Intervista Sepultura (Andreas Kisser)
Intervista a cura di Davide Sciaky
Ciao Andreas, come stai? Quest’ultimo anno e mezzo è stato folle, e so che in Brasile è stata particolarmente dura, quindi spero che stiate tutti bene.
Sì, decisamente, ma per fortuna noi e famiglia stiamo bene: ci stiamo prendendo cura di noi stessi e pian piano ci stiamo vaccinando tutti, quindi speriamo che le cose vadano meglio presto.
Durante il lockdown i Sepultura hanno portato avanti il progetto SepulQuarta, ne parleremo tra poco, ma volevo chiederti se hai usato tutto questo tempo lontano dai palchi per fare qualcos’altro di particolare? Non so, imparare nuove tecniche con la chitarra, o anche qualcosa che non ha a che fare con la musica che non hai mai avuto tempo di fare prima.
Con la vita che facciamo sempre in tour, semplicemente lo stile di vita del tour rende molto difficile avere delle routine, è difficile fare regolarmente qualunque tipo di cosa, esercizio, dieta, lezioni di qualunque cosa.
Durante la pandemia ho davvero approfittato di questo tempo: sto studiando la chitarra classica più che mai, una cosa che ho sempre fatto, ma come dicevo è sempre difficile mantenere la regolarità che è necessaria per suonare uno strumento del genere.
Poi ho smesso di bere alcol poco prima della pandemia, qui il virus ha colpito a marzo dell’anno scorso, ed è stata una grossa decisione che ha davvero cambiato in meglio la mia vita; ora ho più spazio nella mia vita per fare altro, per essere un po’ più in salute, anche per fare meditazione, tecniche di respirazione – qualcosa che ho provato negli ultimi mesi dell’anno scorso.
Quindi, ho iniziato una serie di cose davvero fighe che questo tempo a disposizione mi ha permesso di fare, esercizio fisico, leggere – e potresti pensare che in tour sia facile leggere, ma sei sempre stanco, vuoi sempre riposare per essere pronto per il palco – quindi ora ho più tempo per leggere.
Ovviamente è una situazione terribile, mi manca molto il palco, quello è un po’ il centro della vita per un musicista, essere sul palco, andare in tour, suonare, ricevere energia dal pubblico e via dicendo, ma allo stesso tempo sto riuscendo a fare cose che prima non potevo fare a causa della vita in tour.
Bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, non mezzo vuoto, no?
Pensi che ti porterai dietro alcune di queste cose anche quando potrai tornare in tour? Ad esempio, la meditazione, immagino che quello possa essere utile quando sei in tour.
Oh sì, assolutamente!
La meditazione è utile per un sacco di cose, è davvero figo avere del tempo per guardare dentro a sé stessi, una cosa così difficile, specialmente al giorno d’oggi con i social media.
Durante la pandemia, con tutto questo tempo chiusi in casa a stretto contatto con poche persone, la meditazione aiuta davvero molto ad avere un migliore equilibrio ed una comprensione migliore delle mie possibilità, le mie limitazioni, e a cercare di superare queste limitazioni in modo naturale.
E’ un’esperienza davvero forte che mi sta piacendo molto e in tour, quando potremo tornare in tour, penso che sarà molto utile in mezzo a tutto quel viaggiare, cambi di fuso orario e via dicendo.
Quindi, spero che la meditazione rimanga con me per sempre [ride].
Parlando di music, il motivo della nostra chiacchierata di oggi è l’imminente uscita di “SepulQuarta”, la raccolta di collaborazioni che avete fatto con altri musicisti durante il lockdown. Avete iniziato questo progetto per mantenere una connessione con i fan perché avevate appena pubblicato un album e non potevate andare in tour. Prima di scegliere questa soluzione avevate pensato ad altre alternative per relazionarvi con i fan durante il lockdown?
No: “Quadra” è uscito a febbraio del 2020, eravamo pronti ad andare in tour con i Sacred Reich e i Crowbar, e poi tutto si è fermato.
Tutto in tutto il mondo, i festival, saremmo dovuti andare in Giappone, tutto si è immobilizzato allo stesso tempo e c’era molta incertezza. Quanto sarebbe durato tutto quanto? Tre mesi? Quattro mesi? Sei mesi? Nessuno sapeva niente!
