Power

Intervista Secret Sphere (Aldo Lonobile)

Di Luca Montini - 19 Novembre 2023 - 9:00
Intervista Secret Sphere (Aldo Lonobile)

In occasione dell’uscita del nuovo, attesissimo album dei power metallers Secret Sphere, “Blackened Heartbeat” (qui la nostra recensione), abbiamo intervistato il chitarrista e mastermind della band, Aldo Lonobile. Il disco sarà inoltre protagonista di un release party dedicato il prossimo 26 Novembre al Teatro Alessandrino di Alessandria.

Ciao Aldo, è un piacere ospitarvi sulle pagine di Truemetal.it. Grazie per il vostro tempo!

Ciao e grazie a voi per lo spazio concesso!

Il 10 novembre 2023 su Frontiers Music è uscito il vostro ultimo lavoro “Blackened Heartbeat”. Potete raccontarci come è andato il processo di scrittura dei pezzi e la registrazione dell’album?

Abbiamo iniziato a scrivere musica poco dopo l’uscita di “Lifeblood” (2021). Il disco è uscito ancora in un periodo con forti limitazioni dovute alla pandemia e questo non ci ha permesso di poter promuovere il disco a dovere sul fronte live, a prova del fatto, abbiamo fatto molti più live in questo 2023. “Blackened Heartbeat” ha avuto una gestazione particolare, nel senso che dopo un inizio di scrittura ci siamo fermati e abbiamo capito che il percorso musicale intrapreso era un po’ stagnante e nella direzione di “Lifeblood” e meno stimolante. Eravamo ovviamente decisi a rimanere nel percorso di ripresa delle nostre origini musicale, ma volevamo farlo in maniera più aggressiva. Ho prodotto il disco nei miei studi, i TMH ed abbiamo avuto la fortuna di poter far tutto in tranquillità senza dover guardare il tempo che scorre, ma solamente mirando al massimo che potevamo ottenere dai pezzi.


In cosa pensate che si differenzi dal predecessore “Lifeblood”?

Come ti dicevo “Blackened Heartbeat” è decisamente più aggressivo e costruito sui riff di chitarra e sulle orchestre più dark.

Il concept dell’album è molto interessante: uno psicologo in preda ad una crisi depressiva che cerca di attingere la linfa vitale dai suoi pazienti. Potete spiegarci come si svolge la trama del disco? Chi sono il Dr. Julius e Anna?

Il concept è più da intendere come una raccolta di novelle, un po’ come sono i Racconti del Terrore di E.A. Poe a cui ci siamo ispirati nelle ambientazioni visive. Dr. Julius ha un fondo di verità, ci siamo ispirati ad una situazione simile di depressione vissuta da un professionista, ma nello specifico non rubava nulla a nessuno, era una condizione di incapacità di prendere in mano le redini della sua vita. Per cui i esistono dei link tra i vari racconti e Dr. Julius è un po’ come il traghettatore delle anime, per cercare di rivivere dei ricordi persi. Anna è una delle protagonista che ha vissuto lo spettro dell’abbandono della casa per la guerra.

Da quali fonti letterarie o cinematografiche avete preso spunto per il concept?

Come dicevo dalla letteratura gotica del ‘700.

L’impressione all’ascolto è che il disco riprenda gli stilemi classici del power tricolore che vi caratterizza, ma con un riffing ribassato più oscuro e moderno e con un drumming incalzante ancora più veloce e diretto che in passato. Vi ritrovate in questa descrizione?

Assolutamente si, l’attenzione è più sulla forza delle chitarre e batteria.

Sono già usciti i video di “J.’s Serenade”, la titletrack “Blackened Heartbeat” (con attori ad interpretare alcuni personaggi della storia) e il lyric video di “Confession”. Potete raccontarci qualcosa in più su dove avete registrato i videoclip e come è andata?

I video sono opera dei Kinorama studio, a Roma, veri maestri nel creare ambientazioni e costumi, hanno capito subito cosa volevamo descrivere e che mood doveva avere il tutto. Confession invece è un lyric creato da un Artista inglese, molto bravo con la grafica ed è proprio ambientato nel periodo storico Vittoriano che ti menzionavo.

Tra tutte le tracce di “Blackened Heartbeat”, c’è una canzone che considerate particolarmente significativa o personale? Se sì, quale e perché?

Per me è “Confession”, è un brano dove finalmente sono riuscito a portare le mie influenze estreme e metterle al servizio della musica dei Secret Sphere. Ci abbiamo lavorato molto, cambiato le orchestre più volte, tutto per far coesistere la parte estrema con la parte prettamente Secret Sphere, ed è uno dei pezzi che maggiormente si sta facendo notare, me sono molto contento.

Qualche giorno fa ho notato che il vostro grande classico “A Time Never Come” del 2001 non è disponibile sulle piattaforme online nella sua versione originale. Avete intenzione di rilasciarlo di nuovo, magari in una versione rimasterizzata?

Posso anticiparti che faremo uscire diversi dischi remastered e remixed. Siamo al lavoro sul remix di “Archetype”, sul remaster di “A Time Never Come” ed altro ancora.

Il 2 settembre scorso ero a Gradara per il “Metal Fortress”. Problemini di microfono a parte conservo il ricordo di una bellissima performance, con effetti pirotecnici e una grande energia sul palco. Che ricordi avete di quella serata?

Bellissimo posto, cornice davvero suggestiva, a parte qualche problema di cablaggio perché non tornavano alcuni segnali, mi sono molto divertito ed è nostra intenzione portare, quando possibile, effetti ed altro dal vivo.

Avete pianificato un tour per supportare l’uscita di “Blackened Heartbeat”? Quali sono i vostri prossimi progetti live e cosa possiamo aspettarci dalle vostre performance?

Abbiamo un evento molto importante il 26 Novembre al Teatro Alessandrino di Alessandria, il nostro release party legato ad un evento benefico, tutto l’utile verrà devoluto al reparto di Neurochirurgia di Alessandria. A Dicembre andremo in Giappone, poi Spagna, stiamo lavorando a delle date europee e assolutamente anche italiane.
Avremo come ti dicevo molto più impatto visual e scaletta varia che ripesca dal passato.

In questi mesi si parla tantissimo di intelligenza artificiale generativa. Pensate che prima o poi impatterà in qualche modo con il mondo della musica, nella scrittura delle partiture o dei testi?

Di base non sono mai contro le innovazioni tecnologiche, posso essere utili a dare semplici spunti laddove per qualche motivo si è in “blocco” artistico. Visti in questa maniera li trovo un ottimo strumento, non credo che possano mai sostituire l’estro di un artista o altro, penso vadano utilizzati come un strumento di supporto quando serve.

Ultima domanda di rito: il vostro messaggio su truemetal.it ai vostri fan.

Come sempre li ringraziamo, dopo 25 anni percepiamo sempre un attesa quando è in arrivo un nostro nuovo disco e questo ci rende orgogliosi e grati di poter continuare a fare musica. Seguite i nostri canali per essere aggiornati sulle date e attività. Ci vediamo in giro!

 

Intervista a cura di Luca “Montsteen” Montini