Intervista Roxin’ Palace (Crown – Hell)
I rockers Roxin’ Palace hanno da poco pubblicato il loro secondo full length intitolato Freaks of Society. Dopo averne curato la recensione, che potete trovare cliccando qui, non ci siamo fatti scappare la possibilità di fare due chiacchiere con Crown e Hell, i due mastermind della band.
Eccovi il resoconto di una piacevole chiacchierata. Buona lettura!
Intervista a cura di Marco Donè
Ciao Crown, ciao Hell, sono Marco, benvenuti su TrueMetal.it. Come state?
(Hell) Ciao Marco, grazie per l’invito, è un piacere essere qui su Truemetal!
(Crown) In forma magnifica! Più motivati che mai! Grazie anche da parte mia per questo spazio!
Prima di iniziare a parlare di Freaks of Society, il vostro nuovo lavoro, vi andrebbe di raccontarci cos’è successo alla band dal 2013 a oggi? Avete una lineup ben diversa dal vostro esordio…
(Hell) Allora, dopo l’uscita del nostro debutto, nel 2013 ci siamo concentrati sull’aspetto live, come è giusto che sia, continuando anche a gestire personalmente la promozione del disco. Una volta finito questo ciclo abbiamo riordinato le idee e ci siamo messi a comporre nuovo materiale che poi è diventato Freaks of Sociecy. Come hai notato, nel frattempo, abbiamo dovuto affrontare importanti cambi di lineup. Si è trattato di una cosa piuttosto normale, che accade in molte band. Quando decidi di portare avanti un progetto professionale c’è bisogno di tanta dedizione e tempo, come fosse un secondo lavoro, ma purtroppo non tutti possono o vogliono farlo e quindi è normale che le strade si separino. I rapporti sono rimasti comunque più che amichevoli, anzi, sia Axel che Slaver, rispettivamente ex voce e chitarra, hanno contribuito ad alcune composizioni e hanno seguito tutto il processo del nuovo disco.
La nuova lineup dei Roxin’ Palace
Ascoltando l’album, sembra che l’attuale formazione sia più unita rispetto a quella del debutto. Sbaglio nel dire questo?
(Crown) Non sbagli affatto! Abbiamo lavorato duramente tutti assieme per questo disco e ce la siamo presa comoda con le registrazioni proprio per creare feeling con i nuovi arrivati, oltre che, ovviamente, per fare le cose al meglio. Siamo molto uniti per quanto riguarda dedizione alla band e serietà. Non ci sono mai state tensioni fino a ora e questo mi rende ben speranzoso per il futuro. Con la vecchia lineup c’era un rapporto di grande affetto ma poi si creavano discussioni, anche forti, quando c’erano da prendere delle decisioni importanti. Io e Hell remavamo in un verso ma ci muovevamo col freno a mano tirato. Le cose alla fine sono andate per il verso giusto!
Oltre alla lineup avete anche una nuova casa discografica. Come siete approdati alla Sleaszy Rider Records? Siete soddisfatti del suo lavoro?
(Crown) La Sleaszy è quella che, tra le varie, ci ha fatto l’offerta più vantaggiosa! Tolis, il boss dell’ etichetta, è una persona estremamente seria e professionale e svolge il suo lavoro in maniera impeccabile, sia dal punto di vista promozionale che di distribuzione. Siamo veramente felici di lavorare con lui.
Veniamo al vostro nuovo album. Da dove nasce l’idea di un titolo come Freaks of Society e qual è il suo significato?
(Hell) Comincio col dirti che Freaks of Society è un theme album. Non è un vero concept con una storia unica, è una raccolta di situazioni allucinanti che abbiamo vissuto durante il periodo di vita della band. I “Freaks of Society” sono dunque personaggi che abbiamo incontrato, non solo in campo musicale. Situazioni o comportamenti abituali con cui abbiamo avuto a che fare. Ci teniamo a dire che comunque non c’è nessun risentimento verso le persone coinvolte, ma solo tanta ironia. Infatti, siamo noi i primi a definirci “Freaks” rispetto al mondo che ci circonda!
La copertina di Freaks of Society
In sede di recensione ho infatti definito i vostri testi ironici e irriverenti. Vi andrebbe di parlarcene un po’ più a fondo?