Tutta l’industria musicale si è fermata, tutte le band, le crew, tutti ne hanno sofferto e ne soffrono ancora oggi, quindi volevamo cercare un modo di mantenere una connessione con i fan, soprattutto in relazione a “Quadra”, volevamo parlare del nuovo album, dei Sepultura.
Abbiamo deciso di usare la tecnologia, le possibilità che ci fornisce la tecnologia, creando SepulQuarta per parlare con i nostri fan, suonare le canzoni dei Sepultura, raccontare storie dal passato e via dicendo.
E’ stato un modo di mantenere la band in vita, perché non avevamo il backstage, non avevamo il tour bus che sono i posti dove parliamo di queste idee, parliamo della vita, di tutto! E abbiamo perso tutto! Non solo gli show ma i luoghi in cui comunichiamo tra noi.
Quindi SepulQuarta ci ha mantenuti una band con uno scopo, con un obiettivo; ogni mercoledì avevamo da fare, c’era sempre molto lavoro dietro ad ogni puntata, tutti erano molto coinvolti ed è stato fantastico!
C’è stato molto lavoro dietro, ma è stato molto divertente. Abbiamo imparato molto e i nostri ospiti, i nostri amici, hanno dato una mano per rendere il tutto ancora più speciale; i fan in particolare sono sempre stati molto partecipi e hanno anche donato per le organizzazioni benefiche che abbiamo scelto, ogni mercoledì una diversa, quindi è stato davvero qualcosa di speciale che ha dato un nuovo scopo ai Sepultura.
Ci ha dato modo di essere una band in modo diverso, senza essere su un palco, senza poter andare in tour. Si è creato questo album [“SepulQuarta”] perché non avevamo in programma di fare un album, volevamo semplicemente fare qualcosa ogni mercoledì, abbiamo fatto tutto questo senza pensare alla possibilità di fare un disco.
Alla fine del 2020 però abbiamo visto tutto il materiale che avevamo e ci siamo detti, “Wow ragazzi, è fantastico! Tutta questa musica che tocca ogni era della storia dei Sepultura, e poi con tutti questi ospiti, è una figata!”.
Abbiamo deciso di scegliere 15 canzoni, mixarle per bene e pubblicarle come un album.
“SepulQuarta” è stato tutto per noi, ci ha mantenuti in vita durante la pandemia, e quindi abbiamo deciso di immortalare questa magia pubblicando un album, un album che non ci aspettavamo di pubblicare in questo momento.
Sull’album ci sono tanti musicisti fantastici tra quelli con cui avete suonato l’anno scorso, c’è qualche collaborazione di cui sei particolarmente fiero, hai una collaborazione preferita?
Oh, amico, non voglio essere ingeneroso con nessuno, sono davvero contento di tutti coloro che sono stati parte di SepulQuarta, sono stati tutti dei professionisti, estremamente felici di far parte di questo progetto, tutti hanno mandato le loro registrazioni rapidamente per permetterci di fare il montaggio video, tutti hanno firmato per far parte dell’album quando abbiamo deciso di pubblicarlo.
È stato fantastico, sono come una seconda famiglia, fanno tutti parte della grande famiglia dei Sepultura!
Ma devo dire che Phil Campbell dei Motörhead, chiudere l’album con ‘Orgasmatron’, una canzone che è stata importante per tutta la carriera dei Sepultura suonata insieme proprio ad un membro dei Motörhead è stato davvero importante per noi.
Phil è un caro amico, un fratello, e i Motörhead sono stati importantissimi per i Sepultura in ogni modo possibile. Questa è l’unica canzone sull’album che non è dei Sepultura ed è un modo perfetto di chiudere l’album.
Sono davvero orgoglioso di avere Phil sull’album per quel brano.
Ci sono altri musicisti con cui avresti voluto collaborare per SepulQuarta ma con cui non siete riusciti ad organizzarvi?
Sì, tutti, tutti i musicisti che non sono sull’album [ride].
