Intervista Severance (Al Guariento, Gable Nalesso, Al Stevanato)
Cronaca della chiacchierata con lo storico bicilindrico dei Severance rappresentato da Al Guariento e Gable Nalesso, oltre al produttore Al Stevanato, in occasione dell’uscita del loro nuovo lavoro There Was A Time (qui recensione), una sorta di tuffo nel passato della band ma non solo.
Buona lettura.
Steven Rich
Al Guariento
Qual è stata la miccia che ha fatto ripartire la “macchina” Severance?
Gable Nalesso – Il tutto prende le mosse nel 2018 quando, nella nota rivista specializzata Classix Metal (n.34 maggio/giugno 2018), viene pubblicata, a distanza di 35 anni, la storia della band veneziana Severance. Nella lunga intervista si ripercorre la storia della rock band, dalla nascita, con la prima formazione nel 1985, fino allo scioglimento avvenuto nei primi anni Novanta. La diffusione dell’articolo, anche grazie ai social, ha risvegliato l’entusiasmo mai sopito dei fan dei Severance ed il conseguente interesse dei critici musicali e della stampa locale, convincendo la band a tornare un’ultima volta sul palco con il concerto “SEVERANCE Re-Tour-N”. Così il 31 agosto 2018 a Spinea i Severance decidono di esibirsi in un ultimo memorabile concerto dove 9 musicisti, che negli anni hanno collaborato con il gruppo durante i loro tour, ripropongono il repertorio della band a partire dai brani registrati nei primi demo del 1985, in un excursus sull’intera storia musicale del gruppo.
Al Guariento – Alcuni giorni dopo, ascoltando i brani suonati durante il concerto, mi sono reso conto che la musica che avevo composto per i Severance tra gli anni ‘85 e ‘86 era, ed è ancora, molto carica di energia (dello stesso parere anche Gable, Franco Moruzzi e Macho Trevisan) ma in quel momento ho anche realizzato che di quella stessa musica non esistevano più tracce audio, perché perdute o danneggiate. Quindi, ho pensato di tornare in sala per registrare quei pezzi che erano piaciuti molto al pubblico la sera del Re-Tour-N. Volevo riproporre quel “sound”, quello che si era creato durante la serata del concerto. Un sound particolarmente caratterizzato anche grazie al violino di Andrea Bassato, presente anch’egli al Re-Tour-N. Volevo che fosse il nostro ultimo regalo ai fan della band, nonché la chiusura di un incredibile percorso artistico. Un disco “storico”, insomma, nel quale dovevamo inoltre mantenere lo stile che contraddistingueva i Severance prima maniera. Non bastava solo eseguire i brani. All’ascolto dovevamo sentire suonare la band! Quella band! E ora, dopo trent’anni, nonostante molte difficoltà, due anni di lockdown, il nuovo disco dei Severance THERE WAS A TIME è diventato realtà. Non sarà un “disco perfetto” ma è un “disco vero” (come quelli che ascoltavo e sognavo di fare da adolescente).
Gable Nalesso
Twat in inglese è (anche) un’espressione volgare, solo un caso che il vostro album si intitoli così?
Gable: Il nostro album si intitola “THERE WAS A TIME” come scritto sulla copertina dell’album e nel testo della canzone che ho composto per l’occasione. Poi all’interno compare la scritta tutta in maiuscolo TWAT (per esigenze grafiche) che altro non è che l’acronimo di There Was A Time. Nella retrocopertina, dove vi sono i titoli dei brani, è scritto infatti: T.W.A.T. puntato per specificare l’acronimo. Certo! Twat può anche essere letta come una parolaccia per dare, in maniera benevola, dello stronzo a qualcuno; ed è per questo che abbiamo scelto come copertina dell’album la foto di un tombino! (Ride).
Severance, There Was A Time (TWAT), 2022
Illustratemi le fasi di lavorazione del disco
Al Stevanato: Il mio target come produttore di TWAT, a partire dalla ripresa sonora, mixaggio e Mastering, è stato quello di riportare su traccia la musica che i Severance suonavano nel 1985, cercando di mantenere quella particolare energia e virilità che la band possedeva nel suo sound live e che li ha sempre contraddistinti. Io, al primo concerto dei Severance del 1985, c’ero e ricordo ancora perfettamente il loro sound. Inoltre, siamo stati attenti durante la produzione a non uscire da quanto c’eravamo prefissati, come la distorsione della chitarra che doveva essere ottenuta unicamente con le valvole degli amplificatori messe in condizioni di lavorare al massimo (NO pedalini NO plugin), il tutto registrato rigorosamente con microfono tranne le tastiere, ma soprattutto la batteria acustica. Abbiamo suonato e registrato tutto alla vecchia maniera nella nostra Bandroom di sempre. Volevamo quel sound, quello della band di allora. E credo che con quest’album i Severance siano riusciti ancora una volta a trasmettere la loro energia rock. Di TWAT vado molto fiero e aver prodotto i Severance è stato per me un onore.