(Hell) Come ti ho appena accennato, tutti i testi del nuovo album, ma anche molti del primo, parlano di situazioni vissute in prima persona. Nonostante ci divertiamo a porre il tutto in maniera molto ironica, irriverente e molto “rock”, molte di queste situazioni portano a delle riflessioni più profonde. Amiamo concentrarci sull’aspetto psicologico dei rapporti tra persone, anche per interesse personale, cercando comunque di rimanere distaccati.
Un modo scanzonato ma tutto sommato positivo per affrontare la vita. Positività che trasuda anche dalle vostre nuove composizioni, in misura maggiore rispetto all’esordio, concedetemelo. Com’è cambiato il vostro modo di lavorare con la nuova lineup?
(Crown) Hai detto bene! Positività è la parola giusta! Questo si riflette anche nel modo in cui componi e ti rapporti agli altri, perciò anche il modo di lavorare è migliorato con la nuova line up. Con i vecchi ragazzi a volte venivano fuori dei lati del carattere di ciascuno non proprio positivi, dovuti al fatto che si remava in direzioni differenti. I nuovi boyz sono stati una sorta di regalo per me e Hell, e tutto si è riflesso nella musica e nel modo di lavorare.
C’è una canzone, su tutte, che sentite più vostra, che ha un significato particolare per voi? Se sì, quale e perché?
(Hell) Per quel che mi riguarda forse Freak?. Un testo più riflessivo, venuto fuori in maniera veloce e naturale, che racchiude il concept del disco ma descrive anche la nostra situazione di band rispetto alla scena che ci circonda.
(Crown) Su tutte Monsters Love! Ha un significato molto particolare per me, anche se parla della psicologia delle sette in generale.
Dopo l’esplosione del movimento scandinavo, legato all’hard rock e affini, anche in Italia, sebbene non con lo stesso impatto, c’è stato un certo fermento. Come valutate la scena italiana, sempre se di scena si può parlare?
(Crown) Ci sono un sacco di band interessanti, come i nostri amici Party Animals e Sandness su tutti! Io non seguo molto la realtà italiana, ma vedo che le cose si muovono sempre di più e questo non può che farmi piacere, anche se, il problema dell’Italia, è che le band non si aiutano molto. Prevale una ridicola competitività che non aiuta alla nascita di una vera e propria scena, quando, invece, ce ne sarebbero tutti gli ingredienti.
Torniamo ai Roxin’ Palace. Tra Italia e il resto d’Europa avete avuto un’intensa attività live, suggellata dalla prestigiosa partecipazione al festival sloveno Metaldays. Per la promozione di Freaks of Society che piani avete? Vi sarà un tour?
(Crown) Abbiamo un sacco di piani! A breve ci sarà la lavorazione di un videoclip seguito da una serie di interviste e, forse, qualche apparizione acustica! Ci sarà un tour a breve anche se ancora non ti posso svelare i dettagli. Stiamo inoltre lavorando per partecipare a qualche festival estivo. In autunno inizieremo anche a lavorare a un nuovo album e, contemporaneamente, continueremo a suonare Freaks of society per almeno un altro annetto. Vedremo come evolverà il tutto!
I Roxin’ Palace on stage
Siamo arrivati in chiusura ma, prima, levatemi una curiosità: Hell è l’ex batterista degli Elvenking, Crown è anche chitarrista dei Revoltons. Arrivate da due formazioni power oriented. Come è nata in voi l’idea di incontrarvi e dare il via ai Roxin’ Palace?
(Hell) Provenendo dalla stessa zona, abbiamo suonato parecchie volte assieme con le nostre precedenti band. Abbiamo scoperto di avere la passione comune per le sonorità più street e, quindi, quando gli eventi ci hanno fatto confluire in questa band, è stata una scelta naturale, perché entrambi volevamo tornare ad una situazione più rock oriented!
Ora siamo arrivati veramente alla fine dell’intervista. Vi ringrazio per la vostra disponibilità e lascio a voi le ultime parole…
(Crown) Ti ringraziamo di nuovo per questo spazio e per l’interessantissima intervista che ci hai proposto! Siamo veramente felici del disco che abbiamo prodotto e ci auguriamo di suonarlo in più posti possibili, sperando che le cose vadano sempre alla grande come stanno andando adesso!
Vi aspettiamo ai nostri show!
Grazie ancora per tutto!