Certamente ci sono tanti altri musicisti, abbiamo la fortuna di conoscere tanta gente, ad esempio ho chiamato Schmier dei Destruction per suonare insieme, ma non poteva perché aveva degli impegni in quel periodo e purtroppo quando abbiamo interrotto SepulQuarta non si era ancora liberato e quindi non siamo riusciti a fare niente con lui.
Mi piacerebbe sicuramente fare qualcosa con Paul Stanley dei Kiss o Kirk Hammett [dei Metallica], sai, ci sono così tanti musicisti fantastici in giro, e conosciamo così tanta gente che potremmo chiamare. Speriamo di poterlo ancora fare in futuro, ora sappiamo che una cosa del genere è possibile!
Non dico che i Sepultura faranno ogni futuro album in questo modo, MA è una possibilità che esiste quella di avere degli ospiti, soprattutto considerato quanto è semplice grazie alla tecnologia.
È fantastico sapere che esiste questa possibilità che potremmo sfruttare in futuro.
Leggevo dei commenti su YouTube di fan entusiasti della collaborazione con altri chitarristi e che sottolineavano quanto la vostra musica suoni bene con due chitarre. Sotto al video di ‘Cut-Throat’ con Scott Ian degli Anthrax c’era addirittura chi diceva “Assumete Scott!”… quello che ti voglio chiedere è, dopo tutte queste collaborazioni vi ha mai sfiorato la mente l’idea di avere nuovamente un secondo chitarrista nei Sepultura?
Diciamo che non è una cosa che penso che necessariamente DOBBIAMO fare.
Sai, molti di quelli che criticano per questo motivo lo fanno solo con i Sepultura e penso che sia un po’ ingiusto: guarda i Motörhead, anche loro hanno avuto due chitarre in passato e poi sono tornati di nuovo ad una chitarra sola, e nessuno ha mai detto niente! [ride]
Ovviamente le canzoni sono state scritte per due chitarre, a volte abbiamo registrate anche quatto o sei chitarra, ma guarda Jimmy Page e i Led Zeppelin per esempio: c’è un motivo perché esistono bootleg di ogni singolo show, perché ogni concerto era qualcosa di unico, un’esperienza speciale e diversa, per questo vai ad un concerto, non per sentire la stessa cosa identica che puoi sentire sul disco. Sarebbe ridicolo il contrario!
Parlando di noi, Paulo ha migliorato il suo sound dopo che Max [Cavalera] ha lasciato la band, Derrick ha trovato uno spazio maggiore per le percussioni, tutti noi abbiamo trovato nuovi modi di evolverci.
Perché dovremmo attaccarci a certe soluzioni solo perché sono state usate in passato?
Non c’è passato, non c’è futuro, c’è solo il presente: lavoriamo con quello che abbiamo ora ed evitiamo di ripetere qualcosa che non esiste più.
Trovo un po’ ridicole questo tipo di critiche, mi sembra che la gente stia perdendo di vista quello che hanno di fronte in favore di qualcosa di passato, che non c’è più!
So che è forse un po’ presto per parlarne dato che “Quadra” è uscito solo un anno fa, ma avete lavorato a nuova musica in quest’anno di fermo?
Ogni giorno, io scrivo musica costantemente.
Io ed Eloy [Casagrande] abbiamo parlato spesso nell’ultimo anno e mezzo scambiandoci idee, io gli mando riff, lui mi manda pattern di batteria, anche se non abbiamo lavorato specificamente ad un album.
Per ora vogliamo tornare sul palco, vogliamo suonare “Quadra”.
Ovviamente abbiamo pubblicato “SepulQuarta”, un prodotto della pandemia, ma il nostro obiettivo ora sarebbe tornare sul palco per suonare “Quadra”, un album che è davvero speciale, molto ampio in tanti sensi; vogliamo portarlo sui palchi per evolverci, capire dove siamo e dove potremo andare in futuro.
Al di là di questo, comunque, delle nuove idee musicali sono sempre nell’aria.
Prima hai menzionato i social media e internet in generale ci ha dato la possibilità fantastica di avere un contatto molto più stretto tra musicisti e fan rispetto al passato. Dall’altro lato sui social c’è anche molta negatività tra gossip, insulti, fake news e via dicendo. Come ti rapporti con questa cosa, segui siti di musica, leggi quello che viene scritto sui Sepultura, o ignori tutto quanto?
