipende da cosa la produzione sta cercando di far emergere nella musica come risultato della collaborazione. Per me la canzone è la cosa più importante e introduce diversi elementi, sia con le voci che con gli strumenti. La canzone deve essere abbastanza bella da lasciare spazio a tutta la magia.

Quali qualità o tratti personali ritieni siano stati essenziali per il tuo successo nella musica?

Sono semplicemente un ragazzo normale e non mi considero un cantante particolarmente bravo, ma ho qualcosa che la gente mi dice sia immediatamente riconoscibile nella mia voce. Sono grato per questo e per tutto quello che ho fatto nei miei anni di musica. Il mio intento è sempre stato quello di lasciare qualcosa in una canzone che potesse toccare le persone in un modo da suscitare emozioni. Se funziona, allora mi sento “benedetto” perchè sto facendo qualcosa di giusto.

Beh, che ti piaccia o no, sei universalmente riconosciuto come un grande cantante.
Qual è la tua opinione sull’autotune e su chi lo utilizza?

Hmmmmmmmm!!!!!! Non uso l’autotune!!! Un grande produttore mi ha detto durante le registrazioni che a volte quello che non è perfetto ha comunque un certo fascino, crea atmosfera, ed è quello che poi “esce” meglio. Preferisco così piuttosto che usare l’autotune. Anche se immagino che alcune persone ne abbiano bisogno…

Come definisci il tuo rapporto con i tuoi fan e cosa credi che si aspettino da te?

Senza i miei fan non esiste Robin McAuley. Adoro incontrarli e chiacchierare con loro. Adoro sentirli cantare insieme a me ai concerti. Quanto sono fortunato a vivere insieme questi momenti davvero speciali! Registrare è un momento felice per me, ma stare di fronte a un pubblico dal vivo e sentirlo cantare le tue canzoni è un dono a cui non molti possono assistere… amo i miei fan!

Ok Robin, grazie ancora per la tua consueta disponibilità. Buona fortuna per tutto e congratulazioni!

Grazie per tutte le domande interessanti Fabio, amico mio. Ci vediamo da qualche parte on the road!

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https://www.facebook.com/@RobinMcAuleyRock

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