Intervista Skanners (Renato Olivari)
Intervista “a uno degli altri Skanners”, quindi al di fuori dei due fondatori Claudio Pisoni e Fabio Tenca, bypassando anche l’ormai storico Walter Unterhauser. Chiacchierata realizzata volutamente con Renato Olivari, bassista dei Südtiroler Warriors, forti della release del nuovo album Factory Of Steel, nei negozi da un paio di mesi.
Buona lettura.
Steven Rich
Come avviene la Tua entrata negli Skanners? Se ci sono aneddoti snocciolali alla grande…
Renato: Sono entrato nel gruppo nel novembre del 1999. Premetto che io non avevo mai suonato HM prima di quel momento; mi piaceva sleppare, suonare Red Hot Chili Peppers, Level 42 ecc. ma non ho esitato un attimo quando Jack Alemanno mi telefonò chiedendomi se volevo entrare negli Skanners; la grande amicizia con Jack e il progetto di registrare un nuovo album (Flagellum Dei) mi attirava molto ed ho accettato ben volentieri. Claudio e Fabio li conoscevo appena, quindi per me sarebbe stata una nuova esperienza piena di stimoli, e in quel momento non immaginavo ancora quanto sarebbe stata importante per me la mia storia con gli “Skanners”.
In che modo vedevi il gruppo “dal di fuori”, ossia da osservatore esterno? Intendo prima della tua entrata… quando manco ti aspettavi di farvi parte, un giorno…
Gli Skanners qui a Bolzano e sono sempre stati un’icona nel panorama musicale, e visto il loro indiscusso valore, hanno sempre riscosso grande rispetto anche da coloro che non masticavano heavy metal come il sottoscritto. Nei primi anni Ottanta ho partecipato ad un open air col mio gruppo di allora; tra le varie band c’erano anche gli Skanners; quella fu la loro prima uscita, quindi posso dire di aver iniziato insieme a loro.
Nella foto: Renato Olivari stretto nella morsa dei due pilastri Pisoni/Tenca
Tre nomi di band italiane imprescindibili per la scena tricolore:
1: Skanners
2: Skanners
3: Skanners
Ah,ah,ah!
Sei di madrelingua italiana, mai avuto problemi con la controparte tedesca?
No, non ho mai avuto problemi, però sarebbe molto meglio se io parlassi un po’ meglio il tedesco! JA!
Come mai la recente dipartita di Dino Lucchi?
L’artefice nel creare le condizioni dell’ultima “breve” esperienza di Dino nel gruppo sono in pratica stato io stesso. Per motivi miei di salute ho dovuto smettere per un periodo di suonare. Dino mi ha sostituito durante la mia assenza. Ancora grazie.
Discografia Skanners. Pensieri e parole.
DIRTY ARMADA – genuino
PICTURES OF WAR – granitico
THE MAGIC SQUARE – la conferma
FLAGELLUM DEI – a questo disco sono affezionato in maniera particolare perché è stato il mio primo album con gli Skanners. E’ stato per me molto difficile muovendomi per la prima volta nel genere heavy metal, ma per questo pieno di soddisfazioni, oltretutto perché ho messo tanto di mio anche nella preparazione e nell’arrangiamento dei brani, specialmente in “Blood in my Eyes”.
THE SERIAL HEALER – secondo album per me con gli Skanners, un’esperienza che col tempo ci ha traghettato velocemente verso il nuovo disco.
Claudio Pisoni e Fabio Tenca: una tua definizione sincera.
CLAUDIO PISONI – Beh, su Claudio e Fabio potrei scriverti un papiro intero, perché sono due splendide persone. Mi limito a dirti che Claudio è l’energia fatta a persona. È il trascinatore del gruppo, è quello che ti da sempre la carica e sul palco non ha eguali. Una persona “vera” che stimo moltissimo: ho imparato molto da lui in questi anni. Grande Claudio.
FABIO TENCA – Fabio è incredibile. Quello che mi colpisce di lui prima di tutto é la persona. Lui è riflessivo. È quello che giustamente tiene tutti coi piedi per terra anche se sul palco è un animale. È veramente un grande perché oltre a saper suonare come pochi, ha una capacità di composizione infinita ed io mi meraviglio di quello che lui è in grado di inventare da solo e insieme a Claudio. Loro sono veramente due talenti assoluti. Per me è un orgoglio suonare con loro. Grandi.
Südtiroler HM, a te…
FELINE MELINDA – spettacolari
GRAVEWORM – granitici
ANGUISH FORCE – ma quanto pestano?
Come poni, a livello di valore assoluto, Factory Of Steel all’interno della discografia della band?
Ogni album degli Skanners contiene le esperienze e la maturazione di quel preciso momento, per cui per noi tutti hanno un valore assoluto, ma “Factory of Steel” secondo me racchiude in se la somma di tutte le esperienze vissute nei precedenti album. Per me il migliore album fino ad ora.
Quali sono i pezzi del disco che ti piacciono di più?
Per me sono tutti al massimo livello, al Wacken abbiamo suonato un “Hard and Pure” devastante , e mi aspetto di suonare anche tutti gli altri, comunque in questo periodo ho una preferenza per “When I look in your eyes”.
Sei soddisfatto del suono finale di Factory? Potendo, cambieresti qualcosa?
Va benissimo così.
Renato, possiamo sperare in una tua permanenza nella band definitiva oppure il tuo apporto rimarrà temporaneo?
Io spero di suonare a “vita” con gli Skanners se riuscirò a tenere sotto controllo il problema che a volte mi tiene lontano dal gruppo. Per questo voglio ringraziare Claudio, Fabio,e Walter e Christian che mi hanno sempre sostenuto.
Concerti in vista?
Da aprile in poi ci rivediamo…
Stefano “Steven Rich” Ricetti