Intervista Sangreal (Gianluca “Jahn” Carlini)
Intervista a Gianluca “Jahn” Carlini, chitarrista e dominus dei Sangreal, freschi del nuovo album omonimo uscito quest’anno per la Underground Symphony. Per l’occasione si è anche parlato dei Great Master, altra band che lo vede impegnato fortemente, che ha in cantiere un ulteriore lavoro previsto per il prossimo autunno.
Buona lettura.
Steven Rich
Come nascono i Sangreal?
I Sangreal sono un progetto che volevo realizzare da molto tempo. Volevo tornare a suonare quell’epic metal col quale ho iniziato la mia carriera musicale. L’idea era di farlo molto crudo, semplice ed epico come quello degli anni 80, stile Manowar/Warlord, poi con la partecipazione dei ragazzi coi quali ho avuto la fortuna di collaborare il genere si è evoluto in qualcosa di più raffinato che mi ha sorpreso piacevolmente.
Che significato ha il nome?
Per il nome della band si è cercato qualcosa che potesse essere legato al tema religioso ma che fosse anche intrigante e misterioso. Il nome è legato alla leggenda del Santo Graal, la coppa con la quale Gesù celebrò l’Ultima Cena e nella quale Giuseppe d’Arimatea raccolse il sangue di Cristo dopo la sua crocifissione.
Una ipotesi molto intrigante scritta nel saggio “ll Santo Graal” (The Holy Blood and The Holy Grail nell’originale inglese) di Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln, racconta che Gesù avrebbe avuto una propria discendenza. I figli, si sarebbero poi sposati con membri di famiglie nobili della Francia meridionale dando così origine alla Dinastia Merovingia, prima dinastia dei re franchi. Da qui la linea di sangue reale e il nome Sang Real.
Gianluca “Jahn” Carlini
La vostra collaborazione con Underground Symphony intanto prosegue a gonfie vele…
Quando il progetto era ancora solo un’idea l’ho condiviso con l’Underground Symphony e fin da subito l’idea è piaciuta molto e l’han fortemente voluta. Il cantante Gabriele Grilli ex Doomsword mi è stato proposto da Maurizio Chiarello il label manager di US perché lo riteneva un vincente in questo genere ed aveva completamente ragione perché Gabriele ha fatto un gran bel lavoro in questo disco. Quindi anche Underground Symphony ha avuto parte alla nascita dei Sangreal.
Spendi qualche pensiero per la grafica del vostro disco, i vari significati dei quadri nonché gli autori.
Tutte le opere sono state usate cercando di seguire il concetto del nostro genere Sacred Epic Metal, cominciando dall’artwork un’elaborazione dell’opera “Crusaders before Jerusalem” di Wilhelm von Kaulbach dove troviamo il Santo Graal che trabocca di sangue che viene adorato e cercato da molte persone, cavalieri, crociati, gente comune. Altra elaborazione è l’artwork dell’inlay l’opera “The Baptism of Christ” di Sebastiano Ricci dove troviamo Gesù che viene battezzato da Giovanni Battista, ma il fiume dove avviene questo rito è colorato di rosso come il sangue.
Altra opera usata e rielaborata è “The Titan’s Goblet” di Thomas Cole dove troviamo questa immensa montagna a forma di calice dal quale trabocca questo liquido rosso. Il concetto insomma è chiaro il Sang Real! In tutta la grafica si è cercato di rimanere legati più possibile a quello che volevamo esprimere come band e come temi.
Vi sono degli aneddoti riguardo la scrittura e la stesura di qualche brano su Sangreal?
Quando Gabriele ci ha presentato “Anime Prave” come idea era presente solo il ritornello cantato in volgare con una chitarra acustica. Ci siamo chiesti se era il caso di farlo in inglese, alla fine abbiamo optato per fare solo le strofe in inglese e lasciare il ritornello com’era, cosa che si è rivelata vincente. Così l’originalità della Divina Commedia è diventata musica e con il pathos di Gabriele il coraggio è stato premiato facendo risultare il pezzo uno dei migliori del disco.
Altra cosa carina è stato nel finale delle registrazioni, Francesco stava terminando gli assoli di chitarra quando ha avuto un problema che gli ha impedito di terminare il lavoro su 3 pezzi. Ci siamo trovati nell’immediato a cercare un solista quando abbiamo pensato di chiedere a Matti (batterista e polistrumentista) se poteva abbozzare qualcosa. Subito entusiasta ci ha detto “Non preoccupatevi ci penso io”. Alla fine ci ha sparato 3 assoli di chitarra che ci ha lasciati senza parole tanto che li abbiamo mandati subito al mixaggio.
Presenta i vari componenti della line-up dei Sangreal.