Un po’ entrambi: qualcosa ignoro, qualcosa di quello che mi arriva lo leggo.
Ovviamente ho un profilo Twitter, Instagram, non ho Facebook, ma in realtà non mi interessano troppo le opinioni altrui.
È fantastico avere il feedback dei fan, il supporto, ma riceviamo anche critiche… e va bene!
Non penso che tutti debbano apprezzare tutto quello che faccio, o essere d’accordo con tutto quello che dico. Penso che sia fantastico che tutti possano esprimere la propria opinione, anche se non sono sempre d’accordo.
Questo è parte della nostra vita come artista, come musicista, una volta che ti esprimi in qualche modo, anche musicale, riceverai una risposta. È parte dello stare in una democrazia.
È qualcosa che non ci influenza troppo, siamo molto focalizzati sulle nostre idee e non ascoltiamo solo i fan e le eventuali critiche ma leggiamo libri, viaggiamo, abbiamo amici in tutto il mondo che hanno diverse idee e opinioni. I nostri fan ci danno tanto oltre a semplicemente comprare gli album e venire ai concerti, abbiamo un rapporto davvero bello con loro e SepulQuarta ci ha aperto ancora più possibilità grazie al Q&A e simili.
Mi fa piacere avere questo tipo di comunicazione, i Sepultura hanno così tanti album diversi al di là della lineup, anche nel periodo con Max e Igor [Cavalera] se ascolti “Schizofrenia” e “Roots” sembrano due band diverse… perché lo eravamo!
Eravamo persone diverse, eravamo molto giovani su “Schizofrenia” mentre con “Roots” eravamo stati molto in tour, avevamo girato il mondo, avevamo conosciuto nuove persone, avevamo fatto dei soldi, messo su famiglia, avuto bambini, e quindi “Roots” era un mondo completamente diverso.
La gente tende a pensare che sia tutto lo stesso, ma non è proprio così.
Io penso che si debba vivere nel presente, ed il presente viene un giorno alla volta, bisogna rispettare questo fatto. Credo che sia per questo che siamo ancora qui e che stiamo vivendo un momento tanto buono per la band.
Abbiamo un buon management, abbiamo pubblicato un album buono come “Quadra” e via dicendo.
Questo è qualcosa che mi fa sempre ridere, la gente che pensa che se Max e Igor tornassero la band scriverebbe immediatamente il sequel di “Beneath the Remains” o di “Roots”…
[Ride] O “Arise”.
Anche se Cliff Burton fosse ancora in vita i Metallica non potrebbero più scrivere un “Kill ‘Em All”, è ridicolo. Sono diventati qualcosa di diverso.
E anche noi, non è che solo perché non siamo insieme che non scriviamo più quella musica, siamo cambiati nel frattempo. E Max e Igor anche loro sono cambiati, hanno intrapreso un percorso diverso ed è fantastico così.
Ma queste critiche e confronti sono parte del Rock N’ Roll, in fondo; mi ricordo con i miei amici le discussioni su chi fosse meglio, Ronnie James Dio o Ozzy, o David Lee Roth o Sammy Hagar, o Ian Gillan o David Coverdale.
È parte del Rock N’ Roll, è parte della nostra cultura, è come siamo fatti e va bene così [ride].
Non importa da che parte del palco ti trovi, siamo tutti qui per la musica e finiamo sempre per farci queste domande.
Esatto, ed è forte, va bene così, sono discussioni divertenti.
In novembre finalmente dovrebbe partire il tanto atteso tour di “Quadra”. Avete in programma qualcosa di speciale, qualche sorpresa per i fan?
La cosa più speciale sarà tornare sul palco, amico.
Sarà già difficile poter tornare, poter superare i confini per suonare in paesi diversi, soprattutto in Europa.
Penso che il nostro obiettivo principale sia poter finalmente suonare le canzoni di “Quadra”: il tour è pronto, abbiamo provato, abbiamo sette canzoni che aggiungeremo alla setlist e non vediamo l’ora di suonarle!
Questo è il nostro focus principale in questo momento.
Tutto il resto verrà dopo, una volta che saremo in tour potremmo pensare a cosa fare dopo.