Gable Nalesso: Parlare di questo Album mi risulta particolarmente emozionante per diversi motivi. Innanzitutto, lo stimolo di riaccendere i motori della macchina SEVERANCE (rimasta chiusa in un garage da trent’anni), poi ritrovare verve ed energia per tornare ad interpretare, in live, un rock robusto che ho sempre amato, ma da molto tempo trascurato ed infine, ritornare in studio per registrare gli inediti dei Severance. Un nuovo Album Storico! Lo ammetto, questo lo devo sia nell’aver ritrovato un inossidabile Al Guariento musicista e compagno inseparabile nel periodo più importante nella mia carriera artistica, sia grazie alla presenza di un poliedrico produttore come Al Stevanato. Loro hanno riacceso in me la voglia di rimettermi in gioco a settanta anni. Il CD antologicamente raccoglie la nostra storia, le nostre ambizioni creative passate, finalmente realizzate, con notevole pathos, nelle chitarre di Al Guariento e supportate con eccellenza da una sezione ritmica d’eccezione: Franco Moruzzi e Macho Trevisan; ricamate da musicisti di valore indiscutibile come Andrea Bassato e Alessandro Pizzin. Credo sia un album che debba trovare posto nelle vostre collezioni private, perché sarà l’unico ed irripetibile.
Al Guariento: L’album contiene i brani inediti dei Severance (1985-86) come “Night Travellers”, composto per l’occasione nel 1986 e suonato dalla band come brano di apertura all’HM Festival, data di Milano in cui i Severance suonarono come supporters ai Motorhead e Twisted Sister. Abbiamo scritto e inserito nell’album anche un nuovo brano come per l’appunto “There Was A Time” che dà il titolo all’opera per così dire “vintage” dei Severance. “Restless mind” brano di chiusura di tutti i concerti dei Severance. Mix’d up e Upas lo strumentale del nostro secondo demo tape; “Magic fear” brano di apertura dei concerti e proposto con il violino al Re-Tour-N del 2018. “The long silent steet” ho dovuto arrangiarla totalmente in quanto ci ricordavamo solo la melodia del cantato. Insomma, There was a time.
Spiegatemi la genesi della copertina.
Al Guariento: Si voleva rappresentare qualcosa che era stato celato e sigillato per molto tempo. Qualcosa di sommerso che si sarebbe dovuto scoprire, confinato in un luogo segreto… la musica perduta dei Severance. Per questo le foto di sigilli metallici sono riportati uno davanti come copertina del disco e un altro nel retro, il tutto a racchiudere un vinyl CD dall’aspetto vintage. È oltretutto un bell’oggetto artistico.
Al Guariento, 1985
TWAT esce in Cd in regime di autoproduzione. Scelta vostra o mancanza di interesse da parte delle etichette?
Gable – Beh, in verità non abbiamo minimamente pensato di inserirci nel mercato discografico. Ciò non toglie che in un prossimo futuro TWAT potrebbe essere benissimo ristampato e distribuito da qualcuno. In effetti sta suscitando molto interesse. La pubblicazione di un nuovo album da parte dei Severance è un avvenimento che non è passato inosservato nemmeno tra gli addetti ai lavori sia del circuito nazionale che internazionale che hanno accolto con grande entusiasmo il nostro ritorno, facendo pervenire ai componenti del gruppo il loro apprezzamento per la musica e auspicando la pubblicazione dell’album da parte di un’etichetta in un prossimo futuro. Comunque, a giorni verrà distribuito nelle principali piattaforme online.
In quante copie è stato stampato TWAT?
Gable – Poche copie, solo 300 e più della metà sono già state vendute. È in tutto e per tutto un oggetto da collezione. Pensavamo di mettere all’asta su eBay, ad esempio, gli ultimi cinquanta esemplari di TWAT. Credo che chi lo abbia avuto per le mani lo abbia subito accreditato come oggetto da collezione. Stay tuned folks!
Gable Nalesso, 1985
Twat fornisce in maniera evidente la sfaccettatura Prog della proposta Severance , poi negli anni successivi avvenne una sorta di vostra mutazione verso territori più duri, accostabili a tratti all’heavy metal…
Al Guariento – Da sempre nella storia dei Severance i giornalisti hanno sempre faticato a collocare i Severance in un genere musicale specifico, la musica e il relativo sound dei Severance è originale ed è contaminato da influenze musicali di ogni tipo. Severance è un linguaggio musicale. Negli anni Ottanta il suono di una chitarra distorta ti rendeva metal, adesso alcuni ci reputano hard rock, altri ci inquadrano nel metal prog. Nemmeno “Urla di strada” era metal così come si intende metal oggigiorno, anzi per altri acclarati giornalisti/ opinionisti metal-rock sfociava addirittura nel pop. Tutto ciò si racchiude semplicemente in una sola parola: Severance. Noi siamo quel che siamo. Sicuramente siamo rock!
Severance, H/M Festival 1986
Presentate uno ad uno gli altri compari in formazione.