Tutti i ragazzi con cui ho collaborato nei Sangreal sono delle persone splendide e professionali. Alcuni non ho avuto il piacere di conoscerli di persona per via della distanza ma lo faremo sicuro in futuro se questo progetto avrà la fortuna di avere un seguito. Cominciando dalla voce abbiamo Gabriele Grilli ex cantante dei Doomsword oggi artista solista, Ga è una voce fantastica la capacità che ha nel rendere drammatiche le linee vocali è stupefacente, credo non avremo potuto trovare cantante migliore per i Sangreal.
Alla chitarra solista c’ è Francesco Russo ex Shadows of steel e ora impegnato nel suo nuovo progetto “Hungry Daze”. Con Francesco ho già collaborato nel disco dei Great Master “Lion And Queen”, è un gran chitarrista e una persona molto divertente e simpatica, con lui la risata è impossibile trattenerla.
Alessandro Battini tastierista dei Dark Horizon è un bel po’ di anni che lo conosco, ha già collaborato con me sempre nei GM e qui nei Sangreal è stato il mio braccio destro. Ha seguito e condiviso con me ogni piano, ogni idea fin dall’inizio del progetto, perché è stata la prima persona a cui ho chiesto la partecipazione. Ale ha fatto dei bellissimi arrangiamenti orchestrali ed è proprio merito suo se il genere si è poi evoluto in quello proposto nel disco.
Lascio alla fine gli ultimi due membri non perché siano meno importanti degl’altri ma perché sono quelli piu lontani e che non ho avuto ancora la fortuna di conoscere. Al basso Paris Lambrou da Cipro, ex bassista negli Arrayan Path e ora attivo nel suo nuovo progetto Astronomikon, un vero fratello del True Metal amante dell’Epic Metal, che ha subito accettato la proposta di unirsi a noi appena ha sentito i nomi dei primi partecipanti e del genere che si sarebbe creato.
Infine alla batteria ma anche alla chitarra solista come detto in precedenza c’è Matti Auerkallio, polistrumentista finlandese. Matti è una vera macchina da guerra, riesce a suonare ogni cosa e pure a cantare. Partecipa attivamente a molti progetti seguendoli anche in tour come Ultimatium, Katra. Aver avuto Matti è stata una gran fortuna ci ha alleggerito di molto il lavoro essendo completamente autosufficiente in tutto.
Sangreal
In che situazione è, al momento, il progetto Great Master?
Coi Great Master stiamo ultimando le ultime registrazioni del nostro quarto disco intitolato “Skull And Bones – Tales From Over The Seas”. Come lo si intuisce dal titolo sarà a tema piratesco, un concept per la precisazione. Il mixaggio sarà fatto a fine estate ai Domination Studio con Simone Mularoni. Poi l’uscita è prevista per l’autunno.
Sarà un disco un po’ particolare e diverso da quelli che lo han preceduto ma sempre in linea con lo stile GM. Contiamo anche di rilasciare un video prima dell’uscita.
Nel 2014 avete operato una versione superba di The King degli Heavy Load. Svela tutti i retroscena dell’operazione. Fra le altre cose il perché, fra i tanti, avete scelto quel brano.
The King è stata una piacevole sorpresa anche per noi. E’ stata prodotta in un momento di rinnovamento della line up, avevamo cambiato cantante e batterista e ognuna delle new entry ha messo del suo nel realizzare il brano. Il metodo è stato sempre lo stesso, ho realizzato una base di partenza di tutti gli strumenti e poi assieme, ognuno per la propria competenza ha cercato di migliorarlo. Alla fine ci siamo trovati io e Enrico nel suo studio per fare le linee vocali e li abbiamo condiviso le idee di entrambi creando l’armonia iniziale e finale della canzone che l’ha caratterizzata molto.
Sono convinto che la line-up sia molto caratterizzante nelle canzoni e in quel momento ne avevamo una molto giovane, diretta e con tanta voglia di realizzare cose buone. The King è risultata un ottimo brano ed è stata scelta dalla label come opener del secondo disco del tributo agli Heavy Load. Per noi è stata una bella soddisfazione.
Tuoi pensieri e parole a ruota libera su (uno a uno):
Warlord – Grande talento per un epic metal dalle melodie rinascimentali. L’anima dei Warlord è il genio di Tsamis e di Zonder il perfetto mix per creare la loro musica. Singolarmente siamo lontani da questo risultato.
Manowar – – I guerrieri dell’epic metal! Ma parlo dei primi Manowar e mi fermo a Kings of Metal poi è iniziato un lento declino nei successivi album dove sebbene si trovassero ancora dei buoni pezzi il piu non rispecchiava più il genere iniziale.