Gable – La band si presenta con la primissima formazione dei Severance, quella che nell ’86 all’HM Festival di Milano fece da spalla a Motorhead e Twisted Sister ovvero:
– Gable Nalesso, (Former) Voce e Autore dei testi
– Al Guariento (Former) Chitarra e compositore della musica.
– Franco Moruzzi, (Former) Batteria.
– inoltre, Macho Trevisan, storicamente il Bassista della terza formazione Severance.
Ma i Severance, si sa, amano sorprendere e la novità della Line Up di TWAT è la partecipazione di altri eccellenti musicisti quali:
– Andrea Bassato, Violino (suonò anche al Severance Re-Tour-N del 2018).
– Alessandro Pizzin, Tastiere.
Ognuno di questi musicisti ha un curriculum di tutto rispetto.
Dopo l’uscita di TWAT è auspicabile potervi vedere dal vivo in qualche occasione?
Al Guariento – Tutto è possibile, improbabile forse, dipende sempre dal contesto, me lo stanno chiedendo in molti, l’ultimo concerto dei Severance è stato fatto al Re-Tour-N nel 2018 (dopo trent’anni dallo scioglimento della band), ora, con l’uscita di TWAT, omaggiamo i nostri fan, poi chissà… chi lo può dire?
Severance, Urla di Strada, 1990
Avete mai pensato di far uscire Urla Di Strada in Cd, magari in versione remaster con come bonus il vostro 45 giri Da Allora… In Poi?
Gable – Anche volendo non lo si potrebbe fare, perché i nastri sono andati perduti. Oltretutto io e Al siamo artisti che vanno avanti, che amano creare, non restare fermi o legati al passato. Se dobbiamo scrivere una canzone, una musica, lo facciamo. Stop. È vero riproponiamo dei brani inediti dei Severance, ma ci siamo divertiti come dei bambini nel farlo e i brani sono stati nuovamente arrangiati. Al ha fatto un lavoro incredibile mantenendo il caratteristico stile Severance. Abbiamo scritto delle nuove parti, dei testi nuovi. Se avessimo voluto, avrei potuto scrivere e cantare i brani in italiano. Ma sarebbe stata un’altra cosa. Abbiamo fatto una scelta, all’epoca quando io e Al scrivemmo questi pezzi sperando in un qualche riconoscimento internazionale; pertanto, abbiamo deciso di lasciare il cantato in inglese. Oggi abbiamo avuto un feedback da un famoso giornalista internazionale come Armando Gallo che da Los Angeles dopo aver ascoltato l’album “TWAT” ci ha scritto: “Severance is good: real prog!!”
Al, a suo tempo facesti parte anche dei Dark Lord. Cosa ricordi di quei momenti?
Al Guariento – Partecipai ad un unico passaggio con i Dark Lord di Alex Masi, Red B e Gable Nalesso in veste di bassista, fu un’esperienza incredibile e assai formativa, suonare con grandi musicisti come Alex Masi e Red B non ha prezzo, è una gavetta paurosa. Devi sapere che Alessandro Pizzin (attuale tastierista nell’album TWAT) e Franco Moruzzi (Drummer) fanno in qualche modo parte della storia dei Severance da sempre, anzi, ancora prima che l’idea dei Severance nascesse. Quando nel 1981, a soli 18 anni, fui presentato ad Alessandro Pizzin come tutti i giovani musicisti avevo il desiderio di registrare ciò che componevo e Alessandro era un punto di riferimento per il movimento musicale mestrino di allora. Alla fine della registrazione mi propose di entrare nel suo Gruppo, i “Patchwork”, di cui Franco Moruzzi era il batterista. La musica era composta da Alessandro, ma io proposi un brano del quale Franco scrisse il testo e il ritornello ripeteva “Severance! Severance!”; Alessandro ne ha conservato una registrazione fatta durante le prove di allora. Poi, nel Natale di quello stesso anno, Pizzin mi raccomandò come bassista e seconda chitarra ai Dark Lord di Alex Masi (la seconda chitarra non la feci mai J) Nei Dark Lord all’epoca cantava Gable Nalesso e presi parte alla registrazione, come bassista, unicamente nel primo brano “Lonley ways” del loro EP di esordio. Il resto della storia è noto: nel 1984 insieme a Gable formammo i Severance e Franco Moruzzi venne a suonare con noi. Ebbene sì, il riff “Severance Severance” non è cambiato da allora (Ride).
Severance, Re-Tour-N 2018
Hai ancora rapporti con Bertoldini e Masi?
Al Guariento – So per certo che i RED B stanno ultimando un nuovo album. Lo so perché Al Stevanato sta lavorando al progetto. Quindi aspettatevi qualcosa di veramente tosto. Con Alex Masi ci siamo visti l’ultima volta al Severance Re-Tour-N del 2018. Bellissima serata e sono stato onorato di avere uno spettatore come lui.
Stefano “Steven Rich” Ricetti