Wotan (ITA) – Una delle nostre prima realtà epic metal nazionali. Nel loro cammino mi rivedo un po sopratutto per quanto riguarda la mia band I GM.
Heavy Load – Band svedese storica che non ha mai raccolto quanto gli si spettava. Il loro sound è molto più rock dell’epic con sui sono cresciuto, ma alcuni pezzi son formidabili.
Domine – Altra realtà nazionale partita molto bene, direi un inizio col botto, paragonata subito a grandi band purtroppo da un po’ troppi anni latitante.
Virgin Steele – Grande band unica nel suo genere e che ha avuto peso anche nella mia evoluzione musicale.
Omen – Band un po’ misconosciuta purtroppo e forse anche per questo li ho scoperti tardi, ma sonorità di tutto rispetto specie lato chitarristico.
Cirith Ungol – Be qui torniamo indietro molto e direi che sono stati quasi i fautori del genere visto che hanno ispirato band del calibro di Manowar e Virgin Steele. Storici!
Manilla Road – Come i Cirith Ungol sono un’altra band storica per il genere, il loro contributo è stato essenziale per lo sviluppo dell’epic metal.
Dark Lord (quelli di Nalesso, Masi, Bertoldini) – Pur essendo dalle mie parti li ho scoperti tardi ma sono stati una bella realtà e una piacevole sorpresa. Anche loro come altri hanno raccolto poco rispetto a molte altre band internazionali.
Gabriele Grilli
Cos’è, per te, l’Epic Metal?
L’epic metal è stato il mio primo approccio al mondo del metal e da li ha avuto inizio tutto il mio percorso. Tuttavia come ho già spiegato sono cresciuto con alcune band, alte mi sono sfuggite e le ho scoperte molto dopo. Questo ha influenzato il mio stile in una determinata direzione mancando in parte dei tasselli importanti.
L’epic metal è un vero concetto di stile del metal a qualcuno può non piacere ma da esso qualsiasi altro sottogenere ne è stato influenzato vuoi per una melodia, un riff o una tematica.
Come siete messi nella zona di Venezia riguardo locali ove suonare? E il seguito da parte degli appassionati?
Altra domanda? Questo purtroppo è un tasto dolente. Ormai locali come ne ricordiamo noi “vecchi” non ne esistono più, oggi esiste qualcosa ma solo per generi estremamente commerciali per cover band e tribute band e se contiamo il fattore metal la percentuale si riduce ulteriormente. Seguito ce n’è anche se ormai è abbastanza svogliato e quindi ne risente sempre più la scena ma almeno ad eventi un po’ più quotati come qualche festival si nota con piacere che la fiamma è ancora accesa.
Anime Prave
Dal punto di vista live non siete di certo fra i più attivi, in Italia…
Parlando dei Sangreal è giusto sia così in quanto è nato come progetto studio. Non c’era la volontà di esibirci live almeno nell’immediato. Poi sono arrivate alcune richieste interessanti che ci faranno riflettere sul futuro.
Per i GM invece siamo usciti da poco da un periodo nero che ci ha più volte dissestato la line up tanto che il nostro ultimo disco Lion and Queen è uscito senza aver avuto la possibilità di esibirci. Ora con il nuovo album in arrivo spero potremo rimediare al tempo perso anche per chi ci ha sempre chiesto di poterci vedere live.
Prossime date e mosse per promuovere Sangreal? Avete in cantiere qualche novità per il futuro?
Be con Sangreal visto il problema logistico dei vari componenti cercheremo di muoverci online e principalmente attraverso i social media. E ‘ previsto anche un rilascio di un singolo probabilmente via digitale in attesa di iniziare a scrivere nuovo materiale. L’input che è arrivato fino ad ora è estremamente positivo e in molti ci chiedono che questo disco non sia anche la meta finale del progetto. Questo ci ha portato molta soddisfazione. Sono arrivate richieste per esibirci live anche all’estero e in rassegne di un certo calibro. Ne abbiamo preso atto e stiamo già pensando al futuro sia come discografia che come esibizioni live.
Chiudi l’intervista come meglio ti aggrada, Jahn.
E sempre un piacere scambiare due chiacchiere con te Steven perché sei un grande appassionato del genere. Ti ringrazio per la disponibilità e con l’occasione ringrazio tutti quelli che hanno iniziato a seguirci come Sangreal e quelli che inizieranno a seguirci magari anche dopo questa intervista. Il progetto è sano e ci siamo divertiti molto nel realizzarlo, sicuramente ci sarà un seguito. Vi invitiamo a seguirci attraverso i nostri Social Network dove siamo sempre attivi. Grazie ancora e buon Sacred Metal a tutti!
Stefano “Steven Rich” Ricetti